Lago di Burano, il paradiso degli uccelli migratori

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Ogni anno milioni di uccelli vengono uccisi da doppiette, trappole e reti. Le zone umide costiere sono fondamentali per la sopravvivenza delle specie migratorie.Fabio Cianchi, coordinatore delle Oasi Wwf della provincia di Grosseto, intervistato da Askanews negli scorsi giorni, ha spiegato che quando gli uccelli affrontano questi lunghi viaggi

“dal Sudafrica, dal Centrafrica per andare in Nordeuropa o viceversa, hanno bisogno di luoghi come questo per riposarsi, mangiare, riprendere le forze e ripartire”.

Il video mostra l’oasi WWF del lago di Burano, a Capalbio, nata quasi 50 anni fa grazie alla lungimiranza dell’associazione ambientalista e dei proprietari dell’area.

“Per quanto riguarda le zone umide considerate che fino al secolo scorso l’87% delle zone umide italiane sono state bonificate e prosciugate, quindi quelle poche rimaste come l’oasi di Burano consentono proprio la conservazione della grande biodiversità di tantissimi uccelli, di decine di migliaia di uccelli che frequentano l’area”

conclude Cianchi sottolineando il ruolo determinate dell’oasi grossetana.

Fonte:  Askanews

Perù e Bolivia, un’alleanza per salvare il Lago Titicaca

L’inquinamento prodotto da El Lato e Puno mette in pericolo l’ecosistema del lago più alto e grande del Sud America

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L’inquinamento è arrivato anche lassù, ai 3800 metri sul livello del mare del Lago Titicaca che non è soltanto il più alto del Sud America, ma è anche il più esteso con i suoi 8372 kmq divisi fra Perù (4772 kmq) e Bolivia (3790). In quello che dovrebbe essere un paradiso naturale, dove le popolazioni di quechua e aymara vivono su isole di terraferma e isole artificiali costruite con le canne, l’inquinamento sta diventando un problema da risolvere tanto che i due governi dei paesi che si affacciano sul Lago hanno deciso di investire 500 milioni di dollari nell’arco di dieci anni: 117 fino al 2020 e 400 entro il 2025. Il bacino andino è 25 volte più ampio del Lago di Garda e nelle sue acque finiscono ben 27 fiumi. Lo stato di salute del lago è di vitale importanza per le comunità peruviane e boliviane: la fauna ittica e la sopravvivenza di rane uccelli determinano l’equilibrio che ha reso il lago abitabile negli ultimi tre millenni. A inquinare le acque del lago è stato lo sviluppo della città boliviana di El Alto che ospita ormai un milione di abitanti. Il rio Seco che la attraversa riversa nel Lago Titicaca rifiuti organici e industriali. Una situazione analoga si verifica a Puno, dove la popolazione è decisamente più contenuta: 200mila abitanti. I ministri dell’Ambiente Alexandra Moreira (Bolivia) e Manuel Pulgar (Perù) hanno spiegato di avere deciso un investimento in due tempi che è già iniziato con lo stanziamento di fondi per gli “impianti di trattamento delle acque reflue per far fronte ai principali problemi che il lago sta avendo a causa dei livelli di inquinamento”.  Oltre all’inquinamento prodotto dall’antopizzazione delle regioni che si affacciano sul lago, l’ecosistema lacustre viene minacciato dai cambiamenti climatici: l’azione combinata del riscaldamento che scioglie i ghiacciai e della maggiore intensità della radiazione solare contribuiscono alla progressiva contrazione del lago.

Fonte:  IBT

 

 

 

 

The Messenger, un documentario alla scoperta degli uccelli canori

Nel sufismo islamico si credeva che gli uccelli canori portassero messaggi dall’aldilà e che il loro canto avesse dunque il potere di mettere in contatto il mondo dei vivi e quello dei morti. Con The Messenger, la regista Su Rynard esplora approfonditamente i problemi a cui questi “messaggeri” devono far fronte in un mondo sempre più antropizzato che ne mette a rischio la sopravvivenza. Dalla Foresta Boreale dell’estremo Nord America alle pendici del Monte Ararat, dai boschi della Pennsylvania alle campagne francesi, da Ground Zero al Costa Rica, gli uccelli canori sono in pericolo.

Oltre alla caccia, Rynard evidenzia i pericoli meno noti al grande pubblico, per esempio come l’utilizzo dei neonicotinoidi in agricoltura vada a decimare gli insetti che ne sono il sostentamento e a inquinare le acque e gli ecosistemi in cui gli uccelli si muovono. Un altro grave problema è l’inquinamento luminoso che ne disturba i flussi migratori, alterando l’orientamento basato sul campo magnetico e sul volo nelle ore notturne. Fra i momenti più incredibili di questo documentario vi sono sicuramente quelli in cui i ricercatori ritrovano uccelli che hanno compiuto un percorso di andata e ritorno dal Nord al Sud America per tornare nello stesso luogo dal quale erano partiti mesi prima.

Fra i pericoli per gli uccelli vi sono anche le collisioni in quota e quelle contro i grattacieli e, naturalmente, tutti quei “progressi” tecnologici che comportano la distruzione degli habitat degli uccelli migratori. La scomparsa degli uccelli non va sottovalutata e la storia dimostra quanto siano importante per gli equilibri ecosistemici. Come si racconta nel documentario, a cavallo fra gli anni Cinquanta e Sessanta Mao Tse Tung diede vita alla campagna contro i quattro flagelli. Uno di questi era, secondo il leader cinese, la presenza dei passeri “rei” di mangiare i chicchi di grano.

I contadini furono dunque incaricati di ucciderli o farli morire per sfinimento spaventandoli con forti rumori. I nidi e le uova vennero distrutti, i pulcini uccisi e si stima che furono abbattuti circa otto milioni di passeri e altri uccelli. Nell’aprile 1960 i dirigenti di Pechino si accorsero che in assenza dei passeri, suoi predatori naturali, le cavallette avevano la possibilità di aggredire indisturbate le coltivazioni. La povertà dei raccolti successivi alla scomparsa degli uccelli fu la principale causa di una carestia che costò la vita a circa 30 milioni di persone. Come accade con la scomparsa delle api, anche quella degli uccelli canori e migratori è un segnale molto importante dello stato di salute del Pianeta e della gravità dei disequilibri provocati negli ecosistemi dall’attività umana.

Foto | Cinemambiente

Fonte: ecoblog.it

Il video di due giovani donne in canoa che sta facendo innamorare la rete

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Quando pensi che in rete non vedrai più nulla che ti sorprenderà, ecco che il folletto di internet si ribella e ti stupisce con qualcosa di totalmente inaspettato.

http://vimeo.com/31158841

Il video di due filmaker irlandesi, Sophie e Liberty, sta giustamente diventando un fenomeno virale.
Non rubiamo spazio alle immagini. Il miracolo della Natura, o se volete solo della fisica degli stormi di uccelli, è totale.

 

Fonte: tuttogreen.it

Poliisobutilene fuorilegge dopo la morte di 4000 uccelli nel Regno Unito

Una nuova legge dell’IMO, l’Organizzazione Marittima Internazionale, vieta lo scarico in mare della sostanza che a Dorset ha causato la morte di 4000 uccelli di 18 specie diverse144127739-586x436

Ad aprile e a gennaio di quest’anno, due diversi incidenti avevano causato la morte di 4000 uccelli di 18 specie differenti sulle spiagge della Cornovaglia, più precisamente a Dorset. Dopo un’indagine compiuta dal governo del Regno Unito, di concerto con la guardia costiera, si è avuta la conferma che a provocare le morti è stato lo scarico nell’ambiente marino del poliisobutilene, una sostanza chimica che finisce in mare dopo la pulizia delle cisterne delle navi e il lavaggio delle acque di zavorra. Anche se molti ambientalisti avevano già denunciato i pericoli connessi al suo utilizzo, finora nessuna norma proibiva di scaricarla in mare in quantità limitate. Ora il giro di vite. In una riunione dell’IMO, l’Organizzazione Marittima Internazionale è stato annunciato che, a partire dal 2014, tutte le PIB ad alta viscosità saranno riclassificate in una categoria che ne vieta il loro scarico in mare e che richiede che i serbatoi siano pre-lavati e residui smaltiti in porto. Ciò si applica anche alle nuove forme “altamente reattive” di poliisobutilene. Queste sostanze chimiche vengono utilizzate per migliorare le prestazioni dell’olio lubrificante e si trovano in prodotti che vanno dagli adesivi ai sigillanti, per finire con le gomme da masticare. Una volta finite in acqua, queste sostanze appiccicose diventano una sorta di trappola per gli uccelli che ne rimangono invischiati: l’incapacità di muoversi porta all’ipotermia, alla fame e, infine, alla morte. Molte associazioni ambientaliste si sono mobilitate e circa 25mila persone hanno firmato petizioni a sostegno del divieto.

Siamo molto soddisfatti per l’iniziativa presa dall’IMO. Il commercio mondiale di prodotti PIB è in aumento e con esso i rischi per il nostro ambiente marino, ecco perché è particolarmente prezioso la messa al bando globale di quest’oggi sullo scarico deliberato di PIB. Si tratta di un vero e proprio passo in avanti per i nostri mari e ci auguriamo che possa porre fine a questo particolare inquinamento che minaccia gli uccelli marini e ogni altra forma di vita marina,

ha dichiarato Alec Taylor, responsabile delle politiche marine dell’associazione ambientalista RSPB.

Fonte. Ecoblog

Influenza aviaria: decine di migliaia di uccelli vaccinati in Cina

Sale a nove il bilancio delle vittime, 28 i pazienti contagiati dal virus 

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Colombi in gabbia nella Cina orientale. La nuova aviaria che da qualche settimana sta seminando il panico in Asia e che ha già fatto alcune vittime, ha costretto le autorità cinesi a prendere provvedimenti di tipo igienico-sanitario per prevenire che il virus si propaghi fra la popolazione. La Carrier Pigeon Association – la federazione cui fanno capo i team colombofili che partecipano alle gare dei piccioni viaggiatori – stanno pulendo con cura le gabbie e hanno annullato tutte le competizioni sulla lunga distanza già in programma. Il governo di Pechino ha chiesto all’associazione di tenere in gabbia gli uccelli per un altro mese. Le gare colombofile sono molto popolari in Cina dove circa 300mila persone vi partecipano, perpetuando una tradizione che risale alla dinastia dei Ming. Ora circa 90mila piccioni da competizione saranno vaccinati. Nell’ultimo mese il virus H7N9 ha infettato 28 persone uccidendone nove. I casi sono stati registrati a Shangai e in tre province orientali. Negli scorsi giorni le autorità di Shangai avevano ordinato l’abbattimento di 100mila polli, anatre e oche dopo che erano state trovate tracce del virus in prossimità dei mercati di pollame vivo della città. Inoltre anche alcuni piccioni presenti nelle piazze e nei parchi pubblici vengono catturati e messi in gabbia. Secondo i ricercatori cinesi la nuova influenza aviaria sarebbe un mix genetico generati dall’incrocio fra gli uccelli migratori della Corea del Sud e le anatre della provincia di Zhejiang. IlServizio Sanitario Nazionale cinese ha annunciato negli scorsi giorni che nessuna fra le 621  persone che sono state a contatto con i pazienti infetti ha accusato sintomi dell’influenza aviaria. Naturalmente questo focolaio di aviaria ha avuto un effetto immediato sulle vendite di pollame, facendole crollare a partire dalle prime notizie sui decessi connessi alla malattia.

Fonte:  The Guardian