La turbina eolica più potente del mondo è operativa in Danimarca

Pensata per l’off shore, dove i venti sono forti e costanti, una singola turbina da 8MW potrebbe produrre di oltre 40 GWh e soddisfare i consumi di 10000 famiglie.

Il video qui sopra ha i titoli in danese, ma le immagini parlano da sole per mostrare le straordinarie dimensioni della nuova turbina eolica V164 da 8 MW, ultima nata della Vestas. La pala eolica più potente del mondo è stata pensata e progettata per le applicazioni off shore, dove i venti forti e costanti permettono dei load factor (1) superiori al 50%; gli elevati costi delle fondazioni sottomarine e delle decine di km di cavi di allacciamento alla rete impongono infatti di sfruttare al massimo la potenza disponibile localmente. Poichè i siti ventosi “buoni” sono abbondanti, ma comunque in numero limitato, è del tutto sensato sfruttare al massimo l’energia che vi si può ottenere. I numeri sono impressionanti: il rotore viene posto a 130-140 m di altezza, le pale hanno un diametro di 164 m e spazzano un’area di oltre 21000 m². Le singole pale da 80 m equivalgono a9 autobus double decker messi in fila (vedi immagine in fondo). La produzione annua di una singola turbina può variare da 28 a 42 GWh per una velocità media annua del vento tra 8 e 11 m/s (2). Una sola turbina potrebbe quindi sopperire al fabbisogno elettrico di 10000 famiglie (3). Il primo prototipo funzionante è stato installato a Østerild in Danimarca nel gennaio del 2014. La produzione potrebbe iniziare il prossimo anno.Pala-eolica-V-164

(1) E’ il tempo equivalente in cui il vento soffia alla massima velocità operativa di 12 m/sec a cui corrisponde la piena potenza di 8 MW

(2) Velocità elevate sulla terraferma, ma abbastanza comuni a 130 m sopra la superficie del mare.

(3) Stima con un livello di consumi italiano di 1 MWh all’anno pro capite per una famiglia di 4 persone

Fonte: ecoblog.it

Solar vortex: rotori ad asse verticale mossi dall’aria calda che sale

L’aria calda che sale per la spinta di Archimede può produrre 50 kW di potenza in un rotore ad asse verticale. La nuova tecnologia è in sviluppo presso il Georgia Institute of Technology

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L’aria a contatto con il terreno si riscalda e viene mossa verso l’alto dalla spinta di Archimede dell’aria più fredda (1): tra qualche anno sarà possibile sfruttare l’energia cinetica dell’aria convogliata in un apposito rotore ad asse verticale, il Solar Vortex. La rotazione sarà garantita dalle alette che convoglieranno all’interno del rotore l’aria con la giusta direzione e dal piccolo cono centrale. Una turbina di 10 m di diametro potrebbe produrre una potenza di 50 kW. (2) Un reticolo di 320 turbine disposte su un km² di territorio desertico (3) fornirebbe una potenza di 16MW; per confronto i generatori eolici convenzionali possono garantire da 3 a 6 MW/km², naturalmente solo in siti ventosi. Il progetto ha ricevuto un finanziamento di 3,7 milioni di $ dal dipartimento USA dell’energia. Il primo prototipo ridotto da 10 kW dovrebbe entrare in funzione nel 2015

(1) Capita a volte di sentire dire che l’aria calda “tende” ad andare in alto, oppure che sale perchè è “leggera”. Purtroppo dopo duemila anni, l’aristotelismo non è ancora morto…

(2) Come si vede dallo schema a sinistra, il vortice all’interno ha un diametro più piccolo, circa 5 m, con velocità tangenziali e assiali dell’aria rispettivamente di 8 e 11 m/s. Come insegna la cinematica, la turbina avrebbe una frequenza di rotazione di poco più di un giro al secondo.

(3) Le turbine distano tra loro circa 50 m per ottimizzare l’afflusso d’aria, in modo che l’occupazione effettiva di suolo sarebbe pari solo al 2,5%.

fonte: ecoblog

SQWID: la turbina eolica off-shore alimentata da vento e maree

 

sqwid

È stato presentato al Wind Expo 2013 di Tokyo, la scorsa settimana, un innovativo sistema per combinare due risorse offshore di energia rinnovabile. Si chiama SQWID ed è stato messo a punto dalla società giapponese MODEC. Si tratta di un impianto in grado di convogliare le energie del vento e delle maree verso le piattaforme offshore che fanno uso di turbine eoliche. Un sistema che si rivela molto economico rispetto ad altri, grazie all’utilizzo di energie naturali provenienti, appunto, dalla variabilità eolica. In pratica, la turbina si presenta di forma rettangolare e sfrutta le diverse velocità del vento provenienti da qualsiasi direzione. Questo sistema, dunque, si rivela decisamente più adatto per la produzione di energia di quanto non facessero le turbine di vecchia generazione. La turbina Savonius, di cui è provvista la piattaforma, ruota sempre nella stessa direzione ed è indipendente dalle forze delle maree e del vento. La struttura galleggiante SQWID viene utilizzata dove le acque sono meno profonde, al fine di renderla più stabile. La piattaforma, inoltre, supporta un’altra struttura, ossia la turbina eolica di montaggio Darrieus che offre accesso agli addetti alla manutenzione. La società nipponica MODEC sostiene che SQWID sia la struttura ideale per fornire alimentazione d’emergenza alle isole o alle aree più lontane. Una turbina eolica simile era in procinto di essere installata poco distante dalle coste settentrionali del Maine, negli Stati Uniti. Habib Dagher, direttore del UMaine’s Advanced Structures and Composites Center, ha dichiarato che “possediamo l’equivalente di 150 centrali nucleari che si avvalgono della potenza del vento che soffia sulla costa del Maine. Occorrono solo due centrali nucleari per alimentare l’intero stato, tanto è considerevole la risorsa“.

Fonte: GreenBizt