Sei un talento della comunicazione? Vieni al Parco dell’Energia Rinnovabile, lo stage è gratis

Un’occasione unica per imparare sul campo e per mettere a frutto il proprio talento, il tutto nella splendida cornice del Parco dell’Energia Rinnovabile in Umbria e…gratis. Ma non sarà per tutti: solo per chi supererà la selezione. La prova? Scrivere un articolo e realizzare un videomessaggio. Per chi sarà scelto sarà un’esperienza indimenticabile.per_umbria_giornalismo

L’iniziativa è organizzata dal quotidiano online Il Cambiamento, dall’associazione Paea e dal Per Parco dell’Energia Rinnovabile con la preziosa collaborazione di Low Living High Thinking. Già il titolo, “Giornalismo Zero Punto Zero”, fornisce gli spunti giusti per intuire che per chi si cimenterà sarà solo l’inizio; l’inizio di un’esperienza formativa che potrà avere anche un peso di tutto rispetto nel curriculum di ciascuno dei partecipanti. Si tratta del primo multi-contest operativo da viversi all’interno di quella fabbrica di idee e progetti che costituisce un’avanguardia in Italia in fatto di conoscenza e progettazione dell’utilizzo delle energie rinnovabili e delle tecnologie a basso impatto, il Per. Chi sarà selezionato potrà vivere un mese all’interno del Per, vitto e alloggio gratuiti, e cimentarsi la mattina come giornalista e il pomeriggio come “braccio operativo” dei laboratori e delle attività all’interno del Parco. Raccogliere notizie, raccontare i progetti del Per, realizzare inchieste sul tema delle energie rinnovabili sarà attività destinata ad essere ospitata sulle pagine online del quotidiano Il Cambiamento, mentre l’esperienza pratica sul campo potrà riguardare la cura dell’orto sinergico, la gestione del Parco, la manutenzione del verde e lo studio degli impianti energetici tecnologici a impatto zero. Per partecipare alla selezione dovete scrivere un articolo di massimo 750 parole sul risparmio energetico o sulla tema della biodiversità e creare un videomessaggio di un minuto e caricarlo su YouTube con il tag
#giornalismozeropuntozero spiegando perché siete le persone giuste per noi. Entro il 18 aprile dovrete spedire l’articolo o il link al filmato corredati dal curriculum a stage@per.umbria.it. Non c’è veramente tempo da perdere!
Per conoscere tutti i dettagli clicca qui.

Fonte: il cambiamento

WWoofing: a scuola di agricoltura naturale

WWOOF Italia mette in relazione i coltivatori con i viaggiatori intenzionati a condividere in convivialità le progettualità e gli stili di vita delle aziende agricole biologiche e biodinamichepresanellaRododendro

Condivisione, conviviali­tà, apprendimento: fare un’esperienza di woo­fing significa impegnarsi e credere in un progetto culturale ricco, sia da parte delle fattorie ospitanti che dei viaggia­tori. Spesso descritta come la pos­sibilità di fare una vacanza a zero spese in fattoria, godendo di vitto e alloggio in cambio di qualche oret­ta di aiuto nelle attività dell’azien­da agricola, il wwoofing è molto di più. Chi si propone come viaggiatore (WWOOFer) dev’essere motivato dalla volontà di fare un’esperienza formativa forte, di vivere il lavoro agricolo a 360 gradi, di condividere tutti i momenti della vita in fat­toria, desco compreso: si tratta di entrare nel mondo dell’agricoltura naturale dalla porta principale, con l’intento di godere di un’esperienza di forte arricchimento umano e cul­turale, oppure in vista di mettersi alla prova in prima persona come agricoltore in una propria fattoria. D’altro canto le aziende agricole che si propongono come ospitanti (hosts) sono spinte dal desiderio di divulgare sia le migliori pratiche dell’agricoltura naturale, sia stili di vita decrescenti, di semplicità volontaria, di rispetto della natu­ra nei suoi ritmi e nei suoi tempi, valori che i viaggiatori possono fare propri e riproporre, adattan­doli, in contesti di vita urbani – si pensi solo al bagaglio di tecniche di autoproduzione che è possibile apprendere in una fattoria.

WWOOfing: come si fa? Ma come si fa a fare wwoofing? Come si mette in contatto domanda e offerta? «WWOOF è una rete internazionale di associazioni che intendono soste­nere lo sviluppo della cultura e della pratica dell’agricoltura naturale – ci spiega Claudio Pozzi presidente dell’Associazione WWOOF Italia. La nostra associazione è nata come movimento informale all’inizio degli anni Novanta e si è costituita come associazione nel 2000. Attualmente WWOOF Italia è un’associazione di promozione sociale che mette in relazione i coltivatori con i viag­giatori intenzionati a condividere in convivialità le progettualità e gli stili di vita delle aziende che vanno a visitare. Chi s’iscrive contatta diretta­mente le aziende che più lo stimola­no e stabilisce con loro un periodo di convivenza e le modalità dello scam­bio a seconda delle attitudini e degli interessi. I soci viaggiatori hanno, attraverso Caes, una copertura assi­curativa per infortuni e RC. La lista italiana WWOOF include aziende agricole di piccole e medie dimensio­ni, biologiche e biodinamiche: alcuni soci vivono delle loro coltivazioni e vendono i loro prodotti, mentre altri vogliono solamente essere autosuf­ficienti, o semplicemente coltivare i propri ortaggi biologici. I soci host non si aspettano dal WWOOFer conoscenza dei lavori agricoli al momento dell’arrivo in azienda: le aziende che conducono sono dei cen­tri educativi! Ciò che si aspettano è la voglia d’imparare, di collaborare alle attività, la capacità e la curiosità di adattarsi al loro stile di vita».

Perché scegliere il WWOOfing Con 600 aziende associate e circa 4500 viaggiatori nel 2012, l’espe­rienza del WWOOFing sembra susci­tare sempre più interesse, anche se la maggior parte dei WOOFers è di provenienza estera: sempre nel 2012 l’Associazione WWOOF Italia ha registrato circa 1800 viaggiatori pro­venienti dall’Italia, e i restanti 2700 circa dal resto del mondo, con una preponderanza dagli Usa. «WWOOFing – continua Claudio Pozzi – non è una vacanza economi­ca. È un’organizzazione volontaria per diffondere la cultura e la pratica dell’agricoltura naturale, per soste­nere i produttori nel loro impegno. Se state cercando solamente un modo per viaggiare e vedere l’Italia in modo facile WWOOF non fa per voi. WWOOFing è un’esperienza che rende possibile uno scambio umano e culturale fra persone di diversa provenienza: la pratica concreta dei ritmi della vita agricola permette di vivere in prima persona gli sforzi che i piccoli agricoltori fanno per rico­struire un buon equilibrio fra l’uomo e la natura garantendo la disponibi­lità di cibo sano. La più importante qualità di un WWOOFer è quello di potersi inserire e adeguare a tutte le diverse attività che si svolgono in ogni fattoria. Gli hosts si aspettano un’interesse generale per quello che fanno, e per il modo in cui vivono, che partecipiate volentieri a sostegno del loro progetto, dando anche una mano con i compiti di casa (lavare i piatti o cucinare) per non creare più lavoro per il vostro host. Tutti gli host sono molto impegnati e molti vivono con poche risorse. È impor­tante accettare e rispettare questo fatto. L’host deve garantirvi vitto e alloggio (potrebbe esserci una stan­za per i viaggiatori in fattoria, ma potrebbe essere anche solo una tenda, oppure la tenda dovreste portarla voi), dovrebbe stare con voi più spes­so possibile insegnandovi qualcosa sulla produzione, sulla vita dell’agri­coltore naturale e sulle tecniche da lui adottate. È molto probabile che vi troverete a fare da soli alcune cose, a volte un po’ noiose, l’agricoltura è anche pratica Zen!».

Informazioni:wwoof.it – il sito dell’associazione WWOOF Italia, wwoof.org – il sito della rete internazionale WWOOF

Fonte: vivi consapevole.it