Tares: “Dall’anno prossimo sconti ai virtuosi della differenziata”

A Torino la raccolta dei rifiuti è diversa da zona a zona: come riuscire a trovare un sistema per premiare i virtuosi, tenendo conto delle differenze che, non per colpa dei cittadini, influenzeranno i risultati finali? L’assessore al Bilancio ha un piano: fare due “tornei” mettendo in competizione tra di loro, da una parte, le aree dove si fa solo la differenziata su strada, dall’altra, quelle dove si fa il porta a porta – articoli de La Repubblica e La Stampa

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Rifiuti, non decolla la raccolta differenziata. Cercasi nuovo impianto – da La Repubblica del 12.10.2013

Tares, dall’anno prossimo sconti ai quartieri virtuosi – da La Stampa del 13.10.2013

Madonna del Pilone e Centro oggi vincerebbero il “bonus” – da La Repubblica del 13.10.2013

“Sconti ai virtuosi della differenziata” – da La Repubblica del 13.10.2013

Fonte: eco dalle città

Una bottiglia di plastica usata vale 10 centesimi

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E’ la formula adottata da “FareRaccolta”, un nuovo sistema ideato da alcuni professionisti di Rimini per raccogliere e riciclare i rifiuti premiando i più virtuosi. Chi conferisce i vuoti nei contenitori FareRaccolta riceve un bonus da spendere in una delle attività commerciali convenzionate. In Italia sono già attive 14 postazioni (in un anno sono stati raccolti 412.500 pezzi per un totale di oltre 12 tonnellate di Pet) e giorni fa è stata inaugurata la prima in Sardegna, nel Comune di Guspini.

fonte: fareraccolta.it

Tratto: jacopofo.com

Tasse e rifiuti, le associazioni scrivono al ministro dell’economia Saccomanni

Le associazioni scrivono al ministro dell’economia Saccomanni su tasse e rifiuti e chiedono di “introdurre premialità per cittadini e aziende virtuose ed eliminare maggiorazione per metro quadro”.

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“Inserire chiari ed efficaci sistemi premianti per i comportamenti virtuosi di cittadini e aziende, facendo pagare meno chi produce meno rifiuti indifferenziati nel rispetto del principio comunitario del “chi inquina paga”; liberare il tributo sui rifiuti dalla copertura dei costi dei “servizi indivisibili”, eliminando la maggiorazione di 0,30 euro per metro quadro, perché non correlati in alcun modo alla produzione dei rifiuti e all’esigenza di responsabilizzare i comportamenti individuali applicando criteri meritocratici”. Ecco in sintesi le richieste espresse in una lettera aperta inviata oggi al ministro dell’economia e delle finanze Fabrizio Saccomanni, e per conoscenza anche al ministro dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare Andrea Orlando, al ministro per gli Affari regionali, le autonomie e lo sport Graziano Delrio e al ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali Nunzia De Girolamo da Legambiente insieme alle associazioni di produttori Confapi, Aiab, Cia, Coldiretti, Confagricoltura. Tra le importanti norme che il Governo sta definendo in queste settimane per far uscire il nostro Paese dalla crisi, c’è infatti anche quella che riguarda la Tares, il nuovo tributo sui rifiuti. “Le nostre associazioni – si legge nella lettera al ministro – sono preoccupate perché fino ad oggi la discussione si è concentrata molto sulla modifica dell’imposta sulla casa e poco sulla Tares, che nella versione attuale rischia di essere un nuovo pesante aggravio per tutte le utenze che producono rifiuti, senza prevedere alcun principio di premialità per i comportamenti virtuosi, anche perché comprende la copertura dei costi dei cosiddetti “servizi indivisibili” che poco hanno a che fare con la gestione dei rifiuti”. L’auspicio dei firmatari è che la modifica della Tares possa incidere sui comportamenti individuali, premiando quelli virtuosi attraverso criteri meritocratici, eliminando i tributi non correlati alla produzione dei rifiuti o all’esigenza di responsabilizzare i comportamenti. Oggi in Italia solo alcune centinaia di enti locali fanno pagare in base alle quantità di rifiuti effettivamente prodotte grazie alla tariffazione puntuale, con risultati importanti sulla prevenzione, sull’avvio a riciclaggio e sulla riduzione delle quantità di rifiuti avviate a smaltimento. Eppure, sarebbe possibile affrontare concretamente la sfida della riduzione dei rifiuti, come è riuscita a fare ad esempio la Germania, utilizzando una equa leva economica, introducendo un criterio di giustizia e sostenibilità ambientale e alleggerendo la pressione fiscale sui più virtuosi, a partire dalla riforma del nuovo tributo sui rifiuti. “Solo in questo modo – si chiude la lettera firmata dai presidente delle associazioni – si contribuirà davvero a liberare l’Italia dal problema rifiuti, facendo entrare il nostro Paese a pieno titolo in quella ‘società europea del riciclaggio’ alla base nella nuova direttiva di settore”.

Fonte: il cambiamento

Ciafani, Legambiente: «Ancorare il ciclo integrato dei rifiuti a una gerarchia economica»

«Il comune di Roma e di Genova, o tutti i comuni della Sicilia o della Puglia – ha detto il vicepresidente di Legambiente – continuano a smaltire in discarica a prezzi ridicoli. La politica deve effettuare una rimodulazione del sistema in modo da ancorare il ciclo integrato dei rifiuti a una gerarchia economica». Appello ai parlamentari: «Occorre eliminare il tetto massimo dell’ecotassa che ammonta a 25 euro»375724

Intervenuto alla conferenza stampa di presentazione dei Associazione dei Comuni Virtuosi “Accordo quadro ANCI – CONAI: riscriviamolo da protagonisti”, il vicepresidente di Legambiente Stefano Ciafani, spiega i problemi italiani legati allo smaltimento dei rifiuti in discarica. «Secondo i dati dell’Ispra – ha detto Stefano Ciafani – nel 2012, il 40% dei rifiuti italiani finisce in discarica come media nazionale. E’ una media quindi significa che si sono alcuni comuni che inviano a smaltimento solo il 25% dei loro rifiuti, ce ne sono altri, come in Sicilia, che ne portano in discarica il 90%. Da 16 anni Legambiente , da quando c’è il decreto Ronchi, cerca di far applicare la norma della gestione integrata dei rifiuti. L’Italia, però, ne verrà capo se la politica farà mollare la presa alle lobby che ingessano il sistema. Il ciclo dei rifiuti italiano potrà finalmente seguire la gerarchia disposta dalla norma europea (le azioni di riduzione e riciclaggio prima del recupero dell’energia e dello smaltimento), quando il ciclo integrato dei rifiuti sarà fondato anche su una gerarchia economica. Cioè quando le opzioni di smaltimento in discarica e il recupero energetico diverranno trattamenti più costosi del riciclaggio e della riduzione». «Noi sappiamo benissimo che così non è in buona parte del paese. Il comune di Roma e di Genova, o tutti i comuni della Sicilia o della Puglia, continuano a smaltire in discarica a prezzi ridicoli. Quando si smaltisce una tonnellata di rifiuti a 70 euro, oppure a 50 (o a 45€ come a Trani, ndr), i comuni più volenterosi sono tentati comprensibilmente a far quadrare il bilancio inviando i loro rifiuti in discarica. Allora per far in modo che ci sia anche una gerarchia economica, e dunque che la discarica diventi il trattamento più costoso, bisogna effettuare una rimodulazione del sistema. Su questo la politica ha una straordinaria responsabilità». «Una norma del ’95 – ha concluso facendo un appello ai parlamentari – prevede un limite massimo di 25€ per l’ecotassa. Occorre eliminare questa soglia, in modo che le regioni possano disincentivare l’uso intensivo della discarica da parte dei comuni».

Fonte: eco dalle città

 

Firmato a Roma protocollo d’intesa tra Anci e Associazione Comuni Virtuosi

07/02/2013 — AMBIENTE: FIRMATO A ROMA PROTOCOLLO D’INTESA TRA ANCI E ASSOCIAZIONE COMUNI VIRTUOSI

Delrio: “Migliorare la qualità urbana si può ma occorrono piani strutturali”

 

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“La firma di questo protocollo rappresenta un esempio di cambiamento dal ‘basso’. Un’azione verso una migliore qualità della vita che nessuno ci ha imposto. E’ su questo genere di cambiamento che Anci guarda per migliorare le nostre realtà urbane e puntare ad uno sviluppo sostenibile”. Così il presidente dell’Anci, Graziano Delrio, durante la conferenza stampa di presentazione del protocollo d’intesa tra Anci e l’associazione Comuni virtuosi.
L’accordo ha la finalità di promuovere nei municipi italiani lo sviluppo di progetti e di iniziative per sensibilizzare alla formazione ambientale, alla tutela e valorizzazione della biodiversità, alla promozione del risparmio energetico e delle energie rinnovabili e al riuso e riciclo dei rifiuti.
“In Europa – ha ricordato Delrio facendo l’esempio della Germania – i governi puntano forte sull’autosufficienza energetica e sulle fonti rinnovabili. Da noi questo non accade e si preferisce procedere per decreto. Occorrono invece – ha proseguito il presidente Anci – piani strutturali ad impatto zero per un cambiamento ‘vero’ che in questo caso non può non passare dal coinvolgimento pieno dei Municipi italiani”.
Delrio ha poi auspicato che anche in Italia si vada verso un percorso di “autonomia energetica” una strada che secondo il presidente Anci “aprirebbe a nuovi mercati, penso all’efficientamento degli edifici pubblici, e di conseguenza ad un processo di sviluppo”. “Lavoreremo per mettere a valore questo genere di iniziative – ha concluso Delrio – perché la casa dei Comuni italiani è sempre aperta quando ci sono iniziative come questa che puntano a migliorare la qualità della vita e delle amministrazioni”.
Per l’associazione Comuni virtuosi (che conta 70 municipi medio-piccoli) hanno partecipato il presidente e sindaco di Monsano, Gianluca Fioretti e il coordinatore dell’associazione e assessore di Colorno, Marco Boschini. Per entrambi l’importanza dell’accordo con Anci sta nella opportunità di diffondere sul tutto il territorio nazionale le buone pratiche sperimentate nei Comuni già aderenti ai Comuni virtuosi. “Vogliamo offrire a tutte le amministrazioni le nostre esperienze per costruire, nonostante le difficoltà economiche di questo periodo, strumenti utili per gestire e far crescere i nostri territori in chiave sostenibile ed efficiente”.

Fonte: Anci