Parco Media Valle Lambro: 11 km di verde nella Milano est

Con l’inclusione nel progetto del Comune di Milano, il parco sovracomunale che già comprende aree di Monza, Brugherio, Cologno e Sesto San Giovanni, potrà arrivare ad estendersi lungo 11 km di fiume, con una superficie di 660 ettari. L’incontro pubblico in Consiglio di Zona 3, mercoledì 22 gennaiolambro

Il Parco Media Valle Lambro (PMVL) è un Parco locale di interesse sovracomunale (PLIS), compreso tra i Comuni di Brugherio, Cologno Monzese e Sesto San Giovanni. Il nuovo PGT del Comune di Milanoprevede un ampliamento del Parco Media Valle Lambro estendendo gli attuali confini a Nord fino a Monza e a Sud fino al Parco Agricolo Sud.

A questo scopo il Comune di Milano ha espresso, nel gennaio 2013 la volontà di aderire al PMVL, lungo il corso del fiume Lambro, come già fatto dal Comune di Monza nel dicembre 2012. Il 9 ottobre 2013 il Comune di Milano e gli altri comuni interessati hanno firmato il protocollo di intesa per l’ampliamento del parco Media Valle Lambro. Il tema coinvolge soprattutto il territorio est della città di Milano in cui è inserita la porzione della Zona 3 che partendo dal Parco Lambro arriva ai confini del Parco Forlanini, passando per il Parco del Pru Rubattino. Ecco perché il Consiglio di Zona 3, mercoledì 22 gennaio 2014, alle ore 20.30, presso l’Auditorium di via Valvassori Peroni 56, promuove un incontro pubblico dal titolo“Parco Media Valle Lambro 2.0 – viaggio verso un parco metropolitano”, con la partecipazione di rappresentanti del PMVL, e degli Assessorati all’Urbanistica, al Verde e all’Ambiente.
L’intento è quello di illustrare i lavori di progettazione e di concreta realizzazione compiuti sinora e quelli futuri che possono portare alla realizzazione di un nuovo Parco Metropolitano lungo 11 km e con una superficie di 660 ettari.

 

Fonte: ecodallecittà

Cap Holding e Smat insieme per le smart cities

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Il progetto Sintesi, nato dalla collaborazione tra le due società del servizio idrico milanese e torinese, supera l’esame del ministero della Ricerca e prosegue il suo cammino verso la città smart. Contatori intelligenti e sensori condominiali per conoscere in tempo reale qualità dell’acqua, consumi e perdite di rete. Smart cities, il bando del ministero della Ricerca e dell’Innovazione accoglie il progetto di Cap Holding e Smat, le due aziende del servizio idrico del milanese e del torinese, per innovare la gestione dell’acqua. Dall’asse Torino-Milano nasce il progetto Sintesi: contatori intelligenti e sensori condominiali per conoscere in tempo reale la qualità dell’acqua, i consumi o le perdite di rete. La fase pilota vedrà impegnati otto comuni del milanese e due del torinese. Chiare, efficienti, trasparenti: le città intelligenti del nuovo millennio dovranno avere le stesse qualità dell’acqua. Ed è proprio l’innovazione nella gestione dell’acqua il cuore pulsante del progetto “Sintesi”, ovvero il “Sistema integrato tecnologie servizio idrico”, che è stato ammesso dal Miur con il bando per le Smart cities. Il progetto è stato presentato dalla capofila Smat e da Cap Holding, che lavoreranno in collaborazione con importanti partner (Politecnico e Università degli Studi di Torino, Cnr) e industriali (Telecom, Telit, Aethra, Telereading, Wirelab). La proposta delle due società ha ottenuto il punteggio più alto tra quelli presentati all’interno della sezione “Servizio idrico integrato”. La fase pilota prevede una prima sperimentazione in alcune aree dei due territori: a Torino e Settimo Torinese per i partner piemontesi, in otto comuni del milanese per i partner lombardi (Sesto San Giovanni, Cologno Monzese, Cinisello Balsamo, Rho, Rozzano, Pioltello, Settimo Milanese e Magenta). Proprio questi otto Comuni potrebbero essere quindi i primi a sperimentare i nuovi contatori intelligenti, che saranno installati nei condomini per informare i cittadini, attraverso appositi terminali video, non solo dei consumi idrici, ma anche della qualità dell’acqua, della sua provenienza, delle eventuali interruzioni del servizio. Tra gli obiettivi, quello di ridurre le perdite occulte, contenere i costi energetici e incrementare il già elevato livello di sicurezza in termini di rilevamento e allerta in caso di contaminazioni.

Fonte: eco dalle città