Io Faccio così #16: Piero Manzotti e i detersivi a chilometro zero di Tea Natura

Le persone mangiano, dormono, escono, viaggiano e…lavano! Forse non ci siamo mai resi abbastanza conto di quanto spesso usiamo detersivi per pulire. Piero Manzotti, fondatore dell’azienda marchigiana Tea Natura, parte proprio da questo semplicissimo concetto per applicare il proprio cambiamento cercando di ridurre l’impatto ambientale di una delle nostre azioni quotidiane.

Dopo anni di attività imprenditoriale nel mondo dell’alimentare, nel 2003 Piero Manzotti decide di cambiare strada e dedicarsi alla produzione di saponi e cosmetici ecologici completamente biodegradabili. “Se vogliamo perseguire il sogno di un’altra economia” – spiega – dobbiamo ripensare il tradizionale sistema imprenditoriale e, per questo, la crisi economica deve diventare un’opportunità per riconsiderare le proprie prospettive”.Teanatura1

Per arrivare dov’è oggi, è stato fondamentale per Piero l’incontro con i GAS (Gruppi di acquisto solidale) e con la REES Marche (Rete di Economia Etica e Solidale), realtà con cui si è formato, confrontato e ibridato. Oggi la sua azienda rifornisce circuiti alternativi come empori e botteghe, ma sempre a livello regionale. Tea Natura non aspira ad espansioni territoriali di portata nazionale, non per mancanza di ambizione ma perché vuole rimanere fedele ai propri ideali di “Chilometro zero”. Manzotti vuole un rapporto diretto con i suoi clienti e preferisce non appesantire la merce di tutto ciò che è dietro al mercato tradizionale: l’imballaggio, i depliant, i rappresentanti commerciali. “La grande distribuzione è un sistema non spirituale – riflette – e nonostante io non punti ad un’espansione economica esagerata, le vendite aumentano annualmente”.Tea-natura2

Quando ha approcciato alla nuova attività, Piero Manzotti voleva raggiungere le persone a cui l’ecologia interessava meno. Per far utilizzare un prodotto ecologico ad una persona distante da questi mondi, la prima necessità era quella di realizzare una merce efficace e soddisfacente. Per questo ha ridotto la quantità di acqua nella composizione e ha reso i suoi detersivi più efficienti di molti altri. Anche nella realizzazione dei detergenti, l’ibridazione e il confronto sono stati fondamentali. Piero racconta di come ha passato giornate al fianco dei chimici per trovare le componenti adatte ai suoi saponi, di come grazie ad una reciproca contaminazione sono venute fuori soluzioni nuove e originali. Una delle sue ultime “eco-idee” è stata quelle del Ridetersivo, un detergente ricavato da prodotti di scarto come gli oli esausti. “Per questa trovata ringrazierò sempre una signora incontrata alle riunioni con i GAS”, racconta, “dove chiedeva consigli su come utilizzare i suoi scarti di olio cucinato”. Da lei ha preso ispirazione e ha creato un prodotto nuovo su cui ha ricevuto riscontri molto positivi. Un altro valore fondamentale per l’imprenditore marchigiano è quello di voler raggiungere tutte le fasce di popolazione con prezzi competitivi. “Mi è successo che alcuni mi rinfacciassero che i miei prodotti costano più di altri”, continua Manzotti, “ma bisogna sempre considerare che con i miei detersivi bastano dosi molto minori rispetto ad altri e il flacone dura di più.”8528824889_7b7e58f751_b

Anche sulle prospettive future dell’azienda, Piero ha progetti non convenzionali. Vorrebbe liberarsi delle proprietà e fare di Tea Natura una realtà condivisa tra quanti perseguono gli stessi ideali, come ad esempio la REES Marche. Allo stesso modo, critica i tradizionali concetti di successione ereditaria perché l’azienda, secondo Piero, dovrebbe passare a chi la merita e a chi crede davvero nelle sue qualità. Piero Manzotti ci insegna che non c’è un solo modo di fare politica ma tante strade da cercare e percorrere per mettere in pratica i sogni. Lui ha cominciato a realizzarne uno, creando un’attività economica alternativa, etica e solidale.

Elena Risi

Fonte:  Tea Natura

Taglio di capelli ecologico e solidale da Riccio Capriccio a Roma

Può un parrucchiere essere ecologico e solidale? Sì che può e anche senza avere prezzi astronomici.

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Scopro Riccio Capriccio parrucchiere eco solidale a Roma grazie a un articolo della collega Tiziana Ragni per Donneuropa. In pratica a gestire il salone Riccio Capriccio sono Alessandra, Cinzia, Barbara, Susie e Franco che seguono la regola delle 3 R: riduzione, riuso e riciclo. Il che però sembra un’ossimoro se applicato a un salone da parrucchieri, dove di solito l’acqua scorre a fiumi, assieme a shampoo e altri cosmetici per capelli e non solo, e dove i phon per asciugare i capelli vanno a palla succhiando energia. Dunque come hanno fatto i nostri eco parrucchieri a studiarsi una gestione ecologica per il taglio dei capelli e la messa in piega?

Tinture per i capelli naturali e biologichetaglio-solidale-2-620x350

Ecco la prima rivoluzione: tinte per capelli naturali e biologiche dove l’ammoniaca è totalmente assente e con essa un bel po’ di problemi di risciacquo e allergie. Qui tutti i prodotti usati non sono testati su animali e ci sono anche gli hennè vegani, ossia che contengono solo materie prime vegetali. Pubblicano peraltro il certificato dei prodotti che usano tutti vegetali.

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Questa è un’altra caratteristica di questi parrucchieri: offrono un taglio di capelli solidale a chi non può permetterselo ovvero a disoccupate, precarie, studentesse ecc. ecc ogni terzo mercoledì del mese. Il prezzo è 8 euro di cui 3 euro vanno al C.A.M. Centro ascolto uomini maltrattanti, ovvero verso quegli uomini che vogliono uscire dalla spirale della violenza. Infine, un raffronto con il passato lo vorrei fare quando forse la vita era più ecologica perché più ricca di buonsenso. Ricordo che mia nonna raccontava che per anni non aveva mai comprato lo shampoo perché andava dal parrucchiere 1 volta a settimana per la messa in piega e che questa era sufficiente a renderla ordinata e presentabile.

Fonte: ecoblog

“Luogo Comune”, un lungo viaggio per cambiare vita

L’esigenza di cambiare vita ed un lungo viaggio verso la conquista del posto ideale, senza la paura dei giudizi della società e soprattutto con il coraggio di arrivare fino in fondo. È quanto racconta Cristina Pacinotti, autrice e protagonista di “Luogo Comune”.luogo_comune

Ci sono diversi modi per esprimere se stessi, ma abitare ‘il’ (proprio) posto e non un luogo qualsiasi si può considerare come una componente determinante per l’affermazione dei propri desideri e della personalità. Capire le proprie esigenze e avere il coraggio di manifestarle nella realtà circostante non è poi sempre cosa facile. Le fatiche che accompagnano il lungo viaggio verso la conquista del posto ideale sono raccontate da Cristina Pacinotti nelle pagine autobiografiche di “Luogo Comune”, il libro della casa editrice “Vivere Altrimenti”appena uscito nelle librerie. L’esigenza di cambiare vita per l’autrice/protagonista si manifesta inizialmente in maniera latente. È un senso di insoddisfazione, è un moto di inadeguatezza che comincia a fare capolino anche nelle situazioni che fino a un momento prima erano state le più familiari. La necessità di cambiamento si fa sempre più incontenibile e darà il via a quella ricerca senza sosta del luogo perfetto, che oltre ad essere un luogo fisico, deve diventare – cosa molto più importante – il luogo dell’anima. Da questa consapevolezza viene per Cristina la decisione di partire per l’India insieme al figlioletto Andrea, dove si avvicina alle pratiche della meditazione e alle discipline olistiche. Dopo due mesi di immersione totale nelle filosofie orientali, il ritorno in Italia segna l’inizio della ricerca verso un luogo ancora indefinito, in cui è centrale il raggiungimento dell’armonia tra l’io e la natura, senza però sacrificare il desiderio di autonomia e di totale espressione della propria personalità. Ma il giusto equilibrio non si trova dietro l’angolo e la storia di Cristina lo dimostra. Si apre per lei un periodo di prova in alcune delle comunità già esistenti, tutte esperienze che la arricchiscono ma non rispondono fino in fondo all’obiettivo finale, perché manca ancora – a quel punto – la chiave necessaria per la realizzazione dei desideri intimamente più profondi. L’autrice non si arrende fino alla svolta finale, la decisione di vivere in un eco-villaggio insieme a Emanuele, l’uomo che nel frattempo è diventato il suo compagno di vita. Insieme approdano a Frabosco, questo è il nome scelto per il piccolo borgo della Lunigiana convertito da loro e da altri compagni di avventura nell’eco-villaggio che è oggi. Le difficoltà incontrate nella lunga ricerca delle persone più adatte a condividere gli interessi e soprattutto le prospettive di convivenza, l’estenuante perlustrazione dei luoghi più disparati in cui far sorgere ‘il’ posto, spingono l’autrice a cercare di facilitare la vita di quanti in futuro intraprendessero il suo stesso cammino. Per questo ha fondato la Genius Loci Immobiliare, la prima agenzia immobiliare etica, ecologica e solidale specializzata nel reperimento di proprietà idonee per la formazione di comunità sostenibili, cercando i luoghi e creando una rete tra le persone. Il viaggio verso il “Luogo Comune” ha come protagonista il desiderio di cambiamento, senza la paura dei giudizi della società e soprattutto con il coraggio di arrivare fino in fondo.

Fonte: il cambiamento

Luogo Comune Cristina Pacinotti Luogo Comune
Un lungo viaggio per traslare nella realtà un sogno; alchimie di corpi, felicità nella natura ed appartenenze elettive
Cristina Pacinotti

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