Illuminazione a LED, con i prezzi in discesa l’avanzata continua

Con il calo dei prezzi registratosi in questi ultimi anni, l’illuminazione a LED è sempre più diffusa. Nell’illuminazione pubblica e nel settore commerciale gli investimenti in questa tecnologia efficiente possono tagliare anche del 50% la bolletta, ripagandosi in tempi brevissimi. Ne parliamo con il professor Gianni Forcolini del Politecnico di Milano.LED

Grazie all’evoluzione tecnologica e all’ingresso sul mercato di nuovi attori, i LED, light emitting diode, in questi ultimi anni hanno subito un drastico calo dei prezzi. Grazie alla grande efficienza energetica, questa tecnologia per l’illuminazione è sempre più diffusa negli esterni urbani e negli ambienti commerciali, dove consente di tagliare la bolletta anche del 50%. Ma le lampade a LED si cominciano a vedere sempre più spesso anche nelle case. Ne parliamo con Gianni Forcolini, docente al Politecnico di Milano e già curatore dello Speciale Tecnico sui LED di QualEnergia.it uscito nel 2012. Di illuminazione a LED si parlerà anche il 9 aprile a Milano a Solarexpo-The Innovation 2015, nel convegno “Nextlighting. Illuminazione urbana, architetturale e industriale a LED”.

Professor Forcolini, l’ultimo speciale di QualEnergia.it che parlava di LED, da lei curato, risale ad aprile 2012. Cosa è cambiato in questi tre anni nel mondo delle tecnologie dei LED? Come sono evoluti i prezzi?forcolini gianni_0

Cominciamo dai prezzi. Da un lato la deflazione ha contribuito a una riduzione del prezzo di acquisto dei LED, ma d’altro canto bisogna dire che l’ingresso sui mercati internazionali dei grandi brand dell’elettronica di consumo – Samsung, Panasonic, Citizen, Nichia e altri – ha portato più concorrenza e quindi ha innescato una lotta sui prezzi. Oggi un LED di buona qualità costa pochi decine di centesimi, mentre solo tre o quattro anni fa arrivava quasi all’euro. Passando alla tecnologia abbiamo assistito negli ultimi anni alla diversificazione del prodotto LED. Si conferma, dunque, che il diodo luminoso ha molteplici applicazioni e sempre più si candida a sostituire tutte le lampade tradizionali.

In quali ambiti particolari i LED hanno avuto una penetrazione maggiore e grazie a quali loro caratteristiche?

Sicuramente negli esterni urbani. Molte pubbliche amministrazioni in Europa intervengono sugli impianti sostituendo lampade e apparecchi con i prodotti a tecnologia optoelettronica, per i significativi vantaggi economici nella gestione e nella manutenzione. Notevole anche la penetrazione negli interni commerciali e museali, dove la luce svolge un ruolo fondamentale nell’esposizione al pubblico di oggetti e di beni culturali e nella costruzione di scenografie luminose ad alto impatto visivo e comunicativo.

Tra i punti di forza dei LED c’è la grande efficienza energetica. Ci può fare un esempio di un intervento in ambito commerciale o industriale nel quale si è sostituito con LED un impianto preesistente, indicandoci costi, risparmi e tempi di rientro dell’investimento?

Gli esempi da fare sarebbero molti, ma l’analisi di un caso concreto richiederebbe più spazio. Posso dire che l’entità del risparmio, ad esempio per un negozio illuminato precedentemente con le lampade alogene, supera il 50%, il che significa ridurre ad oltre la metà la spesa energetica per l’illuminazione, con un tempo di ritorno dell’investimento non superiore a un anno e mezzo. Si consideri poi il risparmio dovuto alla lunga durata di funzionamento dei LED e alla minore emissione termica, risparmio indotto sui consumi dovuti alla climatizzazione.

Come diceva, grandi risparmi si possono ottenere anche nel campo dell’illuminazione pubblica: quali tecnologie si sostituiscono e con quali tempi di rientro?

I tempi di ritorno oggi oscillano tra i due e i tre anni, dipende dall’effettiva entità dell’intervento di riqualificazione impiantistica. In alcuni casi ci si limita a sostituire all’interno di armature stradali e di lampioni, ancora in buono stato, le sorgenti luminose e il sistema di alimentazione elettrica. In altri casi si cambiano i supporti meccanici – il più delle volte i pali – e le armature, con apparecchi più snelli, più leggeri, di minore impatto visivo, con l’ottima qualità cromatica dei nuovi LED.

Rispetto a 3 anni fa vediamo più prodotti per il mercato domestico, con attacco a vite, e con prezzi più accessibili. I produttori hanno già finito di sfruttare l’onda delle lampade a fluorescenza e iniziano a spingere i LED anche nel residenziale, o dovremo attendere ancora? Prevede che i prezzi calino nei prossimi anni?

Sì, prevedo un calo ulteriore. Però si consideri che la diversificazione dei prodotti di cui ho parlato propone molte alternative, quelle più economiche e quelle che restano costose per il budget famigliare. Per il settore residenziale e dell’ospitalità abbiamo all’orizzonte gli OLED, leggeri fogli luminosi, oggi ancora piuttosto costosi. In un futuro non lontano saranno più accessibili. Direi che per le fluorescenti compatte il consumatore domestico sta perdendo sempre più interesse.

In una casa, tenendo conto del maggior costo dei LED rispetto alle lampade a fluorescenza, in quali ambienti installerebbe prima i LED?

Sicuramente nel soggiorno, per la zona pranzo e la zona conversazione. Userei i LED nelle cucine e in modo particolare nei bagni e nella zona fitness. E poi tutti i locali dove si studia o si lavora. Cambiano aspetto e sono più confortevoli con un buona illuminazione LED.

Fonte: Redazione Qualenergia.it

 

Adunata degli alpini: “220 tonnellate di raccolta differenziata per un risparmio di 36 mila euro “

Gea e Conai pubblicano i dati sulla raccolta rifiuti nell’87 Adunata degli Alpini dello scorso maggio. “Raggiunto il 64,4% di raccolta differenziata, ovvero 220 tonnellate di rifiuti in meno da smaltire che ha fatto risparmiare alla collettività 36.000 euro e creato un indotto economico legato alla sola corretta gestione di rifiuti di 185.500 euro”379706

Quattrocento 80 mila presenze e quasi 400 tonnellate di rifiuti raccolti, di cui il 64,4% in modo differenziato, ovvero 220 tonnellate di rifiuti in meno da smaltire. Questo in sintesi l’impatto ambientale dell’87ª Adunata Nazionale degli Alpini svoltasi lo scorso maggio a Pordenone, che per la prima volta è stata organizzata in modo sostenibile allestendo con GEA Pordenone, Conai e i consorzi di filiera (Rilegno, Cial, Comieco, Corepla, Coreve e Ricrea) una raccolta straordinaria dei rifiuti “on the go”. Il tutto monitorato da uno strumento speciale, un“contatore ambientale” che nelle tre giornate ha valutato i benefici ambientali ed economici generati. Secondo Gea la corretta gestione dei rifiuti durante l’adunata “ha fatto risparmiare alla collettività 36.000 euro e creato un indotto economico legato alla sola corretta gestione di rifiuti di 185.500 euro”. Per la raccolta è stato fondamentale il contributo degli “Angeli del Riciclo”, cento giovani appositamente selezionati e formati che hanno fatto attività di sensibilizzazione sull’importanza della raccolta differenziata e affiancato gli operatori di GEA nelle operazioni stesse di svuotamento dei contenitori e di supporto alla cittadinanza. Un’operazione che ha avuto un costo complessivo, tra formazione e lavoro sul campo, di 17 mila euro.
Ecco il comunicato di Gea Pordenone sui dati in dettaglio:

Pubblichiamo la infografica che descrive in modo sintetico ed efficace tutti i benefici derivati – direttamente in termini di risparmio e indirettamente in termini di riciclo – dall’aver attuato una adunata ecologica e sostenibile. Si tratta, come avevamo anticipato del “contatore ambientale” di valutazione degli impatti ambientali evitati grazie alle “buone pratiche” messe in atto durante la 87^ Adunata Nazionale degli Alpini a Pordenone, anche in virtù della collaborazione con i consorzi di filiera Co.re.pla. Comieco Rilegno Cial Ricrea e Co.re.ve.
Dalla infografica 1 (prima foto al fondo dell’articolo), si evince che abbiamo raggiunto il64,4% di raccolta differenziata il che ha comportato 220 tonnellate di rifiuti in meno da smaltire equivalenti a 268,6 tonnellate di anidride carbonica emessa (pari a 2 giorni di fermo traffico in una cittadina media).  I benefici derivati sono pari a 15.870 metricubi di acqua e a 256,5 Megawattora di consumo di energia risparmiati. Sono stati inoltre prodotte 166,9 tonnellate di materie prime Seconde e risparmiate 149,8 tonnellate di materie prime Vergini. Nello specifico (seconda foto), con le bottiglie in PET si potranno realizzare 17.500 felpe in pile, con l’acciaio 2.400 chiavi inglesi, con l’alluminio 42 biciclette, con il resto della plastica 355 panchine, dal vetro nasceranno 140.000 nuove bottiglie, con la carte 491.000 scatole da scarpe, con i tappi di sughero 3 metri cubi di granulare per isolamento e infine dal legno potranno nascere 12 nuovi letti matrimoniali! Abbiamo raggiunto questi obiettivi (foto 3) attraverso una campagna di sensibilizzazione che ha raggiunto 480.000 alpini, attivato 12 stakeholder fra istituzioni e associazioni di categoria, messo in campo 100 angeli del riciclo. Abbiamo così fatto risparmiare alla collettività 36.000 euro grazie al mancato invio a smaltimento dei rifiuti prodotti e creato un indotto economico legato alla sola corretta gestione di rifiuti di 185.500 euro.

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Fonte: ecodallecittà.it

 

Energia: da aprile bollette dell’energia elettrica in calo dell’1%, il gas diminuisce del 4,2%

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Risparmi per la famiglia (-60 euro su base annua) e le piccole imprese servite in tutela

 

Milano, 28 marzo 2013 – Dal prossimo mese di aprile le bollette dell’energia elettrica diminuiranno dell’1% (che si aggiunge al -1,4% di gennaio) e quelle del gas del 4,2%, con un risparmio complessivo di circa 60 euro su base annua, di cui 5 euro per l’energia elettrica e circa 55 euro per il gas. Lo ha deciso l’Autorità per l’energia nell’aggiornamento trimestrale per le famiglie e le piccole imprese servite in tutela. In diminuzione da aprile anche il prezzo del gpl che registra un calo dello 0,5% dopo il -1,6% di marzo e il -3,8% di febbraio. La decisa riduzione della bolletta del gas – la prima dopo tre anni – riporta il prezzo della materia prima a valori inferiori a quelli di un anno fa (35 c € a metro cubo di oggi contro i circa 36 c € del 1° aprile 2012) grazie all’attuazione della prima fase della riforma del gas, introdotta dopo un’ampia consultazione pubblica. Con questo primo passo e il percorso previsto dalle successive fasi della riforma, si arriverà entro fine anno ad un calo di almeno il 7% della bolletta gas, con un risparmio complessivo di circa 90 euro a famiglia.

‘’Siamo di fronte a un passaggio netto, un momento di cesura che ha richiesto determinazione e rigore tecnico per progettare e avviare una riforma che consentisse di trasferire ai consumatori i benefici del mutamento di paradigma nei mercati del gas. Una riforma –ha sottolineato il Presidente dell’Autorità Guido Bortoni- che prende il via da un’idea semplice: partire dal prezzo del gas quale motore per l’efficientamento complessivo del settore energia in Italia”.

‘’Tutto ciò –ha proseguito- attraverso un percorso innovatore, strutturato in più fasi, con l’ ascolto delle parti coinvolte e nel rispetto della gradualità prevista dal decreto “Cresci Italia”; un decreto legge varato dal Governo nel gennaio 2012, convertito dal Parlamento nella legge n.27 del 2012, incipit alla riforma stessa”.

“Il calo delle bollette di oggi è il primo effetto concreto di questa riforma complessiva per trasferire ai consumatori i benefici derivanti dallo sviluppo di un mercato all’ingrosso del gas più concorrenziale in Italia, iniziato con l’avvio del mercato di bilanciamento di merito economico’’ ha concluso Bortoni. In uno scenario di forte contrazione della domanda di energia, il nuovo sistema di bilanciamento introdotto dall’Autorità1 nel dicembre 2011 ha contribuito – insieme ad altri

1 Il mercato del bilanciamento di merito economico del gas naturale introdotto con la delibera ARG/gas 45/11, prevede la nascita di una piattaforma a livello centrale ed accessibile a tutti gli operatori, per poter acquisire, sulla base di criteri di merito economico (ossia dell’offerta più conveniente), le risorse per bilanciare le proprie posizioni e garantire il costante equilibrio della rete per la sicurezza del sistema. La nascita di un mercato del bilanciamento è essenziale per la promozione della concorrenza nel sistema nazionale gas e lo sviluppo di un mercato all’ingrosso fluido e competitivo, caratterizzato dalla presenza di segnali di prezzo che riflettano l’effettivo valore del gas di bilanciamento. Tutto ciò, senza operare discriminazioni tra operatori in relazione alla loro disponibilità di risorse di stoccaggio ed eliminando alcune barriere per consentire un contesto più dinamico e concorrenziale per tutti i soggetti interessati. Interventi di regolazione e alle recenti regole europee sull’allocazione della capacità di trasporto e la gestione delle congestioni – alla riduzione dello spread con il resto d’Europa.

Tutto ciò ha portato alla discesa dei prezzi all’ingrosso rispettivamente del 20% per il gas e del 15% per l’energia elettrica prodotta da questa fonte, consentendo di arrivare da un lato all’attuale allineamento dei prezzi all’ingrosso del gas italiani con quelli europei e, dall’altro, alla forte riduzione del differenziale di prezzo nazionale-estero per l’energia elettrica.

In prospettiva, la riforma traguarda anche verso altri risultati che riguardano, in particolare la progressiva diminuzione del peso dei contratti di lungo termine nel prezzo della materia prima gas per le famiglie e il suo ‘disaccoppiamento’ da quello del petrolio.

Le delibere con gli aggiornamenti trimestrali per energia elettrica e gas sono pubblicate sul sito http://www.autorita.energia.it.

Gas naturale: l’aggiornamento trimestrale nel dettaglio

La principale novità introdotta dall’Autorità in questo aggiornamento riguarda il maggior peso dato ai prezzi spot che oggi sono più favorevoli rispetto ai prezzi dei contratti pluriennali. Di fatto, nel calcolo della componente materia prima (la cosiddetta quota energia QE), l’incidenza dei prezzi spot è stata aumentata dal 5 al 20% portando così le proporzioni fra prezzi di lungo termine e spot rispettivamente all’80% e al 20%, a fronte dei precedenti 95% e 5%. Questo intervento ha consentito, nonostante le elevate quotazioni del petrolio (115 $/b il prezzo medio nei primi due mesi dell’anno), un calo del 7,2% della componente materia prima che rappresenta il 40% della bolletta, traducendosi quindi in una riduzione del 3,5% della spesa finale; un’ulteriore riduzione dello 0,7% della spesa totale deriva dalla diminuzione della componente relativa al servizio di stoccaggio (Qs) per effetto delle nuove procedure di assegnazione.

Nel dettaglio, dal 1° aprile, i prezzi di riferimento del gas saranno di 88,93 centesimi di euro per metro cubo, in calo di 3,85 centesimi di euro, tasse incluse, rispetto al trimestre precedente.

Per il cliente tipo, ciò comporta una spesa di circa 1.245 euro su base annua, così suddivisa (vedi fig.1):

• 491 euro (pari al 39,40% del totale della bolletta) per la materia prima;

• 425 euro (34,17%) per le imposte che comprendono le accise (17,19%), l’addizionale regionale (2,28%) e l’IVA (14,70%);

• 59 euro (4,74%) per trasporto e stoccaggio;

• 171 euro (13,73%) per la distribuzione;

• 99 euro (7,97%) per vendita al dettaglio, commercializzazione all’ingrosso ed oneri aggiuntivi.

 

Queste condizioni di fornitura si applicano ai clienti domestici, ai condomini con consumi inferiori ai 200.000 Smc annui, alle utenze relative ad attività di servizio pubblico e per usi

diversi, con consumi non superiori a 50.000 Smc annui.

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Energia elettrica: l’aggiornamento trimestrale nel dettaglio

La riduzione dell’1% delle bollette dell’energia elettrica segue quella del I° trimestre 2013 (-1,4%) ed è determinata principalmente dal calo (-3,7% rispetto al trimestre precedente) della componente riferita alla produzione e alla commercializzazione dell’energia elettrica che ha contribuito con una variazione del -2,2% alla riduzione della spesa finale. Questa diminuzione è stata in parte controbilanciata dall’aumento degli oneri generali (+5,9%) che hanno determinato un incremento complessivo della spesa dell’1,2%.

In particolare, il fabbisogno totale 2013 relativo al conto A3 è stimato in oltre 13 miliardi di euro per far fronte agli incentivi e al piano di rientro del deficit accumulato negli anni precedenti per promuovere le fonti rinnovabili e assimilate. Nel dettaglio, dal 1° aprile, il prezzo di riferimento dell’energia elettrica sarà di 18,936 centesimi di euro per kilowattora, con una diminuzione rispetto al trimestre precedente, di 0,191 centesimi di euro, tasse incluse.

fig2

 

Fig. 2: Composizione percentuale della spesa elettrica dell’utente tipo domestico in maggior tutela

(II trimestre 2013)

La spesa media annua della famiglia tipo sarà di circa 511euro così ripartiti (fig. 2)

• 270 euro (pari al 52,76% del totale della bolletta) per i costi di approvvigionamento dell’energia e commercializzazione al dettaglio;

• 75 euro (14,65%) per i servizi a rete (trasmissione, distribuzione e misura);

• 98 euro (19,23%) per gli oneri generali di sistema, fissati per legge.

• 68 euro (13,35%) per le imposte che comprendono l’IVA e le accise.

 

Gli oneri di sistema che si pagano con le bollette elettriche sono suddivisi in:

• incentivi alle fonti rinnovabili e assimilate (componente A3, pari a circa il 90,61% degli oneri di sistema);

• regimi tariffari speciali per la società Rete Ferroviaria Italiana (componente A4, pari a circa l’2.22% degli oneri di sistema);

• oneri per la messa in sicurezza del nucleare e compensazioni territoriali (componente A2 e MCT, pari a circa il 3,01% degli oneri di sistema);

• compensazioni per le imprese elettriche minori (componente UC4, pari a l’0,87% degli oneri di sistema);

– sostegno alla ricerca di sistema (A5 pari a circa lo 0,32% degli oneri di sistema);

• copertura del bonus elettrico (componente As, pari allo 0,19% degli oneri di sistema);

• promozione dell’efficienza energetica (componente UC7 pari al 2,77% degli oneri di sistema).

fig3

 

gas domestico

 

ee domestico

 

Fonte: AEEG