Una piattaforma per fare rete: cambiare dentro per ridurre l’impatto fuori

Una “rete di valore aperto” per promuovere progetti, eventi e buone pratiche volti alla riduzione dell’impronta ecologica individuale in Friuli-Venezia Giulia. Abbiamo intervistato Francesco, che dopo un’esperienza da cervello in fuga in giro per il mondo, è rientrato in Italia per raccontare e diffondere la filosofia Zero Waste attraverso una comunità virtuale territoriale. Zero Waste FVG è una piattaforma indipendente e no profit basata su tecnologie Open Source il cui scopo è la diffusione della filosofia zero sprechi in Friuli-Venezia Giulia. A parlarcene è Francesco Marino, giovane laureato in Tecnologie Web e Multimediali che abbiamo intervistato a Udine, dove è tornato a vivere da quando, nel novembre del 2018, è rientrato da sei anni di vita all’estero.

Era il 2012, infatti, quando Francesco ha iniziato a viaggiare grazie a degli stage post-laurea, diventando successivamente un digital nomad e allungando la lunga lista di cervelli in fuga del nostro paese. In questo periodo, passato tra Norvegia, Hong Kong, Filippine e soprattutto Spagna, la sua consapevolezza ambientale è cresciuta moltissimo, “di pari passo con un profondo cambiamento interiore, che è l’unica spinta che può davvero portare le persone a sognare ed agire per un mondo migliore”. 

Durante la sua permanenza in Asia, in particolare nelle Filippine, ha potuto toccare con mano gli effetti dei cambiamenti climatici e dell’inquinamento su vasta scala. Sicché, dopo un percorso di crescita personale iniziato con lo yoga e durato quattro anni, ha deciso di rimboccarsi le maniche e – prima ancora di rientrare in Italia da Barcellona, ultima tappa della sua esperienza all’estero – ha deciso di fondare prima un gruppo e una pagina Facebook, e poi di aprire il sito www.zerowastefvg.it.

La piattaforma è pensata come un servizio “contenitore”, co-progettato e co-gestito da tutti i membri della comunità che lo utilizzano (più di 1000 nel gruppo Facebook), con l’obiettivo di diventare un bene comune dei cittadini. “Si tratta di un luogo virtuale nel quale chiedere, suggerire, realizzare sondaggi, far nascere collaborazioni tra cittadini, siano essi consumatori, produttori, negozianti, riparatori, comunicatori”, chiarisce Francesco, che sottolinea come il progetto sia su base volontaria per tutti, totalmente orizzontale ed aperto al supporto di chiunque voglia dare una mano. Sul sito è presente una mappa collaborativa, che dà visibilità ai “punti di interesse etici” che già esistono sul territorio regionale e che vuole essere uno stimolo per tutti a lanciare nuovi progetti e attività in questa direzione. Inoltre è presente un calendario degli eventi che vengono organizzati sul territorio e vari gruppi Telegram per gestire attività specifiche (social, giornate ecologiche, riciclo creativo, ecc.).  

Pur non essendo collegato a nessuna delle varie reti internazionali Zero Waste, il progetto di Francesco condivide con esse i valori che ne sono alla base e che possono essere riassunti nei seguenti principi:

– Rifiutare (prevenzione/minimalismo);

– Ridurre (prevenzione/decrescita);

– Riutilizzare (prolungamento della vita dei prodotti);

– Riciclare (recupero della materia);

– Compostare (recupero dell’energia).

Francesco tiene molto a sottolineare come, più che uno stile di vita, Zero Waste sia soprattutto una filosofia. “Se qualcuno mi chiede cosa deve fare per vivere una vita a minor impatto ambientale, io gli rispondo che prima di tutto deve ascoltarsi”, ci dice. Un segno che il cambiamento non si basa tanto (o non soltanto) sulle azioni, pur dettate dal buon senso, ma soprattutto da un lavoro interiore. “Vivere una vita Zero Waste significa anzitutto liberarsi mentalmente del superfluo, a cominciare dal giudizio verso il percorso degli altri”.  

E a ben pensarci è solo così che possiamo accettare con maggior tolleranza chi, per i motivi più disparati – a cominciare dalle possibilità di accesso alle informazioni – non ha (ancora) aderito a un cambiamento strutturale. Aumentando le possibilità di aprire qualche ulteriore varco nella cultura dominante, invece di costruire altri muri.

Fonte: http://www.italiachecambia.org/2019/05/vita-senza-sprechi-tornato-in-italia-eliminare-rifiuti/?utm_source=newsletter&utm_campaign=general&utm_medium=email&utm_content=relazioni

EOS Exposition Of Sustainability: ad Udine il 17, 18 e 19 maggio 2013

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Vi segnaliamo che dal 17 al 19 maggio 2013, negli spazi del quartiere fieristico di Udine e Gorizia fiere verrà presentata EOS, l’evento espositivo internazionale dedicato agli scenari del futuro e alla sostenibilità ambientale intesa come fattore di sviluppo e produttività per le imprese. Importante punto d’incontro per le aziende e per il pubblico, EOS rappresenta la prima fiera green sulla Carbon Footprint, il percorso istituzionale sulla riduzione dell’impronta di carbonio già intrapreso da importanti realtà imprenditoriali e industriali del Paese nei più diversi settori merceologici. In anteprima ad EOS verranno presentati prodotti e innovazioni in tutti i campi, per la città e l’ambiente del 2020, con le eccellenze italiane e dei Paesi Europei (Austria, Slovenia, Germania, Francia). In programma incontri, seminari, convegni per aggiornarsi, agganciare il futuro nel segno della crescita e del risparmio. Durante la manifestazione sarà anche istituito un premio EOS per le aziende che si saranno distinte per progetti green. Per maggiori informazioni su EOS vi rimandiamo al sito ufficiale: www.eosfiera.it

Fonte: tuttogreen

A scuola di cucina naturale crudista con lo chef Vito Cortese

La cucina crudista prevede la non cottura degli alimenti che possono essere riscaldati al massimo a 42 gradi centigradi. Gli ingredienti sono tutti di origine vegetale e dunque viene considerata una dieta vegana evoluta. Il 7 aprile si terranno in contemporanea in 7 città 7 diversi corsi di cucina Raw coordinati dallo chef Vito Cortese.

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L’evoluzione della dieta vegana è considerata la dieta crudista che consiste nell’alimentarsi di ortaggi, verdure e frutta non cotti per preservarne intatte tutte le proprietà nutrizionali. Infatti ogni preparazione non supera i 42 gradi centigradi e gli strumenti da cucina utilizzati sono: un frullatore, un robot da cucina ed un essiccatore e tecniche quali la reidratazione, la germogliazione e la fermentazione.

Ecco che uno dei suoi maggiori rappresentati lo chef Vito Cortese porta in 7 città italiane la scuola di cucina naturale gourmet crudista proprio per diffondere questo tipo di alimentazione con i corsi di Nudo&Crudo estensione del progetto ManinPasta.

I menù crudisti sono completi e ci sono ricette che vanno dagli antipasti al dolce e l’evento che inaugurerà le sue lezioni domenica 7 aprile in contemporanea in 7 diverse città: Genova, Modena, Treviso, Udine, Ostia, Caserta, Londra.

Le lezioni saranno tenute da 7 collaboratori dello chef Vito Cortese e tutti formati alla sua scuola.

Qui le mail a cui chiedere info per partecipare ai corsi:

• Caserta con Francesca (francesca@ nudocrudo.net)
• Ostia con Nathalie (nathalie@ nudocrudo.net)
• Genova con Paolo (paolo@ nudocrudo.net)
• Modena con Sara e Cri (sara@nudocrudo .net cristina@ nudocrudo.net)
• Montebelluna-TV con Maria (maria@nudocrudo .net)
• Udine con Ariella (ariella@ nudocrudo.net)
• LONDRA con Lorena (lorena @nudocrudo.net)

fonte:  Casertanews