Car Sharing, in Italia è in crescita: 1,8 milioni le auto condivise in 6 mesi

Sono ottime le notizie che arrivano dal mondo italiano del car sharing, grazie ai dati diffusi al convegno “Smart Mobility in Smart Cities” che si è svolto presso l’Università degli Studi di Milano (qui trovi qualche dettaglio in più): URBI, l’app che aggrega i principali sistemi di mobilità urbana e condivisa in Italia, ha scattato una fotografia piuttosto ottimistica della realtà italiana della condivisione dell’auto. 5.030 veicoli, 4.265.000 di prenotazioni, 1.800.000 ore di noleggio, circa 30.000.000 di km percorsi e una crescita del 35% negli ultimi sei mesi, un trend positivo costante per le città di Milano, Torino, Firenze e Roma: in tutti e quattro i capoluoghi infatti il numero di viaggi in car sharing ha avuto un tasso di crescita regolare giungendo, nel caso di Torino, a guadagnare addirittura 54 punti percentuali. Seguono Milano, con un aumento del 41%, Roma con il 20% e Firenze con il 10%. Nel complesso si può parlare di un aumento medio del 35%. I servizi posti sotto la lente di ingrandimento dello studio di URBI sono car2go, enjoy, Share‘n go, DriveNow e ZigZag (contano un totale in Italia 5.030 veicoli di cui 2.386 a Milano, 1.570 a Roma, 610 a Torino e 464 a Firenze), tutti in ascesa e in fase di implementazione delle flotte. I trend di crescita invece, sottolinea proprio URBI, sono diversi da città a città: se infatti nel caso di Milano (+49% di veicoli) e Roma (+23%), l’ingrandimento delle flotte degli ultimi mesi è stato senz’altro di incentivo per raggiungere un’utenza più ampia e garantire un servizio più capillare, le città di Torino e Firenze raccontano una storia differente.

“A Torino e Firenze, il numero di veicoli, invece di aumentare, è diminuito negli ultimi 6 mesi rispettivamente dell’8% e del 12%. Eppure questo non ha fermato i cittadini che sempre di più scelgono di usare i servizi di mobilità condivisa. […] Il fatto che Torino abbia avuto il maggior incremento di viaggi in car sharing in Italia dimostra che questi sistemi, anche in mancanza di grandi flotte, sono sempre più importanti nella vita quotidiana delle persone e che, anche grazie a URBI, sono sempre più alla portata di tutti”

ha dichiarato Emiliano Saurin, founder di URBI.unnamed-7

Secondo i dati diffusi da URBI l’utilizzatore medio dei sistemi di sharing mobility è maschio, ha tra i 25 e i 34 anni e il 75% degli utenti è uomo. Per quanto riguarda le età, il 34% ha tra i 24 e i 35 anni, mentre il 25% si colloca nella fascia di età 35-44 anni; il 15,5% ha 18-24 anni, il 15% tra i 45 e i 54 anni. Chiudono il 14% degli utenti di età compresa tra i 55 e i 64 anni e un 7% degli over 65. In media i noleggi durano circa 25 minuti in Italia e a Milano si registrano ogni giorno complessivamente 5.415 ore di noleggio, con una media di 2,7 ore di noleggio per ciascun veicolo. Seguono Roma, Torino e Firenze. I picchi di utilizzo si registrano sopratutto nelle giornate di venerdì e sabato mentre analizzando la media settimanale dell’uso del car sharing nella città di Milano, risulta che la fascia oraria in cui girano più vetture condivise è quella compresa tra le 18 e le 20, un trend piuttosto comune a tutte le città citate. Il car sharing insomma piace sempre di più e, in effetti, è sempre più difficile farne a meno: l’offerta sempre più ampia scoraggia anche chi, come molti, preferisce sempre e comunque usare il mezzo privato e promuove comportamenti più responsabili in materia di mobilità, spesso anche inconsapevolmente. Il che non è un male, e ci mancherebbe.

Foto | Google

Fonte: ecoblog.it

Premio Innovazione Amica dell’Ambiente 2013: aperto il bando di concorso per la XIII edizione

“Sostenibilità, intelligenza, bellezza” La via italiana all’economia verde è il tema del Premio all’Innovazione Amica dell’Ambiente 2013. Aperte le iscrizioni al XIII bando del primo e più partecipato premio alle eco-innovazioni “Made in Italy”375835

Il Premio all’Innovazione Amica dell’Ambiente chiama a raccolta per l’edizione 2013 aziende grandi e piccole, pubbliche amministrazioni, spin off universitari o istituti di ricerca, intraprendenti professionisti. Se avete una realizzazione -anche in versione dimostrativa- pronta allo sviluppo industriale o alla commercializzazione iscrivetevi online su www.premioinnovazione.legambiente.org/

Il Premio è l’occasione per presentare all’attenzione pubblica e al mercato le più interessanti innovazioni orientate alla sostenibilità: grazie ai vincitori, la XIII edizione del Premio sarà la prima anticipazione del 2014, anno europeo della Green Economy. Gli innovatori che il Premio vuole intercettare sono quelli che stanno costruendo la via italiana all’economia verde: quella che cura e mette a sistema l’immenso patrimonio italiano di bellezza, è quella che genera ecoquartieri in città e paesi intelligenti, bioeconomia, sistemi alimentari sani, improntati ad un’elevata qualità per tutti, in un’alleanza continua tra mondo rurale e urbano. Nelle politiche urbane, l’approccio intelligente -smart-, è in grado di coniugare sostenibilità ed efficienza, nuove tecnologie e partecipazione. La sostenibilità che il premio vuole evidenziare non si limita alla costruzione o alla ristrutturazione di case ecologiche, ma trasforma radicalmente la forma urbana, le infrastrutture, i servizi e gli stili di vita dei cittadini e fa prosperare ecoquartieri. Lo sviluppo di Smart Cities in Italia è l’opportunità per immaginare e delineare un modello urbano che assicuri elevati standard di qualità della vita per la crescita personale e sociale delle persone, delle comunità e delle imprese. Green economy è anche approccio intelligente alle politiche agricole, in grado di garantire cioè di assicurare elevata qualità degli alimenti, ridotti prelievi di risorse, tracciabilità delle filiere, diminuzione degli sprechi e accessibilità a cibi sani da parte di tutti. “L’anno scorso – spiega Andrea Poggio, vice direttore di Legambiente Onlus – è stata la volta del settore dell’edilizia. Abbiamo premiato –tra le altre- realtà come Laboratorio di Architetture Brennone, capaci di portare a consumo energetico “quasi zero” un edificio storico grazie a interventi conservativi, e quelli di Lelli e Magazé che dal un recupero di un’area industriale isolata hanno costruito un piccolo eco-villaggio. Abbiamo scoperto e premiato materiali innovativi come i sistemi isolanti della Manifatture Maiano ricavati dal recupero dei filati e stracci e start up di giovani ciclo/programmatori di Bikedistrict, piattaforma web partecipata ed evolutiva di proposta di percorsi urbani in bicicletta. Casi all’avanguardia, non solo per l’Italia, ma per tutta l’Europa. Sono questi gli innovatori che il premio cerca”. Il Premio Innovazione Amica dell’Ambiente è il riconoscimento nazionale rivolto all’innovazione di impresa in campo ambientale. Ideato da Legambiente, nel 2000 il Premio ha avuto negli anni il sostegno e la promozione di enti, associazioni e soggetti istituzionali di prestigio, uniti dalla comune volontà di diffondere soluzioni innovative di prodotto, di processo e di sistema che partano dalla ricerca di nuovi modelli in grado di preservare il capitale naturale, di cura per valorizzare i territori italiani, nel rispetto dell’ambiente e della legalità. La partecipazione al bando è gratuita aperta a imprese, amministrazioni pubbliche, istituti di ricerca, liberi professionisti ed associazioni di cittadini. I vincitori del premio hanno diritto per la durata di un anno all’uso del logo “Innovazione Amica dell’Ambiente”, la lampadina dalla foglia verde affiancata al simbolo del cigno di Legambiente, sulla comunicazione legata all’innovazione premiata.  Sul sito è possibile consultare le schede tecniche degli oltre 1800 progetti candidati nelle passate edizioni. Al bando si aderisce da  www.premioinnovazione.legambiente.orgLe iscrizioni sono aperte fino al 24 ottobre 2013.

Fonte: eco dalle città

Farespazio.it: nasce il primo social network dedicato alle Smart Cities

Sbarca sul web un nuovo portale dedicato alle città intelligenti e al vivere sostenibile. Una piazza virtuale aperta a tecnici, amministratori, studenti e imprenditori in cui, oltre a condividere esperienze, idee, progetti in chiave “smart”, è possibile promuovere la propria attività e avviare nuove partnership375480

Un social network dedicato alle Smart Cities e alle soluzioni tecnologiche innovative che puntano nella direzione della sostenibilità ambientale. Uno spazio libero di confronto e di informazione in cui condividere idee, notizie, curiosità e progetti in chiave green. Tutto questo – e molto altro – è Farespazio.it, la nuova piattaforma web nata per promuovere la cultura delle “città intelligenti” e per mettere in Rete le esperienze di tecnici, amministratori, imprenditori, studenti e di tutti i cittadini attenti ai temi della sostenibilità e della qualità della vita. «Farespazio – spiega Giuseppe Luongo, architetto esperto in Valutazione Ambientale Strategica e ideatore del progetto Farespazio – vuole candidarsi a diventare uno strumento al servizio di quei cittadini, professionisti e imprenditori che sono impegnati a vario titolo a rendere migliore la qualità della vita nelle nostre città, sia grandi che di piccole dimensioni». Previsto, infatti, uno spazio dedicato alla Cittadinanza attiva per consentire agli iscritti di inviare Segnalazioni geolocalizzate finalizzate a denunciare sia condizioni di degrado urbano, inefficienza dei servizi, che a mettere in luce esempi di buone pratiche urbane, progetti di edifici intelligenti, gestione sostenibile delle risorse naturali. Non solo. Il nuovo social network offre anche uno spazio dedicato alle aziende attive nel settore delle Smart Cities e delle Smart Communities, che possono iscriversi gratuitamente a Farespazio.it, presentando il proprio business, usufruendo di una vera e propria vetrina gratuita per la pubblicità aziendale. «Credo molto nelle reti sociali e nel ruolo sempre più significativo che esse hanno nei processi partecipativi dei cittadini alle decisioni da assumere circa il governo del territorio e la gestione dei servizi pubblici locali – prosegue Luongo – Pertanto ho immaginato potesse essere utile creare uno spazio 2.0 ove far convergere interessi e servizi legati alla promozione e diffusione di quelle attività svolte ed in corso di svolgimento utili all’attuazione di quelle politiche e soluzioni necessarie per le Smart City e le Smart Community». Entrare a far parte della comunità di Farespazio.it è molto semplice: basta accedere al sito e registrarsi, attraverso una procedura che richiede pochi minuti. Una volta completata l’iscrizione, è possibile sfruttare tutte le potenzialità del social network, aderendo ad esempio ad uno dei gruppi tematici presenti sul portale, come quelli dedicati alla gestione sostenibile del ciclo dei rifiuti, alla mobilità dolce o al turismo ecocompatibile. Per gli amministratori pubblici, inoltre, c’è la possibilità di condividere online piani, progetti e idee per la propria comunità, sottoponendoli alla valutazione dei cittadini e degli esperti presenti nella rete di Farespazio.it. «Il nostro primo obiettivo è stato quello di tramutare la nostra idea in Farespazio – racconta Giovanni Bembo, socio e responsabile informatico del progetto – Ora che questo spazio esiste, ci auguriamo che possa, con il contributo degli iscritti, offrire sempre più servizi e diventare un social network di riferimento per quanti si occupano di innovazione, città intelligenti, servizi al cittadino e ambiente a 360 gradi». Gli utenti registrati hanno anche la possibilità di pubblicare le proprie notizie, immagini ,video, condividendo progetti, appuntamenti e curiosità con gli altri membri di Farespazio. Un’opportunità da non perdere per contribuire a trasformare le nostre città in luoghi più vivibili, sani e a misura d’uomo. Anche per le generazioni future.

 

Fonte: eco dalle città

 

Efficienza energetica e rinnovabili: A21, sindacati e Alleanza per il Clima chiedono un impegno chiaro al Governo

La richiesta è stata lanciata oggi a Firenze dal Coordinamento delle Agende 21 Locali italiane,
Alleanza per il Clima e le Federazioni dei lavoratori edili di Cgil, Cisl e Uil, in occasione della conferenza “Patto dei sindaci e Smart cities”374965

Posti di lavoro, risparmi in bolletta per le famiglie, riduzione delle emissioni in atmosfera. Sono i vantaggi che una scelta strategica chiara dell’Italia a favore della riqualificazione energetica degli edifici potrebbe portare, eppure i passi avanti verso l’unico futuro possibile nel nostro paese si fanno attendere. Lo sostengono il Coordinamento delle Agende 21 Locali italiane, Alleanza per il Clima e le Federazioni dei lavoratori edili di Cgil, Cisl e Uil, che hanno organizzato, nell’ambito di Terrafutura, la conferenza “Patto dei sindaci e Smart cities”. In occasione dell’evento, gli organizzatori hanno lanciato una proposta al Ministro dell’Ambiente Andrea Orlando. «Chiediamo – ha detto infatti Emanuele Burgin, presidente del Coordinamento delle Agende 21 Locali italiane – che il Governo faccia una scelta strategica chiara e che adotti in modo strutturale un piano di azioni in linea con le politiche dell’Unione europea». Le prospettive, in effetti, sono allettanti. «Sono circa 600.000 i nuovi posti di lavoro per i prossimi 10 anni – ha ricordato Walter Schiavella intervenendo a nome degli edili di Cgil Cisl Uil – ed un richiamo di investimenti per quasi 45 miliardi di euro, che produrrebbero da una parte l’effetto domino sulla filiera delle costruzioni e sull’intera economia, e dall’altra benefici legati alla diffusione delle rinnovabili con un risparmio di 36 miliardi di euro per il mancato import di combustibili fossili e di 8 miliardi di euro per i gas climalteranti evitati». Si tratta quindi di mettere al centro un modo diverso per riqualificare le città, senza più contrapporre lavoro ad ambiente, lavoro a salute ma accompagnando l’industria italiana verso una riconversione sostenibile. «Il paese è pronto – ha sottolineato Murzio Zara, responsabile energia di Alleanza per il clima – e la massiccia adesione delle città italiane al Patto dei sindaci lo dimostra. Il Governo e le Regioni devono quindi impegnarsi a sostenere questa sfida strategica per l’Italia». Come in Sicilia, dove la Regione sta avendo un ruolo di supporto e diffusione delle politiche per la sostenibilità. «Il Patto dei Sindaci – ha detto infatti in collegamento Rosario Crocetta, presidente della Regione Sicilia – è un’opportunità veramente importante. Noi in particolare stiamo strutturando un percorso progressivo in cui la Regione fa contemporaneamente da pomoter e da regia. Secondo le stime, grazie agli investimenti che faremo, ad esempio sul fronte dell’energia, avremo un risparmio che potrà essere destinato poi ad altri ambiti. Il nostro compito quindi in questa fase è di dare massima assistenza ai comuni nella realizzazione corretta dei piani. Si tratta di una svolta per la nostra terra e l’entusiasmo è molto diffuso fra i sindaci».

 

Fonte: eco dalle città

Distribuire l’oro blu. Dalle risorse alle Smart Cities, declinare acqua al futuro

Dove: Torino, Cavallerizza Reale – Maneggio via Verdi 9

 

 “Utopico. Possibile? – Biennale Democrazia” convegno con Giorgio Gilli, Luca Mercalli, Paolo Romano. Coordina Ettore Livini

 

DISTRIBUIRE L’ORO BLU
DALLE RISORSE ALLE SMART CITIES,
DECLINARE ACQUA AL FUTURO

al quale partecipano Giorgio Gilli, Luca Mercalli, Paolo Romano. Coordina Ettore Livini.
Giovedì 11 aprile 2013 – ore 21,00
Cavallerizza Reale – Maneggio
via Verdi 9

Legambiente: Roma non supera l’esame della città smart, occorre migliorare la qualità ambientale

Roma e il Lazio, denuncia Legambiente, soffocano tra ingorghi e smog, la mobilità ciclabile è al palo, la raccolta differenziata è malgestita e presenta percentuali inaccettabili

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A Roma e nel Lazio c’è ancora tanto da fare in materia di innovazione ambientale e qualità della vita e la Capitale è bocciata all’esame delle smart cities. Nella città infatti la concentrazione giornaliera di 50 µg/m3 di PM10 è già stata oltrepassata per ben 59 volte nei primi mesi del 2013 e si registrano 70 auto ogni 100 abitanti, uno dei dati peggiori tra le grandi città per quanto riguarda il livello medio di motorizzazione privata. È quanto afferma Legambiente a bordo del Treno Verde riprendendo i dati della XIX edizione di Ecosistema Urbano, la ricerca sulla qualità ambientale di Legambiente e Ambiente Italia. Latina rimane saldamente ultima tra le medie città con 73 auto/100 abitanti; Viterbo penultima tra le piccole con 75 auto/100 ab.,Frosinone 43° su 45 con 73 auto/100 ab., Rieti 37a con 70 auto/100 ab. Altrettanti i motocicli circolanti, con la Capitale in vetta a livello regionale con 15 motorini ogni 100 abitanti, seguita da Viterbo che ne conta 14, Latina 12, Rieti 11 e Frosinone 9. A fronte di questo quadro, aggiunge Legambiente, il trasporto pubblico non aumenta offerta e viaggiatori: Roma rimane sul podio, dopo Milano e Venezia, tra le grandi città ma diminuisce l’offerta da 64 a 61 km vetture per abitante; Viterbo rimane a fondo classifica tra le piccole con solo 15 km-vetture per abitante, a Frosinone se ne registrano 21, a Rieti 25 e 16 a Latina, quasi in fondo tra le medie. Lo stanziamento di risorse aggiuntive della Regione Lazio per le ferrovie per il 2011 è stato di 35,1 milioni di euro, lo 0,13% del bilancio regionale come per l’anno precedente, una delle peggiori situazioni nazionali. Alla domanda di mobilità pubblica, continua Legambiente, si è risposto, invece, con un taglio del 3,7% del servizio e aumenti del 15% dei biglietti e degli abbonamenti. Numeri impressionanti, quelli fotografati dall’ultimo dossier Pendolaria di Legambiente, se si considera inoltre che nel Lazio viaggiano un quinto dei pendolari in Italia: 560.000 cittadini sui 2,9 milioni (19,3%) che si muovono nel Paese ogni giorno transitano sui 1.379 km delle ferrovie laziali. Da qui l’appello alla Regione affinché si investa seriamente sulla mobilità, in particolare treni, metropolitana e tram. Restano ferme al palo anche le isole pedonali: Roma ha 14 centimetri quadrati pedonalizzati per abitante, Frosinone 21, Latina solo 2 e Rieti solo 4, mentre Viterbo continua a non fornire dati. Ai ciclisti, aggiunge Legambiente, non va affatto meglio. Le poche piste ciclabili continuano a diminuire con i nuovi criteri più restrittivi: a Roma sono disponibili solo 1,06 metri q./100 abitanti, a Viterbo solo 0,34, a Frosinone 3,07 mentre Rieti non risponde e Latina aumenta qualcosa con 2,81. Insomma decidere di spostarsi in bicicletta nella Capitale e nel Lazio presuppone rischi notevoli. I dati del dossier di Legambiente sono impietosi anche sul fronte dei rifiuti: Roma con i suoi 645,7 kg di immondizia pro-capite prodotta all’anno si conferma tra le peggiori grandi città; ma la situazione non migliora nel resto del Lazio, considerando che Latina produce 585,3 kg/ab/anno, Frosinone 557,8 kg/ab/anno, Rieti 502,5 kg/ab/anno ed infine Viterbo 499,8 kg/ab/anno. Per quanto riguarda il consumo idrico, diminuiscono leggermente i consumi in 4 capoluoghi su 5: Roma con 200,8 litri di acqua consumati ogni giorno da ciascun cittadino rimane a fondo classifica tra le grandi città; la perdita di acqua nella rete romana, invece, sale dal 27% al 36%. “A Roma e nei capoluoghi del Lazio siamo all’anno zero tra il traffico sempre più congestionato e lo smog, troppa immondizia mal gestita e perdite idriche da capogiro. Altro che smart cities, i nostri amministratori non sanno proprio cosa siano l’innovazione e la qualità della vita”, dichiara Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio. “Nella Capitale manca un’idea per il futuro e anche la campagna elettorale è dominata da giochi tra i partiti: ai cittadini servono risposte, nuove politiche nella direzione della sostenibilità. Le ricette – continua Parlati – ci sono e vanno applicate: sui rifiuti differenziata porta a porta e politiche per la riduzione e il riuso ovunque piuttosto che nuove discariche, sul trasporto una nuova stagione di limitazione del traffico privato e di potenziamento di quello pubblico per battere lo smog con nuove pedonalizzazioni e Ztl per rendere più vivibili le nostre città, sull’acqua gestioni pubbliche e partecipate colpendo le perdite di rete e riducendo il deficit depurazione. Invece, in questi anni – conclude Parlati – si è soltanto parlato molto di sostenibilità, ma le scelte principali hanno poi portato sempre più traffico, più rifiuti e più cemento” .

Fonte. Eco dalle città

Cap Holding e Smat insieme per le smart cities

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Il progetto Sintesi, nato dalla collaborazione tra le due società del servizio idrico milanese e torinese, supera l’esame del ministero della Ricerca e prosegue il suo cammino verso la città smart. Contatori intelligenti e sensori condominiali per conoscere in tempo reale qualità dell’acqua, consumi e perdite di rete. Smart cities, il bando del ministero della Ricerca e dell’Innovazione accoglie il progetto di Cap Holding e Smat, le due aziende del servizio idrico del milanese e del torinese, per innovare la gestione dell’acqua. Dall’asse Torino-Milano nasce il progetto Sintesi: contatori intelligenti e sensori condominiali per conoscere in tempo reale la qualità dell’acqua, i consumi o le perdite di rete. La fase pilota vedrà impegnati otto comuni del milanese e due del torinese. Chiare, efficienti, trasparenti: le città intelligenti del nuovo millennio dovranno avere le stesse qualità dell’acqua. Ed è proprio l’innovazione nella gestione dell’acqua il cuore pulsante del progetto “Sintesi”, ovvero il “Sistema integrato tecnologie servizio idrico”, che è stato ammesso dal Miur con il bando per le Smart cities. Il progetto è stato presentato dalla capofila Smat e da Cap Holding, che lavoreranno in collaborazione con importanti partner (Politecnico e Università degli Studi di Torino, Cnr) e industriali (Telecom, Telit, Aethra, Telereading, Wirelab). La proposta delle due società ha ottenuto il punteggio più alto tra quelli presentati all’interno della sezione “Servizio idrico integrato”. La fase pilota prevede una prima sperimentazione in alcune aree dei due territori: a Torino e Settimo Torinese per i partner piemontesi, in otto comuni del milanese per i partner lombardi (Sesto San Giovanni, Cologno Monzese, Cinisello Balsamo, Rho, Rozzano, Pioltello, Settimo Milanese e Magenta). Proprio questi otto Comuni potrebbero essere quindi i primi a sperimentare i nuovi contatori intelligenti, che saranno installati nei condomini per informare i cittadini, attraverso appositi terminali video, non solo dei consumi idrici, ma anche della qualità dell’acqua, della sua provenienza, delle eventuali interruzioni del servizio. Tra gli obiettivi, quello di ridurre le perdite occulte, contenere i costi energetici e incrementare il già elevato livello di sicurezza in termini di rilevamento e allerta in caso di contaminazioni.

Fonte: eco dalle città