Expo 2015, con il Padiglione Aquae l’acqua a Venezia dà spettacolo

L’acqua è una delle risorse più importanti per il nostro Pianeta e sarà celebrata a Venezia con la rassegna Aquae patrocinata da Expo 2015aqua-2015-1

Aquae Venezia 2015 è un luogo e un evento dedicato alla nostra principale risorsa, l’acqua. La manifestazione si terrà dal 3 maggio al 31 ottobre 2015 sotto il patrocinio di Expo Milano 2015 e dunque negli stessi giorni in cui si snoderà il tema Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita. Lo spazio dentro cui si svolgerà Aquae Venezia 2015, i cui eventi e scenografie sono curati da Davide Rampello, è un padiglione polifunzionale che nasce da un progetto dell’architetto Michele De Lucchi che pure ha progettato l’importante Padiglione Zero dove trovano spazio l’ONU e la FAO e di cui cura gli eventi proprio De Lucchi. e curatore del palinsesto eventi.aqua-2015

L’idea di Aquae è di portare, attraverso un articolato programma di esposizioni, esperienze, convegni e innovazioni tecnologiche il tema dell’acqua dipanato in uno spazio espositivo di 60.000 mq. Cosa si potrà fare in pratica? Grazie a Expo Venice e in collaborazione con Fondazione Umberto Veronesi, eAmbiente Federutility si potrà partecipare a è “Pianeta Acqua” un ciclo di tre fiere curato da Gabriella Chiellino a carattere b2b e b2c in cui si affrontano i sistemi di bonifica, irrigazione, contrasto alla desertificazione, recupero di aree inquinate; un secondo momento curato da Fondazione Veronesi è dedicato a Acqua e Vita, e qui sarà Chiara Tonelli che si è aggiudicata recentemente il Solar Decathlon 2014 a curare il ciclo di convegni in cui l’acqua sarà declinata nelle varianti del benessere e della salute.

Ci sarà spazio per il divertimento anche dei più piccoli, nonché corsi di cucina e show-cooking. Peraltro all’esterno del padiglione è prevista una esposizione che sviluppa il tema Alla scoperta dell’acqua dove sarà possibile sperimentare l’acqua in maniera divertente e interattiva.aqua-2015-3

E proprio in virtù di questo profondo interesse dimostrato da Expo 2015 che si è deciso di dislocare a Venezia un padiglione così importante dedicato proprio alla nostra risorsa più preziosa. E’ da ribadire che l’acqua è un diritto per tutti gli esseri umani e che non può essere né comprata e né venduta ma solo fraternamente condivisa.

Fonte:  Expo 2015
Foto | Expo 2015Expo Aquae Venezia

Aquae, a Venezia l’acqua dà spettacolo

L’acqua è una delle risorse più importanti per il nostro Pianeta e sarà celebrata a Venezia con la rassegna Aquae patrocinata da Expo 2015aqua-2015-1

Aquae Venezia 2015 è un luogo e un evento dedicato alla nostra principale risorsa, l’acqua. La manifestazione si terrà dal 3 maggio al 31 ottobre 2015 sotto il patrocinio di Expo Milano 2015 e dunque negli stessi giorni in cui si snoderà il tema Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita. Lo spazio dentro cui si svolgerà Aquae Venezia 2015, i cui eventi e scenografie sono curati da Davide Rampello, è un padiglione polifunzionale che nasce da un progetto dell’architetto Michele De Lucchi che pure ha progettato l’importante Padiglione Zero dove trovano spazio l’ONU e la FAO e di cui cura gli eventi proprio De Lucchi. e curatore del palinsesto eventi.aqua-2015

L’idea di Aquae è di portare, attraverso un articolato programma di esposizioni, esperienze, convegni e innovazioni tecnologiche il tema dell’acqua dipanato in uno spazio espositivo di 60.000 mq . Cosa si potrà fare in pratica? Grazie a Expo Venice e in collaborazione con Fondazione Umberto Veronesi, eAmbiente, Federutility si potrà partecipare a è “Pianeta Acqua” un ciclo di tre fiere curato da Gabriella Chiellino a carattere b2b e b2c in cui si affrontano i sistemi di bonifica, irrigazione, contrasto alla desertificazione, recupero di aree inquinate; un secondo momento curato da Fondazione Veronesi è dedicato a Acqua e Vita, e qui sarà Chiara Tonelli che si è aggiudicata recentemente il Solar Decathlon 2014 a curare il ciclo di convegni in cui l’acqua darà declinata nelle varianti del benessere e sella salute. Ci sarà spazio per il divertimento, anche dei più piccoli nonché corsi di cucina e showcooking. Peraltro all’esterno del padiglione è prevista una esposizione che sviluppa il tema Alla scoperta dell’acqua dove sarà possibile sperimentare l’acqua in maniera divertente e interattiva.aqua-2015-3

E proprio in virtù di questo profondo interesse dimostrato da Expo 2015 che ha deciso di dislocare a Venezia un padiglione così importante dedicato proprio alla nostra risorsa più preziosa sarebbe interessante ribadire che l’acqua è un diritto per tutti gli esseri umani e che non può essere né comprata e né venduta ma solo fraternamente condivisa.

Fonte:  Expo 2015
Foto | Expo 2015

“Come una città, da centro, diventa periferia e poi campagna è uno spettacolo”. Lettera di un viandante occasionale

In occasione della Giornata Nazionale del Camminare del 12 ottobre, pubblichiamo la lettera di Matteo Volpengo che racconta una camminata di sei ore per arrivare da Torino a Grange di Brione “Attraversare una città piano piano, vederla sfilare, diradarsi e poi sparire. Il primo prato, il primo campo. I primi alberi selvatici, preludio di bosco”380546

Caro Paolo,

questo pomeriggio sono tornato a casa a piedi. Tu abiti praticamente nel centro di Torino, io abito a Grange di Brione, una piccola frazione a ridosso delle montagne. Di mezzo ci sono 20 Km. Ho camminato per sei ore.
Ieri sono venuto giù in bici e ci ho messo 1 ora e 10. Perché non ho fatto anche il ritorno in bici? Perché ho scoperto che il sellino mi dà fastidio: è troppo piccolo e duro. Perché non sono mai andato da Torino a casa mia a piedi.
Perché avevo tempo. E’ stato bellissimo. Anche se all’inizio mi sembrava un po’ un’impresa. Non per la lunghezza del tragitto, sono abituato fin da piccolo a fare lunghe camminate in montagna. E’ che sembra impossibile uscire da una città a piedi, soprattutto quando ti trovi nel suo centro. La maggior parte delle persone che vedi camminare in città fa perlopiù tragitti brevi; per i lunghi spostamenti si usano le automobili o la bici. Nessuno qui esce dalla città a piedi per andare in un posto a 20 Km di distanza, casa. In Africa sì, lo fanno.  Avevo tempo, avevo bisogno di riflettere e di vedere le cose da un altro punto di vista. Già, perché fare a piedi un percorso che sei abituato a fare in macchina o in bici è completamente diverso. Prima di tutto è molto pericoloso, non puoi camminare a piedi su una strada statale, con le macchine che ti sfrecciano di fianco a 80-90 Km orari. Cioè puoi farlo, ma è degradante. Ho provato: ti senti piccolo piccolo, vulnerabile, sfigato, continuamente in balia di questi mostri di metallo velocissimi e pesanti.
E’ un modo per rendersi conto della violenza delle automobili: non perdonano nulla che non vada alla loro stessa velocità e che non sia della loro stessa stazza. Fortunatamente da qualche anno sulla statale che conduce al mio paese hanno costruito una pista ciclabile. Non lungo tutto il percorso però. Insomma, se in bicicletta puoi permetterti di stare in strada insieme alle automobili, a piedi no, cioè puoi, ma proprio se non puoi farne a meno.
Pensa che effetto fa agli automobilisti vedere uno che cammina a bordo strada, lungo una provinciale di campagna, appena fuori dalla città. Poverino. Povero Cristo. Non avrà un posto dove andare. Chissà perché è lì. Che cavolo fa che ancora un po’ lo investo!? Il nostro è un mondo è costruito per le macchine, non per i piedi degli esseri umani. Se vuoi camminare vai in montagna, vai nei parchi, vai in vacanza. Prenditi un week-end, una mezza giornata. Prendi l’automobile (appunto) e recati in un bel posto, lontano dalla tua quotidianità. Sono riflessioni che ti vengono mentre cammini.

Attraversare una città piano piano, vederla sfilare, diradarsi e poi sparire. Il primo prato, il primo campo. I primi alberi selvatici, preludio di bosco.Non è bello come un parco nazionale, ma molto reale, vicino, interessante. Come una città, da centro, diventa periferia e poi campagna è proprio uno spettacolo, a cui i nostri occhi non sono più abituati. Quasi quasi rinuncio alla bici. Ti rendi conto delle distanze, misuri umanamente le distanze. Siamo abituati ad essere costantemente al di sopra dei ritmi del nostro corpo: 20 minuti in macchina, 1 ora in bici, 6 ore a piedi. Tempo, passi, paesaggio, sudore, corpo, il proprio corpo che cammina, osserva, comprende.

E’ strano camminare dove tutti gli altri procedono in auto o al massimo in bici (questo succede appena uscito dalla città).
I piedi non amano l’asfalto, nemmeno quello della pista ciclabile; vorrebbero il sentiero, la terra, i sassolini, l’erba.

Appena posso procedo nei campi adiacenti la strada, pieni d’erba. Cammino dove pochissimi altri hanno camminato. Trovo nel prato un cd musicale rotto, lanciato in corsa da qualche autovettura. Recupero il cd e lo tengo in mano fino al primo cestino dell’immondizia, nei pressi di una fabbrica di cuscinetti a sfera.

E dopo il primo paese finalmente la campagna, che mi consente di lasciare la molto trafficata strada provinciale per darmi alle stradine costellate di villette, che poi diventano strade sterrate, e le villette diventano cascine, più rade e circondate da campi e natura.

Compaiono gli orti strapieni di cibo, dove generazioni e generazioni hanno imparato a trarre il massimo da piccoli spazi. I primi alberi da frutto. E’ incredibile la differenza fra le villette e le cascine. Le villette sono rigorosamente separate dal circostante, con ringhiere e cancelli, un cartello ad indicare la sorveglianza di telecamere collegate a centrali di polizia. Non ti senti il benvenuto. I prati dei giardini tutti rasatissimi e perfetti, alberi ornamentali a completare la composizione.
Le case bellissime, troppo belle, troppo finte. E’ tutto al di sopra della realtà, della natura selvatica, del contatto manuale con la terra. Le cascine invece emanano polvere, sono dello stesso colore del circostante, si integrano perfettamente con il paesaggio. Sono aperte, con grandi aie protette da cancelli che una volta non c’erano.
Vedi una vecchia signora nell’orto, che fa piccoli lavori, vestita in modo semplice.
Le villette sembrano piovute dall’alto, a schiacciare il paesaggio ed imporre la loro forma.
Le cascine rispecchiano l’integrazione con l’ambiente delle persone che vi abitano dentro. Il bosco ed i prati continuano nei muri e oltre le pareti. Trovo un melo solitario in mezzo a un campo, a ridosso di un piccolo laghetto da cui sporgono canne. Ecco del cibo perfettamente umano, non ho bisogno di cuocere, cucinare o preparare. Stacco e mangio, buonissime mele rosse. E non sto facendo del torto a nessuno perché la maggior parte della frutta giace a terra semi-marcia. Anzi, faccio un favore all’albero gettando il torsolo lontano, offrendogli la possibilità di propagarsi.
Incontro un cucciolo di gatto grigio-chiaro-tigrato, lungamente ci facciamo le coccole finchè io mi siedo sulla strada e lui si adagia tranquillo sulle mie gambe. Assaporo il tramonto e il vibrare delle fusa.
E la strada sterrata s’inoltra nei campi, mi trovo sulla cresta di una collina che avevo mille volte costeggiato in auto o in bici. Ora intorno a me ci sono solo alberi, campi, uccellini. Il cielo sopra la testa si fa più vasto. Vedo chiaramente le prime montagne avvicinarsi. Ecco il secondo paese e di nuovo, a ritroso, la solita sequenza: cascine, strada asfaltata, villette. Domando la strada più conveniente ad un signore in bici ed una signora a piedi che stanno chiacchierando tranquillamente ai bordi della strada poco frequentata. A me rispondono in italiano mentre fra loro, per mettersi d’accordo sul tragitto, comunicano in piemontese. E io mi rendo conto di come sia più immediato il dialetto, più semplice, più vicino alla realtà delle cose, più vivo, organico, mobile. Meno ingessato dell’italiano. Scopro che il dialetto sta alla lingua italiana come le cascine alle villette. Penso ai grandi poeti italiani, che mi hanno ispirato così tanto. E penso ai grandi poeti dialettali, pure novecenteschi, che non ho letto. E a cosa mi sono perso.  Ritorno in piena campagna, ogni tanto mi devo fermare per ammirare un albero particolarmente grande. Mi si rimescola il sangue nella pancia, il mio cuore si riempie di gratitudine. Dev’essere perché sono poco abituato alla bellezza dei grandi alberi.
La chioma e i rami ti danno un’impressione di ordine, armonia, eleganza, e allo stesso tempo di ricchezza, varietà e complessità. Caos e ordine convivono perfettamente. Gli alberi e i paesaggi della natura sono inesauribili come i più grandi dipinti della tradizione pittorica. Bisognerebbe fermarsi a guardare gli alberi come ci si ferma davanti a un Picasso (o Giotto, Leonardo, Caravaggio, metteteci chi volete). E lo stesso vale per prati, farfalle, ruscelli, cieli, uccelli, montagne. I contorni delle montagne all’orizzonte! Le venature delle rocce, lo zampillare dell’acqua. Per non parlare dei suoni, odori, sensazioni tattili, gusto… E tutto questo mentre sto tornando semplicemente a casa, a due passi da asfalto e tralicci.

Vorrei anche scrivere dei boschi visti da lontano, dove ogni albero s’integra perfettamente con gli altri e tutti insieme sembrano una famiglia affiatata, con tanti membri di altezza, forma e colori differenti.
Come ci farebbe bene a noi umani imparare dai boschi… Ecco. In questo crescendo di sensazioni sono arrivato a casa, non prima di avere incontrato un gregge di mucche dirette al macello e due uomini a cavallo.
Sono arrivato piacevolmente stanco ed appagato. Certo, fare questo tragitto a piedi ogni volta che mi devo recare o tornare da Torino sarebbe molto complicato. Soprattutto quando dispongo dell’alternativa di automobile e bicicletta.
Ora però si tratta di una nuova possibilità fra le mie corde, che sicuramente continuerò a sperimentare, perché mi rende felice. E sicuramente cercherò di trasformare e organizzare la mia vita in modo che gli spostamenti a piedi, anche lunghi, siano sempre più comuni ed agevoli. Mi sono dilungato, ma lo sentivo necessario.
Un abbraccio,

Matteo

Fonte: ecodallecitta.it

L’ambiente e l’ecologia fanno spettacolo in Germania con il Green Carpet italiano

Per una volta l’Ambiente è stato al centro della scena ai Green Tec Awards di Monaco di Baviera. Anche l’Italia era presente e ha portato con Econyl il Green Carpet su cui hanno sfilato i vip tedeschi

Il Green Tec Awards giunto alla sesta edizione si conferma essere un premio unico perché capace di coniugare l’ambiente al glamour. Non è una operazione da poco portare sul palco ricercatori, scienziati e aziende che si occupano di ambiente, energia e sostenibilità e festeggiarli come delle celebrità del mondo del cinema premiandoli alla presenza di un parterre di Vip. Un esempio? Il il prof. Ernst Ulrich von Weizsäcker, Co-Presidente del Club of Rome è stato acclamato come una rock star la sera del 4 maggio dal palco dell’International Congress Center München (ICM) quando ha ritirato il premio Environmental Leadership Award che gli ha consegnato Günther H. Oettinger Commissario europeo per l’Energia, per l’impegno del Club of Rome nel diffondere la necessità di una coscienza ambientale. I premi erano 14 e assegnati dopo che i progetti sono stati votati on line e poi da una giuria di 50 esperti che ha scelto tra i tre finalisti e la location entro cui si è svolta la premiazione era la Fiera di Monaco di Baviera alla vigilia dell’IFAT, la più grande Fiera dedicata all’Ambiente e alle tecnologie ambientali d’Europa e che si svolge anche in Turchia, Cina e Africa. Dunque ecco che i Green Tec Awards assumono un peso decisamente interessante e vero evento per la Germania ma poco conosciuti in Italia, che però era presente con una sua eccellenza, l’azienda Econyl che produce nylon 6 ottenuto dalle reti da pesca recuperate dagli Oceani. La Econyl sponsor della manifestazione ha fornito il Green Carpet realizzato con il nylon 6 riciclato e solcato da tantissimi vip e celeb. presenti tra gli oltre 1000 ospiti. Gli sponsor erano tutti di grande rilievo: WILO , 50Hertz , TetraPak , Airbus, Porsche, ProSieben e WirtschaftsWoche.01-teppich041

 

Ho incrociato Franziska van Almsick ex campionessa del mondo di nuoto, la top model Franziska Knuppe, David Mayer de Rothschild attivista ambientalista, il calciatore Christoph Metzelder, Hans-Joachim Watzke Managing Director del Borussia Dortmund. Presenti anche politici di gran prestigio, come il già citato Günther H. Oettinger e poi Peter Altmaier, Capo dell’Ufficio della Cancelleria tedesca e ex ministro per l’Ambiente. Il buffet è stato vegetariano e hanno dominato verdure e ortaggi di stagione come le patate novelle e gli asparagi bianchi. E per brindare vini tedeschi e anche un prosecco italianissimo. Ma ecco di seguito i 14 premi assegnati mentre la prossima edizione dei Green tec Awards si terrà nel maggio 2014 a Berlino.

Automobility-Dente di leone per fare pneumatici

Si è aggiudicato il Green tec Awards 2014 il progetto RUBIN di Continental Reifen Deutschland GmbH che promuove la coltivazione e l’utilizzazione de denti di leone per ottenere gomma naturale. Negli ultimi anni i metodi e i sistemi di coltivazione sono stati ottimizzati e è stato possibile produrre gomma naturale di alta qualità in laboratorio dalle radici di tarassaco in laboratorio. Un impianto pilota che produce gomma naturale è attualmente in costruzione e Continental si aspetta un aumento a lungo termine della domanda di gomma naturale che corrisponde con la crescita prevista del mercato globale degli pneumatici. Spiega Andreas Topp Responsabile del lo sviluppo dei processi e industrializzazione dei pneumatici Continental:

Con il progetto Dente di leone abbiamo fatto un enorme passo avanti verso il nostro obiettivo a lungo termine ovvero rendere la produzione di pneumatici per automobili, camion e biciclette, così come i pneumatici specialistici, anche più sostenibile. Ci aspettiamo di essere in grado di produrre grandi quantità di gomma dal dente di leone con proprietà e prestazioni equivalenti alla gomma convenzionale. Di conseguenza ,saremo in una posizione indipendente dal raccolto annuale che si verifica nelle regioni subtropicali. Inoltre, un albero della gomma naturale richiede fino a sette anni di attesa prima che possa produrre gomma utilizzabile; per contro la gomma ottenuta dal tarassaco potrebbe fornire più raccolti all’anno e senza tempi di attesa.

Construction & Living – Il cemento diventa tessuto in carbonioBildschirmfoto-2014-04-24-um-18.04.44-620x350

Si è aggiudicato il premio per questa categoria il Carbon Concrete Composite (C3) sviluppato dall’Università TU di Dresda per un nuovo materiale composito di carbonio e calcestruzzo ad alte prestazioni.

Il cemento armato è il materiale più comunemente usato nella costruzione che presenta però diversi svantaggi quali il consumo eccessivo di risorse e una durata limitata tra i 40 e gli 80 anni. Dunque a rischio è la sicurezza dei ponti, ad esempio. Per questo motivo è stato sviluppato il C3 Carbon Concrete Composite da un consorzio tra università e circa 80 partner e promosso dal Ministero Federale dell’Istruzione e della Ricerca (BMBF) nell’ambito del programma “Zwanzig20” con 45 milioni di euro. In sostanza il carbonio è più stabile, forte e economico ed è stato strutturato sotto forma di tappeto da inserire in due strati di calcestruzzo. Il che consente di usare meno cemento, di renderlo più stabile e più forte e di farlo durare più a lungo. Con il nuovo cemento in filigrana dunque si pensa di ristrutturare e riparare le vecchie costruzioni in cemento armato con il vantaggio di ridurre sia il consumo energetico sia le emissioni di CO2 nella produzione e riparazione. In questo contesto è stato valutato l’impatto ambientale dei materiali da costruzione per tutto il loro ciclo di vita con la metodologia di valutazione DIN EN ISO 14040 che include le filiere di fornitura, le vie di trasporto e qualsiasi successivo riciclo da modellare (dalla culla alla tomba), per individuare le principali variabili per l’ottimizzazione ecologica ed economica.

Foto | Green Wiwo

Energy – Conservazione dell’energia rinnovabileGreenTec_Awards_2014_02-620x350

Younicos festeggia un risultato triplo: infatti il GreenTec Award 2014 è giunto dopo aver ottenuto il premio ambientale KYOCERA e il Bloomberg New Energy Pioneer Award. I berlinesi di Younicos berlinesi hanno sviluppato il progetto del primo parco commerciale per la conservazione dell’energia prodotta dalle rinnovabili in Europa. Il Battery Park di Younicoscontribuirà ad integrare più energie rinnovabili nelle reti già esistenti.
Foto | Younicos

Communication – Il Borussia Dortmund risparmia emissioni di CO2borussia-620x350

Strom09 società indipendente per la produzione di energia e la squadra di calcio del Borussia Dortmund hanno convinto la giuria con la eco campagna di comunicazione volta a risparmiare 25 mila tonnellate all’anno di emissioni di CO2. I partner dunque hanno deciso di dare il buon esempio con azioni concrete per proteggere il clima e hanno messo a punto una strategia di comunicazione orientata ai fans della squadra di calcio per convincerli a seguire le buone pratiche.

Hans-Joachim Watzke, direttore del Borussia Dortmund dice:

Il fatto che abbiamo vinto il premio GreenTec il premio ambientale più ambito in Europa, ci rende molto orgogliosi e ci incoraggia a quel fair play anche per l’ambiente.

Foto | Borussia Dortmund @facebook

Lifestyle – Le cannucce in paglia biodegradabilicannucce-bio-620x350

L’idea è stata per millenni sotto gli occhi di tutti ma a renderla una buona idea ci ha pensato Bio-Strohhalme.com che ha usato la paglia come cannuccia naturale contribuendo così a eliminare 25.000 tonnellate di rifiuti di plastica create ogni anno dall’uso delle cannucce per bevande.

Foto Trinkhalme.de & bio-strohhalme.com @ facebook

Aviation – Elettromobilità all’aeroporto di Francofortelufthansa-620x350

Il progetto si chiama E Port-On e è stato voluto dall’aeroporto di Francoforte, Gruppo Lufthansa, Fraport AG, dallo stato di Hesse e dalla Rwegione del Reno Meno che sta lavorando sulla riduzione significativa delle emissioni dei veicoli. Sponsor il Federal Ministry of Transport, Building and Urban Development. Il progetto prevede che i veicoli cje prendono passeggeri, bagagli, merci, catering, carburante altro siano elettrici.
Foto | Lufhtansa

Production – La fabbrica del futuro

Si aggiudica il Green tech Award in questa categoria la Weidmüller per il progetto Fabbrica del Futuro, ossia un sistema completo di gestione dell’energia per ottimizzare i processi di produzione industriale, tanto da ridurre del 95% il fabbisogno energetico.

Recycling & Resources – Recupero dei materiali compositisaperatec1

Saperatec GmbH è stata premiata per una innovazione tecnica che permette la separazione e il recupero dei materiali compositi. In sostanza gli imballaggi, i cartoni per bevande, i moduli fotovoltaici o le batterie agli ioni di litio hanno una cosa in comune: sono materiali compositi. Solitamente sono mandati in discarica o nell’inceneritore ma è uno spreco costosissimo essendo composti da diverse materie preziose se si potessero recuperare singolarmente, cosa che Saperatec ha fatto grazie a un suo brevetto di micro emulsione.

Water & Sewage – depurazione delle acque refluedshb

PUROO è un impianto di depurazione per le acque reflue che consuma pochissima energia, circa il il 50 per cento in meno degli attuali sistemi e sviluppato da ATB UMWELTTECHNOLOGIEN GmbH. Come hanno ricordato lungo la premiazione in diverse occasioni, sarà proprio l’acqua potabile il bene più preziosi del futuro e dunque il trattamento delle acque reflue diventa sempre più necessario in un’ottica in cui si prevede sia l’incremento dei consumi di acqua sia la scarsità di questa risorsa unica a causa dei cambiamenti climatici.

Foto | kleinklaeranlagen

Galileo Wissenspreis – Arnia da balcone per api

E’ forse questo progetto il più originale e particolare per la sua unicità e semplicità. Per aiutare le api a diffondersi essendosi ridotto il loro numero a causa dell’inquinamento da pesticidi ecco il BienenBox una speciale arnia da balcone per far prosperare le api. La convivenza tra api e esseri umani rassicurano gli inventori non è affatto problematica.In ogni caso la BienenBox viene venduta a 130 euro e prima di essere consegnata viene spiegato che è necessario comunque informarsi bene e informare i vicini e seguire un corso per apicoltori presso associazioni autorizzate. La soddisfazione consiste nell’avere ogni anno almeno 15 kg di miele e a contribuire a ripopolare le colonie di api.

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Foto | Stadtbienen @Facebook

Premio Speciale IFAT Environmental Leadership al Club di Roma04_Winner015-620x350

Questo riconoscimento è particolarmente prestigioso. Il Club di Roma è una associazione formata da personalità del mondo della ricerca, dell’economia e delle scienze indipendenti. Famoso per aver commissionato nel 1972 al MIT uno studio intitolato I limiti dello Sviluppo in cui quasi profeticamente e oltre 40 anni prima si analizzavano le conseguenze dell’esaurimento delle risorse naturali. Lo scorso anno è stato presentato il rapporto redatto da Jorgen Randers2052 Scenari globali per i prossimi quarant’anni disponibile anche in italiano per l’appunto dove sono presentate le previsioni globali per i prossimi 40 anni.

Intelligent urbanization Special Award – Città di Anshan per la rete di teleriscaldamentodanfoss-620x350

Questo progetto ha vinto perché si è deciso di premiare il risparmio energetico messo in atto dalla città cinese di Anshan grazie a Danfoss con una rete di teleriscaldamento che riutilizza il calore delle fabbriche di acciaio e carbone per un risparmio di 240.000 tonnellate di emissioni di CO2 all’anno . In aggiunta saranno risparmiate anche elettricità e acqua. L’obiettivo, è dunque, migliorare la qualità dell’aria per gli oltre 1,8 milioni di residenti che vivono a Anshan e trasformerà la città in leader a livello mondiale per il teleriscaldamento.

Foto | Danfoss @ Facebook

Music Award: Schiller per le canzoni che aumentano la consapevolezza ambientale

E’ un artista a tutto tondo Schiller, molto famoso in Germania che presenta la sua musica sempre connessa con la natura e dunque diffonde un messaggio potente di bellezza e rispetto per il Pianeta.

Foto | Christopher von Deylen’s SCHILLER @facebook

Speciale Start-up Award- Desalinizzatore economicodesalinizzatore-620x350

Vince il premio Green Tec Awards l’akvoFloatTM della akvolution GmbH ovvero un progetto che fornisce la possiblità di dissalare l’acqua di mare in maniera economicamente conveniente e sostenibile. La tecnologia adottata è la flottazione con filtraggio a ceramica integrata. L’azienda spiega che grazie a questi materiali si ottiene un elevato risparmio, pari al 90% dei costi energetici e di impatto ambioentale, operando anche in condizioni difficili. L’azienda si rivolge come fornitore a tutte quelle industrie che necessitano di tanta acqua come in oil & gas, semiconduttori, food & beverage, carta e industrie minerarie.

WWF Premio Speciale: Stadtbiene 2.0 per le apiapi2-620x350

Ovvero un giardino comunale urbano, nel cuore di Monaco di Baviera, dove le api possono svilupparsi, nutrirsi e nidificare. Il progetto coinvolge i cittadini nel tenere curato e in ordine il parco così senza utilizzare erbicidi e pesticidi e ciò per garantire alle api un ambiente naturale in cui poter vivere.

Foto | o-pflanzt-

Fonte: ecoblog.it

Deserti, montagne e cieli stellati: lo spettacolo della natura in California

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Il fotografo e filmmaker statunitense Michael Shainblum ha deciso di dedicare un video in timelapse allo Stato della California, alla bellezza dei suoi deserti, delle sue montagne e delle sue coste. Il videoclip che Ecoblog vi propone si chiama Into The Atmosphere ed è frutto di un lavoro durato un anno, con 75mila immagini scattate, di cui 12.400 sono confluite nel filmato finale di tre minuti e mezzo. Il video ci mostra le bellezze naturali della California, Stato che con 37 milioni di abitanti è il più popolato degli Usa, ma, nonostante ciò, presenta una grandissima varietà di paesaggi e ampie aree di grande interesse naturalistico. L’autore ha dedicato il videoclip a sua nonna Alice Harpin, spentasi proprio nel periodo in cui lui “costruiva” questo capolavoro del genere timelapse. Mono Lake, Anza Borrego Desert, Alabama Hills, Trona Pinnacles, Big Sur, Mount Laguna, Santa Maria, Yosemite, Gaviota, The Ancient Bristlecone Pine Forest, La Jolla Coves, Santa Ynez, la San Francisco Coast e le Santa Barbara Mountains sono solo alcuni dei luoghi in cui Shainblum si è accampato per riprodurre queste magnifiche immagini che spaziano dall’evolversi delle maree alla rotazione delle stelle, dal “ribollire delle nubi al sorgere e al tramontare del sole. Lo spettacolo della natura tutto da ammirare.

Fonte:  Vimeo