Procter&Gamble e il suo sporco segreto: la campagna di Greenpeace

Procter&Gamble multinazionale attiva nel settore dei detersivi e detergenti è nel mirino di Greenpeace per l’uso dell’olio di palma. P&G multinazionale americana che produce e commercializza in tutto il mondo detersivi e detergenti è nel mirino di Greenpeace per l’uso dell’olio di palma proveniente dalle foreste indonesiane. Greenpeace dopo indagini e controlli ha dimostrato nelle piantagioni di olio di palma di uno dei fornitori di P&G di proprietà del Gruppo Plantation BW siano stati uccisi oranghi e tigri e che addirittura siano stati creati cimiteri destinati agli animali uccisi ai confini del Parco nazionale Tanjung Puting.Forest Fires in Sumatra

Scrive Greenpeace:

Più volte, negli ultimi otto mesi, abbiamo cercato di confrontarci con P&G ottenendo però in cambio solo azioni di greenwashing. Eppure altre multinazionali come Ferrero, Unilever, Nestlé e L’Oréal hanno già dimostrato come esistano altre strade praticabili, tagliando i rapporti con fornitori implicati nella distruzione delle foreste e impegnandosi a utilizzare solo olio di palma proveniente da coltivazioni sostenibili, che non impattano sulla salvaguardia delle foreste.P&G deve seguire immediatamente il loro esempio. Per fermare la distruzione delle foreste e per tutelare la sopravvivenza di tigri ed oranghi.

Procter&Gamble è la prima multinazionale al mondo per la produzione di detergenti e ha utilizzato 462.000 tonnellate di olio di palma nei suoi prodotti. Per produrre olio di palma in Indonesia sono distrutte antiche foreste e ciò comporta un aumento delle emissioni di gas serra transcontinentali, di smog, sgomberi forzati, lavoro minorile e schiavitù moderna.

Fonte: Greenpeace

Crederemmo a qualunque cosa pur di non cambiare vita

L’inganno del tecnologia, ovvero la persuasione che convertendosi a una forma di consumo più benigna si trasforma il consumo stesso in un aiuto all’ambienteAndy-Singer-believe-anything1-586x364

“La mia vita da presunto ambientalista è un groviglio di contraddizioni. Faccio cose che mi mettono la coscienza a posto, ma ignoro che altri atti della mia vita sono offese mortali all’ambiente. Sono costretto a identificami in quella sindrome che lo scrittore David Owen ha battezzato “l’inganno della Prius”.
Ecco come lo definisce:

è la persuasione che convertendoci a una forma di consumo più benigna , noi trasformiamo il consumo stesso in un aiuto all’ambiente.

Ovvero l’illusione che i grandi problemi possano essere affrontati e risolti attraverso una semplice sostituzione: consumando un prodotto verde al posto di uno sporco. E’ una deformazione che nasce dallo spazio soverchiante che il ruolo di consumatore occupa nella nostra vita. Per cui tutto – problema e soluzione – passa attraverso questa dimensione del consumo. Owen ha scritto un libro (The Conundrum, cioè il rompicapo) dal sottotitolo cattivissimo: come l’innovazione scientifica e le buone intenzioni possono peggiorare i nostri problemi energetici e climatici. La tentazione, irresistibile, è di rispondere a Owen rifugiandosi ancor più nell’illusione tecnologica. Mi sento improvvisamente in colpa quando sto imbarcandomi da New York a Chicago? Mi batterò per aerei più efficienti, a minore consumo di carburante. E’ vero, negli anni ‘50 gli aerei consumavano e inquinavano molto di più, però per andare da New York a Pechino dovevi fare quattro scali. Viaggiare era così scomodo, costoso e disagevole che ci pensavi parecchio prima di imbarcarti in una simile odissea. Le nostre tecnologie verdi invece ci rendono tutto facile, indolore. 10000 km di volo passano in un baleno se hai con te la musica giusta, gli audiobook e i film preferiti sui tuoi ipod e ipad. Due gadget inventati non a caso da Steve Jobs, che seguiva una rigorosa dieta vegan, ma non esitava a fare attraversare l’oceano Pacifico a tutti i suoi prodotti.” Federico Rampini, Voi avete gli orologi, noi abbiamo il tempo, Milano 2013, p. 152-154. Immagini per gentile concessione di Andy Singer. Il testo di sinistra dice:crederemmo a qualunque cosa se non ci smuove dalla nostra pigrizia. posso perdere peso mangiando di più! Posso risparmiare denaro spendendolo! Posso diventare ricco senza lavorare! Posso fermare il global warming guidando! Il testo a destra dice: il bioetanolo risparmia petrolio e riduce l’inquinamento! mentre si vede l’impatto di fertilizzanti, pesticidi e trattamenti industriali

Fonte: ecoblog