Cresce la domanda di elettricità in Italia, a febbraio +4,2%. Eolico e idroelettrico fanno da traino

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A febbraio cresce la richiesta di energia elettrica degli italiani ma il sistema di produzione rimane incentrato sui combustibili fossili nonostante le rinnovabili dimostrano di poter coprire fino al 33% della domanda. Nel mese di febbraio 2018, secondo quanto rilevato da Terna, la società che gestisce la rete elettrica nazionale, la domanda di elettricità in Italia è stata di 26,3 miliardi di kWh, in aumento del 4,2% rispetto ai volumi dello stesso mese del 2017. La performance della domanda ha risentito dell’effetto temperatura: quest’anno, infatti, febbraio – a parità di calendario (20 giorni lavorativi) – ha fatto registrare una temperatura media mensile inferiore di quasi tre gradi centigradi rispetto a febbraio del 2017.

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La domanda del primo bimestre del 2018 è in crescita dello 0,5% rispetto al corrispondente periodo del 2017. A parità di calendario il valore è +0,2%. A livello territoriale, la variazione tendenziale di febbraio 2018 è stata ovunque positiva: +3,9% sia al Nord che al Centro e +5% al Sud. In termini congiunturali, il valore destagionalizzato della domanda elettrica di febbraio 2018 ha fatto registrare una variazione positiva rispetto al mese precedente (+2,9%). Il profilo del trend si porta su un andamento crescente.389268_3

Nel mese di febbraio 2018 la domanda di energia elettrica è stata soddisfatta per l’83,3% con produzione nazionale e per la quota restante (16,7%) dal saldo dell’energia scambiata con l’estero. In dettaglio, la produzione nazionale netta (22,1 miliardi di kWh) è diminuita dello 0,8% rispetto a febbraio 2017. Sono in aumento le fonti di produzione idrica (+15,9%) ed eolica (+11,2%); in flessione le fonti geotermica (-1,8%), termica (-3,3%) e fotovoltaica (-11,8%).
La potenza massima richiesta a febbraio 2018 è stata di 54.697 MW, registrata il giorno mercoledì 28 alle ore 11 e risulta superiore del 6,5% al valore registrato alla punta di febbraio 2017. Il dato è correlato prevalentemente all’ondata di freddo intenso registrata negli ultimi giorni del mese.

A questo link è possibile leggere il Rapporto del mese di febbraio 2018

 

Fonte: Terna

Energie rinnovabili ancora al 40% della produzione tra gennaio e settembre

Confermato l’assestamento della produzione da acqua, sole e vento a valori elevati. E’ giunto il momento di rilanciare le rinnovabili invece di inseguire il poco cattivo petrolio italiano

Secondo gli ultimi dati Terna resi pubblici ieri, le fonti rinnovabili nei primi nove mesi del 2014 hanno contribuito per il 40,1% alla produzione nazionale di energia elettrica, confermando il dato di giugno, con un buon incremento rispetto al 35,8% del 2013. Le rinnovabili hanno segnato un +7,8% rispetto allo steso periodo dello scorso anno, con una buona performance soprattutto per l’idroelettrico (+10%) e il fotovoltaico (+9%), quest’ultimo nonostante il fatto che la politica miope degli ultimi tre governi (compreso l’attuale) abbia sostanzialmente fermato la crescita di questo  settore vitale.

Come si vede dal grafico in basso, il traguardo del 40% è stato tuttavia ottenuto più per un ulteriore calo dei consumi globali e del termoelettrico, che non per una crescita significativa dell’energia sostenibile, il cui ritmo di crescita è rallentato negli ultimi anni. Senza questo 40% rinnovabile dovremmo importare il doppio del gas, con tutte le implicazioni geopolitiche connesse (Russia) e sarebbe impossibile raggiungere il traguardo di riduzione di emissioni di CO2. Sostenere le rinnovabili e’ il punto fondamentale della politica energetica italiana. E’ inutile e dannoso continuare ad estrarre il poco cattivo petrolio che abbiamo. Le risorse vanno messe nel campo delle energie sostenibili senza indugi e senza sprechi.Rinnovabili-primi-nove-mesi-2014

Fonte: ecoblog.it

Consumi elettrici: nel 2013 sono calati del 3,4%. In crescita eolico e fotovoltaico

Terna pubblica i dati provvisori sul consumo elettrico nazionale del 2013. La flessione su base annua è stata del 3,4%, la più significativa di inizio secolo dopo il crollo del 2009. Cresce la produzione di energia elettrica da fotovoltaico ed eolico377704

Per il secondo anno consecutivo il consumo di elettricità in Italia fa registrare un segno meno. I primi dati provvisori elaborati da Terna sul fabbisogno di energia elettrica nell’anno appena concluso fanno segnare una flessione del 3,4% rispetto al 2012, che a sua volta aveva chiuso con un calo dell’1,9% sul 2011. In termini generali si tratta del calo più consistente da inizio secolo dopo quello del 2009, quando il decremento sull’anno precedente fu pari al 5,7%. Il totale dell’energia richiesta in Italia nel 2013 ammonta a 317,1 miliardi di kilowattora. In minima parte ha influito il calo delle giornate lavorative (il 2012 è stato un anno bisestile), ma anche tenendo conto di questo elemento resta una flessione “netta” del 3,1%. A livello territoriale le flessioni più consistenti si registrano in Sardegna(-16,4%) e nella macroarea del Nord-Ovest (-7,8%) che include Liguria, Piemonte e Valle d’Aosta. Secondo le prime stime, nel 2013 la domanda di energia elettrica è stata soddisfatta per l’86,7% con produzione nazionale (di cui 56,8% termoelettrica, 16,5% idroelettrica, 1,7% geotermica, 4,7% eolica e 7,0% fotovoltaica) e per la quota restante (13,3%) dal saldo dell’energia scambiata con l’estero. In dettaglio, la produzione nazionale netta (277,4 miliardi di kWh) è in diminuzione del 3,6% rispetto al 2012. In aumento le fonti di produzione idroelettrica (+21,4%), fotovoltaica(+18,9%), eolica (+11,6%) e geotermica (+1,0%); in calo invece la fonte termoelettrica (-12,0%). Per quanto riguarda invece il mese di dicembre 2013, la quantità di energia elettrica richiesta in Italia, pari a 26,1 miliardi di kWh, ha fatto registrare una flessione del 2,2% rispetto a dicembre dello scorso anno. Gli effetti di temperatura e calendario in qualche modo si bilanciano, dal momento che c’è stata una giornata lavorativa in più, ma la temperatura media mensile è stata di circa un grado e mezzo superiore. I 26,1 miliardi di kWh richiesti nel mese di dicembre 2013 sono distribuiti per il 45,5% al Nord, per il 29,0% al Centro e per il 25,5% al Sud. A livello territoriale, la variazione della domanda di energia elettrica di dicembre 2013 è risultata ovunque negativa: -2,5% al Nord, -1,8% al Centro e -2,1% al Sud. Nel mese di dicembre 2013 la domanda di energia elettrica è stata soddisfatta per l’86,3% con produzione nazionale (-1,8% della produzione netta rispetto a dicembre 2012) e per la quota restante (13,7%) dal saldo dell’energia scambiata con l’estero (-5% rispetto a dicembre 2012). In dettaglio, la produzione nazionale netta (22,7 miliardi di kWh) è calata dell’1,8% rispetto a dicembre 2012. In particolare, è ancora in crescita la fonte di produzione fotovoltaica (+27,1%) mentre risulta in flessione la fonte eolica (-36,9%). Sostanzialmente invariate le fonti idrica e termica.

 

Scarica il rapporto mensile di Terna [0,96 MB]

Rapporto mensile sul sistema elettrico. Consuntivo dicembre 2013 – Terna

 

Fonte: ecodallecittà

Consumi elettrici in calo ad aprile (soprattutto al Sud), boom del fotovoltaico

Calano i consumi elettrici in Italia. Rispetto a un anno fa, il fabbisogno complessivo si è ridotto dell’1,8% su scala nazionale, ma al Sud il calo è stato di oltre il 6%. Boom (+35%) della produzione di energia fotovoltaica374823

Nel mese di aprile 2013 l’energia elettrica richiesta in Italia, pari a 24,3 miliardi di kWh, ha fatto registrare una flessione dell’1,8% rispetto ad aprile dello scorso anno. Dato in diminuzione anche in confronto al mese di marzo 2013, quando i consumi avevano toccato quota 27 miliardi di kWh. Il calo su base annuale, fa sapere Terna nel suo bollettino mensile (vedi allegato), si registra nonostante un giorno lavorativo in più rispetto ad aprile 2012 (20 vs 19) e una temperatura media mensile più bassa di circa mezzo grado. Considerando gli effetti di temperatura e calendario, in realtà, la variazione della domanda elettrica in 12 mesi sarebbe pari al -2,9%. Molto differenziata la distribuzione della domanda di elettricità sul territorio nazionale: i 24,3 miliardi di kWh richiesti nel mese di aprile 2013 sono distribuiti per il 46,9% al Nord, per il 29,6% al Centro e per il 23,5% al Sud. Le regioni meridionali, infatti, sono state quelle che hanno subito la contrazione maggiore: la variazione della domanda di energia elettrica è stata addirittura positiva al Nord (+0,6%), mentre il segno meno si rileva al Centro (-2,3%) e al Sud (-6,1%). Un fabbisogno nazionale che è stato soddisfatto per l’87,6% con produzione nazionale e per la quota restante (12,4%) dal saldo dell’energia scambiata con l’estero. In dettaglio, la produzione nazionale netta (21,6 miliardi di kWh) è in aumento dell’1,4% rispetto ad aprile 2012. Sono in forte crescita le fonti di produzione idrica (+61,0%) e fotovoltaica (+35,2%). In flessione le fonti termoelettrica (-13,7%) ed eolica (-1,9%); sui livelli dello scorso anno la produzione geotermica (+0,2%). Per quanto riguarda il dato complessivo del 2013, dall’inizio dell’anno la domanda di energia elettrica è risultata in flessione del 3,5% rispetto ai valori del primo quadrimestre del 2012; a parità di calendario il valore è -2,7%.

Fonte: eco dalle città

Consumi elettrici: a marzo restano in calo rispetto al 2012

Pubblicati i dati mensili di Terna: il fabbisogno elettrico nazionale nel mese di marzo è calato del 2,4% rispetto al 2012. Più in generale, i consumi risultano in calo dall’inizio dell’anno. Sul fronte della produzione, crescono idroelettrico ed eolico, in calo il fotovoltaico

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Nel mese di marzo 2013 l’energia elettrica richiesta in Italia, pari a 27 miliardi di kWh, ha fatto registrare una flessione del 2,4% rispetto a marzo dello scorso anno, ma il dato risulta in aumento rispetto ai 25,7 miliardi consumati nel mese di febbraio 2013. Lo comunica il consueto bollettino mensile di Terna (vedi allegato), precisando che sul calo annuale non ha influito la temperatura (i valori mensili risultano simili), ma ha avuto un certo effetto il numero inferiore di giornate lavorative: 21 nel marzo 2013, mentre erano state 22 lo scorso anno. Anche tenendo conto di questa differenza nel calendario, comunque, il trend su scala annuale si conferma in decrescita: -1,8% rispetto a 12 mesi fa. Terna rende nota anche la distribuzione geografica del fabbisogno elettrico nazionale: i 27 miliardi di kWh richiesti nel mese di marzo 2013 sono distribuiti per il 46,9% al Nord, per il 29,6% al Centro e per il 23,5% al Sud. A livello territoriale, la variazione della domanda di energia elettrica si è articolata in maniera differenziata sul territorio, con un calo maggiore nelle regioni meridionali: -1,0% al Nord, -2,2% al Centro e -5,5% al Sud. Per quanto riguarda il mix delle fonti, invece, la domanda di energia elettrica di marzo è stata soddisfatta per un 86,4% con produzione nazionale e per la quota restante (13,6%) dal saldo dell’energia scambiata con l’estero. In particolare, risultano in forte crescita le fonti di produzione idrica (+59,5%) ed eolica (+61,5%). In flessione le fonti termoelettrica (-9,1%) e fotovoltaica (-14,6%); sostanzialmente stabile la produzione geotermica (+0,2%). Nel primo trimestre del 2013, infine, la domanda di energia elettrica è risultata in flessione del 4% rispetto ai valori del primo trimestre del 2012 (il calo è del 2,8% se si escludono gli effetti legati al numero di giornate lavorative e alla temperatura ambientale).

Fonte: eco dalle città

Rinnovabili, primi dati GSE 2012. Continua il boom del solare

Il Gestore dei Servizi Energetici ha pubblicato una prima stima a livello nazionale, aggiornata al 31 dicembre 2012, della produzione e della potenza degli impianti a fonti rinnovabili nel settore elettrico. Continua la crescita degli impianti a fonti rinnovabili (in particolare il solare). Il commento di Aper

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Secondo le prime stime diffuse dal GSE, il settore delle fonti rinnovabili si è confermato nel 2012 come uno dei comparti in crescita nell’intero contesto economico nazionale. Gli impianti a fonti rinnovabili hanno raggiunto una produzione lorda di 92.460 GWh (nel 2011 erano 82.961 Gwh), mentre la potenza efficiente lorda è arrivata a 47.092 MW (41.399 MW nel 2011), con quasi 5.700 MW in più installati in Italia. La crescita maggiore si è avuto nel settore “solare“: la potenza ha raggiunto 16.350 MW (12.773 MW nel 2011) mentre la produzione lorda proveniente dal solare è stata di 18.800 GWh (nel 2011 erano 10.796 GWh).

I dati definitivi sulle statistiche dell’intero settore elettrico nazionale saranno, come di consueto, diffusi da TERNA e dal GSE il prossimo giugno.

“Cosa aspettarsi nei prossimi anni?” è la domanda che pone APER. “Sarebbe auspicabile – sostiene il presidente Agostino Re Rebaudengo – che i positivi risultati fino ad ora raggiunti non venissero vanificati da politiche inadatte a promuovere un sempre maggiore utilizzo di fonti rinnovabili”. “La nostra speranza è che il Governo che verrà – ha continuato Re Rebaudengo – in conformità ai vincolanti obiettivi europei e alla Strategia Energetica Nazionale (SEN) recentemente approvata, adotti una politica coerente, come suggerita dalle 26 azioni per lo sviluppo delle rinnovabili elettriche in Italia, proposte dalla nostra associazione (aper.it) e sottoscritte dai principali partiti politici prima delle elezioni”. “Sarebbe un grave errore infatti – conclude il Presidente di APER – non beneficiare degli effetti positivi dello sviluppo delle rinnovabili: risparmio nella fattura energetica italiana(non dovendo pagare gas, carbone e petrolio), nuovi posti di lavoro qualificati e, non ultimo, un ambiente migliore e quindi meno malattie dovute alle emissioni inquinanti e ad effetto serra”.

Fonte : eco dalle città