Gli oli dell’Eni a Viggiano: aumenta il rischio di mortalità

La denuncia arriva da Isde – Medici per l’Ambiente: «Divulgati i risultati della Valutazione di Impatto Sanitario sul centro oli della Val d’Agri dell’ENI a Viggiano (Potenza). Peggioramento della qualità di vita, aumentato rischio sanitario, aumentato rischio di mortalità e sfiducia nelle Istituzioni».9664-10439

«Dopo un iter di anni e difficoltà non sempre inevitabili e grazie all’incrollabile tenacia di Giambattista Mele, attuale presidente ISDE Basilicata, sono stati presentati e pubblicati i risultati della Valutazione di Impatto Sanitario (VIS) sul Centro Oli della Val d’Agri (COVA) dell’ENI a Viggiano, in provincia di Potenza, nella terra delle trivelle, la Basilicata»: lo annuncia l’associazione Isde – Medici per l’Ambiente.

«Lo studio dimostra un peggioramento della qualità di vita quotidiana dei residenti a causa di molestie olfattive, di malesseri e della preoccupazione legata a un’elevata percezione soggettiva del rischio sanitario imputabili all’attività del COVA ma, soprattutto, dimostra un’importante compromissione dello stato di salute della popolazione di Viggiano e Grumento Nova (i due Comuni che hanno commissionato lo studio), con un aumento dei ricoveri per malattie respiratorie e cardiovascolari e con un aumento del rischio di morte. La VIS, coordinata dal dottor Fabrizio Bianchi del CNR, ha visto importanti contributi tecnico-scientifici multidisciplinari da parte di Enti e Istituzioni, tra cui quello del gruppo dell’Università di Bari, guidato dal prof. Gianluigi de Gennaro».

«Lo studio dimostra che i disagi e i danni alla salute della popolazione dipendono dalle emissioni del COVA, che interessano un’area molto più vasta di quella dei due comuni esaminati. Informazione non secondaria, inoltre, è la scarsa fiducia dei residenti verso i media e le autorità, evidentemente perché c’è la consapevolezza che la discriminazione ambientale e sanitaria certificate dalla VIS sono rimaste inesplorate o, peggio, nel silenzio, per anni, con conseguente ingiustificato protrarsi del rischio e del danno sanitario. C’è anche da sottolineare la inadeguatezza dei limiti di legge esistenti riguardanti i livelli di emissione delle sostanze nocive, che non sono riusciti a tutelare la gente, a riconoscere e ad evitare un’evidente situazione di pericolo e che, in alcuni casi, sono completamente “ciechi” per alcuni pericolosi inquinanti ancora non normati (per esempio alcuni composti organici volatili)».

«Non è poi forse inutile ribadire – prosegue Isde – come la VIS sia non soltanto uno strumento di analisi sanitaria dello stato di salute delle popolazioni, ma anche un potente strumento di programmazione per il decisore politico. Pertanto, prima ancora di mettere in cantiere ulteriori approfondimenti ambientali e sanitari in altre comunità della val d’Agri, comunque indispensabili per avere finalmente piena consapevolezza del danno subito ed un minimo livello accettabile di trasparenza, bisognerebbe pensare con urgenza a come uscire da un’evidente e intollerabile situazione di rischio che dura da troppo tempo per un Paese civile, restituendo a quelle comunità salute, equità e fiducia nella istituzioni».

Fonte: ilcambiamento.it

 

Viggiano, traffico illecito di rifiuti petroliferi: Renzi interviene sull’inchiesta di Potenza

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3 aprile 2016 – Il premier Matteo Renzi è intervenuto, nel corso della trasmissioneIn Mezz’ora di Rai Tre, sull’inchiesta di Potenza. A Lucia Annunziata, ha precisato che l’emendamento alla Legge di Stabilità, quello che dava il via libera al progetto di estrazione di petrolio Tempa Rossa, è stato una scelta sua: “Ho scelto io di fare questo emendamento. Lo rivendico con forza. L’idea di sbloccare le opere pubbliche e private l’abbiamo presa noi”. Sull’accusa di essere legato alle lobby, Renzi replica: “Ci dicono a noi che siamo quelli delle lobby quando noi abbiamo fatto la legge su reati ambientali, le pene sull’anticorruzione, abbiamo fatto delle iniziative concrete e reali compresa l’approvazione in prima lettura alla Camera del conflitto d’interessi. Dire che noi siamo quelli delle lobby a me fa, tecnicamente parlando, schiattare dalla risate”.

Infine, il primo ministro si è detto a disposizione dei magistrati.

Viggiano, traffico illecito di rifiuti petroliferi: i pm interrogheranno Boschi e Guidi
11.28 – I pm di Potenza si recheranno a Roma nei prossimi giorni per sentire il Ministro per i Rapporti con il Parlamento, Maria Elena Boschi, e l’ex ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi, nell’ambito dell’inchiesta sul petrolio in Basilicata.

2 aprile 2016 – Aumenta l’elenco delle persone indagate dalla Procura di Potenza sull’impianto di Tempa Rossa. Nelle ultime ore sono stati iscritti nel registro degli indagati il Capo di Stato maggiore della Marina Giuseppe De Giorgi e il dirigente della Ragioneria dello Stato Valter Pastena, con le stesse ipotesi di accusa contestate agli altri indagati, associazione per delinquere, abuso d’ufficio e traffico di influenze.

Viggiano, traffico illecito di rifiuti petroliferi: dipendenti Eni ai domiciliari

31 marzo 2016, ore 09:57 – Cinque funzionari e dipendenti del centro oli di Viggiano (in provincia di Potenza), dove l’ENI tratta il petrolio estratto in Val d’Agri, sono stati posti agli arresti domiciliari dai Carabinieri per la tutela dell’ambiente perché ritenuti responsabili, a vario titolo, di “attività organizzate per il traffico e lo smaltimento illecito di rifiuti”.

L’indagine dei Carabinieri ha portato a un’ordinanza di custodia cautelare anche a carico di un dirigente della Regione Basilicata. I provvedimenti sono stati emessi dal gip del Tribunale di Potenza nell’ambito di un’inchiesta coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) e sono stati eseguiti nelle province di Potenza, Roma, Chieti, Genova, Grosseto e Caltanissetta. L’operazione è stata affidata ai Carabinieri del NOE (Nucleo Operativo Ecologico) e le accuse riguardano lo smaltimento illecito di rifiuti in territorio di Pisticci (zona Tecnoparco): secondo quanto riferito dal TgNrba, che per primo ha diffuso la notizia, dei rapporti fra centro oli e tecnoparco Valbasento la magistratura si occupa da alcuni anni: in particolare l’antimafia aveva incentrato l’attenzione sul trattamento delle acque reflue e dei rifiuti. Secondo Il Quotidiano della Basilicata tra le persone coinvolte figurano l’ex sindaco di Corleto, Rosaria Vicino (ai domiciliari) mentre per l’ex vicesindaco del Comune del Potentino – Giambattista Genovese – è scattato il divieto di dimora. Divieto dall’esercizio dell’attività imprenditoriale, invece, per Lorenzo Marsilio, imprenditore di SudElettra.
Si tratta del filone della squadra mobile sugli appalti legati a Temparossa. Dell’inchiesta della magistratura potentina, cominciata un paio di anni fa e condotta dai pm Francesco Basentini e Laura Triassi, sul Centro Olio Eni di Viggiano (Pz) si era già parlato nel dicembre scorso, quando emersero ben 37 indagati, tra cui il responsabile del Distretto meridionale dell’ENI, Enrico Trovato, il suo predecessore, Ruggero Gheller e due ex direttori generali dell’Arpa Basilicata, Aldo Schiassi e Raffaele Vita. Secondo quanto riportava Il Fatto Quotidiano sono inoltre coinvolti altri dirigenti dei due enti ma anche della Regione Basilicata, della Provincia di Potenza e alcuni rappresentanti di Tecnoparco. In un altro filone dell’inchiesta è indagato Gaetano Santarsia, anche lui dirigente dell’Arpa. Le indagini hanno condotto la procura a fare diverse ispezioni per verificare lo smaltimento di rifiuti prodotti nella struttura, le emissioni in atmosfera, i livelli di diossina e la presenza di inquinanti nel terreno. Già nel maggio 2015 la spiaggia di San Basilio, lungo il litorale ionico in provincia di Matera, era stata invasa da fanghi neri di provenienza sospetta. Il 4 dicembre 2015 ENI aveva emesso un comunicato stampa nel quale affermava che “l’azienda si è affidata e si affida con assoluta serenità all’operato della Magistratura e alle sue decisioni. E’ nell’ambito di questo profondo rispetto che Eni sta collaborando con gli organi inquirenti con assoluta umiltà, trasparenza, correttezza e serietà”.

Sembra che nell’inchiesta, secondo fonti di Ecoblog, la magistratura stia indagando su un altro mostro ambientale lucano, i fanghi di Corleto Perticara.

Fonte: ecoblog.it

Ancora flaring con fiammata di 30 metri in Val d’Agri, ma non sarebbe #tuttaposto

Ancora un episodio di flaring in Val d’Agri al Centro Olio di Viggiano ma le rassicuranti parole dell’Eni non sortiscono l’effetto desiderato.

Ancora un episodio di flaring in Val D’agri presso il centro Olio di Viggiano, dove si estrae il petrolio della Basilicata, che ha visto una fiammata improvvisa e violenta alla torcia, che ha bruciato per oltre 30 metri l’altro ieri. L’episodio si è verificato alle 12:30 e la causa secondo quanto riferito da ENI sarebbe stata dovuta a:

Una improvvisa mancanza della fornitura Enel causata da condizioni di forte maltempo.

Le fiamme hanno raggiunto circa i 20-30 metri di altezza il che oltre a essere visibile a occhio nudo ha generato preoccupazione tra gli abitanti della zona. Eni ha poi spiegato:

Sono prontamente intervenute le corrette logiche di sicurezza dell’impianto depressurizzando alcune apparecchiature di processo e convogliando una parte del gas in esse contenuto alla fiaccola. I dati disponibili registrati dalle centraline di monitoraggio della qualità dell’aria nella prima ora interessata dall’evento non mostrano criticità. Sono stati attivati tutti i canali di comunicazione previsti dalle procedure» e sono stati quindi informati «tempestivamente tutti gli enti e le autorità interessate, a partire dai sindaci.

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Amedeo Cicala, sindaco di Viggiano ha scritto al premier Renzi e richiamando le recenti affermazioni in merito alla necessità di trivellazioni:

Se è così importante per l’Italia il petrolio lucano è un Suo dovere trovare il tempo da dedicare alla nostra terra. Si assume lei le responsabilità di un percorso deciso ai piani alti guardando ad un semplice puntino su una cartina geografica senza conoscerne i problemi e senza visitarne i luoghi? In conclusione non è una questione come dice Lei di “comitati” e di “comitatini”, qui è in gioco il futuro della gente della Val d’Agri, cittadini italiani al pari degli altri. Nel caso in cui si scelga un percorso non condiviso, non troverà un “comitatino” ma un intero popolo, quello della Val d’Agri con le Sue istituzioni a spendere tutte le energie necessarie per farsi rispettare, per far rispettare un territorio che troppe volte la storia italiana ha relegato ai confini ed ai margini dello sviluppo economico e sociale.

Del medesimo parere Aldo Berlinguer assessore regionale all’Ambiente circa il comunicato dal tono #tuttaposto di Eni che ha ribadito:

Saranno malfunzionamenti temporanei, saranno pure meccanismi di sicurezza ma io a questa sequela di fiammate al Centro Olio di Viggiano non ci sto. Non possiamo rassegnarci a questo andazzo; valuteremo ogni possibile provvedimento. Secondo Eni va tutto bene e ogni volta ci pervengono comunicazioni rassicuranti. Ma il ripetersi di questi malfunzionamenti non fa stare tranquillo nessuno. Non passerà quindi inosservato questo ennesimo episodio, specie dopo la presa di posizione assunta dalla Regione già a inizio anno. Mi recherò di persona al Centro Olio e faremo le opportune verifiche, assieme a tutti gli enti preposti, sull’accaduto. Mi auguro che Eni voglia garantirci una collaborazione non solo formale. E’ arrivata l’ora di mettere un punto al ripetersi di questi eventi.

Fonte:  Il quotidiano webNuova del SudLa Gazzetta del Mezzogiorno, TRmtv
Foto | Glattorraca