Fukushima, nuova fuga di acque contaminate

Circa 100 metri cubi di acque radioattive sono fuoriusciti da una cisterna, ma non ci sarebbero stati sversamenti nell’Oceano Pacifico

Nuova fuga di acque contaminate alla centrale di Fukushima. A poche settimane dal terzo anniversario dell’incidente dell’11 marzo 2011, la Tepco, la società che gestisce l’impianto d iFukushima Daiichi ha rilevato una nuova fuga di acque contaminate sulla parte superiore di una delle numerose vasche della centrale nucleare giapponese. Secondo Tepco circa 100 metri cubi di acqua sono fuoriusciti da una cisterna. La distanza fra la vasca e l’Oceano Pacifico è nell’ordine dei 700 metri. Quest’acqua che privata del cesio radioattivo, resta contaminata da altri elementi: la società di gestione ha detto di avere misurato una radioattività di 230mila becquerels di stronzio e altri emittenti di raggi beta per litro. La fuga è stata stoppata e gli operatori di Tepco stanno recuperando l’acqua fuoriuscita e la terra contaminata. Da tre anni a questa parte, il problema dell’acqua è uno dei più spinosi da risolvere. Oltre 350mila metri cubi di acque radioattive sono stoccati nei serbatoi montati sul sito, mentre decine di migliaia di altri metri cubi di acque sono tracimati finendo nel sottosuolo.fukusima

Sistemi di trattamento sono stati messi in campo per decontaminare queste acque, ma sono ancora notoriamente insufficienti. Tepco prevede di rinforzare e di costruire altre cisterne per poter garantire una capacitrà di stoccaggio di 800mila metri cubi da qui al 2016. Alcuni esperti consigliano, una volta eliminati i principali radionuclidi, di buttare l’acqua in mare. Intanto nel gennaio di quest’anno il Giappone ha toccato il nuovo livello record nel deficit commerciale: dall’incidente del 2011, infatti, il Paese si è visto costretto ad aumentare considerevolmente gli acquisti di carburanti all’estero. Dalla fine del 2012 a oggi lo yen ha perso il 25% del suo valore nei confronti di euro e dollaro. La politica conservatrice di Shinzo Abe si è finora rivelata un fallimento. E Fukushima Daiichi continua a essere una spina nel fianco per la politica, l’immagine e l’economia del Sol Levante.

Fonte:  Le Monde

Fukushima, rilevati elementi radioattivi: stronzio 90 e trizio oltre il limite legale

Le rilevazioni nell’acqua alla base dei reattori della centrale colpita dallo tsunami dell’11 marzo 2011.JAPAN-DISASTER-ACCIDENT-NUCLEAR

La Tokyo Electric Power (Tepco), la più grande compagnia elettrica del Giappone, ha rilevato alti livelli di stronzio 90 e trizio nelle acque alla base dei reattori della centrale di Fukushima che è stava investita dallo tsunami dell’11 marzo 2011. Secondo i risultati delle analisi della Tepco lo stronzio 90 supera di 30 volte il limite consentito e la presenza di trizio è di otto volte maggiore del limite legale. L’acqua contaminata, tuttavia, sarebbe rimasta nella centrale e non avrebbe raggiunto il Pacifico e la compagnia è pronta a prendere immediati provvedimenti per evitare infiltrazioni nel mare. Lo scorso aprile la Russia aveva manifestato la sua preoccupazione per le perdite di acqua radioattiva della centrale dandone notizia attraverso il capo del servizio federale russo per il controllo sanitario, Ghennadi Onishenko, che aveva fatto notare quanto la situazione fosse per loro inquietante e lamentandosi del fatto che i giapponesi si rifiutavano di far accedere alla centrale specialisti stranieri. Fino ad aprile infatti c’erano state tre perdite, la prima di 120 tonnellate di acqua contaminata riversata nel suolo il 5 aprile scorso. L’acqua era fuoriuscita da uno dei sette serbatoi di stoccaggio sotterranei che si trovano nell’impianto. Poi c’era stata un’altra perdita due giorni dopo, ma la Tepco aveva minimizzato sulle conseguenze che poteva avere sull’ambiente. Un’altra perdita ancora era stata rilevata dall’autorità giapponese per il nucleare, sempre nel deposito sotterraneo della centrale. Già a febbraio erano stati rilevati elementi radioattivi nell’acqua e negli organismi marini che si trovavano fino a 600 km dalla costa, ma gli esperti avevano assicurato che i livelli di radioattività non erano rilevanti.

Fonte:ecoblog