Censis: i romani non sanno differenziare

Un terzo dei romani si dice “disinformato” sulle regole di base della differenziata. Chi ha problemi a fare la raccolta differenziata adduce come motivazioni l’eccessivo impegno richiesto in termini di tempo e fatica e lo scetticismo di fondo sull’utilità di effettuare la separazione domestica dei rifiuti.375796

Per chi vive a Roma la notizia non è così sorprendente: più della metà dei romani non sa fare la raccolta differenziata dei rifiuti. È quanto emerge dall’indagine “Un’agenda urbana per Roma” realizzata dal Censis e Rur (Rete urbana delle Rappresentanze)tra il mese di dicembre 2012 e gennaio 2013 su un campione rappresentativo di romani. I risultati evidenziano che solo il 41% dei romani dice di aver ricevuto informazioni adeguate e di essere a conoscenza delle regole di base della differenziata, contro una percentuale registrata a livello nazionale pari al 67,5%. Più di un terzo dei cittadini considera “insufficienti” le informazioni ricevute. Un quarto dei romani si dichiara sostanzialmente “disinformato“. Incrociando il dato con il titolo di studio dell’intervistato, il Censis afferma che tra le fasce a più basso tasso di istruzione i problemi della mancata informazione sono più gravi. Infatti si dichiara ben informato solo il 30% degli intervistati con titolo di studio fino alla licenza media, contro il 45% dei diplomati ed il 47% dei laureati. Per quanto riguarda la raccolta differenziata dei rifiuti urbani, a Roma la stragrande maggioranza dei cittadini (86%) dichiara che nella propria zona di residenza vige il sistema più semplice e meno evoluto, quello con i cassonetti collocati su strada, mentre i sistemi di “porta a porta” hanno una diffusione ancora molto limitata. A segnalare il ritardo della Capitale su questo versante, va sottolineato che, sempre secondo l’indagine, il dato medio di raccolta con cassonetti delle città con oltre 250.000 abitanti si attesta sul 70% e il dato nazionale sul 51%. Naturalmente nelle città medio-piccole, con popolazione compresa tra 10.000 e 50.000 abitanti, il peso del “porta a porta” nelle sue varie forme è ancora superiore e raggiunge percentuali prossime al 60% delle risposte. Analizzando le motivazioni addotte da chi ha problemi ad effettuare la raccolta differenziata, se circa il 50% delle risposte rimanda all’eccessivo impegno richiesto in termini di tempo e fatica, è da segnalare il fatto che ben il 25% esprime uno scetticismo di fondo sull’utilità di effettuare la separazione domestica dei rifiuti dato che poi, si sospetta, vengono smaltiti comunque in discarica/inceneritore. Un fattore su cui evidentemente molto si può lavorare. Per i più disperati, in attesa di una maggior opera di sensibilizzazione da parte dell’Ama e dalle istituzioni competenti, consigliamo la App “ButtaBene“, per avere sempre a portata di mano le informazioni necessarie per fare un’adeguata raccolta differenziata.

Fonte: eco dalle città

 

Expo promosso dall’85% dei milanesi. Il 33% disposto a fare il volontario

Nei giorni della “sfida Expo” accolta anche dal Governo, il Comune pubblica un sondaggio favorevole sul gradimento dei milanesi, anche se sul tema (Alimentare il Pianeta) molti devono ancora studiare… Positive pure le aspettative di ritorno d’immagine dall’evento. In crescita il giudizio sulla qualità della vita a Milano. 1100 adulti intervistati dallo stesso istituto che ha misurato il gradimento di AreaC. ECO pubblica il sondaggio375543

Expo gradito dall’85,2% degli intervistati e qualità della vita in città soddisfacente per 74,3% dei milanesi, con un incremento del 2,8% rispetto allo scorso aprile. Sono i due dati principali emergenti dalla ricerca della società EMG – la stessa che aveva misurato “la passione” dei cittadini per AreaC e la domenicAspasso. Un altro dato che riaccende la speranza a tutti quei milanesi che nell’Expo ancora non ci credono è quello che registra un terzo degli intervistati (33,1%) come disponibile a fare i volontari per Expo 2015. La prima delle attività scelte sarebbe quella di far visitare la città ai turisti. Un dato, quello della disponibilità al volontariato, importante per Milano e che fornisce un primo orientamento sull’idea di un Expo sostenuto anche dai cittadini, i primi ad esserne coinvolti, sperando che il sostegno possa essere paragonabile a quello che i torinesi hanno dato alla “loro” Olimpiade Invernale nel 2006. Il campione intervistato da EMG per conto del Comune, tra il 19 e 21 giugno 2013, è di 1.100 persone, rappresentative della popolazione maggiorenne residente nel territorio comunale secondo il genere, l’età e il titolo di studio. La notorietà totale di Expo arriva al 93%, perché c’è anche un 7% che dichiara di non conoscere nemmeno l’appuntamento. E se ai milanesi viene chiesto di indicare l’anno di svolgimento dell’esposizione, il 73,6% risponde 2015. Il 3,3% il 2014, il 2% il 2018 e, a seguire con percentuali minori, altri anni. Riguardo il tema dell’Esposizione Universale, solo il 29,2% dei milanesi lo indica spontaneamente, mentre il 58,8% ricorda il tema dell’alimentazione solo se citato dall’intervistatore. Il 34,2% confessa invece di non conoscere l’argomento. Emerge poi un bisogno di maggior conoscenza dell’evento, poiché il 51,2% del campione si dichiara ancora “poco informato”. Il 66,3% del campione è convinto poi che Expo porterà benefici in termine di immagine internazionale alla città. Viceversa solamente il 31,2 pensa che l’appuntamento del 2015 non cambierà nulla. In particolare, sollecitati più in profondità sui benefici per la città, il 31,9% dei milanesi ritiene che Expo porterà più lavoro mentre il 29% più turismo. Solo l’8% nulla in particolare. Come dato complessivo finale, emerge dal sondaggio un 85,2% di milanesi con un giudizio positivo rispetto al gradimento per l’appuntamento del 2015 e solamente un 2,8% del campione con un atteggiamento molto negativo. La ricerca Emg ha misurato anche il giudizio dei cittadini sulla qualità della vita in città,registrando 74,3% di intervistati soddisfatti, con un incremento del 2,8% rispetto alla ricerca realizzata dello scorso aprile. La maggioranza assoluta (51,2%) restituisce un voto tra il 6 e il 7, mentre il 23,1% premia Milano con un voto tra l’8 e il 10.

Il sondaggio commissionato dal Comune ad EMG su Expo e qualità vita a Milano [0,62 MB]

Fonte: eco dalle città