Alto Adige, nuove piste ciclabili e una convenzione con Rfi

La regione potenzierà la rete delle piste ciclabili e, grazie a una convenzione con la Rete Ferroviaria Italiana potenzierà il trasporto intermodale della provinciaciclabili-alto-adige

La parola d’ordine è intermodalità ovvero la possibilità di un interscambio fra le diverse possibilità offerte dalla mobilità sostenibile. La giunta provinciale dell’Alto Adige ha dato il via libera alla stipula di una convenzione con Rete Ferroviaria Italiana Spa (la società nazionale che gestisce la rete su ferro) per proseguire nella realizzazione di progetti di miglioramento della mobilità ciclistica attraverso nuove piste ciclabili lungo le linee ferroviarie. Dal punto di vista della ciclabilità l’Alto Adige è già un modello: sia le reti cittadine che quelle extracittadine funzionano. La ciclabile dell’Adige fa parte di un itinerario europeo che parte dal Danubio bavarese (Donaüworth) e permette di raggiungere in bicicletta Venezia e le rive del Po transitando, nella sua parte centrale, proprio in Trentino Alto Adige. La convenzione con Rfi sarà stipulata da Arno Kompatscher“La conformazione orografica del territorio altoatesino e le valli strette, infatti, rendono funzionale la realizzazione di piste ciclabili nelle vicinanze delle linee ferroviarie esistenti”, ha spiegato il presidente della Giunta. Le nuove piste ciclabili verranno sviluppate lungo le linee ferroviarie Bolzano-Merano e la Fortezza-San Candido, compresa la tratta oltre San Candido sino al confine di Stato. La convenzione prevede alcune condizioni: per la realizzazione di piste ciclabili in tratti particolarmente difficili del territorio, Rfi dovrà esprimere il proprio consenso alla riduzione delle distanze fino a un minimo di 3 metri tra gli elementi dell’infrastruttura ciclabile e la più vicina rotaia. La Provincia consentirà a Rfi di utilizzare le piste ciclabili per lo svolgimento dell’attività di sorveglianza, manutenzione e pronto intervento sulla linea ferroviaria e inoltre garantirà la realizzazione di specifici varchi lungo le recinzioni che separano le piste dalla ferrovia. Negli ultimi due decenni la Provincia ha investito 150 milioni di euro per creare una rete di 500 km di piste ciclabili, a cui si aggiungono 22 stazioni di sosta e noleggio con 7mila biciclette e 600 bici elettriche. Numeri che non hanno eguali nel nostro Paese.

Fonte:  Ansa

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Rifiuti del Gargano, trasporto su rotaia. Vendola, Giannini e Nicastro “Unici in Italia”

 

Vendola: “Trasportare i rifiuti solidi su rotaia e non più su gomma rappresenta una soluzione sperimentale e avanguardistica, unica in Italia, che ci consentirà di dare una risposta ai comuni del Gargano”. Il trasporto su gomma è molto più costoso a causa dei tornanti e delle lunghe distanze dagli impianti379940

“Noi vogliamo portare sui territori della provincia di Foggia e del Gargano la nostra sfida più alta. Trasportare i rifiuti solidi su rotaia e non più su gomma rappresenta una soluzione sperimentale e avanguardistica, unica in Italia, che ci consentirà di dare una risposta ad un problema che costituisce un’ansia particolare per gli amministratori e per i cittadini, quello cioè dello smaltimento dei rifiuti in territori particolarmente impervi come quello del Gargano”. Così il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola in conferenza stampa questa mattina, insieme con gli assessori all’Ambiente Lorenzo Nicastro e ai Trasporti Gianni Giannini, per la presentazione del progetto sul trasporto intermodale dei rifiuti solidi urbani dei Comuni del Gargano, progetto realizzato in collaborazione con le Ferrovie del Gargano.
“Il trasporto intermodale di rifiuti con la ferrovia – ha aggiunto il Presidente Vendola – esiste in territori come l’Olanda, il Belgio, la Svizzera e la Danimarca. In Italia non esiste e per noi è un avanzamento notevole poterlo pensare in territori in cui la parcellizzazione del trasporto dei rifiuti è un fenomeno organico ad interessi criminali che insistono sul ciclo dei rifiuti. Ai concetti di efficienza, sostenibilità ed economicità, io vorrei aggiungerei una quarta parola, legalità. Avere un vettore unificato – ha proseguito Vendola – che trasporta i rifiuti di tutto il territorio garganico lungo un percorso di 120 km significa avere una capacità di controllo sul ciclo dei rifiuti inconcepibile nel trasporto di un tempo, quando mille flussi trasportistici impedivano il controllo non solo sugli ingredienti criminali, ma anche sugli ingredienti di inciviltà e di sciatteria”.
“Io sono particolarmente contento – ha concluso Vendola – oggi è una giornata gratificante, questo salto epocale potrà servirci anche ad aiutare tutti ad avere più cura di un territorio delicato come il Gargano, un territorio che merita meno retorica e più amore concreto”.

Per l’assessore alla Qualità dell’Ambiente Lorenzo Nicastro “si tratta di una attività di studio che ha origine nel 2010, frutto del lavoro concertato tra le strutture regionali e i comuni del Gargano che si è tradotta in un progetto vero e proprio grazie all’apporto delle Ferrovie del Gargano. Oltre agli evidenti vantaggi in termini di sostenibilità e di costi – ha aggiunto Nicastro – vi è anche un non trascurabile vantaggio in termini di controllo di legalità dei flussi”.
“Quando l’attività di impresa è svolta nel solco del bene comune – ha aggiunto l’assessore alle Infrastrutture Giovanni Giannini – nasce una sinergia tra pubblico e privato di cui la collettività tutta beneficia. Questo progetto che proietta la Puglia in Europa ha un forte valore aggiunto in termini di efficienza dei collegamenti alla quale la Regione sta lavorando con una forte azione di potenziamento della rete”.

Note sul progetto

Si chiama “Trasporto intermodale rifiuti solidi urbani dei Comuni del Gargano“ ed è un progetto proposto dai Comuni dell’Ambito di raccolta ottimale n. 5 della provincia di Foggia e redatto da Ferrovie del Gargano s.r.l.. Recentemente approvato dalla Giunta per l’adozione della modalità ferroviaria per il trasporto dei rifiuti indifferenziati all’impianto di Cerignola per tutti i Comuni dell’ARO 5/FG, ed altri Comuni quali Vieste, Apricena, Poggio Imperiale, San Severo, Torremaggiore, San Paolo di Civitate, Serracapriola. Una innovazione che non ha precedenti in Italia e si ispira invece a prassi consolidate in Olanda, Belgio e Danimarca con l’obiettivo di ridurre i costi di trasferenza dei rifiuti, efficientare le movimentazioni, ridurre l’impatto ambientale del ciclo di smaltimento e, non ultimo, rendere tracciabile e trasparente i percorsi degli Rsu attraverso una centralizzazione del traffico.

 

Fonte: ecodallecittà.it