Mobility Day: dal 3 dicembre 6 domeniche a piedi a Verona

La città di Verona lancia il progetto “Mobility Day”: per 6 domeniche nessun veicolo a benzina o diesel potrà accedere in centro.http _media.ecoblog.it_5_504_mobility-day-verona

La città di Verona rispolvera le domeniche a piedi con il progetto “Mobility Day” che prevede, a partire dalla prossima domenica (3 dicembre), la chiusura al traffico veicolare di una ampia porzione del centro storico. L’iniziativa si ripeterà per sei domeniche non consecutive: 3 dicembre, 14 gennaio, 11 febbraio, 25 marzo, 8 e 22 aprile. Durante le domeniche a piedi, nella fascia oraria tra le 10 e le 19, nessun veicolo a motore diesel o benzina potrà circolare (inclusi motocicli e ciclomotori) in un’area compresa tra l’ansa dell’Adige e le porte monumentali: Nuova, Palio e San Zeno. Potranno circolare i soli residenti. Inoltre, nelle stesse domeniche e nella fascia oraria, tutto il restante territorio comunale sarà interdetto ai veicoli privati fino Euro 2 (Euro 0 – 1- 2 e motocicli e ciclomotori Euro 0) sia benzina che diesel. Per facilitare gli spostamenti con i mezzi pubblici durante le domeniche del Mobility Day si potrà viaggiare in autobus con un solo biglietto da 1,30 euro (2 euro se si compra a bordo) per tutta la giornata. I minori di 14 anni viaggiano gratis, se accompagnati da un adulto pagante. http _media.ecoblog.it_7_7ff_mobility-day-verona-mappa

Saranno anche messi a disposizione alcuni parcheggi gratuiti: Park 3 (ex Mercato Ortofrutticolo fronte Fiera), Park Re Teodorico e Park Multipiano (viale dell’Industria), che saranno collegati al centro città con bus navetta N1 (Park Fiera – piazza Bra) dalle ore 9 alle 20.30 con partenza ogni 5 minuti (il biglietto sarà lo stesso da 1,30 euro valido tutto il giorno sull’intera rete urbana). Differente invece l’organizzazione degli spostamenti dal parcheggio a pagamento Park Centro all’ex Gasometro, con il bus navetta N2 che passerà dalle ore 9 alle 19 ogni 10 minuti e costerà 1 euro (biglietto valido per una corsa di andata e una di ritorno).

Con l’ampliamento dell’area Ztl, i parcheggi in zona fiera e il collegamento alla città tramite bus navetta ad alta frequenza fino in piazza Bra – spiega l’assessore all’Ambiente Ilaria Segala – si punta non solo ad alleggerire il carico di traffico sulla città ma, contestualmente, ad offrire nuove possibilità per accedere al centro. Serve un cambio di abitudini in merito alla mobilità. Vietare la sola circolazione dei veicoli è inutile se non si offre a veronesi e turisti possibilità diverse e più economiche per i propri spostamenti“.

Chi violerà il piano traffico dei Mobility Day rischierà una sanzione da 164 euro a 664 euro. Nel caso di reiterazione della violazione rischia anche la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida da quindici a trenta giorni.

Fonte: ecoblog.it

«Libertà? È non essere schiavi di ciò che si possiede…liberandosene»

Matteo, 29 anni, nato e cresciuto a Verona. Lo scorso anno decide di cambiare vita, lasciare il lavoro di tecnico informatico, sicuro e ben pagato, che svolgeva da quasi dieci anni, e partire per il Sud America, zaino in spalla, alla scoperta di se stesso e di un’altra vita. A distanza di sette mesi ci racconta come (e dove) sta andando.mateo_baraldo

Matteo un lavoro sicuro, tanti amici e una vita felice, perché hai deciso di mollare tutto? Cosa ti mancava?

Sembrerà assurdo, ma non mi mancava proprio niente. Avevo un buon stipendio, amici e famiglia che mi vogliono bene e una carriera lavorativa che andava a gonfie vele. L’avere, più che il non avere, mi ha fatto mettere tutto in discussione.

Ci puoi spiegare meglio?

Ho cominciato a farmi delle domande, domande sempre più affamate di risposte, una tra le tante: è solo materialismo o c’è dell’altro? Ho iniziato a chiedermi quale fosse l’utilità di tante cose che possedevo. Ho iniziato a pensare che molte di queste cose ci stanno trasformando in robot, in automi.

Cosa è successo da lì in poi?

Ho deciso di lasciare il lavoro e ho dato il preavviso al mio capo. Da lì in poi ho iniziato a metabolizzare davvero quello che stavo facendo e che avrei voluto fare. L’idea del viaggio si concretizzava sempre più: non volevo fare un viaggio normale, volevo mettermi alla prova e, soprattutto, volevo mettermi a disposizione degli altri, in particolare delle persone meno fortunate di me.

Cosa hai provato il giorno in cui ti sei licenziato?

Non so come si senta un leone, dopo aver vissuto in gabbia per molto tempo, a essere liberato. Ma credo di aver provato un’emozione simile. Con questo non voglio dire che non stavo bene al lavoro, anzi. Non smetterò mai di ringraziarli per come mi hanno trattato. Però ho sempre avuto problemi ad essere comandato e inquadrato, mi sentivo come una bomba ad orologeria, pronta a esplodere. Mi ricordo ancora le forti emozioni del giorno che ho annunciato le dimissioni in ditta, quando sono uscito dalla porta dell’ufficio mi è salita un’energia fortissima, in radio davano Jumping Jack Flash dei Rolling Stones e l’ho cantata a squarciagola. Era il primo passo verso la libertà.

Com’è stata presa questa decisione dalla tua famiglia e dai tuoi amici?

Tra i miei amici si sono formati due gruppi: uno che mi ha caricato e fatto i complimenti fino al giorno della partenza e l’altro che mi ha chiesto varie volte se ero sicuro e cosa farò dopo, alimentando le paure pre-viaggio. Ancora oggi ci sono persone che non hanno capito la mia decisione e non credo la capiranno mai. Ma del resto non si può piacere a tutti. La mia famiglia invece mi ha colpito molto. Papà Luciano, da sempre molto ponderato e con i piedi per terra, è stato il primo a darmi la carica e a dirmi “vai”. Mia mamma Carla ha continuato a chiedermi se fossi sicuro fino alla partenza. Ma credo che qualsiasi mamma lo avrebbe fatto. Mio fratello Emanuele invece era entusiasta: mi ha detto subito che mi sarebbe venuto a trovare e avremmo fatto surf o snowboard insieme.

Perché proprio il Sud America?

Volevo partire da solo, zaino in spalla e viaggiare con meno mezzi a motore possibili, facendo esperienze di volontariato, dedicando il mio tempo agli altri, magari in cambio di vitto e alloggio, immergendomi nella natura e in me stesso. Le due mete possibli erano l’Asia e il Sud America. Ho scelto la seconda perché l’associazione di volontariato con cui collaboro opera in Perù, Ecuador, Bolivia e Brasile.

Da quanto sei in viaggio e come sta andando?

Sono partito il 5 novembre scorso e ringrazio Dio e l’universo per avermi dato la forza di prendere questa decisione. Sto vivendo un sogno, a tratti non me ne rendo conto e mi schiaffeggio la faccia per vedere se è vero. Non posso far altro che dire grazie, più volte al giorno: grazie. Il primo Paese che ho visitato è stato il Perù dove ho fatto un’esperienza di volontariato nella Sierra. Ho vissuto in comunità locali, mangiando i prodotti che offre la terra e scoprendo i suoni e i colori della natura più incontaminata. Dopo il Perù sono stato in Ecuador dove, grazie a un sito internet che si chiama Couchsurfing (dove crei un profilo e chiedi ospitalità), ho potuto girare praticamente tutto il Paese spendendo pochissimo. Poi sono andato in Colombia e ho lavorato in cambio di vitto e alloggio in una fattoria organica che produce caffè. Ora sono in Brasile, per arrivarci ho attraversato in barca il Rio delle Amazzoni in piena. E’ stata un’esperienza molto forte.matteo470

Dove andrai domani?

Sto per partire per la Bolivia. Viaggerò su un treno molto vecchio che qui chiamano “trem da morte”, spero che il nome sia di fantasia… In Bolivia vorrei perdermi in qualche paesino. In questo cammino ho constatato che la vera cultura non è nelle grandi città ma nei piccoli villaggi.

Qual è stata l’esperienza più bella che hai fatto finora? 

Tra le esperienze più bella c’è sicuramente quella vissuta in Perù. Lì ho abitato in un caserio, un piccolo villaggio sperduto nella sierra peruviana in alta quota, dove io e altri due operai della parrocchia abbiamo costruito una casa per una famiglia del villaggio. Il mio letto era fatto di paglia, avevo una coperta (presumo) piena di pidocchi e dormivo insieme a una ventina di animaletti simili a conigli. Le persone che ci ospitavano, pur non avendo niente, sorridevano sempre. E io non facevo altro che domandarmi: perché?

Con quanti soldi vivi? Quanto ti sta costando il viaggio?

Non so di preciso con quanti soldi vivo al giorno ma quando sono partito mi sono prefissato un budget di 1500 euro per 5 mesi. Ci sono riuscito ma penso di poter fare ancora di meglio.

Quando pensi di tornare? Cosa farai dopo?

Ho messo in preventivo un anno, vedremo… Per ora sto scrivendo un diario che spero al mio ritorno di trasformare in un libro: una guida per chi vuole intraprendere un percorso del genere, tra il viaggio low cost e la meditazione sulla vita. Vorrei pubblicarlo per donare il ricavato ad alcune famiglie che ho conosciuto. Famiglie che pur non avendo niente hanno un cuore grande e mi sono ripromesso di aiutare.

A volte la parte più difficile di un viaggio è partire, decidere di mollare tutto. Cosa consiglieresti a chi vuole farlo ma non ha il coraggio?

Dico solo che la vita, che io sappia, è una e che i nostri limiti e le nostre paure sono tutte nella nostra testa. Sta a noi conoscerle, superarle o conviverci. Quindi molliamo gli ormeggi e partiamo, sempre pensando a casa, che è il nostro porto. Una volta partiti sarà come camminare in un sogno, una vera e propria scuola di vita, che ci cambierà in meglio.

Sei felice?

Molto felice. A volte non credo a quello che vedo, chiudo gli occhi e li riapro per essere sicuro.

Segui Matteo sulla sua pagina facebook:https://www.facebook.com/matteo.baraldo.73

Fonte: ecoblog.it

Il Parco Giardino Sigurtà, un angolo di paradiso in provincia di Verona

timthumb (3)

 

Dalla fusione di un parco storico e un giardino moderno nasce uno dei parchi più belli d’Italia: 600.000 mq di tappeti erbosi, fioriture mozzafiato e affascinanti frammenti di storia. E’ il Parco Giardino Sigurtà, acquistato nel 1941 da Carlo Sigurtà che, avvalendosi di un secolare diritto di attingere acqua dal vicino fiume Mincio, ha contribuito a renderlo sempre più lussureggiante. Dal 1978, data in cui è stato aperto al pubblico, il Parco attira ogni anno molti visitatori, grandi e piccini.

LEGGI ANCHE: Facciamo una gita? Riaprono i parchi e i giardini più belli d’Italia

A Primavera è un trionfo di colori, una meta ideale per gli appassionati di fotografia e botanica: 5 grandi fioriture rallegrano il parco da marzo a novembre, con colori e sfumature tutte da immortalare. ‘Tulipanomania‘ è la fioritura più importante in Italia di 1 milione di bulbi di tulipani, accompagnati da cento cinquanta varietà di giacinti, muscari e narcisi; il Viale delle Rose è 1 chilometro dedicato a 30.000 rose di varietà diverse che, durante la fioritura, rendono estremamente romantico il paesaggio, mentre i Laghetti Fioriti, al centro del Grande Tappeto Erboso, e i Giardini Acquatici vedono la fioritura delle ninfee tropicali e rustiche. Otre a questo, occorre aggiungere le tante varietà di dalie e altre bulbose.

SCOPRI QUALI E DOVE SONO: I Parchi Nazionali e Parchi Naturali italiani

I più piccoli, poi, rimarranno affascinati dai numerosi laboratori che periodicamente vengono organizzati dallo staff: costruire e far volare un aquilone, intrattenimenti con clown e “facepainting” per tutti, lavorare la lana, costruire sagome di cartone di tutti gli animali e tanti altri appuntamenti. Ma il Parco Giardino Sigurtà non è solo fiori e divertimento, è anche ricco di arte e storia: percorrendo gli ampi viali e i ripidi sentieri si va alla scoperta di angoli incantati come l’Eremo, un affascinante tempietto neogotico realizzato nel 1792, o il Castelletto, un’antica sala d’armi oggi dedicata alla conservazione delle memorie storiche, letterarie e scientifiche della famiglia Sigurtà.

VAI A VEDERE QUALI… Sono 10 i parchi in pericolo per Italia Nostrasigurta21

Un altro luogo molto suggestivo è il Poggio degli Imperatori: da qui, nel1859, gli imperatori Francesco Giuseppe I d’Austria e Napoleone III di Francia osservarono il campo di battaglia degli scontri di Solferino e San Martino. Altri luoghi di straordinario interesse sono la grotta votiva, dedicata a Carlo Sigurtà e alla Madonna di Lourdes; la Grande Quercia, con i suoi ben 4 secoli di vita; il Labirinto, composto da 1.500 esemplari di tasso e costruito con la collaborazione di Adrian Fisher, il più noto disegnatore di labirinti al mondo. Oltre alla possibilità di scoprire il Parco attraverso lunghe passeggiate, a disposizione diversi mezzi: è possibile, infatti, noleggiare una bicicletta o portare la propria da casa; noleggiare un golf cart dotato di GPS per organizzare al meglio la visita; salire sul trenino elettrico o lo shuttle elettrico. In ogni caso, qualsiasi mezzo o periodo scegliate, sarà una giornata fantastica!

 

Fonte: tuttogreen