LE INNOVAZIONI CONTENUTE NEL DDL “EUROPEA” DEL GOVERNO
“Chi inquina paga”: il principio è apparentemente semplice e chiaro, introdotto in Italia fin dal 1997 e sancito dalla direttiva europea 2004/35, ma si è concretizzato in una delle più travagliate normative del nostro ordinamento – sulla tutela risarcitoria del danno ambientale – oggetto di procedura d’infrazione fin dal 2007. Ora il governo prova a chiudere la partita con uno dei due disegni di legge che sostituiscono la vecchia legge comunitaria. Il disegno di legge “europea” contiene infatti numerosi interventi sulla parte VI del decreto legislativo 152/2006 per imporre le misure di ripristino dello stato originale dei luoghi come mezzo di risarcimento e ridurre l’applicabilità del risarcimento monetario equivalente. In sostanza gli operatori sono obbligati ad adottare le misure di riparazione (un lungo elenco è contenuto nell’allegato III al decreto). Solo se la riparazione è incompleta o realizzata in termini o modalità diversi da quelli prescritti, il ministro dell’Ambiente stabilisce i costi delle attività necessarie ad una completa e corretta attuazione e agisce nei confronti del soggetto obbligato per ottenere il pagamento delle somme corrispondenti. Altre disposizioni rispondono all’esigenza di rendere spendibili le somme già giacenti per le bonifiche.
Fonte-. Animali e ambiente nel cuore