Vuoto a rendere, sperimentazione ferma al palo: manca il simbolo

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La tanto acclamata sperimentazione sul vuoto a rendere annunciata dal ministero dell’Ambiente a settembre non è ancora partita e difficilmente partirà entro fine anno perché il simbolo ufficiale non è ancora pronto. La tanto acclamata sperimentazione sul vuoto a rendere annunciata dal Ministero dell’Ambiente a settembre non è ancora partita e difficilmente partirà entro fine anno perché il simbolo ufficiale non è ancora pronto. Convinti di poter fare un primo parziale bilancio sull’adesione degli esercenti alla nuova normativa che riguarda le bottiglie di birra e acqua minerale, abbiamo contattato il dicastero guidato da Galletti, scoprendo che nessun commerciante ha potuto aderire alla sperimentazione perché il marchio del regolamento non è arrivato. Il via ufficiale era previsto per il 10 ottobre scorso, data a partire dalla quale bar e ristoranti avrebbero potuto fare richiesta di partecipare ai 12 mesi di prova utili a valutare i risultati in termini di diminuzione dei rifiuti e più in generale di fattibilità tecnico-economica e ambientale del sistema. L’idea è quella di stabilire se la pratica sia da confermare, ed eventualmente, estendere ad altri tipi di prodotto e ad altre tipologie di consumo. Si ricorda che il nuovo regolamento del vuoto a rendere consiste una sperimentazione su base volontaria che riguarda solo “i commercianti del consumo fuori casa” e non i cittadini e le bevande d’asporto, come ancora continuano a dire diversi organi di informazione. Nessun cliente di bar e ristoranti pagherà alcuna cauzione per le bottiglie consumate in loco né tantomeno riceverà indietro dai 5 ai 30 centesimi a bottiglia. Il sistema di resa dei vuoti e della relativa cauzione indietro riguarderà solamente produttori ed esercenti.

Fonte: ecodallecitta.it

Studenti propongono il vuoto a rendere per la movida a Torino

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La proposta di Studenti Indipendenti: “Tutti i commercianti devono ai clienti l’importo di 0,50 cent, per ogni bottiglia di vetro o plastica riconsegnata vuota, per una maggiore responsabilizzazione di tutti e tutte al rispetto dell’ambiente circostante”

“Tutti i commercianti devono ai clienti l’importo di 0,50 cent, per ogni bottiglia di vetro o plastica riconsegnata vuota, per una maggiore responsabilizzazione di tutti e tutte al rispetto dell’ambiente circostante”. La proposta arriva dagli Studenti Indipendenti di Torino che lunedì 26 giugno si sono ritrovati davanti a Palazzo Civico per presentare la loro proposta di “contro-ordinanza” per i quartieri della movida torinese. Il giorno precedente gli studenti si sono recati a San Salvario per diffondere la proposta.

Abbiamo chiesto a Francesca Durando, Studenti Indipendenti Torino, com’è nata l’idea di 50 centesimi per ogni contenitore riconsegnato dopo la consumazione: “La proposta ci è venuta dall’esempio tedesco del vuoto a rendere e pensiamo possa essere una soluzione alle problematiche che sono state poste per l’ordinanza riguardanti i rifiuti abbandonati per strade, soprattutto le bottiglie. Il vuoto a rendere, visto che in Germania ha funzionato, potrebbe essere una buona idea da applicare anche nel nostro caso: in questo modo si andrebbe a responsabilizzare le persone che vanno in piazza a consumare”.

 

Fonte: ecodallecitta.it