Regione Puglia, approvata legge contro gli sprechi alimentari. Mennea: ‘Un aiuto ai nuovi poveri’

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La ‘legge Mennea’ propone forme di intervento per valorizzare la raccolta dei generi alimentari non più idonei alla commercializzazione o alla ristorazione e anche dei farmaci, ma ugualmente buoni e utili per una distribuzione alle famiglie o ai singoli.

“Finalmente diamo regole certe per la raccolta dei generi alimentari non più idonei alla commercializzazione o alla ristorazione e anche dei farmaci, ma ugualmente buoni e utili per una distribuzione alle famiglie o ai singoli. Creiamo una rete virtuosa che potrà dare un aiuto ai nuovi poveri, persone che a causa della disoccupazione o anche di una separazione familiare hanno difficoltà ad avere il necessario per vivere. In questo senso le politiche sociali del nostro Governo regionale trovano la loro più piena attuazione”.
Lo ha detto Ruggiero Mennea, consigliere regionale Pd e componente della quarta commissione, venerdì 5 maggio dopo l’approvazione all’unanimità in aula della legge su “Recupero e riutilizzo di eccedenze alimentari” della quale è primo firmatario (a sottoscriverla anche i colleghi Mazzarano, Blasi, Caracciolo. Lacarra, Pentassuglia, Campo, Abaterusso, Romano, Colonna, Pellegrino). La norma è in linea con quella nazionale, nota come ‘legge Gadda’, entrata in vigore lo scorso settembre. La ‘legge Mennea’ propone, in sette articoli, forme di intervento per valorizzare l’attività di solidarietà e beneficenza svolta dai soggetti coinvolti, attraverso la raccolta e la redistribuzione dei generi alimentari non idonei alla commercializzazione ma commestibili per l’uomo o adatti all’alimentazione animale; dei pasti non serviti dagli esercizi di ristorazione autorizzati; delle eccedenze della giornata e anche dei prodotti agricoli non raccolti, che altrimenti verrebbero destinati alla distruzione; dei prodotti farmaceutici. Le eccedenze alimentari o agroalimentari e quelle di farmaci possono, così, essere destinate gratuitamente alle fasce fragili della società, ormai sempre più ampie, attraverso l’attività di raccolta di onlus, cooperative, organizzazioni ed associazioni caritative e di beneficienza. Non secondario sarà il ruolo del mondo agricolo accanto a quello della grande distribuzione. Numerosi i soggetti attuatori (comuni, enti privati e pubblici, imprese produttrici, imprese di distribuzione, imprenditori agricoli e farmacie) impegnati tutti in una grande impresa di solidarietà coordinata da un tavolo regionale. L’attivazione degli interventi è sostenuta da una dotazione finanziaria di 600.000 euro. L’obiettivo è di recuperare la quota regionale dei circa 5,6 milioni di tonnellate su base nazionale di eccedenze alimentari tra settore primario, trasformazione, distribuzione, ristorazione e consumo che altrimenti verrebbero smaltite come rifiuti. Infatti un articolo aggiuntivo, su proposta del M5S, introduce la previsione per i Comuni di riduzioni tariffarie della tassa sui rifiuti per le attività di produzione e distribuzione di beni alimentari che compendino interventi per la riduzione degli sprechi alimentari. Inoltre rientrano tra le risorse la distribuzione sul territorio, anche gli alimentari confiscati idonei al consumo umano o alimentare, come da emendamento proposto dal consigliere Cosimo Borraccino (Si). Prevista la promozione di iniziative di sensibilizzazione della popolazione e anche di un tavolo regionale (composto da Anci, associazioni del terzo settore, Città metropolitana e Province) per coordinare le iniziative previste dalla legge e quelli del pronto intervento sociale. Negli appalti per la ristorazione collettiva gestiti dalla Regione o da enti controllati verranno, inoltre, previsti criteri preferenziali in favore delle imprese che garantiscono il minor volume di sprechi alimentari e il loro recupero per l’alimentazione umana o animale.  “Questa legge – ha concluso – vuole rappresentare un gesto semplice che ha una forte valenza sociale, culturale, ambientale e umana. Ci auguriamo di trovare, per questo, la collaborazione di tutti”.

Fonte: ecodallecitta.it

 

Treno Verde 2015. Il meglio della Puglia verso Expo Milano

A bordo del Treno Verde gli Ambasciatori del territorio . Dal grano, all’olio, alla burrata e ai pomodori: ecco le realtà che valorizzano i territori. Vendola firma il Manifesto della Nuova Agricoltura. Legambiente: “L’Italia è il primo Paese in Europa per prodotti tipici certificati.382108

Legambiente: “L’Italia è il primo Paese in Europa per prodotti tipici certificati. Con questa iniziativa vogliamo valorizzare tutte quelle esperienze che rappresentano un modello vincente e concreto di economia sostenibile. Auspichiamo che la Regione Puglia elimini ogni ostacolo per l’attuazione immediata della legge che favorisce l’accesso dei giovani all’agricoltura” Dall’olio degli olivi secolari pugliesi, ai legumi tradizionali dell’Alta Murgia, grano duro e cerali, pomodori e cetrioli e ancora una grande varietà di formaggi tra cui il Pallone di Gravina e la burrata di Andria. Tutto coltivato e prodotto con metodi biologici e da aziende che hanno scelto di innovare il loro processo di produzione e trasformazione rispettando la biodiversità dei luoghi, l’ambiente e la qualità delle materie prime. Il vero fiore all’occhiello della Puglia.
Sono queste alcune delle eccellenze dell’agricoltura di qualità pugliese consegnate al Treno Verde dagli Ambasciatori del Territorio che questa mattina hanno inaugurato la tappa di Bari del convoglio ambientalista (in sosta al binario 1 ovest della stazione centrale fino a domani, martedì 3 marzo). Prodotti ed esperienze che accompagneranno il viaggio 2015 della storica campagna nazionale di Legambiente e Gruppo Ferrovie dello Stato dedicato all’agricoltura e all’alimentazione in vista di Expo Milano, l’esposizione universale su alimentazione e nutrizione in programma dal primo maggio nel capoluogo lombardo. Gli Ambasciatori del Territorio, iniziativa promossa da Legambiente e Alce Nero, ha avuto per protagonisti i primi agricoltori e realtà agricole che producono nel rispetto del patrimonio ambientale, sociale e culturale dei loro territori. Insieme a loro Legambiente ha presentato il suo Manifesto della Nuova Agricoltura, sottoscritto a bordo del Treno anche da Nichi Vendola, presidente Regione Puglia, Fabrizio Nardoni, assessore all’Agricoltura della Regione Puglia; Cesare Veronico, presidente Parco Nazionale dell’Alta Murgia. Con loro Legambiente ha, inoltre, lanciato il “Progetto Conversione”, una sfida che si pone come obiettivo quello di aumentare le produzioni biologiche in Italia nei prossimi 6 anni, estendendole dal 10% al 20% della superficie agricola entro il 2020.
“L’Italia è il primo Paese in Europa per prodotti tipici certificati. Con l’iniziativa di oggi vogliamo valorizzare gli ambasciatori del territorio pugliesi, ossia agricoltori e aziende agricole, che producono nel rispetto del patrimonio ambientale sociale e culturale dei loro territori. Esperienze che rappresentano un modello vincente e concreto di economia sostenibile” – commenta Francesco Tarantini, presidente di Legambiente Puglia – A proposito di esperienze concrete auspichiamo che la Regione Puglia elimini ogni ostacolo per l’attuazione immediata della legge che favorisce l’accesso dei giovani all’agricoltura e contrasti l’abbandono e il consumo dei nostri suoli agricoli rilanciando nel contempo l’occupazione”.
“L’agricoltura oggi può essere il più importante alleato per le attuali sfide ambientali e per lo sviluppo dell’economia verde. Una nuova agricoltura, che delineiamo nel nostro Manifesto, già all’opera, praticata da molti agricoltori italiani ed europei, attenti ai processi naturali e alla complessità e specificità locale degli ecosistemi e capaci di innovare, sperimentando nuove tecnologie e anche attingendo agli antichi saperi della cultura rurale – dichiara Davide Sabbadin, portavoce del Treno Verde – Un’agricoltura che può destare impegno professionale e passione nei giovani, riportandoli a questo antico mestiere, che richiede professionalità e cultura adeguata all’altezza delle sfide e che può garantisce cibo buono e salute, tutela delle risorse naturali e della varietà genetica, tutela dei saperi e dei sapori che rendono unico e irripetibile ogni territorio italiano, ospitalità, bellezza del paesaggio”.

Fonte:  ecodallecitta.it

Puglia Eternit Free: parte la campagna anti-amianto di Legambiente Puglia

La Regione Puglia lancia un censimento dell’amianto, primo passo verso l’ambizioso progetto di un territorio Eternit Free

Una regione libera dall’amianto, questo l’obiettivo di Puglia Eternit Free la campagna lanciata negli scorsi giorni da Legambiente Puglia, con il patrocinio dell’Assessorato alla Qualità dell’Ambiente della Regione Puglia e con la collaborazione del partner tecnico Teorema Spa. Primo passo di questa operazione sarà la rilevazione statistica dell’amianto nelle aree urbane, industriali ed agricole, così com’è stato disposto dalla legge n. 257/92 e dal Piano Regionale Amianto della Regione Puglia che prevede l’obbligatorietà del censimento.

Nel nostro Paese a distanza di 22 anni dall’entrata in vigore della legge n. 257/92 che metteva al bando la fibra killer poco è stato fatto sul fronte del risanamento ambientale e dello smaltimento dei materiali contenenti amianto per arginare l’impatto sanitario provocato dall’esposizione alla fibra killer che causa ogni anno 4mila vittime. Con questa campagna vogliamo, oltre che informare sul rischio amianto, anche affiancare i cittadini nella fase del monitoraggio di situazioni sospette e in quella del censimento obbligatorio previsto dalla legge,

ha spiegato Francesco Tarantini, presidente di Legambiente Puglia che, nell’ambito dell’iniziativa, ha attivato il numero verde 800131026 al quale tutti i cittadini ed enti potranno rivolgersi per segnalare l’eventuale presenza di amianto ina abitazioni ed edifici pubblici. Qualora l’esito del sopralluogo dovesse dare esito positivo, i cittadini verranno affiancati nella compilazione della scheda per il censimento previsto dalla legge. Attualmente sono dieci i Comuni che hanno aderito alla campagna promossa da Legambiente Puglia: Bisceglie,Bitonto, Capurso, Cassano delle Murge, Cellamare, Gioia del Colle, Margherita di Savoia, Massafra,Ruffano, Trani. Non è la prima volta che in Puglia vengono lanciate simili iniziative: in passato le province di Lecce e Bari aderirono a Provincia Eternit Free, ora si rilancia su scala regionale.534745721-586x388

Fonte: Agora Magazine
© Foto Getty Images

Puglia, in prima linea su energie rinnovabili. La Giunta: “Nuove norme verso mix equilibrato”

In attesa che l’Italia approvi il Piano Energetico Nazionale, la giunta regionale delibera in tema di produzione di energia rinnovabile in Puglia puntando al mix equilibrato tra fonti rinnovabili e tipologie di impianti, ponendo un limite massimo alla realizzazione dei grandi impianti su suolo agricolo. Le imprese inoltre dovranno fornire ora una valutazione degli impatti cumulativi 378748

 

 

“La Regione Puglia vuole continuare a contribuire alla riduzione della dipendenza energetica dalle fonti fossili e delle emissioni di gas serra, ma assicurando la tutela del paesaggio e la riqualificazione del territorio. La delibera rafforza un indirizzo che il governo regionale ha assunto sin dal 2010, adottando per prima in Italia il regolamento sulle aree non idonee e un piano paesaggistico-territoriale regionale che contiene linee guida sulla progettazione e localizzazione di impianti di energie rinnovabili”. Così la vicepresidente e assessora alla Qualità del Territorio Angela Barbanente a proposito della diffida che la Regione ha inviato alle province perché diano “piena e immediata attuazione alle direttive regionali in materia di valutazione di impatti cumulativi”. La Regione Puglia non vuole staccare la spina al settore delle energie tradizionali e rinnovabili, ma chiede che il Ministero dello Sviluppo Economico regolamenti immediatamente l’intero settore energetico da anni lasciato al “far west” legislativo. E se non vorrà attivarsi in tal senso, la Regione Puglia chiede i poteri per poter indicare gli indirizzi e il proprio bilanciamento energetico.  Nonostante il rilevante il contributo della regione Puglia alla produzione energetica italiana, sia da fonti tradizionali (carbone e gas) che da FER (fonti da energia rinnovabile: solare e eolico), la Regione – spiega in comunicato stampa – che non può dettare nessuna linea di bilanciamento non avendo i poteri per farlo, d’altra parte illaissez-faire dello Stato ha determinato in Puglia numerose criticità. In attesa che l’Italia approvi il Piano Energetico Nazionale (atteso ormai da molti anni) e che anche le altre regioni italiane raggiungano gli obiettivi minimi europei entro il 2020 relativi alla quota complessiva di produzione da fonti di energia rinnovabili, la Giunta ha chiesto il via libera al ministero dello Sviluppo economico affinché permetta alla Regione di poter dettare disposizioni finalizzate ad indirizzare la produzione energetica regionale verso un mix equilibrato per fonti rinnovabili e tipologie di impianti, ponendo un limite massimo alla realizzazione dei grandi impianti, soprattutto se questi sono progettati su suolo agricolo. In questi anni le lacune dello Stato sono state numerose e in grandissima parte superate dalla Regione mediante l’emanazione di leggi regionali, con l’applicazione di norme e direttive europee e linee guida. Per la Puglia, la mancanza e la ritardata emanazione da parte del Governo di un minimo di criteri per il corretto inserimento degli impianti e per la verifica e salvaguardia della capacità di carico dei territori, riguarda molti settori: dall’inserimento paesaggistico e ambientale degli impianti alla disciplina del procedimento, alla garanzia della serietà ed affidabilità degli operatorie dei loro progetti industriali, al concorso delle imprese agli oneri istruttori sostenuti dalle strutture amministrative. Nel frattempo nel territorio pugliese sono stati realizzati grandi impianti alimentati da FER (Fonti da Energia Rinnovabile) e il fenomeno nel territorio ha assunto dimensioni considerevoli. A livello locale, anche le amministrazioni non hanno la possibilità di perseguire uno sviluppo coordinato e armonico del settore che possa tener conto della vocazione dei territori. Da qui la forte esigenza di un dialogo con il Governo. La Giunta, in primo luogo, perl’interlocuzione con le autorità centrali, ha dato mandato al presidente di Regione, Vendola. Al secondo punto ha disposto, invece, che le Province, nei provvedimenti di assoggettabilità alla Valutazione di impatto ambientale (Via) “indichino dettagliatamente le modalità di valutazione degli impatti cumulativi adottate, specificando l’ampiezza degli ambiti territoriali considerati e le componenti considerate”, cioè il paesaggio, la biodiversità, la sicurezza e salute umana, il suolo e il sottosuolo. Le Province dunque dovranno esplicitare “con particolare puntualità” le ragioni che hanno portato alla conclusione dell’irrilevanza o assenza di impatti cumulativi. La Giunta quindi ha invitato e ha diffidato le Province a dare “piena e immediata attuazione alle direttive regionali in materia di valutazione di impatti cumulativi”. Se le Province non si atterranno a queste disposizioni sarà revocata la delega delle loro funzioni.
LE ALTRE DICHIARAZIONI DEGLI ASSESSORI 

Soddisfazione per l’approvazione della delibera è stata espressa dall’assessora allo Sviluppo economico Loredana Capone che l’ha portata in Giunta: “Ancora una volta la Regione Puglia è in prima linea in materia di energie rinnovabili. Con questa delibera però mettiamo un punto fermo alla superficialità di alcuni e agli abusi di altri. L’attenta ricognizione del fenomeno ci consente di confermare quali sono secondo noi le direttrici di sviluppo: il risparmio energetico attraverso l’efficientamento degli edifici (che abbiamo già positivamente avviato) l’abbattimento delle emissioni e dei consumi energetici nelle imprese, l’integrazione delle FER nel patrimonio immobiliare attraverso la generazione distribuita e lo sviluppo dei sistemi di distribuzione intelligenti. Per assicurare tali obiettivi però è necessario superare l’attuale stato di saturazione virtuale della rete elettrica determinato dai numerosissimi preventivi di connessione rilasciati dai gestori di rete in favore dei grandi impianti eolici e fotovoltaici. Adesso chiediamo al governo nazionale di sostenerci e agire in sinergia con noi.”

“Abbiamo insistito – ha aggiunto l’assessore alla Qualità dell’Ambiente Lorenzo Nicastro – in modo puntiglioso sul tema dell’impatto cumulativo perché la pressione sul territorio determinata da impianti confinanti ma considerati nella loro singolarità, è diventata insostenibile. Abbiamo voluto richiamare le Province, specie quelle meno sensibili come ad esempio, quella di Foggia, alle loro responsabilità. Non esiteremo quindi anche a ricorrere anche allo strumento della diffida”.

Fonte: ecodallecittà.it

Regione Puglia aderisce al partenariato Fiab-Regioni per la promozione della rete ciclabile nazionale Bicitalia

L’assessore Gianni Giannini ai Trasporti rende noto che la Regione Puglia aderisce al partenariato FIAB-Regioni per la promozione del progetto di rete ciclabile nazionale BICITALIA e partecipa al primo incontro nazionale che si tiene a Firenze, mercoledì 12 marzo, presso la sede della Regione Toscana.378428

“Abbiamo ritenuto doveroso aderire – ha dichiarato l’assessore alle Infrastrutture e Mobilità della Regione Puglia, Gianni Giannini – insieme alle altre Regioni al partenariato nazionale proposto dalla FIAB, ideatrice del progetto di rete ciclabile nazionale BICITALIA. Tale progetto fu redatto su incarico ministeriale ai sensi di una delibera CIPE del febbraio 2001 che prevedeva che il nostro Paese si dotasse di una rete nazionale di percorribilità ciclistica. Il progetto della FIAB, denominato BICITALIA, negli anni è stato l’unico riferimento nazionale per quelle Regioni e Province che hanno adottato provvedimenti di pianificazione e programmazione in materia di reti cicloviarie”.

“La stessa Regione Puglia – prosegue l’assessore Giannini – prima con il progetto di cooperazione CYRONMED che ha svolto il ruolo di apripista, e poi con la legge regionale n. 1 del 2013 sulla mobilità ciclistica, ha già individuato e fatti propri gli itinerari della rete nazionale BICITALIA e di quella transeuropea EUROVELO che attraversano il nostro territorio, considerandoli direttrici principali della costituenda rete ciclabile regionale. Nel corso dell’incontro tecnico, al quale per la Regione Pugliaparteciperà il mobility manager dell’ente, Lello Sforza, verrà anche espressa la volontà regionale di supportare nelle sedi opportune il riconoscimento a livello europeo della “ciclovia adriatica” Santa Maria di Leuca-Trieste, già itinerario n. 6 della rete BICITALIA, che potrebbe così diventare continuazione del percorso n. 9 di EUROVELO che congiunge Danzica a Trieste”.

Nel corso dell’incontro si discuterà, tra l’altro, di: raccolta e coordinamento dei dati regionali; condivisione di standard infrastrutturali tra cui la segnaletica dedicata; nuova programmazione dei fondi europei; promozione su scala sovraregionale e nazionale dei servizi alla mobilità ciclistica e cicloturistica come il trasporto integrato bici e trasporto pubblico.

Fonte: ecodallecittà

Progetto “Give me Bike”: le bici in disuso donate dai cittadini per i paesi in via di sviluppo

Nel mese di Settembre 2013 ha preso il via nella Città di Lecce, GIVE ME BIKE la bicicletta dei popoli, progetto vincitore del bando regionale sulla mobilità sostenibile Pugliapedali – luglio 2013377973

Nel mese di Settembre 2013 ha preso il via nella Città di Lecce, GIVE ME BIKE la bicicletta dei popoli, progetto vincitore del bando regionale sulla mobilità sostenibile Pugliapedali – luglio 2013. GIVE ME BIKE è il primo studio teorico-applicativo della Direzione Bicinema, sensibile ai temi riguardanti il sociale, l’ambiente, l’arte e la scienza, l’educazione delle nuove generazioni, il rapporto tra economia ed etica. Uno studio sul diritto di autonomia e integrazione sociale attraverso il recupero e riciclo della bicicletta, dedicato a tutte le fasce svantaggiate.

GIVE ME BIKE ritira nei capoluoghi della Regione Puglia le bici in disuso donate dai cittadini, per aiutare gli adolescenti dei Paesi in via di sviluppo a raggiungere la scuola in bicicletta e per incentivare l’autonomia e l’integrazione sociale. Bicinema sviluppa GIVE ME BIKE attraverso le fermate CicloStop regionali, nelle Istituzioni e Attività Commerciali, che divengono messaggere dell’invito a donare una bicicletta in disuso. Le bici riparate nella ciclofficina Bicinema, in collaborazione con le ciclofficine popolari delle città coinvolte, sono distribuite in centri sociali e associazioni internazionali. La prima che ha contribuito al lavoro di ricondizionamento è stata la ciclofficina popolare di Lecce presso le Manifatture Knos. Nei mesi di applicazione trascorsi è stato necessario aprire delle sezioni culturali di osservazione e studio sul concetto di dono e di donazione attraverso pretesti creativi, sociali ed etici. In un’azione interdisciplinare si è sperimentata la presentazione del progetto nei Festival dell’arte e della scienza anche fuori dalla Regione Puglia. La prima adesione è stata a Dicembre 2013 del Festival dei Popoli di Firenze. Scoprendo bisogni di elaborare in cooperazione idee finalizzate all’umanizzazione della relazione di aiuto attraverso la cultura, l’arte, la scienza.
La bicicletta GIVE ME BIKE è stata anche protagonista e il supporto della ricerca scientifica sul primo prototipo-studio di kit-vela, “Sail bike kit”, nella sezione “ricerca e costruzione bici innovative” di Bicinema. Questa decisione da parte della Direzione è stata presa per pubblicizzare l’invito a donare una bicicletta e per sviluppare, attraverso la costruzione di una vela sulla bici, un’autonomia che sfrutta la forza del vento nel rispetto dell’ambiente e come alternativa ai mezzi a combustione. Nel pronostico di una bicivela conclusa, la Direzione pensa di inviare nei Paesi in via di sviluppo una bici GIVE ME BIKE con un kit-vela, per facilitare gli spostamenti kilometrici tra i villaggi e le scuole. In prospettiva l’osservazione sperimentale chiederà il coinvolgimento di Apulia Film Commission, già ente sostenitore della convenzione Bicinema nelle sale del Circuito D’Autore della Regione Puglia. Per considerare le fermate CicloStop dei Cinema regionali convenzionati, indirizzi ospitanti il progetto e per organizzare la proiezione di un film dedicato ai giovani e utenti dei centri sociali e comunità al fine di invogliarli al piacere della cultura cinematografica. Sarà approfondita nei prossimi mesi anche la comunicazione interregionale sulla bicicletta dei popoli e quella con le Ambasciate Italiane all’Estero, rispetto a scambi di donazioni.

Bicinema è felice di trasmettere l’entusiasmo dei cittadini a donare la propria bicicletta per il benessere e lo sviluppo dell’autonomia di chi la chiede e la riceve, poiché nella cura della Direzione Bicinema è fondamentale la presenza della richiesta e non solo del bisogno, nel diritto di sentire il bisogno come trasformazione di autonomia e non come senso di povertà. La prima città coinvolta, tra i capoluoghi della Regione Puglia, è stata Lecce e Provincia, attraverso l’attivazione della rete delle 440 fermate CicloStop ,con le mappe utilizzate per il servizio dedicato ai ciclisti che vogliono riparare la gomma della bici con il kit-officina CicloStop presente nelle Istituzioni, Attività Commerciali e Cinema della Regione Puglia. Nei prossimi mesi le mappe CicloStop saranno distribuite anche nei capoluoghi della Regione Puglia. In questi mesi sono state donate 14 bici, tra cui una bicicletta a tre ruote per disabili, e ricondizionate 8, curate attraverso canoni di riferimento che inglobano l’immagine in un unico stile di bicicletta. A partire dal colore è stata curata la tecnica per sverniciare la bici in disuso donata attraverso manualità, strumenti meccanici e la riverniciatura con tinta ecologica ad acqua color panna. L’ultima fase prevede l’applicazione dell’adesivo GIVE ME BIKE la bicicletta dei popoli sul telaio, con il numero progressivo appartenente ad ogni bici e i loghi istituzionali della Regione Puglia e CicloAttivi. I centri individuati per la consegna-donazione di GIVE ME BIKE sono: 2 bici, 1 per adulto e 1 per bimbo presso la “Factory” di Dakar – Senegal (centro dedicato alla musica in cui si svolgono attività di riabilitazione per bambini che vivono situazioni di difficoltà sociale ed economica), 1 bici bimbo al “Festival dei Popoli di Firenze” (Festival Internazionale del Film Documentario), il cui luogo di destinazione è a cura della Direzione del Festival. Sono installate invece, come messaggio alla cittadinanza: 1 bici presso il CineTeatro DB d’essai di Lecce, 2 biciclette presso la sede dell’Associazione Bicinema e altre 2 saranno destinate presso Open Space-Comune di Lecce. Nei prossimi mesi si svilupperanno le collaborazioni con le amministrazioni comunali, le università e le scuole della Regione Puglia.
Tutti i cittadini interessati alla donazione possono mettersi in contatto con l’Organizzazione Bicinema http://www.bicinema.it

Fonte: ecodallecittà

Taranto. Regione e Arpa Puglia: “Nei limiti di legge i dati per pm10 e Benzo(a)pirene”

Taranto. Piano di Risanamento per la qualità dell’Aria. Nel 2012 il benzo(a)pirene per la prima volta è nei limiti di legge (il valore più basso dal 2008 in poi). Sotto la soglia gli sforamenti giornalieri per il pm10 (meno di 35 annui). A pesare l’obbligo per l’Ilva di ridurre le operazioni di carico/scarico delle materie prime durante i giorni di vento (meno di trenta nel 2012)

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Primo bilancio della regione Puglia a sei mesi (luglio 2012) dall’adozione in Giunta regionale del Piano di risanamento per il quartiere Tamburi di Taranto predisposto per le sorgenti delle zone industriali di Taranto e Statte. La sua redazione fu ritenuta necessaria a seguito del superamento concomitante negli ultimi tre anni, sia del valore obiettivo di concentrazione per il Benzo(a)Pirene che del numero di giorni limite (35) di concentrazione massima giornaliera per il PM10. L’Assessore alla Qualità dell’Ambiente della Regione Puglia, Lorenzo Nicastro, ha inoltre commentato i dati del 2012 dell’Arpa Puglia presentati dal direttore generale Giorgio Assennato. Hanno partecipato alla conferenza stampa Ippazio Stefano, sindaco del comune di Taranto, e l’assessore Giampiero Mancarelli, l’assessore all’Ambiente della Provincia di Taranto. Il commento dell’Assessore all’ambiente Lorenzo Nicastro.
“Dopo mesi di una campagna mediatica su Taranto che ha tratteggiato un quadro desolante in termini ambientali, oggi facciamo il punto sui dati dell’ultimo quadrimestre dello scorso anno: si inverte una tendenza, emerge un miglioramento rispetto ai parametri fissati per legge e, soprattutto, abbiamo contezza del fatto che l’ambientalizzazione di Ilva è possibile e può portare risultati concreti in termini di qualità dell’aria e di salute dei cittadini”.
“Non è un punto di arrivo, è uno spiraglio nel buio degli ultimi mesi. Interventi non radicali rispetto all’attività degli impianti hanno prodotto nell’ultima parte dell’anno scorso l’azzeramento dei superamenti del valore limite giornaliero di 50 microgrammi/metrocubo previsto per PM10. I ripetuti superamenti che fino ad agosto dello scorso anno, anche in vigenza del sequestro, si registravano sulle centraline di Via Machiavelli e di Via Archimede a partire da Settembre non si sono più verificati. L’Altro dato rilevante è il valore medio di benzo(a)pirene per il 2012: si registra – prosegue Nicastro – un dato medio di 0,76 nanogrammo/metrocubo, il valore più basso dal 2008 in poi”.
“Non è il momento, per evidenti ragioni, di cantare vittoria né di abbandonarsi a facili entusiasmi. Tuttavia l’inversione di tendenza nei dati, dovuta ad una concomitanza di fattori ed alla sinergia tra i vari soggetti istituzionali coinvolti, merita attenzione ed è necessario che giunga ai cittadini. Non mi interessa attribuire meriti e, soprattutto, non è un esercizio di vanità: vogliamo comunicare ai cittadini che le loro sensibilità, lo stimolo da parte della società civile e dell’associazionismo e, infine, l’attività da guardia della stampa locale sui temi, trovano un rivolto pratico in questi dati. Siamo assolutamente consapevoli che resta tanto lavoro da fare, che, soprattutto in relazione alle prescrizioni Aia, Ilva debba percorrere molta strada e che il Garante per l’applicazione avrà anch’egli da lavorare parecchio, ma – conclude Nicastro – oggi abbiamo un ulteriore elemento di speranza: se piccoli interventi hanno prodotto risultati così significativi la completa applicazione delle prescrizioni, su cui siamo tutti impegnati a richiamare i soggetti responsabili, potrebbe davvero restituire una maggiore serenità ai tarantini rispetto alle problematiche ambientali”.

Piano-risanamento-qualita-dell’aria – Taranto. File [3,65 MB]

Fonte: eco dalle città