In prigione per 48 ore per aver depositato la spazzatura fuori orario

La storia arriva dalla Svizzera: 2 giorni di carcere a Deny Eggimann per aver depositato il sacchetto della spazzatura fuori orario

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L’incredibile vicenda capitata a Deny Eggimann a Biel/Bienne in Svizzera la racconta Le Matin (foto credit Le Matin): il 44enne si è appena fatto due giorni di carcere per aver depositato il sacchetto della spazzatura fuori orario. I fatti sono andati così: Deny Eggiman una domenica mattina ha depositato il suo sacchetto della spazzatura da 17 litri ai piedi di un albero al centro della cittadina di Biel/Bienne. La raccolta però era prevista dopo le 18. Le guardie che sono passate per un regolare controllo hanno esaminato il contenuto del sacchetto risalendo all’identità del proprietario. Detto fatto: gli è stata comminata una multa da 150 franchi svizzeri. Dopo il ricorso rifiutato, la multa è stata trasformata in due giorni di carcere ora regolarmente scontati da Eggiman.

Racconta Eggiman a Le Matin:

Ero in partenza per Saas Fee per due settimane, per un campo con la squadra Swiss Paralympic come guida da sci per i non vedenti con e volevo evitare di lasciare la spazzatura nel mio appartamento poiché non ci sono contenitori per la raccolta davanti la mia casa.

Come per i tanti comuni che hanno introdotto le tasse sulla raccolta è stata anche disposta una squadra di identificazione dei rifiuti e infatti il nome e l’indirizzo Eggimann sono stati rivelati proprio dai residui della sua spazzatura. Ebbene questa infrazione gli è costata una multa da 150 franchi svizzeri. Racconta Eggiman:

Non c’è stato modo di risparmiare un franco e al ricorso l’autorità gli ha risposto:”Conoscendo l’orario di raccolta, ovvero dopo le 18:00, bastava organizzarsi con un vicino di casa”.

Spiega Silvan Kocher ispettore di strada a Biel/Bienne che coordina nella sua squadra altri due uomini per il servizio di identificazione:

Di solito per anziani e bambini viene inviato prima un avvertimento. Nel 2012 abbiamo comminato 240 multe e nel 2013 sono scese a 100.

Deny Eggiman ha rifiutato di pagare la multa che è stata convertita 48 ore di carcere. La pena l’ha scontata la settimana scorsa nella Prigione regionale di Biel/Bienne e racconta:

In una cella progettata per scontare reati gravi, con pane e acqua sporca e con detenuti che mi hanno offerto cocaina e eroina.

Dopo questa incredibile esperienza Deny Eggiman ha deciso di organizzare il conferimento dei rifiuti senza dover depositare alcun sacchetto. La cosa più particolare è che Deny Eggiman è presidente dell’associazione no profit Sky-Zone-Attitude che si occupa dello sviluppo di contenitori per i rifiuti e che basa la sua attività sul recupero dei rifiuti e del riciclo per eventi proprio nei comuni.

Foto | Courtesy Le Matin

Fonte: ecoblog.it

“Io non spreco!” parlano i bambini, i genitori e gli insegnanti della primaria del “Trotter”/VIDEO

Le opinioni di chi sta già sperimentando il sacchetto salvacibo nelle scuole, l’iniziativa di educazione contro lo spreco alimentare, avviata dal Comune di Milano e da Milano Ristorazione379290

Abbiamo raccolto le impressioni e le osservazioni di alcuni bambini e dei loro genitori e insegnanti, all’uscita della scuola primaria “Casa del sole”, meglio nota come Trotter (all’interno del parco Trotter di via Giuseppe Giacosa a Milano), sull’utilizzo del sacchetto salvacibo che Milano Ristorazione ha distribuito ad aprile, in diversi plessi scolastici, che hanno cominciato ad aderire alla fase sperimentale di questo progetto.  10.000 i sacchetti distribuiti sinora nei 50 plessiscolastici che hanno cominciato ad aderire al progetto di Milano Ristorazione e degli Assessoratiall’Educazione e Istruzione e alle Politiche Sociali. 500 le classi coinvolte in questi primi mesi (da inizio aprile, ad oggi).  A settembre si ripartirà con l’obiettivo di coinvolgere sempre più scuole, mentre ad ottobre è previsto da Milano Ristorazione il primo monitoraggio sull’effettiva incidenza dell’iniziativa, nella riduzione dello spreco alimentare.

Fonte: ecodallecittà.it

Lotta allo spreco alimentare: presto in mensa a scuola il sacchetto “salva-cibo”

Milano Ristorazione e Comune stanno approntando un sistema per permettere ai bambini di non gettare ma portare a casa alcuni avanzi del pasto. Almeno frutta, yoghurt, pane e dolci, per evitare un eccessivo spreco di cibo. Abbiamo raccolto le opinioni di alcuni insegnanti sull’iniziativa378185

Quella che in inglese si chiama “doggy bag”, anche se in realtà non è per il cane ma per il padrone che ha gradito una porzione abbondante, ossia la prassi di chiedere al ristorante che ci conservi quanto rimasto del nostro pasto per portarlo a casa, presto diventerà una buona pratica anche nei circa 80.000 pasti quotidiani che Milano Ristorazione cucina per le mense di circa 450 istituti scolastici milanesi.  Per ora si tratterà solo di quello che gli alunni possono portare a casa più facilmente di non deperibile e facilmente conservabile: frutta, pane e dolci. E’ comunque un inizio di lotta allo spreco alimentare sin da piccoli, anche nelle mense scolastiche. Restano infatti alti i numeri dello scarto di cibo riguardo gli 80.000 pasti giornalieri di Milano Ristorazione: circa 8 tonnellate di cibo scartato al giorno. “Un anno fa erano 9”, dichiarano a MiRi, e comunque sulle 32 tonnellate complessive di cibo preparato al giorno, le 8 tonn di scarto, quindi il 25%, sono un dato fisiologico. “Ma ci stiamo impegnando a fare sempre meglio, considerando che ci sono anche norme d’igiene che non favoriscono il recupero (es. considerare non più riutilizzabile il pane una volta toccato dai bambini, NdR). Ad esempio, si sta studiando come recuperare e non gettare il cibo che rimane nelle teglie in cucina”.
L’iniziativa è in via di definizione ed è stata annunciata dalla presidente della società Gabriella Iacono, all’ultima seduta congiunta delle commissioni Educazione e Partecipate a palazzo Marino.
L’iniziativa è naturalmente all’insegna della lotta allo spreco di cibo, ma non solo, perché ci sono sempre più famiglie in difficoltà economiche e bambini per i quali il pranzo in mensa é l’unico pasto completo della giornata. Il piano antisprechi è seguito anche dall’assessore all’Educazione Francesco Cappelli: “Stiamo parlando con i dirigenti scolastici per sensibilizzare i bambini a raccogliere ogni giorno quel che resta sul tavolo per evitare che finisca in pattumiera. Pane, frutta, yogurt e budini, per esempio, potranno essere messi in cestini da portare a casa o da donare alle famiglie povere del quartiere”.  L’iniziativa del Comune e di MiRi non dovrebbe quindi limitarsi alla “doggy-bag”, ma anche permettere ad alcune scuole di destinare i propri avanzi alimentari alla cerchia di persone bisognose del quartiere: gli anziani, oppure i senzatetto assistiti nei centri del volontariato. Abbiamo intervistato due insegnanti di due diversi istituti scolastici di Milano, per capire cosa pensano dell’iniziativa: Giuliana Romano, della primaria dell’Istituto Comprensivo Galvani e Chiara Dominioni, della primaria dell’Istituto Comprensivo Ciresola.  In base alla vostra esperienza, che tipo di accoglienza potrà avere, da parte dei bambini e degli insegnanti, questa proposta di Milano Ristorazione? 

G.R. – Nella nostra scuola, per fortuna, c’è già una certa sensibilità sull’argomento e alcuni bambini, su suggerimento delle insegnanti, sono già abituati a consumare nel pomeriggio, cibi come merenda, frutta e qualche dolce avanzati a pranzo. Devo dire però che non sempre, e non tutti i bambini, apprezzano i pasti della mensa e sono ragionevolmente convinta che difficilmente quello che avanzano possa essere portato a casa volentieri, poiché, di norma, avanzano non tanto perché le quantità di cibo siano eccessive, quanto perché non hanno apprezzato quel piatto.
C.D. – Non sono convinta che possa essere un’iniziativa di successo: mi spiego meglio….parlandone con delle colleghe, in molte esprimevano delle perplessità sulle modalità organizzative: i bambini dovrebbero riportare a casa un contenitore con del cibo che rischia di rovesciarsi in cartella … con tuo figlio questo si può fare, ma se il compito è delle insegnanti, va moltiplicato per ogni bambino della classe …. E rischia di diventare, da un punto di vista pratico-organizzativo, un problema, per quanto, di per sé, l’idea sia un’ottima idea.
G.R. – Credo piuttosto che l’idea di ridistribuire il cibo alle associazioni che si occupano dei poveri, ai senza tetto, ai più bisognosi, possa essere un’ottima cosa; sarebbe così MilanoRistorazione ad organizzare (già lo fa con il programma Siticibo NdR), insieme al personale delle mense, la raccolta del cibo avanzato. Questa potrebbe essere un’iniziativa ben vista e accolta favorevolmente dai presidi.
C.D. – Il nostro Istituto è anche associato a “Il pane quotidiano” che raccoglie ogni giorno pane e frutta avanzate. Sarebbe bello se MilanoRistorazione riuscisse a gestire anche il resto del cibo, raccogliendolo e distribuendolo soprattutto tra i senza tetto, ad esempio. Forse questa è una strada più praticabile e, se ben gestita, anche più efficace.

fonte: ecodallecittà

Lancia i rifiuti dall’auto, era un assessore di Nocera Inferiore: multa da 500 euro

Un assessore di Nocera Inferiore, la cui identità non è stata resa nota, è stato multato con 500 euro per aver sversato rifiuti in una zona interdetta ma sorvegliata. Ma si difende spiegando che è stata la persona che gli stava accantodivieto-rifiuti-620x350

La storia è questa: multa da 500 euro a un assessore di Nocera Inferiore poiché le telecamere di sorveglianza hanno registrato lo sversamento di rifiuti in una zona interdetta. In pratica è stata segnalata la targa dell’auto da cui è stato lanciato un sacchetto in Zona S.Mauro a Nocera Inferiore. Il fatto è avvenuto a giugno, ma qualche giorno fa l’assessore ha inviato una lettera ai vigili urbani in cui contesta appunto il reato, come rivela Il Mattino, spiegando che sebbene l’automobile fosse la sua non è stato lui il responsabile del gesto bensì la persona che gli sedeva accanto. La zona è costantemente monitorata dai vigili urbani e dalle telecamere e dove esiste un divieto permanente di deposito dei rifiuti. Secondo un’altra versione, invece, riferita da Agro24 le telecamere avrebbero proprio immortalato l’assessore nell’atto di sversare rifiuti:

Il noto assessore e stato colto in flagranza di reato mente scendeva dall’auto per sversare rifiuti in orario e luogo non consentiti. Ad “incastrarlo” le telecamere installate nei punti nevralgici degli sversamenti e tanto pubblicizzate dalla stessa amministrazione di cui fa parte. Zone di passaggio, di confine, di periferia, sono i luoghi ambiti dai fuori legge della raccolta differenziata.

Ora resta da capire se i vigili urbani accoglieranno la richiesta di revisione del reato.

Fonte:ecoblog