Tari, come ottenere sconti ed esenzioni sulla tariffa rifiuti

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La legge consente di ottenere delle esenzioni sul pagamento della tassa rifiuti. La disciplina della Tari dipende dai regolamenti comunali adottati da ciascuna amministrazione per cui è sempre bene informarsi presso l’ente locale ove è situato l’immobile

Si avvicinano in molte città le scadenze per il pagamento della Tari, argomento che in questi giorni è ritornato all’onore delle cronache per la richiesta della sindaca di Roma Virginia Raggi del pagamento di tutti gli arretrati da parte dei palazzi delle istituzioni, ambasciate, ospedali, scuole e Asl. Tralasciando le diatribe su milioni di euro mai pagati, è bene ricordare che i singoli cittadini possono risparmiare qualcosa sulla tassa rifiuti. La disciplina della Tari prevede sconti ed esenzioni ma è necessario informarsi sui regolamenti comunali di ogni amministrazione per sapere se si ha diritto ad una riduzione.

Intanto gli sconti. Ecco tutti quelli previsti dalla normativa:

– sconto per compostaggio: alcuni Comuni prevedono una riduzione dell’imposta rifiuti del 10% per chi ricicla gli scarti organici, facendo uso dei contenitori per la creazione del compost;

– tessera a punti: diversi Comuni rilasciano una tessera magnetica per la raccolta punti. Al raggiungimento di un determinato punteggio si può ottenere uno sconto sulla Tari. L’accredito dei punti avviene sulla base del comportamento virtuoso dell’utente nel momento in cui porta i propri rifiuti nei luoghi di riciclo comunali: i rifiuti vengono visionati e, a seconda del peso e del materiale conferito, viene assegnato un punteggio, caricato sulla tessera;

– mancato svolgimento del servizio di gestione dei rifiuti: se il Comune non cura, per un determinato periodo, il servizio di ritiro dei rifiuti, l’utente ha diritto a uno sconto fino all’80% della tariffa Tari;

– esecuzione del servizio di gestione dei rifiuti in grave violazione della disciplina di riferimento: anche qualora siano commesse rilevanti violazioni nell’effettuazione del servizio, sia della normativa generale, che di quella comunale, il contribuente ha diritto a una riduzione fino all’80% dell’imposta;

– interruzione del servizio per motivi sindacali, o per imprevedibili impedimenti organizzativi, che abbia causato una situazione dannosa o pericolosa per l’ambiente e le persone, riconosciuta dall’autorità sanitaria: anche in quest’ipotesi, non si potrà imporre al contribuente una tariffa più elevata del 20% di quella intera (lo sconto è, quindi, anche in questo caso, dell’80%);

– punto di raccolta lontano dalla zona servita: laddove il cassonetto della spazzatura sia collocato in una posizione non agevole rispetto all’abitazione, il contribuente avrà diritto a una tariffa ridotta, pari ad un massimo del 40% rispetto a quella integrale.

I Comuni possono poi prevedere ulteriori riduzioni ed agevolazioni come nei seguenti casi:

– abitazioni occupate da una sola persona;

– casa vacanza: abitazioni cioè soggette ad un utilizzo discontinuo, limitato o stagionale e che, per gran parte dell’anno, restano inutilizzate e prive di occupanti. In tale ipotesi la ragione dell’esenzione dal pagamento dell’imposta sulla spazzatura si giustifica sulla base della minore produzione di rifiuti che l’immobile determina;

– immobili occupati da soggetti che risiedono o dimorano all’estero, per oltre sei mesi all’anno;

– fabbricati rurali ad uso abitativo;

– immobili detenuti da Onlus ed enti assimilabili;

– locali di culto;

– locali commerciali la cui attività esercitata ha subito una forte riduzione a causa dell’apertura di cantieri pubblici;

– nuclei familiari in condizioni disagiate;

– situazioni di grave disagio per l’utenza;

– contribuenti che smaltiscono una parte dei rifiuti in proprio, conformemente alla normativa, oppure che abbiano realizzato interventi tecnico-organizzativi comportanti una minore produzione di rifiuti.
Esenzione Tari per immobile non utilizzato. Uno dei più tipici casi di esenzione dalla tassa rifiuti riguarda quello dell’immobile non utilizzato nel corso dell’anno. In proposito, però, la Cassazione ha di recente precisato [1]che, per non pagare la Tari non è sufficiente dimostrare la semplice situazione «di fatto», ossia lo stato di non occupazione dell’immobile. È necessario al contrario che la non utilizzazione della casa sia indicata dal contribuente nella denuncia originaria o di variazione. In base all’attuale normativa [2], la Tari è dovuta per il solo fatto della detenzione immobiliare, sicché le deroghe ammesse non operano per la mera situazione di fatto, ma soltanto ove questa sia indicata dal contribuente nella denuncia originaria o di variazione [3]. Del resto, la legge parla chiaro [4]: la tassa sui rifiuti non è dovuta per le abitazioni tenute a disposizione per uso stagionale od altro uso limitato e discontinuo a condizione che tale destinazione sia specificata nella denuncia originaria o di variazione indicando l’abitazione di residenza e l’abitazione principale e dichiarando espressamente di non voler cedere l’alloggio in locazione o in comodato. Risultato: la Tari è dovuta per il semplice fatto che la casa sia occupata o semplicemente posseduta a prescindere da quella che in realtà sia la situazione di fatto per il diverso uso che se ne possa fare. Tutte le volte in cui il contribuente vuole ottenere l’esenzione dalla tassa rifiuti ne dovrà informare il Comune con una variazione adeguata che gli possa consentire l’esonero in presenza di unità immobiliari che non producono spazzatura.

Esenzione Tari per cassonetto della spazzatura lontano da casa

Tutte le volte che il centro di raccolta dei rifiuti è distante dall’immobile al quale si riferisce la Tari o lo stesso non è facilmente raggiungibile (si pensi a un cassonetto situato in un luogo distante solo pochi metri, ma diviso da una strada ad alta velocità, che richiede quindi di fare un giro più lungo), è possibile ottenere una riduzione sulla tassa rifiuti. Lo sconto, che può arrivare fino al 40%, viene determinato dal Comune che potrà indicare anche la distanza minima oltre la quale scatta lo sconto. Sul punto la Commissione Tributaria Regionale di Perugia [4] ha già fornito un valido precedente, stabilendo il diritto del contribuente a un taglio dell’imposta per il cassonetto distante di oltre 300 metri a partire dall’imbocco della strada privata. Maggiori approfondimenti in: Riduzione tassa rifiuti se il cassonetto è lontano da casa.

Esenzione Tari se la spazzatura non viene ritirata

Tutte le volte in cui vi sono gravi disservizi nel servizio di raccolta della spazzatura è possibile ottenere uno sconto dell’80% dal pagamento dell’imposta rifiuti. Di recente la questione è stata affrontata dalla Ctp di Vibo Valentia [5] che ha riconosciuto il diritto del contribuente all’esenzione proprio per via della situazione di degrado che si era venuta a creare a seguito dell’accumulo dei sacchetti dell’immondizia ai margini della strada. Per ottenere lo sconto sulla tassa sui rifiuti, bisogna documentare l’effettivo blocco della gestione del servizio rifiuti: si può fare producendo una serie di fotografie e/o un’attestazione dell’Asl sul degrado igienico sanitario dell’area. Maggiori informazioni su Tassa rifiuti: si può avere uno sconto?

[1] Cass. ord. n. 15044/2017 del 16.06.2017.

[2] Art. 62, co. 2, dlgs n.507/1993.

[3] Cass. sent. n. 3772/2013.

[4] CTR Perugia sent. n. 235/14.

[5] Ctp Vibo Valentia sent. n. 931/2/2016.

Fonte: ecodallecitta.it

Raccolta differenziata: con Mon€y4Trash il riciclo incentivante sostiene anche i commercianti

Per la prima volta a livello nazionale, nel Comune molisano di Gambatesa il riciclo incentivante premierà anche i commercianti. Con il progetto Mon€y4Trash i cittadini riceveranno sconti ed ecobonus in cambio dei rifiuti conferiti nell’eco-compattatore Eurven, mentre gli esercenti potranno detrarre dalla TARI una parte degli sconti erogati nell’ambito dell’iniziativa.

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Riciclare, risparmiare e sostenere i piccoli esercenti locali: questo lo scopo di Mon€y4Trash, l’innovativo progetto lanciato dal piccolo Comune molisano di Gambatesa con l’inaugurazione di un eco-compattatore, macchinario ideato e prodotto dalla veneta Eurven, in grado di ridurre il volume di bottiglie in plastica PET e lattine, separarle e rilasciare un incentivo sul gesto ecologico.

 

Sconti sulla TARI per i commercianti

A rendere il progetto Mon€y4Trash un unicum nel panorama nazionale è il fatto che non soltanto i cittadini al momento del conferimento dei rifiuti nel macchinario riceveranno sconti da spendere presso i negozi aderenti, ma che anche i commercianti avranno la possibilità di risparmiare concretamente: conservando gli ecobonus dei clienti (cioè gli scontrini erogati dal macchinario incentivante) e arrivando ad un ammontare di 50 euro, gli esercenti potranno detrarre questa somma dalla TARI annuale. Chi accumulerà più di 50 euro, potrà utilizzare la differenza in altre attività aderenti. Al risparmio economico si aggiunge inoltre l’opportunità di fidelizzare la clientela e di instaurare un circolo virtuoso che parte proprio dal riciclo dei rifiuti.

 

Premi per i cittadini virtuosi

Per ottenere gli sconti, i cittadini di Gambatesa non dovranno far altro che conferire bottiglie di plastica e lattine all’interno del riciclatore incentivante: per ogni pezzo, riceveranno in cambio un buono sconto del valore di 5 centesimi. Così, nel bar del paese per ogni 10€ di spesa sarà possibile ottenere 1€ di sconto, mentre l’acconciatura potrà costare il 5% in meno e i giocattoli anche il 15% in meno.

 

Un disciplinare per regolare l’iniziativa
Per la prima volta è stato inoltre redatto un apposito disciplinare, approvato dalla giunta comunale, che spiega dettagliatamente il funzionamento della filiera e fissa in modo certo i rapporti tra il Comune e gli aderenti. Per le attività commerciali l’adesione è completamente gratuita: il progetto, appena partito, vede già la partecipazione di 19 attività commerciali operanti sul territorio di Gambatesa e rientra in una serie di iniziative in chiave green attuate dall’amministrazione comunale, finalizzate all’ottimizzazione ed all’efficientamento del ciclo dei rifiuti.
“Il progetto Mon€y4Trash rappresenta una novità sotto molti punti di vista e rimarca ancora una volta la validità e le opportunità offerte alla comunità dal riciclo incentivante”, spiega Carlo Alberto Baesso, general manager di Eurven. “L’intento è quello di estendere progetti di questo tipo su tutto il territorio nazionale, considerando le ricadute positive che potrebbero avere su ambiente, economia e senso civico dei cittadini. L’obiettivo è realizzare una vera e propria filiera virtuosa, nella quale i rifiuti siano non soltanto moneta di scambio per beni e servizi ma anche strumento in grado di sostenere il commercio locale. Con Mon€y4Trash il concetto di economia circolare è concretamente rispettato al massimo livello”.

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Chi è Eurven

Eurven è leader nei sistemi a monte di raccolta differenziata, compattazione e riciclo rifiuti. Tra i suoi clienti Coca Cola, Ikea, San Benedetto, Despar, Conad, Coop, Pam, Panorama, Autogrill, Unes, Gardaland, Mirabilandia, Leroy Merlin e molti altri.
Maggiori informazioni su: www.eurven.com

Fonte:  agenziapressplay.it

Napoli, sconti e riduzioni per chi attiva il compostaggio domestico

Il Comune di Napoli, sempre più impegnato nella riduzione dei rifiuti, con la modifica al Regolamento comunale per la riscossione dei tributi ha previsto una riduzione della Tari per chi fa il compostaggio domesticocompostaggo

Il Comune di Napoli promuove, attiva, supporta e controlla sul proprio territorio il compostaggio domestico della frazione verde organica quale buona pratica per la riduzione dei materiali biodegradabili finalizzata al loro recupero e trasformazione in compost da riutilizzare come fertilizzante nel proprio giardino, orto, o terreno e nell’attività di giardinaggio in generale, a cura delle utenze domestiche o non domestiche. ll Comune, grazie alla modifica del Regolamento comunale per la riscossione della tassa/tariffa ha previsto sconti/riduzioni per i cittadini aderenti alla pratica del compostaggio domestico. Le domanda di adesione al compostaggio domestico deve essere presentata entro il 30 giugno di ogni anno per usufruire della riduzione tariffaria per l’anno di presentazione. Inoltre le domande presentate oltre tale data saranno valide ai fini della riduzione tariffaria per l’anno successivo.

Cliccando qui, è possibile visionare e scaricare i documenti necessari per la presentazione delle domande.

Fonte: ecodallecitta.it

Vogliamo la frutta brutta scontata! L’appello su change.org

E’ possibile recuperare la frutta “brutta”, quella che non ha i requisiti estetici per stare sugli scaffali, e venderla lo stesso, con un forte sconto? In Francia si fa già, Intermarché la vende scontata del 30%. In Italia change.org lancia una petizione. Destinataria la Coop380017

Salviamo e consumiamo la frutta “brutta”, ossia quella che non arriva sugli scaffali dei supermercati perché non abbastanza bella, tonda, colorata e magari è un po’ sgraziata o ha solo un’ammaccatura.
Questo il senso di una delle petizioni on-line che sta viaggiando su change.org, la piattaforma web nata negli USA nel 2010 che raccoglie e diffonde centinaia di appelli pubblici e battaglie per il cambiamento, a livello mondiale e locale. “Vogliamo la frutta brutta scontata” ha già raccolto migliaia di adesioni; la proposta arriva da Firenze e vorrebbe contrastare quella brutta abitudine di sprecare ogni anno tonnellate di frutta e verdura sana, ma di aspetto “non appetibile”. Chi ha lanciato la petizione informa che la catena francese Intermarché lo fa già da tempo: vende frutta e verdura “brutta” dal punto di vista estetico, ma del tutto sana, a un prezzo scontato del 30%. Un modo per far risparmiare i consumatori in tempi di crisi economica, ma anche un’idea originale e intelligente per combattere lo spreco di cibo.  L’appello è rivolto a Coop, il maggiore gruppo della grande distribuzione italiana, di solito attento a cogliere i suggerimenti dei consumatori rivolti ad un maggiore impegno nella sostenibilità. “Fate come Intermarché e vendete anche voi la frutta brutta ad un prezzo scontato“, stanno chiedendo migliaia di cittadini.

Qui si può firmare l’appello.

 

Fonte: ecodallecittà.it

Puglia, le tariffe dell’acqua: un incremento del 5% rispetto al 2012. In Italia la media è del 13,7%

Intervista a Luigi De Caro, Responsabile dell’Area Affari Regolamentari dell’Acquedotto Pugliese che spiega le decisioni ultime sulla tariffa. “Sconti per le famiglie disagiate fino al 15%. Un impegno concreto delle istituzioni a chi ha bisogno di aiuto” di Caterina Quagliarella pubblicato su “La voce dell’Acqua” – luglio 2013375771

di Caterina Quagliarella

Le tariffe dell’acqua rappresentano per i consumatori un tema di stringente attualità. Ci siamo rivolti, così, a Luigi De Caro, responsabile dell’Area Affari Regolamentari dell’Acquedotto Pugliese, che cura i rapporti con l’Autorità Idrica Pugliese e l’AEEG, gli organismi preposti a “fare il prezzo” dell’acqua. Sappiamo che l’AIP (l’Autorità Idrica Pugliese) ha determinato le nuove tariffe per l’ATO Puglia… Le tariffe sono state decise dall’Aip a fine aprile. Successivamente sono state trasmesse all’AEEG, l’Autorità per l’energia elettrica e il gas, per l’approvazione definitiva, prevista per fine giugno.
Ci sono variazioni rispetto allo scorso anno? 

L’AIP ha deliberato un incremento del 5% rispetto al 2012.

Ma non è eccessivo? 

Direi proprio di no, considerato che, in base ad un recente studio effettuato dall’ANEA, l’Associazione Nazionale Enti d’Ambito, l’incremento tariffario medio in tutt’Italia per il 2013 è pari al 13,7%. L’aumento deciso dall’AIP è, dunque, ben al di sotto della media nazionale. In termini economici, per una famiglia tipo, composta da tre persone, l’incremento della bolletta idrica sarà pari a 14,93 euro all’anno, con un aumento di poco più di un Euro al mese.
Quali sono i criteri, in base a cui è stato rivisto il prezzo dell’acqua? 

Il nuovo metodo stabilito dall’AEEG contempla importanti innovazioni. In particolare, in sintonia con l’esito del referendum di giugno 2011, è stata eliminata la componente tariffaria relativa alla remunerazione del capitale investito (valore fisso pari al 7% del capitale investito dal gestore) e sostituita con oneri finanziari legati agli investimenti effettivamente realizzati con risorse dell’AQP. Il precedente metodo, inoltre, stabiliva la tariffa in base ai costi preventivi previsti nel Piano d’Ambito; l’attuale si basa sui costi già sostenuti dal gestore.

Qual è la novità più interessante rispetto al passato? 

Sicuramente l’istituzione del Fondo per i Nuovi Investimenti (FoNI): dalla tariffa applicata agli utenti verranno accantonate risorse destinate alla realizzazione di nuovi investimenti ovvero al finanziamento di agevolazioni per le utenze deboli.
Quali sono i benefici per le fasce deboli? 

Grazie ad un protocollo d’intesa tra Regione Puglia, AIP, Anci Puglia e Acquedotto Pugliese sono previsti sgravi da 37 euro annui per i nuclei familiari più disagiati a 117 euro per le famiglie più numerose. Ciò si traduce in una riduzione della bolletta idrica dall’8% al 15% rispetto al 2012.
http://www.aqp.it/portal/page/portal/MYAQP/SALA_STAMPA/La_voce_dellacqua/Numeri_precedenti/AQP%20-%20voce%20acqua%207_2013_def.pdf

fonte: eco dalle città