Camminata meditativa: benefici e perché praticarla

La camminata meditativa consente di riequilibrare l’armonia tra mente, corpo e respiro. Ecco come praticarla e i suoi benefici.

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La camminata meditativa è una tecnica meditativa dai grandi benefici. Si tratta di una pratica di meditazione in movimento che sincronizza mente, corpo e respiro. Essa si focalizza sul ritmo del battito cardiaco attraverso il quale decidere pause e movimenti. Si tratta di una pratica che garantisce grande consapevolezza dei movimenti e dello spazio circostante. Esistono tanti tipi di cammini, religiosi, sportivi, meditativi. Il primo ad usare questa tipologia di camminata è stato Thich Nhat Hanh, un monaco buddista. Il suo ideale di “percorso meditativo” si basava su uno stretto contatto con la natura dal fine terapeutico.

La camminata meditativa e i suoi benefici

I benefici della camminata meditativa sono molteplici. Trattandosi di una meditazione, questa agisce direttamente sulla nostra mente diminuendo tensione e stress. Focalizzandosi sul respiro e sul movimento, si riducono i livelli di cortisolo nel sangue e, di conseguenza, si stimolano le molecole del buon umore come la serotonina.

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Benché meditativa, è pur sempre una camminata e comporta dei benefici anche a livello fisico. Questa pratica infatti favorisce il processo di termoregolazione corporea, rafforza il sistema muscolare e immunitario prevenendo influenze e raffreddori.

Step 1, respira e concentrati sui movimenti

Prima di iniziare è bene focalizzarsi sul proprio respiro assumendo una posizione rilassata, ma statica. Successivamente, nella postura più comoda possibile, iniziare a camminare a ritmo lento facendo attenzione alla pressione dei piedi sul terreno. Iniziare a prendere consapevolezza del proprio respiro, del movimento di camminata e di tutte le sensazioni corporee relative ad esso.

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Step 2, focalizzati sul movimento

La funzione della camminata meditativa è quella di incanalare tutta l’attenzione sui movimenti degli arti inferiori, dalle gambe, alle caviglie fino ai talloni. Concentrarsi sul movimento del tallone e della pianta del piede, cercando di non farsi distrare da eventuali rumori esterni. In questo modo si riuscirà ad alleviare gradualmente la tensione dal basso verso l’alto.

Step 3, lascia andare il negativo e abbandonati alle sensazioni

Lo scopo della camminata meditativa è anche quello di assumere consapevolezza delle emozioni percepite lungo tutto il percorso, siano esse positive o negative. Una volta raggiunto un equilibrio tra la propria interiorità e lo spazio circostante, il cammino potrà dirsi compiuto alla perfezione.

Sophia Melfi

Fonte: inran.it

Olio d’oliva: la sazietà arriva con il profumo

Uno studio del German Research Center for Food Chemistry ha dimostrato come siano gli aromi a far aumentare la serotonina che ci fa sentire appagati e sazi

È un anti-infiammatorio, aiuta a non perdere la memoria, permette di lottare contro il cancro al seno, ha delle proprietà anti-età, condisce insalata e alimenti, fa brillare i capelli. L’olio d’oliva è uno dei pilastri della dieta mediterranea, la più sana e meno impattante condotta alimentare del mondo. Italiani e cretesi che ne consumano in abbondanza sono meno soggetti a malattie cardiovascolari. Ora dal German Research Center for Food Chemistry arriva uno studio che spiega come l’olio d’oliva agisca sul sentimento della sazietà. I ricercatori hanno condotto uno studio su 120 partecipanti ai quali è stato chiesto per tre mesi di mangiare quattro yogurt al giorno. Gli yogurt erano di cinque tipi: al naturale, con olio d’oliva, con strutto con burro e con olio di colza. Una volta concluso l’esperimento sono stati effettuati dei prelievi sanguigni che hanno dimostrato come nei consumatori di yogurt all’olio d’oliva la progressione della serotonina fosse la maggiore di tutte. E la serotonina è un ormone associato al sentimento della sazietà. I consumatori degli yogurt arricchiti con olio di colza o strutto sono ingrassati più degli altri poiché non hanno fatto altro che aggiungere gli yogurt alla loro alimentazione abituale, senza sentire il bisogno di sopprimere nient’altro. Questi due “condimenti”, insomma, non procuravano loro, il senso di sazietà percepito dai consumatori di olio d’oliva o dai consumatori di burro. I ricercatori tedeschi si sono allora chiesti: perché l’olio d’oliva dà più sazietà dell’olio di colza pur avendo le medesime proprietà nutritive? Nel nuovo esperimento sono stati fatti due gruppi: al primo è stato dato da mangiare yoghurt con estratti di aroma dell’olio d’oliva, al secondo yoghurt naturale. Per questi ultimi il sentimento di sazietà era meno forte. Il loro tasso di serotonina si è abbassato e hanno dovuto aumentare l’apporto di alimenti per compensare la mancata sazietà che ha, invece, interessato, i consumatori di olio arricchito all’aroma di olio d’oliva. Dunque la sazietà arriva attraverso l’olfatto e le proprietà aromatiche e non attraverso le proprietà organolettiche.

FONTE:  Rue89