Clima, summit informale dei ministri per l’Ambiente a Milano: ma l’Italia che politica fa?

Una chiacchierata informale tra i ministri per l’Ambiente europei si svolge in queste ore a Milano per mettere a punto le strategie sul clima

I cambiamenti climatici sono al centro del summit che si sta tenendo in queste ore a Milano tra i ministri europei per l’Ambiente. La chiacchierata informale serve a mettere a punto gli obiettivi da presentare a Ban Ki Moon in vista del Vertice con Ban Ki Moon che si terrà alle Nazioni Unite il prossimo 23 settembre. In sostanza l’Europa prova a presentarsi con un fronte unico e allineato di proposte compatte per evitare i fallimenti dell’ultimo minuto. E’ dunque l’occasione per dare un nuovo impulso ai negoziati che si andranno a discutere nel 2014 a Lima e nel 2015 a Parigi. Il summit di oggi è informale e non porterà a un risultato negoziale ma si cera piuttosto quel fronte compatto che a Parigi alla COP 21 potrebbe fare la differenza proprio nelle negoziazioni con le altre Nazioni. Ciò che manca però ancora e che resta da definire prima ancora degli incontri di Lima COP20 che si terranno dall’1 al 12 dicembre prossimi e di Parigi nel 2015 sono le rassicurazioni sul finanziamento e capitalizzazione del Fondo Verde per il Clima (Green Climate Fund). Mancano ancora i partecipanti peraltro e la riunione di oggi servirà anche a capire chi vi parteciperà sebbene sia chiaro che l’Ue tenga alla visibilità dei suoi Stati Membri al Vertice. Il Segretario Generale Ban Ki Moon ha reso noto che la Sessione plenaria della mattina sarà limitata ai Capi di Stato e/o di Governo, con i Ministri che possono partecipare alle sessioni parallele pomeridiane sulle azioni per il clima e discussioni tematiche. Ciò che resta ancora da definire è l’ alto livello di partecipazione da parte dei Capi di Stato e/o di Governo dell’UE. Proprio sulla presenza, dicevamo, l’Europa punta a dimostrare il ruolo di forte sostenitore di un’azione globale per il clima. Al Vertice COP20 dovrebbe prendere parte oltre 100 capi di Stato inclusi i rappresentanti dei BRIC, Brasile, India e Cina e Messico. I messaggi comuni relativi ai cambiamenti climatici che l’Europa vuole far emergere al Vertice COP20 riguardano sia le azioni specifiche dei singoli Stati membri sia quelli complessivi e che consistono in azioni che evidenziano:

i vantaggi di una transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio ed il successo dell’Europa nel dissociare la crescita economica dalla crescita di emissioni; sottolineare la nostra disponibilità ad una azione ambiziosa nell’ambito del nuovo accordo sul clima; fornire rassicurazioni del nostro forte impegno per un costante sostegno agli sforzi dei nostri
partners internazionali.

Mi rendo conto che sono obiettivi condivisibili ma almeno nel caso dell’Italia sembra di assistere a una politica bipolare, ossia se in Europa durante il semestre della nostra Presidenza proponiamo interventi volti a migliorare l’approccio delle politiche ambientali in casa nostra ci muoviamo verso un sistema di politiche energetiche con elevate emissioni di CO2 che nel quadro idilliaco delle proposte appena fatte rischia di penalizzarci seriamente. Nel merito vi invito a leggere la Sessione Crescita verde: inverdimento del Semestre europeo e Strategia europea 2020 e Crescita Verde e occupazione e ditemi se vi sembrano coerenti con le politiche italiane in merito?BspQPAPIUAA_91O

Fonte:  Minambiente

A Nantes vertice mondiale delle città ecologiche anteprima del 2015 anno mondiale dello sviluppo sostenibile

Il 2015 è stato dichiarato anno mondiale dello sviluppo sostenibile e i primi incontri si terranno per Ecocity, manifestazione che si tiene a Nantes dal 22 al 25 settembredessin-ecocity-builders-620x350

Il 2015 è stato dichiarato anno mondiale per lo sviluppo sostenibile, e come importanza si può dire che sia pari a quella tenuta in Brasile e conosciuta come Rio20+ nel 2012. A Nantes (Green capital 2013) dal 22 al 25 settembre durante Ecocity, summit mondiale delle città sostenibili si discuterà della timeline per il 2015 e di come le città possano essere rese pulite e con emissioni di CO2 pressoché pari allo zero. Spiega Ronan Dantec vice presidente del comité d’orientation d’Ecocity alla rivista youphil:

La metà della popolazione urbana vive nelle città e il 70% delle emissioni di gas a effetto serra sono prodotte in città. Se vogliamo rispondere quantitativamente alle grandi sfide dello sviluppo sostenibile quali clima, biodiversità, questioni sociali, dobbiamo intervenire nelle città. la città di Copenhagen con cui collaboriamo da tempo ha oggi l’obiettivo di diventare neutra e ciò passa per una mobilità che vede la bicicletta giocare un ruolo essenziale o forti investimenti nell’eolico off shore, ad esempio.

Ma non è tutto oro quel che luce, Nantes dista anche 30 KM dal contestatissimo aeroporto di Notre Dame des Landes che ha prodotto anche le dimissioni un paio di giorni fa del giornalista de Le Monde, Hervé kempf perché messo sotto censura per i dossier proprio sull’Aéroport du Grand Ouest. In merito dice Ronan Dantec:

Questo progetto non si trova nel territorio del comune e dunque non è rientrato nella valutazione per Nantes Green Capital. Ma qui si vive un intenso dibattito e tutti sono a conoscenza della mia opposizione al progetto. Il vertice mondiale di Ecocity è l’occasione per confrontare diverse visioni. Anche se c’è forte opposizione al progetto siamo tutti d’accordo sul fatto che dobbiamo prenderci la nostra parte di responsabilità per proteggere il clima.

Fonte:  Youphil