La bicicletta mette la freccia con Signal Pod

La soluzione ideale per segnalare il cambio di direzione mantenendo le mani sul manubrio. Per chi va in bicicletta e non vuole staccare le mani dal manubrio è arrivato Signal Pod, un pratico segnalatore di direzione che funziona proprio come le frecce delle automobili. Mi è capitato di vedere Signal Pod in azione ieri sera e ne ho constatata l’efficacia e la grande visibilità anche in condizioni di scarsa visibilità. La grande differenza fra Signal Pod è che questo segnalatore non si limita a rendere visibile il ciclista anche nelle ore notturne, ma consente di sostituire con uno strumento l’azione che solitamente viene praticata con le braccia quando si svolta. Il Signal Pod viene fissato alla canna del sellino ed è abbinato a un telecomando che viene fissato sul manubrio. Per girare a destra o a sinistra è sufficiente un gesto. Il tutto senza cavi o problemi di montaggio visto che il sistema è wireless. Il Signal Pod dispone inoltre di un segnalatore acustico e consente, quindi, di avvertire pedoni, altri ciclisti ed automobilisti del proprio arrivo. I Led luminosi color ambra garantiscono un’ottima visibilità: in condizioni meteo normali il segnale è visibile fino a un chilometro di distanza. Nel caso sia necessario segnalare la propria presenza si possono utilizzare le luci in modalità lampeggiante. Signal Pod pesa appena 150 grammi, è impermeabile e viene alimentato da una batteria CR2032 (in dotazione) per il telecomando e da tre batterie AAA (non incluse). È possibile acquistarlo online a partire da 29,95 euro più spese di spedizione.Immagine-620x414

Fonte:  Tuttotogo

Foto | Tuttotogo

INTERNET DELLA NATURA NASCE A TORINO

Alluvioni, frane e incendi: nasce a Torino l’”Internet della natura” in grado di prevenirli

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L’alluvione di Catania ripropone, per l’ennesima volta, la questione del dissesto idrogeologico nel nostro Paese, un problema che è stato oggetto di un recente convegno nazionale ma che, negli ultimi anni, si è dovuto confrontare con un drastico taglio delle risorse disponibili per la prevenzione. Ma, proprio per le spese ingenti che calamità come quella di Catania comportano, gli investimenti andrebbero fatti (anche) nella prevenzione.

In Italia, precisamente a Torino, Minteos opera dal 2005 nel settore dei Wireless Sensor Network, un insieme di applicazioni che riguardano la tutela dell’ambiente in quello che gergalmente viene chiamato “Internet della natura” o “Internet delle cose”.

L’idea che sta alla base dei Wireless Sensor Network è all’apparenza semplice ma, al contempo, estremamente rivoluzionaria. Si tratta, sostanzialmente, del posizionamento, in aree a rischio di alluvioni, smottamenti e incendi, di alcuni sensori wireless tarati in modo da far scattare l’allarme quando si generano situazioni di pericolo. Si va dal sistema Fireless che segnala la presenza di focolai di incendio nei boschi al LandAlert che fa scattare l’allarme quando insorgono eventi di dissesto idro-geologico come frane e smottamenti. Naturalmente è presente anche un Flood Alert che avvisa le centrali di controllo in caso di innalzamento anomalo dei corsi d’acqua.

Il FloodAlert – utilizzato, per esempio, nel torrente Rio Oliveto dell’imperiese – percepisce le anomalie e gli innalzamenti dei corsi d’acqua e tramite una centralina di trasmissione dati posta in loco invia l’allerta via mail e via sms al personale deputato al controllo di quell’area (Guardie Forestali, Vigili del Fuoco e Protezione Civile). Se utilizzato con un approccio integrato sugli affluenti o i bacini secondari il FloodAlert è in grado di fornire in tempo reale, informazioni che consentono di calcolare il livello di rischio sul fiume principale, con ore di anticipo. In caso di rischio FloodAlert e i vari NaturAlert inviano un allarme alle Istituzioni e alle squadre di intervento per interventi preventivi, eventuali evacuazioni, chiusure di strade e ponti. È chiaro che un’informazione tempestiva può essere strategica nell’organizzare i soccorsi, nella messa in sicurezza e nell’isolamento delle aree a rischio.

La Cnn si è occupata più volte di questa azienda, così come la rivista Forbes. Nel marzo 2011 Minteos ha vinto la Mind the Bridge Competition 2010 nella quale – all’interno dell’Italian Innovation Day – dodici start up italiane sono state giudicate da Tim Draper, Scott Sandell e Jeff Clavier, tre tra gli investitori più famosi al mondo che hanno scritto la storia dell’industria del venture capital nella Silicon Valley. Nello stesso anno l’azienda torinese è stata scelta per partecipare allo Smart Camp IBM di New York e dal 2012 è diventata partner tecnologico del Politecnico di Milano all’interno dell’Osservatorio Internet of Things. Un fiore all’occhiello dell’innovazione italiana che raccoglie consensi in tutto il mondo.

Fonte: Minteos