“L’Italia è pronta a raggiungere gli obiettivi UE per la raccolta differenziata e a porsi come esempio nell’Europa dell’economia circolare”. Con questo messaggio il Consorzio Italiano Compostatori (CIC) sale a bordo del Treno Verde, la campagna di Legambiente e del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiano che promuove nelle maggiori stazioni del Paese le esperienze di gestione sostenibile dei rifiuti. Protagonisti dell’edizione 2017 saranno i “Campioni dell’economia circolare”, realtà italiane che, come il CIC, hanno investito e scommesso su un modello produttivo basato su riuso, prevenzione, sostenibilità e zero sprechi.
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Bari: rumore in città oltre le soglie di legge, situazione più critica nei pressi delle scuole
Treno Verde di Legambiente: “Occorre ripensare il modo di vivere le nostre città: le auto continuano a farla da padrona. Serve una riorganizzazione e progettazione della mobilità in favore del trasporto pubblico locale”
L’inquinamento acustico a Bari raggiunge livelli ben al di sopra di quelli consentiti dalla legge: sembra un problema marginale ma l’eccessivo rumore ha conseguenze dirette sul benessere e sulla qualità della vita e sta diventando sempre più una minaccia per la salute pubblica secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità. Per combattere smog e inquinamento acustico occorre un decisivo cambio di passo nel pensare lo sviluppo di una città: per questo Legambiente lancia la sua sfida alle amministrazioni delle città pugliesi per una nuova idea di mobilità che privilegi il trasporto pubblico locale; una mobilità fatta di aree pedonali e zone a traffico 30 per agevolare anche la ciclabilità nelle aree urbane. È questa la richiesta che arriva dal Treno Verde, la campagna di Legambiente e del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane – realizzata con la partecipazione del Ministero dell’Ambiente e Tutela del Territorio e del Mare – che oggi chiude la sua tappa a Bari, quarta città toccata dal tour 2017. I risultati del monitoraggio sono stati presentati questa mattina in conferenza stampa da Manuela Cardarelli, portavoce Treno Verde; Francesco Tarantini, presidente Legambiente Puglia alla presenza di Domenico Santorsola, assessore all’Ambiente Regione Puglia; Pietro Petruzzelli, assessore all’Ambiente Comune di Bari; Vito Bruno, presidente Arpa Puglia e Mariella Polla, direttore Divisione Trasporto regionale Trenitalia Puglia.
“Come ogni anno il Treno Verde segue un programma di monitoraggio della qualità dell’aria nelle città italiane per ribadire la necessità che questa diventi una priorità di governo, a scala locale, regionale e nazionale, altrimenti continueremo a condannare i cittadini italiani a respirare aria inquinata – Manuela Cardarelli, portavoce Treno Verde -. Le soluzioni ci sono, occorrono la volontà politica e gli strumenti per metterle in campo. Occorre uscire dalla logica dell’emergenza e garantire un diverso modo di pianificare gli spazi nelle aree urbane, oltre a investimenti nella riqualificazione e nell’innovazione nell’edilizia e nel riscaldamento, sistemi di mobilità innovativi e investimenti sul verde urbano. Anche qui in Puglia il trasporto privato continua ad essere anche qui la modalità più diffusa per muoversi verso le città e al loro interno. Solo invertendo questa tendenza e garantendo un trasporto pubblico efficace e competitivo si possono restituire ai cittadini una migliore qualità dell’aria e della vita”.
Le città sono il centro della sfida climatica in tutto il mondo, perché è nelle aree urbane che si produce la quota più rilevante di emissioni. Per questo è indispensabile ripartire dai centri urbani avviando ripensando al sistema della mobilità, facendo scelte innovative per farle uscire dall’immobilismo attuale in cui si trovano e affrontare i problemi legati all’inquinamento ambientale e alla vivibilità quotidiana. “Sebbene quello del Treno Verde sia un monitoraggio puntuale, una fotografia momentanea, ci preoccupano le soglie di rumore raggiunte nella città di Bari, oltre i valori di legge consentiti, ecco perché chiediamo che nel capoluogo pugliese venga approvato un piano di zonizzazione acustica, obbligatorio per legge ormai da anni – dichiara Francesco Tarantini, presidente di Legambiente Puglia -. Nonostante negli ultimi anni non siano mancate le buone pratiche sul fronte della mobilità sostenibile, utili a ridurre i livelli di inquinamento atmosferico e a migliorare la qualità dell’aria in città, come i parcheggi di scambio, la tariffazione concentrica, e in ultimo la velostazione di Bari, resta ancora poco il verde urbano fruibile, e risultano assenti le zone 30 che favoriscono spostamenti sicuri a piedi e in bici. Per ridurre non di poco l’inquinamento acustico e atmosferico in città sarebbe opportuno potenziare e rendere più efficiente il trasporto pubblico locale che continua a perdere passeggeri. Le politiche urbane pesano non poco sulla qualità dell’aria. Di fronte allo smog non servono interventi sporadici ma misure radicali e, talvolta, impopolari per una mobilità verso “zero emissioni”.
Il monitoraggio smart del Treno Verde
Il monitoraggio del Treno Verde – realizzato grazie alla collaborazione con VALORIZZA brand di Studio SMA e Gemmlab, Orion, e con il contributo scientifico della Sapienza, del CNR-IIA e dell’Università IUAV di Venezia e realizzato grazie ad una strumentazione portatile che consente di misurare i valori di inquinanti atmosferici (PM10, PM2,5, PM1) e acustici – non vuole sostituirsi ai controlli eseguiti dagli enti preposti, ma fornire un’istantanea, in termini d’inquinamento atmosferico e rumore, su alcuni percorsi all’interno dei quartieri delle nostre città.
Nei cinque punti individuati nel capoluogo pugliese sono state eseguite, nelle giornate del 5 e 6 marzo, misurazioni di un’ora di polveri sottili e di rumore (Corso Cavour nei pressi del Liceo scientifico Scacchi, via Vito Fornari all’altezza della scuola Mazzini, Corso Vittorio Emanuele II all’incrocio con via Da Bari, via Argiro nell’area pedonale della città ed infine a Corso Italia altezza via Quintino Sella).
Non essendo dotata la città di Bari di un piano di zonizzazione acustica, le misurazioni del rumore eseguita dai tecnici di Legambiente sono state confrontate con i limiti legislativi appartenenti a classi di destinazione d’uso simili a quelle monitorate: il quadro che emerge mostra come nelle strade di fronte alle due scuole in Corso Cavour e via Fornari, il rumore immesso dalle diverse sorgenti cittadine abbia raggiunto rispettivamente un LAeq (l’unità di misura equivalente per le misurazioni ambientali) di 66,3 db e 62,5db contro i 50db come limite normativo per zone che ricadono nella prima classe (aree particolarmente protette come, appunto, le scuole). Male anche gli altri punti dove il LAeq ha raggiunto i 71,6db in corso Vittorio Emanuele II (contro un limite di 65db), 61,8db nell’area pedonale di via Argiro (che rientrerebbe in una III classe di aree di tipo misto con un limite di 60db), e 71,2db in Corso Italia (limite previsto 65db).
Bassi i valori di polveri sottili registrati nelle misurazioni di un’ora eseguite in alcuni punti strategici della città e nelle misurazioni di 10 minuti eseguite nelle vie secondarie.
Novità di quest’anno è la misurazione dell’inquinamento indoor con l’analisi di alcuni inquinanti che determinano la buona o la cattiva qualità dell’aria in un ambiente chiuso, come a scuola, a casa, al lavoro. A Bari il monitoraggio è stato eseguito nell’Istituto comprensivo “San Giovanni Bosco – Melo da Bari”, presso il plesso Guglielmo Marconi. L’inquinamento indoor – un problema oggi troppo spesso sottovalutato – è riconducibile sia ad una serie di sorgenti (pitture, lacche, pesticidi, prodotti per la pulizia, materiali di costruzione, materiali per uffici come adesivi, marcatori, stampanti, fotocopiatrici) che alle caratteristiche di ventilazione, delle attività e delle abitudini di chi vive o lavora negli ambienti chiusi. Per esigenze di risparmio energetico, inoltre, si tende a sigillare gli ambienti che, di conseguenza, tendono ad arricchirsi di composti inquinanti emessi da materiali, persone e prodotti. Il monitoraggio svolto dai tecnici di Legambiente, col supporto dell’Istituto sull’Inquinamento Atmosferico del CNR, è stato eseguito campionando nei 10 giorni precedenti la tappa del Treno Verde le concentrazione dei composti organici volatili (VOC), un insieme di sostanze che posso essere emesse dai materiali e prodotti precedentemente descritti. I risultati mostrano delle concentrazioni interne agli ambienti monitorati leggermente al di sopra delle concentrazioni esterne, come normalmente si verifica, ma in quantità assolutamente accettabili. “Anche se basse, le concentrazioni alla lunga possono portare all’insorgenza di diverse tipologie di problemi, quindi l’importanza di fare attenzione ai piccoli gesti quotidiani che vanno da una scelta consapevole dei prodotti che si utilizzano ad una costante areazione dei locali, non è mai da sottovalutare”, sottolinea Lucia Paciucci, dell’Istituto sull’Inquinamento Atmosferico del CNR.
Documenti scaricabili:
IL MONITORAGGIO DI SMOG E RUMORE A BARI 5 e 6 marzo 2017 [0,04 MB]
Fonte: ecodallecitta.it
Il Treno Verde 2015 viaggia verso l’Expo di Milano, alla ricerca dell’agricoltura di qualità
La campagna nazionale di Legambiente e Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane è dedicata quest’anno ad agricoltura e alimentazione. 15 tappe in Italia per raccontare le migliori esperienze dell’agricoltura italiana di qualità verso Expo Milano 2015. Obiettivo concreto: di aumentare in Italia le produzioni biologiche dal 9% al 20% della superficie agricola entro il 2020
Edizione tutta speciale quest’anno per il Treno Verde 2015. La storica campagna nazionale di Legambiente e Gruppo Ferrovie dello Stato quest’anno cambierà “natura” e “declinazione” per dar vita ad un viaggio speciale dedicato all’agricoltura e all’alimentazione in vista di Expo Milano 2015. Dal 18 febbraio all’11 aprile il convoglio ambientalista farà tappa in 15 città italiane per far conoscere e far riscoprire la bellezza e l’eccellenza dei territori, ma soprattutto per raccontare le migliori esperienze dell’agricoltura italiana di qualità in viaggio verso Expo Milano 2015, l’esposizione universale su alimentazione e nutrizione in programma dal primo maggio nel capoluogo lombardo.
Motto di questa edizione sarà “Tornare alla terra per seminare futuro” per sottolineare l’importante ruolo che l’agricoltura di qualità e delle buone pratiche ambientali e sociali ha e potrà avere anche di fronte alle sfide future. Per questo il Treno Verde durante il suo viaggio presenterà il Manifesto della Nuova Agricoltura: una Nuova Agricoltura sostenibile che è già all’opera, anche se la strada è ancora lunga e in salita. A praticarla sono molti coraggiosi agricoltori italiani e di tutto il mondo attenti ai processi naturali, alla complessità e specificità locale degli ecosistemi e che hanno detto no agli Ogm. Secondo Legambiente questa agricoltura potrà dare un contributo importante nella mitigazione dei cambiamenti climatici, che potrà garantire cibo sano e di qualità (libero da Ogm e da sostanze pericolose per la salute umana), un lavoro dignitoso; che potrà aiutare a valorizzare il territorio ed offrire fonti di energia rinnovabile, materiali e prodotti alternativi alla petrolchimica. Oltre al Manifesto in questione, il convoglio ambientalista di tappa in tappa promuoverà e farà conoscere, insieme agli Ambasciatori del Territorio, le esperienze di chi vive il territorio, e lancerà il “Progetto Conversione”. Una sfida che coinvolgerà agricoltori, mondo scientifico, ministeri di agricoltura e ambiente e tutte le regioni e che si pone come obiettivo quello di aumentare le produzioni biologiche in Italia nei prossimi 6 anni, estendendole dal 9% al 20% della superficie agricola entro il 2020.
LA CAMPAGNA NAZIONALE DI LEGAMBIENTE E FERROVIE DELLO STATO ITALIANE
La campagna, con il patrocinio del Ministero delle Politiche Agricole, Ambientali e Forestali e il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, è stata presentata questa mattina a Roma nella sala conferenza della Stazione Termini dalla direttrice generale di Legambiente Rossella Muroni, da Michele Mario Elia, amministratore delegato di Ferrovie dello Stato Italiane, Maurizio Martina, Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, Barbara Degani, Sottosegretario al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Chiara Pennasi, Direttore Padiglione della Società Civile – Cascina Triulza, Lucio Cavazzoni, Presidente Alce Nero, Vittorio Cogliati Dezza, Presidente nazionale Legambiente. Tra i presenti anche Enrico Costa, membro del consiglio di amministrazione dell’ASI, Agenzia Spaziale Italiana. Inoltre durante la conferenza è stato presentato il messaggio di “Buon Viaggio Treno Verde”, di Tessa Gelisio. “Quest’anno il Treno Verde – dichiarano Rossella Muroni e Vittorio Cogliati Dezza, rispettivamente direttrice generale e presidente nazionale di Legambiente – sarà un viaggio tra i territori, le loro eccellenze e il ruolo che sono chiamati a svolgere in ambito internazionale anche in vista di Expo Milano 2015. Un evento sul quale si stanno accendendo i riflettori di tutto il mondo e dove purtroppo in questi mesi non sono mancati fatti di corruzione e malaffare. Ci auguriamo, invece, che l’Expo rappresenti, nel segno della legalità, un momento per far chiarezza su come combattere la fame nel mondo, favorire un’alimentazione sicura senza cibi ogm e un ‘agricoltura sostenibile e di qualità. Quella stessa agricoltura che racconteremo a bordo del treno verde e che può e deve giocare un ruolo chiave nella lotta al consumo di suolo, nella mitigazione degli effetti ai cambiamenti climatici, nel rilancio dell’economia del Paese, nello sviluppo di un’economia verde creando nuova occupazione. Un’agricoltura che merita di essere favorita attraverso una politica ad hoc che riesca a cogliere la domanda di cambiamento che i cittadini e le aziende agricole più innovative chiedono e per cui vale la pena che si spenda metà del bilancio Unione Europea”. “Il treno è sviluppo responsabile e sostenibile, il treno è qualità del cibo e dell’aria, il treno è rispetto dell’ecosistema. Perché, rispetto alle altre modalità di trasporto, assicura un minor impatto ambientale nella realizzazione delle infrastrutture e minori emissioni inquinanti, minori consumi energetici e minori costi esterni. Sono questi alcuni plus del sistema ferroviario che Michele Mario Elia, amministratore delegato di FS Italiane ha voluto ricordare nel suo intervento alla presentazione del Treno Verde 2015. “Ecco quindi – ha proseguito Elia – che anche in occasione di Expo 2015, quando al centro dell’attenzione si pone l’alimentazione, la nutrizione e un futuro sostenibile, il treno mostra di avere tutti i requisiti per essere protagonista. Laddove il commercio di prodotti alimentari a chilometro zero non è possibile, la modalità ferroviaria riduce al minimo gli effetti negativi del trasporto. Lo fa senza inquinare le campagne e le città che attraversa.” Elia ha poi concluso ricordando che “il Gruppo FS Italiane sarà protagonista di Expo 2015 anche assicurando un potenziamento dei servizi su Milano, e in particolare su Rho-Fiera, offerte commerciali ad hoc per incentivare l’uso del treno, stazioni ammodernate e sempre più accessibili, servizi innovativi per i passeggeri e una rete commerciale, quella di Trenitalia, che diventa, fino a ottobre, rete di vendita anche dei biglietti di ingresso a Expo.”
LE TAPPE DEL TRENO VERDE 2015
Tappe 2015 e dati su biologico, agroalimentare – Il Treno Verde 2015 inizierà il suo viaggio da Caltanissetta per poi proseguire verso Palermo, Bari, Pescara, Battipaglia, Napoli Centrale. Ed ancora a Termoli, Latina, Perugia, Arezzo, Chiusi, Parma, Vicenza, Cuneo, per poi concludere il suo viaggio a Milano (Centrale e Piazza Garibaldi) il 10 e l’11 aprile. Sarà un viaggio inteso, ricco di novità e che porrà l’attenzione anche sul patrimonio agroalimentare italiano, che complessivamente rappresenta 8,7% del Pil nazionale. L’Italia è tra i dieci maggiori paesi produttori di biologico al mondo ed è seconda dietro alla Spagna, tra i paesi europei, per superficie investita ad agricoltura biologica. La Penisola, inoltre, è al primo posto in Europa per prodotti tipici certificati che, ad oggi, sono pari a 264 tra Dop, Igp, Stg. A questi andrebbero aggiunti i 523 vini tra Doc, Docg e Igt e soprattutto le 4.813 varietà e specialità alimentari tradizionali italiane che sono espressione del patrimonio genetico e culturale di ogni singola Regione, al pari dei beni storici, artistici, architettonici. Dati negativi riguardano, invece, la superficie di terreni coltivabili: dal 1990 al 2010 la Penisola ha perso una superficie agricola paragonabile all’estensione della Lombardia. Mentre nel nord e centro Italia la perdita è stata costante e rispettivamente del 12% e 18%, nel Sud e nelle isole si sono registrate due fasi distinte. Fino al 2000 c’è stata una perdita rispettivamente del 14% e del 22%, nel secondo periodo invece si è assistito ad una perdita minore di suolo agricolo e, in alcuni casi, a un ritorno alla terra, come in Sardegna e Sicilia, in cui il recupero è stato del 10%, in Abruzzo del 5% e in Puglia del 3%. Nello stesso periodo, il settore agricolo ha ridotto le emissioni di gas a effetto serra del 17%, in termini di CO2. Tra i fattori che hanno contribuito a questa diminuzione ci sono: la riduzione delle emissioni di metano prodotte dagli animali allevati e delle emissioni di azoto reattivo provocate soprattutto dall’uso di fertilizzanti azotati, la generale riduzione delle superfici coltivate e di contro l’aumento delle superfici agricole coltivate a biologico, nonché l’adozione di tecniche innovative ad alta efficienza per la gestione delle risorse naturali.
LE NOVITÀ A BORDO DEL TRENO VERDE 2015
Le novità del Treno Verde 2015 – Ad ogni tappa saliranno a bordo del Treno Verde gli Ambasciatori del Territorio, grande novità di questa edizione 2015 promossa da Legambiente e Alce Nero che avrà per protagonisti quegli agricoltori italiani e quelle aziende agricole che producono nel rispetto del patrimonio ambientale, sociale e culturale dei loro territori. Esperienze che rappresentano un possibile modello di economia sostenibile per i territori ed esempi di un movimento molto più grande, ma poco visibile di giovani e vecchi agricoltori che hanno superato il modello impoverente dell’agricoltura industriale intensiva. Insieme a loro Legambiente presenterà il suo Manifesto della Nuova Agricoltura, che potrà essere sottoscritto a bordo del Treno e che sarà poi presentato all’Expo, e lancerà sempre insieme ad Alce Nero il “Progetto Conversione” per la diffusione dell’agricoltura biologica attraverso la conversione dei territori.
Quest’anno il Treno Verde ha fatto poi un restyling delle sue quattro carrozze, che ospiteranno una mostra didattica dedicata all’agricoltura e all’alimentazione. La mostra sarà aperta dalle 8,30 alle 13,30 per le classi prenotate e dalle 16,00 alle 19,00 per il pubblico. La domenica sarà visitabile dalle 10,00 alle 13,00. L’ingresso è gratuito. La prima carrozza è dedicata al tema “Agricoltura o Agricolture? Dove viene il cibo” e sarà un viaggio alla scoperta della terra a partire dalla difesa e tutela del suolo fino alla mitigazione dei mutamenti climatici e alla riduzione dei consumi. Ci sarà, inoltre, un percorso interattivo per scoprire da dove nasce il cibo. Tema della seconda carrozza sarà invece “La terra e il territorio. Chi produce il cibo?”: si parlerà di buone pratiche, di green economy, si incontreranno gli Ambasciatori del Territorio e qui si potrà sottoscrivere il Manifesto della Nuova Agricoltura. La terza carrozza sarà dedicata a “Chi Mangia? Cosa mangia?” e tra i temi si discuterà di: etichettatura, corretta e sana alimentazione, stagionalità alla dieta mediterranea, spesa sostenibile. Inoltre, all’interno della mostra di Ecolife – progetto sugli stili di vita consapevoli cofinanziato dalla Commissione Europea – si potrà avere immediata percezione dei cambiamenti climatici attraverso le immagini di COSMO-SkyMed, il sistema satellitare dell’ASI (Agenzia Spaziale Italiana) unico al mondo. Infine a bordo della quarta carrozza si parlerà di “agricoltura e sociale”, di orti in città e delle esperienze di Libera Terra e delle altre associazioni e cooperative che ogni giorno lavorano per garantire un’agricoltura sostenibile e una sana alimentazione. Non mancheranno a bordo del Treno Verde workshop tematici sui temi dell’agroecologia, della nutrizione, laboratori e percorsi di didattica. Infine la cucina viaggiante, altra novità di questa edizione 2015, allestita a bordo della terza carrozza permetterà ai ragazzi degli Istituti agrari e alberghieri di sfidarsi ai fornelli con ricette biologiche, a kilometro zero, sostenibili e senza sprechi. Una sfida che Legambiente rivolgerà anche al popolo social con #tipicongusto: chi è interessato e vuole partecipare dovrà scattare una foto con il piatto o il prodotto agroalimentare che vorrebbe portare nel futuro e postarla poi sui proprio profili social con l’hashtag #tipicongusto.
Il Treno Verde è aperto dalle 8,30 alle 13,30 per le classi prenotate; dalle 16 alle 19 per il pubblico. Di domenica l’orario di apertura è dalle 10 alle 13. L’ingresso è gratuito. Di seguito le 15 tappe in programma:
Caltanissetta – 23-24-25 febbraio
Palermo – 27 febbraio
Bari – 1, 2, 3 marzo
Pescara – 5, 6 marzo
Battipaglia – 7, 8, 9 marzo*
Napoli Centrale – 10 marzo
Termoli – 12, 13 marzo
Latina – 15, 16, 17 marzo
Perugia – 19, 20, 21 marzo*
Arezzo – 22, 23, 24 marzo
Chiusi – 26 marzo
Parma – 28, 29, 30 marzo*
Vicenza – 31 marzo, 1, 2 aprile
Cuneo – 7, 8, 9 aprile
Milano Centrale – 10 aprile
Milano Piazza Garibaldi – 11 aprile
*Apertura fino alle ore 13.30
Fonte: ecodallecittà.it
Treno Verde, bilancio finale: “Da sud a nord città soffocate dallo smog e assediate dal rumore”
Legambiente presenta il bilancio del viaggio del Treno Verde: Non solo Pm10. Ricompare l’incubo benzene. Nessun passo avanti contro l’inquinamento acustico. In tre mesi Frosinone, Torino, Alessandria e Benevento già oltre i limiti annuali di polveri sottili | Il vademecum di Legambiente contro lo smog
Si respira ancora mal’aria nelle città italiane. Grandi e piccoli centri soffocati da smog e assediati dal rumore. Primo imputato resta il traffico e la mai sanata schiavitù dell’automobile che resta il mezzo con il quale la maggior parte dei cittadini continua a spostarsi anche a causa dell’assenza di serie politiche di mobilità urbana da parte di Comuni e Regioni. Aria malsana che a Verona ha fatto registrare addirittura picchi di Pm10 anche di tre volte superiori ai valori limite dettati dalla legge. Superamenti dei livelli del Pm10 sono stati registrati anche ad Ancona e Varese. Poi è stata la pioggia a “salvare” i polmoni dei cittadini. Anche le centraline delle Arpa riportano l’allarme mal’aria: a tre mesi dall’inizio del 2014 sono già quattro i capoluoghi off-limits per aver superato il bonus di 35 giorni di superamento di Pm10 concesso dalla legge in un anno. A guidare la classifica delle città italiane più inquinate troviamo oggi Frosinone (57 superamenti), Torino (46) Alessandria (45) e Benevento (42). Riappare anche il fantasma del benzene, con valori elevati in diverse città come Palermo e Torino. Lo smog non è il solo pericolo: la vertenza inquinamento acustico coinvolge in pratica tutte le città monitorate. È questo il bilancio della ventiseiesima edizione del Treno Verde 2014, la campagna di Legambiente e Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane dedicata al rilevamento dell’inquinamento atmosferico e acustico e pensata per informare, sensibilizzare e promuovere tra i cittadini le buone pratiche per una mobilità sostenibile e per l’abbattimento delle polveri inquinanti. Dal 13 febbraio al 27 marzo il convoglio ambientalista ha monitorato 10 città: Palermo, Cosenza, Potenza, Caserta, Roma, Pescara, Ancona, Verona, Varese, chiudendo oggi il suo viaggio a Torino. Proprio per fronteggiare l’emergenza smog nella città italiane Legambiente lancia oggi un vademecum contro lo smog disponibile sul sito www.legambiente.it.
Compagno di viaggio del Treno Verde anche quest’anno è stato il Laboratorio mobile Qualità dell’Aria di Italcertifer, che in ogni città ha rilevato i dati relativi all’inquinamento acustico e alla qualità dell’aria, monitorando in questa edizione anche il PM 2,5 con l’obiettivo di tenere alta l’attenzione anche sulla frazione di polveri più dannose per la salute e di pretendere che a livello europeo e nazionale siano adottati valori limite più stringenti e maggiormente idonei a tutelare la salute dei cittadini, fissando valori giornalieri oltre il valore obiettivo annuo attualmente vigente.
“Secondo il rapporto del Centro europeo ambiente e salute dell’Oms si registra un forte incremento di malattie correlate all’inquinamento, al punto che le stime oggi arriverebbero a far contare 7mila decessi legati all’esposizione al particolato solo nei 30 capoluoghi di provincia della Pianura Padana – afferma Rossella Muroni, direttrice nazionale di Legambiente -. Siamo di fronte a un serio rischio ambientale e per la salute delle persone che viene ancora affrontato in maniera blanda e poco efficace da Comuni, Regioni e dallo stesso Governo. Al ministro Galletti chiediamo di intraprendere azioni efficaci e interventi mirati per risolvere il problema dell’inquinamento atmosferico in tutta la Penisola, destinando più fondi e incentivi al trasporto pubblico locale e all’ammodernamento della rete ferroviaria, invece che per la realizzazione di inutili opere autostradali. Il Treno Verde anche quest’anno ha girato in lungo e largo la Penisola portando nelle città in cui ha fatto tappa le buone pratiche e le esperienze concrete da cui si può ripartire per migliorare la qualità ambientale dei nostri centri urbani che nella qualità della vita dei cittadini. Farlo non è solo possibile ma deve diventare una priorità nell’agenda politica sia nazionale che locale”. I dati rilevati dal Treno Verde rendono ancor più pressante l’esigenza di potenziare e rendere davvero efficiente ed efficace il trasporto pubblico locale, emersa anche nelForum sul Trasporto Pubblico Locale organizzato da FS Italiane a Roma Termini, con la presenza dei rappresentanti delle Istituzioni e delle Amministrazioni pubbliche. I tre miliardi di euro investi da Trenitalia per l’acquisto di nuovi treni e per l’ammodernamento della flotta sono un passaggio cruciale che deve però essere consolidato e sostenuto, come ha evidenziato l’AD di FS Italiane, Mauro Moretti “da maggiori risorse, da una programmazione efficace del servizio, da una vera integrazione modale, da politiche di sostegno del trasporto pubblico e disincentivazione di quello privato”. Già oggi i servizi regionali di FS Italiane permettono a 2,2 milioni di persone, ogni giorno, di rinunciare all’auto privata utilizzando quasi 9mila treni. Significa ben 660mila auto in meno che, messe in fila, coprirebbero la distanza tra Torino e Reggio Calabria. Una scelta che vale 2 milioni di tonnellate in meno di CO2, 12.500 di NOx, 1.000 t di idrocarburi non metanici, 700 t di particolato e 850 milioni di litri di carburante risparmiati. Le polveri sottili (PM10) continuano, dunque, a soffocare i nostri centri urbanirendendo l’aria irrespirabile e mettendo a serio rischio la salute dei cittadini. Se il 2013 da questo punto di vista è stato un anno da dimenticare (quello trascorso doveva essere per l’Unione europea l’anno dedicato all’aria), il 2014 non sembra portare novità piacevoli. Dall’inizio dell’anno ad oggi, già quattro città hanno superato il tetto massimo di 35 giorni ogni anno con concentrazioni superiori a 50 µg/m3 consentiti dalla legge. Sul podio della Mal’Aria finisce oggi Frosinone (57 superamenti), Torino (46), Alessandria (45) e subito dopo Benevento (42). Prossimi al superamento ci sono Parma (32 superamenti); Venezia (31) e Vicenza, Milano e Avellino (30). Altri 15 capoluoghi hanno già superato i 20 giorni di polveri sottili oltre i limiti, tra i quali Rovigo (29), Padova (29); Terni (28); Treviso (27); Pescara (27); Caserta (27). Insomma, anche per il 2014 delinea un quadro critico per quanto riguarda la qualità dell’aria nei principali centri urbani. Nel redigere questa classifica si è presa come riferimento la centralina peggiore (ovvero che ha registrato il maggior numero di superamenti nel corso dell’anno) presente nella città, a partire dai dati disponibili sui siti delle Regioni, delle Arpa e delle Provincie. Non solo PM10. A riportare ancora una volta l’attenzione al problema del traffico e dello smog cittadino è il dato sul benzene che a Verona e Palermo ha superato il limite disposto per legge, seppur si tratta di un valore che è riferito a una media annuale e non giornaliera. Si tratta di un inquinante ormai meno presente nelle città italiane ma molto pericoloso per la salute dei cittadini perché cancerogeno e attribuibile al traffico veicolare sempre più invasivo.
Scarica il Vademecum contro lo Smog di Legambiente
Fonte: ecodallecittà.it
Ilda Curti: “Torino è interessata al road pricing”
Nell’ambito di una conferenza organizzata da IdeexTorino l’assessore all’Urbanistica del Comune di Torino ricorda che “il road pricing è nel programma dell’Amministrazione” e rivela che “gli uffici stanno studiando dal punto di vista tecnico le possibili soluzioni”. Qualche giorno prima, alle sollecitazioni di Legambiente, aveva invece risposto più tiepidamente l’assessore Lubatti: “Esperimento interessante, ma per ora non è all’ordine del giorno”
A Torino si torna a parlare di road pricing. Forse in molti, a quasi due anni dall’approvazione in consiglio comunale del programma del sindaco, si son dimenticati che far pagare un pedaggio alle auto a Torino è, almeno sulla carta, nell’agenda della giunta Fassino. Non se n’è dimenticata Legambiente che a più riprese e, in ultimo, in occasione della tappa torinese del Treno Verde ha rilanciato la proposa: “Una parte delle risorse per il trasporto pubblico locale -ha dichiarato Federico Vozza, vicepresidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta– potrebbero essere reperite nell’immediato con il meccanismo del pay per use adottato con successo a Milano con l’AreaC. A Torino abbiamo la fortuna di aver già investito sul controllo con le telecamere degli accessi alla Ztl. Non ci resta che allargare il perimetro e la durata dell’attuale Ztl e avremo benefici indotti su tutta la città, con la riduzione di traffico e inquinanti. Con gli incassi del road pricing, oltre a potenziare il trasporto pubblico, si potrebbero cantierare una serie di interventi di moderazione del traffico. Primi fra tutti il limite a 30 km/h in tutto il centro urbano con esclusione dei principali assi di scorrimento e la ridefinizione degli spazi urbani a vantaggio della socialità e della mobilità dolce”. A rimettere al centro dell’attenzione dei torinesi e della politica il tema del road pricing anche l’iniziativa organizzata al Circolo dei Lettori da IdeexTorino, associazione di cittadini nata per promuovere, raccogliere ed elaborare idee per il governo della città. Durante l’incontro Luigi La Vecchia, esponente della lista civica Alleanza per la città(creata a supporto della candidatura a sindaco di Alberto Musy), ha illustrato una proposta che lega strettamente l’introduzione del road pricing alla realizzazione della linea 2 della metropolitana torinese: “Pensiamo al road pricing come ad uno strumento per reperire finanze da investire in infrastrutture ed in particolare per la realizzazione della linea 2”. Nell’idea di La Vecchia l’amministrazione dovrebbe innanzitutto realizzare l’opera ricorrendo a prestiti bancari e, solo a metropolitana in esercizio, introdurre il road pricing per poter pagare il proprio debito con le banche. Ma su quale area istituire il pedaggio? La proposta illustrata prevede l’applicazione del road pricing su scala urbana, o addirittura metropolitana, e stima un incasso dai 60 ai 90 milioni di euro l’anno (con una tariffa tra 1 e 2 euro da applicare ai circa 400 mila veicoli in ingresso a Torino ogni giorno). All’incontro organizzato al Circolo dei Lettori era presente l’assessore all’Urbanistica del Comune di Torino Ilda Curti che ha manifestato il suo interesse per la proposta: “Sì, la città è interessata e il road pricing è nel programma dell’Amministrazione. All’interno degli uffici stiamo studiando dal punto di vista tecnico le possibili soluzioni. Della proposta illustrata trovo particolarmente intelligente il fatto che il sistema di road pricing parta contemporaneamente con l’entrata in esercizio della nuova tratta di metropolitana. Questo lo renderebbe più accettabile socialmente”. L’assessore ha sottolineato l’importanza della scala su cui verrebbe applicata la tariffazione: “La scala è essenziale -ha detto Ilda Curti-. Al contrario di città come Oslo la permeabilità dall’esterno della nostra città è molto alta. Oggi il tema andrebbe affrontato a livello di città metropolitana e non seguendo solo il confine amministrativo torinese come si era ipotizzato all’epoca della giunta Chiamparino”. Qualche giorno prima, alle sollecitazioni di Legambiente, aveva invece risposto su Repubblica più tiepidamente l’assessore ai Trasporti Claudio Lubatti: “L’eco pass è un esperimento interessante, ma non è all’ordine del giorno, almeno per ora”.
Ecco il video integrale della conferenza organizzata da IdeexTorino “Realizzare la metropolitana attraverso il road pricing: una proposta per la città di Torino”
Fonte: eco dalle città
Torino, arriva la pagella del Treno Verde di Legambiente
Nel capoluogo piemontese i livelli di PM10 salgono oltre i limiti nella giornata di giovedì. Da gennaio sono già 55 gli sforamenti della soglia stabilita dalla legge. Torino, Alessandria e Vercelli nella top ten delle città più inquinate d’Italia. E ancora, troppo rumore a Torino: decibel fuori controllo nelle ore notturne
A Torino decibel fuori controllo con soglie di rumore oltre i limiti soprattutto nelle ore notturne. PM10 che, nonostante il maltempo, ha superato il limite di legge e che dall’inizio dell’anno sta soffocando di “mal’aria” i cittadini piemontesi, esponendoli a rischi concreti per la loro salute. Rischi che potrebbero essere ridotti se solo si investisse di più sul trasporto pubblico e sulla#mobilitànuova, piuttosto che proseguire con un paradossale aumento dei costi e degli abbonamenti per i servizi sempre più carenti offerti ai pendolari, con corse soppresse, stazioni abbandonate e treni vetusti. E’ questa l’istantanea scattata dal Treno Verde di Legambiente e Ferrovie dello Stato Italiane, la campagna itinerante realizzata con la partecipazione del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Mare.
Il bilancio finale della tappa piemontese – l’ultima delle otto previste nel viaggio del convoglio ambientalista che da venticinque anni attraversa l’Italia per incontrare studenti, cittadini e amministrazioni e promuovere la qualità dei territori, l’innovazione nei centri urbani e l’attenzione negli stili di vita – è stato presentato in conferenza stampa da Gianna Le Donne, responsabile Treno Verde di Legambiente; Federico Vozza, vicepresidente Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta; Lorenzo Radice, responsabile politiche ambientali del Gruppo FS; Luca Ricciardi, responsabile laboratorio qualità dell’Aria di Italcertifer; Raffaele De Berti, direttore finanziario di Renovo Bioenergy; Gian Luca Molino, business development sviluppo area nord-ovest Enel Green Power e Enzo Lavolta, assessore all’Ambiente del Comune di Torino.
Qualità dell’Aria
Il monitoraggio è stato effettuato dal Laboratorio Mobile di Italcertifer, per 48 ore consecutive, in corso Regina Margherita, all’altezza del civico 207. Durante il primo giorno di campionamento tutti gli inquinanti rilevati si sono mantenuti al di sotto delle medie di riferimento dettate dalla normativa. Nel secondo giorno di campionamento, invece, si sono registrati valori elevati della concentrazione del PM10 facendo risultare così una media giornaliera di 57 mg/m3 rispetto alla soglia limite di 50 mg/m3. La fonte di immissione degli inquinanti è rappresentata dal traffico autoveicolare insistente nella zona, molto intenso specialmente il secondo giorno, che ha portato i livelli di PM10 a raggiungere soglie allarmanti, con un picco nelle ore serali di giovedì (dalle 17 alle 22) quando la media è stata costantemente superiore alla soglia minima, con picchi di 117 µg/m3 e 123 µg/m3 tra le 18 e le 19. Un segnale che conferma ancora una volta l’alto livello d’attenzione che va mantenuto sulla “mal’aria” piemontese. Anche perché in questi primi cento giorni dell’anno, sia nella città di Torino che nella quasi totalità dei capoluoghi di regione, si è già andati oltre la fatidica “franchigia” dei 35 giorni di smog (polveri al di sopra dei 50 microgrammi su metro cubo) che la legislazione europea ritiene tollerabili nell’arco dell’intero anno. Nella top ten della classifica della “mal’aria” stilata da Legambiente ci sono tre capoluoghi piemontesi:Torino, Vercelli e Alessandria sono tra le città più inquinate d’Italia dall’inizio dell’anno ad oggi, con soglie oltre già abbondantemente oltre i limiti. Sempre secondo i dati Arpa elaborati dall’associazione ambientalista a Torino sono già 55 i superamenti delle soglie di Pm10, 41 quelli a Vercelli, 38 ad Alessandria. Insomma quello che doveva essere l’anno europeo dell’aria si avvia, invece, ad essere un nuovo anno caratterizzato da smog e inquinamento. Un trend, quello dei superamenti delle soglie di allarme, che seppur in diminuzione rispetto agli anni passati, resta preoccupante. Già lo scorso anno, secondo il rapporto “Mal’aria”, Alessandria si era distinta come città più inquinata d’Italia con 123 sforamenti (dati 2012), seguita da Frosinone (120) e, a stretto giro, da Torino (118 superamenti).
Inquinamento acustico
Ma a quanto pare non sono solo i polmoni dei torinesi a subire la peggio. I rilevamenti del laboratorio mobile del Treno Verde, infatti, testimoniano una situazione di forte criticità anche per quanto riguarda l’inquinamento acustico. I valori rilevati, infatti, hanno sempre superato il limite consentito dalla legge, soprattutto durante le ore notturne, oltrepassando i limiti di legge di addirittura 14dB(A) di notte e circa 6dB(A) di giorno. Un fattore spesso sottovalutato, ma che invece influisce negativamente sulla salute e il benessere dei cittadini. Decibel fuori controllo nei giorni del monitoraggio scientifico in corso Regina Margherita che, nel piano di zonizzazione acustica, corrisponde alla zona III (area mista). “I limiti previsti sono pari a 60 dB(A) in fascia diurna e 50 dB(A) in fascia notturna, soglie che sono state sforate visto che il monitoraggio ha rilevato livelli di 66,3 e 65,2 dB (A) nelle ore diurne e 64,6 e 60,2 dB(A) nelle ore notturne – dichiara Luca Ricciardi, responsabile Laboratorio Qualità dell’Aria di Italcertifer – In sintesi, durante il periodo diurno, i livelli orari rimangono costantemente oltre i 65 dB(A), con punte di circa 70 dB(A). Nei periodi notturni, si riscontra una variazione di valori dei Leq orari da 55 a 70 dB(A), in relazione alla diminuzione del traffico che si raggiunge a notte inoltrata. Nonostante la crescente consapevolezza degli effetti altamente dannosi che genera l’esposizione al rumore sono ancora sporadiche le campagne di monitoraggio. A tal proposito, uno studio commissionato dal Ministero dell’Ambiente olandese all’istituto di ricerca indipendente TNO mette in risalto che l’inquinamento acustico prodotto dal traffico impatta sul 44% della popolazione UE e costa 326 miliardi alla sanità comunitaria. I danni provocati vanno dall’aumento della pressione fino ai problemi cardiaci, dall’ipertensione all’insonnia”.
Un bilancio complessivo
Insomma, tra ossidi di azoto, ozono troposferico, PM10 che continuano a soffocare le città piemontesi rendendo l’aria irrespirabile, a mettere in serio rischio la salute dei cittadini c’è anche il forte rumore. Rischio salute che potrebbe essere limitato se il trasporto urbano non fosse più centrato soltanto sull’automobile -preponderante causa dell’inquinamento atmosferico e acustico- ma sulla mobilità pubblica con mezzi a basso impatto, compatibile con il rispetto dell’ambiente e con la libertà di ogni cittadino di potersi spostarsi in città.
Migliorare la mobilità pubblica, incrementare il trasporto pubblico locale e inibire il traffico privato nei cuori delle città, è uno dei capisaldi delle smart city, tema a cui è dedicata questa edizione del Treno Verde. Ma se Torino, e in generale il Piemonte, sembra essere sulla buona strada per rendere più “intelligente” e sostenibile il proprio territorio, il punto dolente resta quello dei trasporti. Spesso ai cittadini non si offre alternativa: per un pendolare scegliere di spostarsi dai comuni della cintura esterna della città al centro del capoluogo può rappresentare una vera odissea. Purtroppo la rotta tracciata fino ad ora dalla Regione Piemonte sembra essere sempre la stessa, quella di penalizzare i più deboli dell’ingranaggio: i cittadini. E’ notizia di pochi giorni fa, infatti, che il Governo potrà stanziare solo 485 milioni di euro per il trasporto pubblico, a fronte dei 605 milioni necessari quantomeno per mantenere nel 2013 gli stessi servizi di trasporto su autobus e treno del 2012 (che già erano stati ridotti del 15% rispetto a quelli di due anni prima).
Secondo i calcoli delle associazioni dei pendolari, la diminuzione dei fondi da destinare alle aziende comporteranno, già da giugno, un taglio del 25 per cento per il trasporto su gomma e del 17 per quello su ferro. Alla domanda di mobilità (in Piemonte tra il 2009 e il 2012 si è registrato un +13% di cittadini che prendono il treno ogni giorno, 20 mila viaggiatori al giorno solo sulla Torino-Chivasso) si risponde solo con politiche di tagli. Questo, nonostante, il Piemonte non stesse di certo brillando negli ultimi anni per quanto riguarda i servizi offerti ai pendolari: stazioni abbandonate, treni vetusti, corse soppresse senza alcun avviso, intere linee tagliate, senza contare ritardi, sovraffollamenti, con la costante incertezza dei finanziamenti e dello stesso futuro di un settore che interessa migliaia di persone. Una carenza non da poco che pesa sulle spalle dei pendolari piemontesi ogni giorno e che si manifesta ancor di più sulle 12 linee tagliate e sostituite con autobus (Santhià-Arona, Pinerolo-Torre Pellice, Cuneo-Saluzzo-Savigliano, Cuneo-Mondovì, Ceva-Ormea, Asti-Castagnole-Alba, Alessandria-Castagnole-Alba, Asti-Casale-Mortara, Asti-Chivasso, Novi-Tortona ed Alessandria-Ovada). Tagli al servizio piemontese pari al 10% per il 2011 che si affiancano ad un aumento delle tariffe pari al 10% nel 2011 e 12,5% nel 2012.
Cittadini di serie B per la politica nazionale e regionale dei trasporti, che da oltre dieci anni premia la strada a danno della ferrovia come ben dimostra la suddivisione dei finanziamenti della Legge Obiettivo 2002-2012: il 71% delle risorse per strade e autostrade, 15% per le ferrovie e 14% per le reti metropolitane. La Regione Piemonte, continua a trascurare le necessità dei pendolari, dopo che già nel 2012 aveva destinando solo lo 0,22% del proprio bilancio al trasporto pubblico ferroviario.
“La situazione preoccupante riscontrata dai monitoraggi effettuatati in queste ore e dai dati rilevati dalle centraline fisse dimostra che c’è ancora tanto da fare per abbattere drasticamente la presenza degli inquinanti atmosferici. La posizione geografica della città capoluogo, sicuramente sfavorevole, non deve diventare un alibi per l’amministrazione, anzi deve essere uno stimolo a fare di più per garantire ai cittadini una qualità dell’aria e della vita migliore -commenta Federico Vozza, vicepresidente Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta– Per affrancarsi dal titolo di Smog City ed ambire a diventare una Smart City, Torino deve ribaltare alcuni paradigmi che mettono ancora l’auto al centro della città. Una parte delle risorse per il trasporto pubblico locale, ad esempio, potrebbero essere reperite nell’immediato con il meccanismo del pay per use adottato con successo a Milano con l’AreaC. A Torino abbiamo la fortuna di aver già investito sul controllo con le telecamere degli accessi alla Ztl. Non ci resta che allargare il perimetro e la durata dell’attuale Ztl e avremo benefici indotti su tutta la città, con la riduzione di traffico e inquinanti. Con gli incassi del road pricing, oltre a potenziare il trasporto pubblico, si potrebbero cantierare una serie di interventi di moderazione del traffico. Primi fra tutti il limite a 30 km/h in tutto il centro urbano con esclusione dei principali assi di scorrimento e la ridefinizione degli spazi urbani a vantaggio della socialità e della mobilità dolce.
Riguardo, invece, al trasporto pubblico, anche quest’anno, alla crescita costante del numero di pendolari l’amministrazione regionale ha risposto con tagli ai servizi,aumenti del costo dei biglietti e incertezze sugli investimenti, con effetti rilevanti sulla qualità del servizio. Tagliare le gambe al trasporto pubblico è ancor più grave in un momento in cui, anche grazie alla crescita del prezzo dei carburanti, sempre più persone sono incoraggiate ad abbandonare l’auto privata e preferire forme di mobilità più economiche ed ecologiche. Il rischio oggi è di perdere un’occasione epocale: intercettare e fidelizzare nuovi utenti per contribuire a decongestionare e disinquinare le nostre città che restano molto lontane dagli obiettivi comunitari a tutela della salute collettiva. Non si venga a dire che i bilanci in questi anni non permettevano investimenti maggiori. Ben altre risorse sono andate a spese per opere e progetti inutili, o sprecati per politiche poco lungimiranti. E’ solo una questione di scelte: per migliorare il servizio le regioni dovrebbero investirvi almeno il 5 per cento del proprio bilancio. Serve dunque un vero e proprio cambio di rotta e, grandi città come Torino, devono giocare un ruolo da apripista”. Legambiente dà infine appuntamento a Milano per la grande manifestazione nazionale per la “mobilità nuova”, annunciata per il prossimo 4 maggio, che vedrà convergere sul capoluogo lombardo migliaia di ciclisti, utenti del trasporto pubblico, comitati e cittadini che chiedono a gran voce misure di istituzione e tutela di spazi sicuri per la mobilità ciclopedonale in città. Tutti uniti da uno slogan che in due parole sintetizza il necessario “cambio di modello”: dal sistema tutto centrato sull’auto privata a quello che invece garantisce ed estende, con diritto di priorità, l’accessibilità alla rete del trasporto collettivo.
Fonte: eco dalle città
Il Treno Verde arriva a Torino Porta Nuova. Mostre e iniziative dal 10 al 12 aprile
Tema dell’edizione 2013 del Treno Verde è la smart city e l’innovazione delle città con la mostra “Muoversi, abitare, vivere”. Lavolta: “Orgogliosi che Legambiente abbia scelto il Museo A come Ambiente per caratterizzare gli allestimenti del treno”. Tutte le iniziative in programma
E’ in arrivo al binario 1 di Torino Porta Nuova il Treno Verde di Legambiente e Ferrovie dello Stato. Il capoluogo piemontese è l’ottava e ultima tappa della campagna, realizzata con la partecipazione del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, che da venticinque anni percorre l’Italia per monitorare l’inquinamento atmosferico e acustico delle maggiori città italiane. Il Treno di Legambiente è partito da Bari l’8 marzo e ha toccato Reggio Calabria, Salerno, Roma, Firenze, Bologna e Milano prima di approdare a Torino. Tema di quest’anno è la Smart City: un progetto di città che coniuga ricerca, tecnologia e rispetto per l’ambiente e che ha bisogno, per affermarsi, di smart citizens, cittadini attenti e sensibili a un modello di sviluppo che pone le sue basi sull’efficienza energetica e sulla riduzione drastica degli sprechi. Il Treno Verde si presenta come una smart city su rotaie con mostre e percorsi didattici che, oltre alle scuole prenotate, sarà aperta ai cittadini e curiosi dalle 16 alle 19 di mercoledì 10 e giovedì 11 aprile. Torino ha offerto un notevole contributo all’iniziativa, grazie alla partnership con il Museo A come Ambiente, realtà unica in Europa nel campo dell’educazione ambientale, da sempre attento al coinvolgimento diretto e partecipato dei cittadini, in particolar modo di studenti e famiglie. Il Treno Verde è un “assaggio” del Museo A come Ambiente di Torino e dei suoi exhibit unici e curiosi: gli allestimenti del Treno Verde sono interamente pensati e realizzati dal Museo, con il consueto stile intuitivo e ludico. “Accogliamo con partecipazione e interesse il Treno Verde nella nostra città, tra le prime candidate in Italia a diventare una Smart City –ha affermato l’assessore Enzo Lavolta-. Siamo particolarmente orgogliosi che Legambiente abbia scelto Torino e in particolare il Museo A come Ambiente per caratterizzare gli allestimenti del treno che ha attraversato l’intera Penisola. Il Treno Verde ci aiuta a diffondere le buone pratiche che ogni cittadino dovrebbe fare proprie e applicare nella vita di tutti i giorni; sarà soltanto un anticipo di quanto avverrà a fine maggio con i Smart City Days: tre settimane di appuntamenti nelle piazze torinesi con il futuro sostenibile che vogliamo realizzare”.
Ecco gli appuntamenti sul Treno:
MERCOLEDÌ 10 APRILE
Dalle ore 17.00 alle ore 18.30 – conferenza
Verso i piccoli comuni a zero emissioni. Buone pratiche a confronto
Introducono e moderano: Francesca Galante – responsabile Campagne Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta, Simone Nuglio – Zero CO2 project manager, Adriano Pessina, Spes Consulting.
Saluti: Enzo Lavolta, assessore all’Ambiente del Comune di Torino.
Intervengono: Luca Gioanola – sindaco di Mirabello Monferrato, Angelo Tartaglia – assessore alla Cultura, Energia e Ambiente del Comune di Cantalupa, Osvaldo Ansermino – sindaco di Occhieppo Inferiore, Marco Leoncini – Comune di Bagnone – MS.
Ore 18.30 – aperitivo a bordo treno
GIOVEDÌ 11 APRILE
Ore 10 – Trofeo 30 e lode
(corso Umbria 90, ingresso Museo A come Ambiente e arrivo al binario I di Torino Porta Nuova)
Dalle ore 18.00 alle ore 19.30 – conferenza
La rivoluzione va a 30 all’ora
Introduce: Federico Vozza – vicepresidente Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta.
Intervengono: Dario Manuetti – La Città Possibile, Enzo Lavolta – assessore all’Ambiente del Comune di Torino, Beppe Piras – #salvaiciclisti.
VENERDÌ 12 APRILE
Ore 11.30 – conferenza stampa di chiusura
Intervengono: Gianna Le Donne – responsabile Treno Verde, Enzo Lavolta – assessore all’Ambiente del Comune di Torino, Federico Vozza – vicepresidente Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta, Lorenzo Radice – responsabile politiche ambientali del Gruppo FS, Luca Ricciardi – responsabile Laboratorio Qualità dell’Aria di Italcertifer.
Per informazioni sul Treno Verde:
info@legambientepiemonte.it
011 2215851
Fonte: eco dalle città
Incontro alla Stazione Garibaldi, “Le città sostenibili”, con Legambiente
Dove: Milano, Stazione Garibaldi, Treno Verde al binario 1
Sabato 6 aprile, ore 11, a Milano, alla Stazione di Porta Garibaldi, sulla carrozza conferenza del Treno Verde, in sosta al binario 1, incontro “Le città sostenibili” con Damiano Di Simine (Legambiente Lombardia), Mario Zambrini (Ambiente Italia), Alessandro Maggioni (Confcooperative), Paolo Artoni (Bricheco)
Accrescere la cultura ambientale, combattere l’inquinamento e i mutamenti climatici, costruire insieme un futuro migliore ripensando il modo di spostarci, costruire, vivere. Questo è l’obiettivo del 25° viaggio del Treno Verde di Legambiente e Ferrovie dello Stato, una consolidata campagna di monitoraggio scientifico che mette sotto la lente d’ingrandimento il livello d’inquinamento acustico ed atmosferico nelle città. Il Treno diventa una mostra speciale per condurre, carrozza dopo carrozza, alla scoperta della mobilità e del costruire sostenibili, dell’energia pulita, degli stili di vita virtuosi, dell’importanza del verde urbano, all’insegna della tutela dell’ambiente e della qualità della vita. Una vera e propria smart city su rotaie pensata per grandi e piccini, l’esempio concreto che vivere meglio tutti si può.
Sabato 6 aprile, alle ore 11, a Milano, alla Stazione di Porta Garibaldi, sulla carrozza conferenza del Treno Verde, in sosta al binario 1, l’incontro “Le città sostenibili” vedrà la partecipazione di Damiano Di Simine (Legambiente Lombardia), Mario Zambrini (Ambiente Italia), Alessandro Maggioni (Confcooperative) e Paolo Artoni (Bricheco).
Fonte: eco dalle città