Buon compleanno a Boscoincittà, primo intervento di forestazione urbana d’Italia

“Per fare un bosco, ci vuole una città” : la festa per i 40 anni di Boscoincittà ha ripercorso le tappe della nascita di un parco nato dal lavoro, dalla passione e dalla visionarietà dei suoi ideatori e di tre generazioni di milanesi che hanno lavorato per trasformare un’area abbandonata e abusiva in un modello verde da esportare380400

di Aglaia Zannetti

Era il 1974 quando Geppi Torrani, Renato Bazzoni, Luisa Toeschi e Giulio Crespi di Italia Nostra sfidarono Milano, ostile metropoli all’epoca capitale dello smog e del cemento, costruendo su un terreno dismesso, pieno di immondizia e sterpaglie quello che in molti, non a torto, hanno definito un vero e proprio Sogno, un’Utopia divenuta realtà grazie al lavoro di almeno ventimila cittadini volontari che hanno permesso a questo luogo (che occupa oggi una superficie di centoventi ettari, dai 35 iniziali del 1974) di trasformarsi in un parco verdissimo dove la Natura trova il suo posto e l’uomo ritrova il suo spazio vitale, a pochi chilometri dal caotico e moderno centro della città.
Pionieri nel 1988 dell’istituzione degli orti – che oggi chiamiamo “condivisi” e che allora furono battezzati “orti del tempo libero” – in anni in cui orto era sinonimo di abusivismo e l’idea di un progetto unitario ben definito, con aree e strutture comuni e bandi per l’assegnazione, quasi fantascienza, questo Bosco urbano si è arricchito di ampie zone naturalistiche che ospitano specchi d’acqua e un’interessante varietà faunistica,oasi protetta dove solo da pochi mesi la caccia è vietata e gli animali possono dormire sonni tranquilli. Un compleanno importante, dunque, quello del 20 settembre, per un progetto sul quale in pochi avrebbero scommesso, in continua evoluzione ed espansione ( come testimonia, ad esempio, il neo nato giardino acquatico, fiore all’occhiello del lavoro degli instancabili volontari) con l’obiettivo di triplicare le aree verdi nella zona ovest connettendosi col Parco delle Cave e il Parco Trenno, per una Milano città metropolitana sempre più immersa nel polmone verde dove la Natura non vive dietro le sbarre ma riesce a trovare una sua dimensione autentica, a tutto beneficio anche dell’uomo.

 

Sentieri in città: 1974-2014, Milano per il Bosco, il Bosco per Milano [9,48 MB]

Quarant’anni di Boscoincittà, una storia di passione e ambientalismo nell’ultimo numero del 24 settembre 2014 di Sentieri in Città

Fonte: ecodallecitta.it

Nuova sfida per l’ambiente a Milano: riqualificare il Lambro

E’ partito lo studio annuale per la fattibilità di una rete ecologica lungo il fiume Lambro. Le reti ecologiche prevedono la costituzione di veri e propri corridoi verdi nei territori urbani. Il 3 giugno da Villa Pallavicini (Crescenzago), insieme a Legambiente, è partita la “Carovana del Lambro”, il primo appuntamento per scoprire come uno dei fiumi più inquinati di Milano possa cambiare corso

 

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E’ iniziato lo studio di fattibilità per realizzare la Rete Ecologica del Lambro, che prevede la riqualificazione e il ripristino della funzionalità ecologica del fiume e delle aree verdi ad esso limitrofe (dai confini settentrionali del Parco della Media Valle del Lambro, fino a San Donato Milanese). Ne dà comunicazione il Comune, per voce dell’Assessorato all’Urbanistica, Edilizia Privata e con delega all’Agricoltura, della vice Sindaco Ada Lucia De Cesaris. Lo studio di fattibilità per realizzare il progetto ‘RER Lambro’ è promosso da ERSAF (Ente Regionale per i Servizi all’Agricoltura e alle Foreste), Comune di Milano, PLIS Media Valle del Lambro, Politecnico di Milano, Legambiente Lombardia e finanziato dalla Fondazione Cariplo nell’ambito del Bando, “Realizzare la Rete Ecologica” e durerà circa un anno. Gli interventi che rendono operativo il sistema delle reti ecologiche sono per questa Amministrazione una priorità – ha dichiarato la vicesindaco con delega all’Agricoltura Ada Lucia De Cesaris – mettere in sicurezza e valorizzare le sponde del Lambro e rivitalizzare la flora e la fauna che vivono intorno al fiume, rappresentano un primo passo importante. Le reti ecologiche rappresentano infatti un nuovo approccio per la tutela dell’ambiente urbano e prevedono la costituzione di veri e propri corridoi di aree verdi che collegano diverse zone naturalistiche presenti nel territorio: l’obiettivo è salvaguardare la biodiversità potenziando la diversità biologica, fondamentale per la sopravvivenza degli ecosistemi. Si tratta di uno strumento fondamentale per la pianificazione territoriale e l’incremento della qualità del territorio, al fine di creare un nuovo equilibrio tra spazi naturali e contesto antropizzato. Per avvicinare i cittadini al Lambro, il 3 giugno, da Villa Pallavicini (zona Crescenzago) è partita una vera e propria Carovana lungo fiume, che comprenderà serate tematiche, trekking urbani, “tuffi” simbolici, attività di pulizia e altre iniziative. Da Milano a San Donato Milanese, passando dai parchi Lambro e Forlanini e da molte cascine agricole,per un intero anno la Carovana percorrerà le sponde del Lambro, per spiegare come si possa davvero riqualificare le sponde del fiume.

Fonte: ecodallecittà