Siglato in Regione Piemonte un protocollo di intesa per aumentare le donazioni di prodotti alimentari a persone bisognose

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Life-FOOD.WASTE.STANDUP: il primo progetto di filiera contro lo spreco alimentare in favore delle donazioni.

In Piemonte, secondo elaborazioni di Federdistribuzione, si può stimare che lo spreco alimentare sia pari a circa 450.000 tonnellate annue, per il 47% attribuibile alle famiglie e per la restante parte agli operatori economici, con l’agricoltura responsabile del 32%, la distribuzione del 15%, la trasformazione industriale del 2% e la ristorazione del 4%. Arginare il fenomeno dello spreco alimentare è una necessità sociale, ambientale ed economica. Ed è per questo che oggi è stato illustrato nella sede della Regione Piemonte “LIFE-Food.Waste.StandUp”, il primo progetto di filiera finalizzato alla lotta allo spreco e all’aumento delle donazioni alimentari a enti caritativi e persone bisognose. L’evento si è tenuto alla presenza dell’assessore regionale all’Ambiente, Urbanistica, Programmazione territoriale e paesaggistica, dell’assessore regionale alle Politiche giovanili, Diritto allo studio universitario, Cooperazione decentrata internazionale, Pari opportunità, Diritti civili, Immigrazione  e dell’assessore all’Ambiente del Comune di Torino. Il progetto, coordinato da Federalimentare in partenariato con Federdistribuzione, Fondazione Banco Alimentare Onlus e Unione Nazionale Consumatori, è co-finanziato dalla Commissione Europea nel quadro del programma per l’ambiente e l’azione per il clima (LIFE 2014-2020) e consiste in una campagna di comunicazione e sensibilizzazione, rivolta a tutta la filiera: partendo dall’industria, passando per la distribuzione e arrivando ai consumatori. Tra le imprese presenti Mauro Anfossi e Antonio Guzzon di Auchan, Simone Pescatore di Bennet e Marco Grosso di Dimar che hanno evidenziato le iniziative intraprese dalle loro aziende per ridurre lo spreco ed aumentare le donazioni (i materiali presentati sono disponibili al sito www.federdistribuzione.it).

Secondo l’assessore regionale all’Ambiente la Regione Piemonte, negli ultimi anni, ha promosso un’attività di informazione, formazione e di educazione alla sostenibilità ambientale, arrivando a portare l’educazione ambientale  a essere uno dei cardini delle politiche ambientali della nostra Regione. Promuovere la riflessione sulla produzione dei rifiuti generati dagli sprechi, ancor più se alimentari, e condurre a un atteggiamento responsabile da parte dei cittadini, in special modo in un contesto temporale di grandi differenze sociali, è diventato un dovere delle pubbliche amministrazioni così come delle aziende che operano nella distribuzione degli alimenti. Il protocollo firmato oggi va proprio nella direzione giusta, quella di promuovere uno sviluppo economico che non prescinda da una coscienza ambientale responsabile e da una maggiore equità sociale.

Per l’assessora regionale ai diritti dei consumatori oggi non può più essere tollerato lo spreco di cibo, la crisi ha insegnato a tutti a essere più attenti e a optare per il riutilizzo. Alcuni grandi chef hanno introdotto gli avanzi nelle loro ricette. E anche la Regione da tempo è impegnata nella lotta agli sprechi, tanto che, per il lavoro fatto, ha ricevuto anche diversi premi tra cui quello “Vivere a spreco zero”.

Su iniziativa di Federdistribuzione, è stato sottoscritto un protocollo d’intesa con la Regione, siglato dai partner di LIFE-Food.Waste.Stand.Up, finalizzato a sviluppare una serie di attività volte ad aumentare e rendere più agevoli, per le aziende che operano sul territorio, le donazioni di prodotti alimentari in favore delle persone indigenti. Il protocollo prevede attività concrete di coinvolgimento delle Amministrazioni locali da parte della Regione e di coinvolgimento dei propri associati da parte dei partner del progetto, attivando le relazioni necessarie per produrre risultati positivi. Vuole infatti dare, da parte dei firmatari, una testimonianza concreta del loro impegno verso una riduzione dei quantitativi di rifiuti prodotti e, di conseguenza, della diminuzione dei relativi costi economici, sociali ed ambientali di smaltimento, prevedendo anche l’introduzione di un concetto di premialità per i soggetti economici che, facendo donazioni, attivano questo percorso virtuoso.

“Oggi, insieme alla Regione e agli altri partner del progetto LIFE – afferma Massimo Viviani, direttore generale di Federdistribuzione – abbiamo voluto proporre un momento di riflessione comune, coinvolgendo i Comuni, le aziende della produzione e della distribuzione, onlus ed enti caritativi, per condividere best practices ed esperienze, al fine di avviare iniziative concrete che possano condurre ad un effettivo incremento delle donazioni. La filiera economica ha abbracciato un principio etico con grande impegno e responsabilità e, attraverso la collaborazione con il Governo centrale e gli enti locali, possiamo effettivamente raggiungere risultati importanti in termini di riduzione dello spreco alimentare. Un ruolo fondamentale da questo punto di vista è infatti svolto dai comuni: se aumentano le donazioni, diminuiscono i rifiuti e i relativi costi che la comunità deve sostenere per il loro smaltimento. Sarebbe auspicabile che almeno una parte di questo risparmio venisse convertito in premialità per chi dona, ad esempio diminuendo la TARI per i soggetti che attivano questo percorso virtuoso. Si riuscirebbe in questo modo a dare piena applicazione alla Legge Gadda e si innescherebbe un forte impulso a donare di più”. 

In Italia, secondo i dati del Politecnico di Milano, ogni anno vengono prodotte circa 5,6 milioni di tonnellate di eccedenze alimentari; di queste solo l’8,6% è recuperato attraverso donazioni alle persone bisognose mentre il resto diventa spreco: 12,6 miliardi di euro. Tra il 2012 e il 2015 l’Italia ha intrapreso un percorso virtuoso, complessivamente lo spreco è diminuito del -7,9% e le donazioni sono aumentate del +6,4%, ma molto può essere ancora fatto.

“I numeri dello spreco in Italia sono impressionanti – Continua Viviani – Ogni anno buttiamo via l’equivalente del 15,4% dei consumialimentari degli Italiani, una quantità di cibo che sarebbe sufficiente a nutrire tutte le famiglie ancora in condizione di povertà nel nostro Paese. Al tempo stesso le donazioni a enti caritativi rappresentano meno del 9% delle eccedenze alimentari che l’intera filiera produce. Da anni le imprese distributive sono impegnate nel ridurre le eccedenze e nell’implementare programmi per un loro recupero, ma è evidente che si può fare di più. Per questo siamo orgogliosi di partecipare a un progetto come quello presentato oggi, che si pone l’obiettivo di creare una grande campagna di sensibilizzazione e comunicazione per attivare comportamenti virtuosi da parte delle istituzioni locali, dei soggetti economici privati e dei consumatori, che portino a ridurre gli sprechi e ad aumentare le donazioni”.

Fonte: ecodallecitta.it

Autocompostaggio, la Regione Piemonte lancia un bando da 360mila euro per i comuni

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Si rivolge a comuni e consorzi di bacino.I progetti, di durata non superiore ai 12 mesi, devono prevedere che i comuni regolamentino la gestione separata degli scarti organici da parte delle utenze domestiche e non domestiche presenti sul territorio comunale, le attività di produzione del compost . La Regione Piemonte destinerà 360mila euro di contributi ai comuni, singoli o associati, per progetti di riduzione della produzione di rifiuti attraverso la diffusione dell’autocompostaggio, effettuato da utenze domestiche e non, promuovendo questa pratica in alternativa alla classica raccolta differenziata della frazione organica. Lo prevede un bando pubblicato oggi sul Bollettino ufficiale regionale. Come sottolineato dall’assessore regionale all’Ambiente, la promozione dell’autocompostaggio è una delle azioni prioritarie della programmazione regionale ed i cittadini che lo attuano devono essere stimolati anche attraverso la riduzione del tributo relativo ai rifiuti. I progetti che partecipano al bando dovranno incentivare gli utenti a gestire correttamente gli scarti organici anche mediante un’opportuna formazione. Lo strumento privilegiato per gestire e verificare il flusso del rifiuto organico è l’elenco degli utenti, l’Albo Compostatori, da istituire presso ciascun comune.

Cosa prevedono i progetti. I progetti, di durata non superiore ai 12 mesi, devono prevedere che i comuni regolamentino la gestione separata degli scarti organici da parte delle utenze domestiche e non domestiche presenti sul territorio comunale, le attività di produzione del compost, e l’iscrizione all’Albo, al fine di individuare le utenze stesse.

Agli iscritti dovrà essere riconosciuta una riduzione sul tributo comunale relativo ai rifiuti non inferiore al 5% dell’ammontare complessivo. Le utenze dovranno impegnarsi a conferire sistematicamente la frazione organica in autocompostaggio ed essere disponibili al monitoraggio e al controllo da parte degli operatori autorizzati, secondo i criteri concordati con l’amministrazione comunale o consortile. È prevista anche una forma di “compostaggio condominiale”, ovvero una pluralità di utenze singole che fanno parte di un condominio, dove l’intera quantità di scarti organici prodotti dai condomini aderenti viene compostata in un unico spazio, per essere poi utilizzata dalle stesse utenze o negli spazi verdi del condominio. Entro un anno dall’iscrizione ogni utenza dovrà essere sottoposta a una verifica puntuale per testare l’efficacia del progetto. Ogni anno deve essere quantificata su base comunale la frazione organica conferita in autocompostaggio, al fine di poterla conteggiare nella raccolta differenziata. Sono ammessi a finanziamento anche i progetti in corso di realizzazione.

Spese ammissibili. Sono ammissibili a contributo le spese per attività di informazione e coinvolgimento delle utenze, quelle amministrative, quelle per le attività di formazione, e per il monitoraggio, verifica e controllo, oltre a quelle di progettazione.

Chi può richiedere il contributo. Il singolo comune, per l’attivazione di interventi su tutto o parte del proprio territorio, oppure il consorzio di bacino per la gestione dei rifiuti urbani.

A quanto ammonta. Il contributo spettante a ogni progetto finanziato è pari all’80% della somma delle spese ammissibili, per un ammontare massimo di 40 euro per ogni utenza che si intende coinvolgere e in ogni caso non superiore ai 100 mila euro e non inferiore ai 3000.

Modalità e termini di presentazione. Le istanze devono essere trasmesse entro 30 giorni dalla data di pubblicazione del bando sul Burp, ovvero il 2 maggio 2017.

Ai fini dell’assegnazione del contributo sarà predisposta una graduatoria dei progetti ammissibili, che un’apposita commissione regionale valuterà in base a criteri prestabiliti, fra cui la gestione della frazione organica per le utenze del territorio, la tempistica di realizzazione, il tasso di coinvolgimento delle utenze domestiche, la presenza di comuni collinari e montani, la previsione del compostaggio condominiale e infine l’autocompostaggio delle utenze non domestiche. Il contributo sarà erogato con un acconto pari al 50% dell’importo assegnato all’ammissione del finanziamento, e la quota rimanente a conclusione del progetto stesso.

Il bando è disponibile alla pagina:

www.regione.piemonte.it/bandipiemonte/cms/finanziamenti/bando-la-concessione-di-contributi-progetti-…

Per chiarimenti e informazioni sui contenuti è possibile contattare il Settore regionale Servizi ambientali – tel. 0114321423, email: serviziambientali@regione.piemonte.it

Fonte:  ecodallecitta.it

 

Regione Piemonte e Mibact firmano a Roma l’accordo sul Piano Paesaggistco Regionale

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Valmaggia: “Terza regione italiana a dotarsi di un Piano paesaggistico regionale condiviso con il Ministero”. Chiamparino: “Una svolta nella valorizzazione dell’immenso patrimonio culturale, paesaggistico e ambientale del Piemonte”. Franceschini: “Lavoreremo affinché più Regioni seguano esempio”

L’Accordo tra Regione Piemonte e Ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo (MiBACT), propedeutico all’approvazione del Piano paesaggistico regionale (Ppr), è stato stipulato oggi a Roma dal ministro Dario Franceschini e dal presidente della Giunta regionale del Piemonte, Sergio Chiamparino, accompagnato dall’assessore regionale all’Ambiente, Programmazione territoriale e paesaggistica, Alberto Valmaggia, nell’ambito delle manifestazioni promosse per la Giornata nazionale del paesaggio. L’accordo, previsto dal Codice dei Beni culturali e del paesaggio, oltre a ratificare gli elaborati che compongono il piano, stabilisce le azioni e le modalità congiunte Regione-Ministero per il prosieguo della fase attuativa.

La firma del Piano paesaggistico del Piemonte – ha dichiarato il ministro Franceschini – inaugura la prima edizione della Giornata nazionale del paesaggio. Si tratta di uno strumento previsto dal Codice dei beni culturali che costituisce un’opportunità per la pianificazione sostenibile dello sviluppo territoriale finora adottato dalla Puglia, dalla Toscana e oggi dal Piemonte. Lavoreremo affinché più Regioni possibili seguano il loro esempio entro la fine della legislatura”.

Una svolta nelle scelte strategiche del Piemonte – ha detto il presidente Chiamparino –  che sempre più sono incardinate nella valorizzazione dell’immenso patrimonio culturale, paesaggistico e ambientale in sinergia con le politiche comunitarie e di sviluppo sostenibile della nostra regione”.

Il Ppr, realizzato in sinergia con il MiBACT, rappresenta nel quadro del processo di pianificazione territoriale lo strumento principale per fondare sulla qualità del paesaggio e dell’ambiente lo sviluppo sostenibile dell’intero territorio regionale.

Si tratta – ha aggiunto l’assessore Valmaggia – del raggiungimento di un traguardo importante a coronamento di un lungo lavoro che ha visto impegnate le strutture regionali e ministeriali nella costruzione di uno strumento di conoscenza e di lettura del paesaggio piemontese, mediante lo studio delle sue componenti naturali, storiche, insediative e sceniche, mutuate dal riconoscimento delle principali identità che le comunità locali attribuiscono ai propri luoghi. Il Piemonte è la terza regione italiana a dotarsi di un Piano paesaggistico condiviso con il Ministero”.

Il complesso iter è stato avviato fin dal 2007, in base a quanto previsto dal Codice e dalla Convenzione Europea del Paesaggio. Sei protocolli fra Ministero, Regione e Province piemontesi, due adozioni e pubblicazioni, 24 sedute del Comitato tecnico interistituzionale Regione – Ministero, un totale di 1308 osservazioni ricevute, numerosi incontri anche sul territorio con gli enti locali, con le associazioni di categoria e ambientaliste: sono solo alcuni dei numeri del percorso seguito dal Ppr nel corso degli anni. Il Piemonte è rappresentato con oltre 2060 elementi di rilevanza paesaggistica, storica e culturale  tra cui cascate, ville, chiese, torri,  fortificazioni, cascine, borgate e vestigia storiche del territorio come le Residenze Sabaude, i Sacri Monti, i palazzi e i castelli che caratterizzano il paesaggio regionale. A ciò si aggiunge la ricognizione di 370 singoli beni paesaggistici e delle numerose aree tutelate del Piemonte tra cui 199 laghi, 1837 fiumi e corsi d’acqua, 109 aree protette, 94 zone di interesse archeologico, per una superficie tutelata pari al 61% del totale del territorio.

Una molteplicità di luoghi riconosciuti per il loro particolare significato iconografico e culturale, come ad esempio il Sito UNESCO dei “Paesaggi vitivinicoli del Piemonte: Langhe-Roero e Monferrato”, che rappresenta uno dei primi risultati in attuazione delle previsioni del Ppr. Il piano è stato elaborato mediante indagini realizzate a scale diverse ed è composto da una cospicua parte conoscitiva delle componenti paesaggistiche che coprono tutto il territorio regionale, articolato in 76 ambiti di paesaggio come richiesto dal Codice, per ognuno dei quali sono stati individuati i principali fattori strutturanti e stabiliti specifici obiettivi di qualità paesaggistica. La ricognizione di tutti i beni paesaggistici del Piemonte, definiti a scala di dettaglio, è contenuta nell’omonimo Catalogo. Il Ppr, quindi, garantisce la certezza dell’individuazione dei beni e regole chiare per semplificare le valutazioni nei procedimenti di autorizzazione paesaggistica. Le regole e i limiti per le trasformazioni sono contenuti nel Catalogo e nel fascicolo delle Norme di attuazione articolate per indirizzi, direttive e prescrizioni.

“Il Piano paesaggistico – ha concluso l’assessore Valmaggia – completa il quadro della pianificazione, affiancandosi al Piano territoriale regionale  (Ptr), in vigore dal 2011, con il quale condivide strategie e obiettivi. Si tratta infatti di strumenti complementari, basati sulla definizione e ottimizzazione delle strategie che individuano le vocazioni dei singoli territori e le regole per assicurare loro uno sviluppo sostenibile delle risorse economiche, paesaggistiche e ambientali. Nell’ambito delle politiche regionali per la valorizzazione del paesaggio, da oggi è online il nuovo sito internet Paesaggiopiemonte (http://paesaggiopiemonte.regione.piemonte.it), un nuovo strumento editoriale per mettere in rete i saperi e le esperienze sui temi del paesaggio, alla ricerca di uno scambio costruttivo con l’intera collettività”.

Gli elaborati cartografici e i dati informatici del Ppr sono disponibili online mediante il Geoportale regionale e un apposito servizio di visualizzazione Webgis, alla pagina www.regione.piemonte.it/territorio/pianifica/ppr.htm

Fonte: ecodallecitta.it

 

Premio ‘La Città per il Verde’: riconoscimento speciale al progetto Corona Verde

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La giuria del premio “La Città per il Verde” ha assegnato al progetto di infrastruttura verde dell’area metropolitana torinese un riconoscimento speciale fuori concorso nella sezione “VerdeUrbano”. Pubblichiamo i comunicati di Regione Piemonte e Città Metropolitana

Comunicato Regione Piemonte

Corona Verde, progetto coordinato dalla Regione Piemonte, sarà premiato giovedì 10 novembre a Rimini nel corso della fiera internazionale Ecomondo. La giuria del premio “La Città per il Verde”, istituito dalla rivista tecnico scientifica “Acer” della casa editrice “Il Verde editoriale”, ha assegnato al progetto di infrastruttura verde dell’area metropolitana torinese un riconoscimento speciale fuori concorso nella sezione “VerdeUrbano”. Il concorso, giunto alla diciassettesima edizione, premia le amministrazioni locali che investono risorse e professionalità a favore del verde pubblico e della sostenibilità. A ritirare il premio nella città romagnola per la Regione Piemonte saranno Elena Porro e Daniela Chiantore, della Direzione Ambiente, governo e tutela del territorio. Corona Verde è lo strumento attraverso cui la Regione Piemonte attua le sue politiche paesaggistico-ambientali in ambito metropolitano per salvaguardare natura e paesaggi, non soltanto dal punto di vista strettamente ecologico, ma anche considerando il loro ruolo economico, sociale e culturale e per migliorare la qualità di vita degli abitanti. Un vasto territorio, oltre 90 comuni, con una popolazione di circa 1.800.000 abitanti connessi in una rete di natura, storia e città: la natura dei fiumi, dei parchi e del verde della pianura e delle colline attorno a Torino, la storia che si respira nei borghi, nei centri storici, nelle architetture e nelle testimonianze del passato, come le Residenze reali, patrimonio dell’Umanità, e la città dei centri urbani, da quelli grandi come Torino a quelli più piccoli della cintura. Per dare forma a questa infrastruttura verde, si è costruito un sistema di governance che favorisce la collaborazione tra gli enti e le comunità locali. Il territorio è suddiviso in 6 ambiti territoriali, guidati ognuno da un Comune capofila: Chieri, Nichelino, Rivoli, Settimo Torinese, Torino e Venaria Reale. Questi comuni rappresentano il territorio metropolitano all’interno della Cabina di regia e della Segreteria tecnica, che assicurano la partecipazione e la gestione condivisa del progetto, e di cui fanno parte anche la Regione Piemonte (in qualità di ente coordinatore), la Città metropolitana di Torino e l’Ente di gestione delle Aree protette del Po e della collina torinese. I finanziamenti del Programma europeo per lo sviluppo regionale hanno consentito, a partire dal 2003, di realizzare quasi 50 interventi, basati su quattro strategie, volte al potenziamento della rete ecologica, al miglioramento della rete fruitiva, alla valorizzazione dell’agricoltura periurbana e alla riqualificazione dei bordi e delle porte urbane. Si sono realizzati interventi che hanno superato i confini comunali, con il contributo di associazioni, istituzioni e singoli cittadini e che sono stati di stimolo allo sviluppo locale in una dimensione sostenibile e “green”. Da qualche mese a Venaria è attivo un punto informativo per facilitare la partecipazione attiva all’iniziativa. Tra i progetti finanziati, la valorizzazione fruitiva della strada della Panoramica dei colli ha permesso di restituire alla collina di Torino scorci sulla città e sulle aree agricole della zona del chierese; la continuità dei percorsi ciclopedonali lungo le direttrici dei fiumi metropolitani ha garantito la possibilità di intervenire sulle aree fluviali e perifluviali per migliorarne, in alcuni casi, la qualità ambientale e il valore naturalistico; la riforestazione di quasi 7 ettari di un’area marginale nel Comune di Settimo Torinese è stata un tassello anche nell’ambito delle politiche di contrasto locale all’incremento dei gas climalteranti.

Per ulteriori informazioni: www.regione.piemonte.it/ambiente/coronaverde


AL PROGETTO “CORONA VERDE” IL PREMIO “LA CITTÀ PER IL VERDE”
Comunicato Città Metropolitana di Torino

La Giuria del premio “La Città per il Verde” ha assegnato un riconoscimento al progetto “Corona Verde”, a cui la Città Metropolitana di Torino ha dato un contributo fondamentale, grazie a un lungo e proficuo lavoro di coordinamento, concertazione territoriale, progettazione e realizzazione di interventi sul sistema del verde.
La premiazione ufficiale avverrà giovedì 10 novembre a Rimini, nell’ambito della manifestazione Ecomondo, un salone che, da alcuni anni, si propone come la vetrina più completa nell´area euromediterranea dedicata alle soluzioni tecnologiche avanzate e sostenibili per la corretta gestione e valorizzazione dei rifiuti, la gestione e la valorizzazione dell´acqua e dei siti e comparti marini inquinati, l´efficientamento dell’uso e della trasformazione delle materie prime e seconde, l’utilizzo di materie prime rinnovabili. Il premio “La Città per il Verde”, giunto alla diciassettesima edizione, è stato invece istituito dalla casa editrice Il VerdeEditoriale di Milano – che da oltre trent’anni pubblica “Acer”, la rivista tecnico-scientifica dedicata ai professionisti del verde e del paesaggio – per segnalare all’opinione pubblica le amministrazioni locali che investono le proprie risorse finanziarie e le professionalità specializzate che operano al loro interno a favore del verde pubblico e della sostenibilità ambientale. Il riconoscimento è assegnato a Comuni, Province, Città Metropolitane e Regioni che si distinguono per realizzazioni o metodi di gestione innovativi, finalizzati all’incremento del patrimonio del verde pubblico, attraverso interventi di nuova costruzione e di riqualificazione o attraverso progetti che privilegiano la manutenzione e il miglioramento delle condizioni ambientali del territorio.
“CORONA VERDE”: UNA RETE ECOLOGICA CHE CRESCE

Il progetto “Corona Verde” occupa un posto centrale nelle politiche per lo sviluppo sostenibile, il miglioramento della qualità della vita e il rafforzamento dell’attrattività e della competitività dell’area metropolitana torinese. L’idea che ne sta alla base è quella di dare continuità alla Rete ecologica regionale e provinciale, connettendo tra loro, valorizzando e rendendo maggiormente fruibili le aree naturalistiche, fluviali e agricole, i beni storico-culturali e le residenze sabaude delle località della cintura e di un’ampia fascia pedemontana ad ovest di Torino. Il progetto ha previsto interventi e sistemi di gestione che interessano sei ambiti sovracomunali coordinati dai Comuni capofila:TorinoVenariaRivoliNichelinoChieri e Settimo Torinese. Corona Verde è stato avviato nell’agosto 2009 con un finanziamento europeo FESR di 10 milioni di Euro. Il progetto è governato da una cabina di regia di cui fanno parte la Regione Piemonte, la Città Metropolitana di Torino, il Parco del Po, il Ministero dei Beni culturali e i Comuni capofila dei sei ambiti in cui sono stati suddivisi gli interventi. La cabina di regia ha esaminato e valutato cinquantasei progetti, stilando la classifica finale che ha permesso di finanziarne dodici, fra i quali due elaborati dall’allora Provincia di Torino per l’ambito di cui è capofila il Comune di Nichelino. Nel marzo 2010 la Giunta regionale ha definito l’elenco dei Comuni interessati e ha approvato lo schema del protocollo di intesa per la realizzazione del progetto, siglato da oltre novanta tra Enti, associazioni, ordini professionali. La Provincia di Torino – oggiCittà Metropolitana – ha aderito ufficialmente a Corona Verde nel febbraio 2011. Per i due progetti direttamente seguiti, l’Ente ha assunto il ruolo di stazione appaltante, curando la progettazione e la direzione dei lavori. Il primo progetto era volto alla sistemazione naturalistica e alla valorizzazione ciclopedonale delle sponde del Sangone nel tratto pedemontano. Il secondo riguardava la riqualificazione del Parco provinciale del Monte San Giorgio di Piossasco, il miglioramento della sua accessibilità e la valorizzazione dell’area pedemontana che collega il Parco di Piossasco a quello regionale dei Laghi di Avigliana. La sistemazione naturalistica spondale e la fruizione ciclopedonale del tratto pedemontano del Sangone vanno di pari passo con la valorizzazione del Parco dei Laghi di Avigliana e della zona di salvaguardia del torrente, con una serie di interventi per la riqualificazione delle componenti ecosistemiche di pregio e per il rafforzamento della funzione di corridoi ecologici svolta dal Sangone e dalla Gora di Piossasco, o “Sangonetto”, un elemento storico del paesaggio rurale, fondamentale per la regimazione delle acque superficiali che scendono dal Monte San Giorgio. Alla fruizione turistica, naturalistica e storico-culturale contribuiscono il completamento e la razionalizzazione dei percorsi ciclo-pedonali esistenti.

GLI INTERVENTI IN DETTAGLIO

Interventi selvicolturali

Su aree di proprietà della Città Metropolitana di Torino (area cava) e del Comune di Piossasco sono stati effettuati diradamenti selettivi sui rimboschimenti di pino nero impiantati all’inizio del ‘900. Gli interventi favoriranno lo sviluppo della vegetazione tipica delle aree collinari pedemontane, in cui dominano i boschi di latifoglie autoctone a prevalenza di querce (roverelle, farnie, roveri), aceri, carpini, ciliegi, frassini. Il regolamento forestale regionale individua sei specie forestali esotiche fortemente invasive, la cui espansione deve essere contrastata poiché rappresenta un rischio per la conservazione della biodiversità. Fra queste compare la quercia rossa, ampiamente presente nei boschi del parco. L’intervento finanziato mira a ridurre l’estensione del nucleo di quercia rossa presente e a prevenirne la futura espansione. Nelle aree in cui sono stati effettuati gli abbattimenti sono state messe a dimora all’inizio di novembre del 2015 circa 5mila nuove piante provenienti in parte dal vivaio comunale di Piossasco, ripristinato grazie a una convenzione fra il Comune di Piossasco, la Provincia di Torino e Banca Intesa San Paolo. Per contrastare la diffusione della processionaria nei boschi di conifere si è provveduto a eliminare i nidi degli insetti, ad aspergere l’area con il batterio antagonista Bacillus thuringiensis (lo stesso utilizzato per contrastare le zanzare) e a posizionare trappole con feromoni.
Miglioramento dell’accessibilità dell’area

Per promuovere il parco come meta di turismo di prossimità e incrementarne la capacità recettiva sono stati rafforzati i collegamenti fra l’area protetta e il territorio circostante, con un particolare riguardo alla viabilità minore dedicata alla mobilità dolce. Sono state realizzate piste ciclabili, strade bianche e alcune connessioni necessarie a mettere in rete quelle già esistenti nei vari Comuni. È stato identificato un ingresso principale con adeguato parcheggio nell’area dei Tiri, ove si trovano il vivaio comunale e il centro. La rete viaria interna all’area protetta è stata oggetto di manutenzione straordinaria ed è stata completamente risistemata la strada carrabile di 5 km che conduce alla vetta del Monte. È stato riaperto un vecchio sentiero, di cui si era persa la traccia. E’ stata migliorata la percorribilità di alcuni tratti e sono stati segnalati tutti gli itinerari con un’apposita cartellonistica.

Messa in sicurezza di aree pericolose

All’interno del parco fu attiva fino agli anni ’50 del secolo scorso una cava, gestita dall’allora Provincia di Torino, per l’estrazione di pietrisco da utilizzare nella realizzazione e manutenzione della rete stradale. La cava fu chiusa quando ancora la normativa di settore non prevedeva il ripristino ambientale delle aree coltivate e rimase così come era stata lasciata: un unico fronte, alto circa 150 metri, a strapiombo sul piazzale. Il fronte è pericoloso non solo per il potenziale rischio di caduta, ma anche perché presenta, nella porzione superiore, una fratturazione che potrebbe determinare il distacco di blocchi di roccia. Per evitare rischi all’incolumità pubblica si è scelto di delimitare sul piazzale di cava un percorso aperto al pubblico, posto a distanza di sicurezza dal fronte di cava e protetto da una cortina arborea generata da un rimboschimento con specie autoctone miste. Sono state inoltre installate alcune bacheche illustrative della storia del luogo.

Valorizzazione delle caratteristiche ambientali dell’area

Il parco, seppure di modeste dimensioni (meno di 400 ettari), conserva una flora e una fauna frutto di originale commistione fra elementi alpini e mediterranei. La vetta del Monte San Giorgio è un punto di osservazione privilegiato, che consente allo sguardo di spaziare a 360° sulla collina torinese, sulla pianura padana e sull’arco alpino occidentale. Per valorizzare il panorama è stato progettato e posizionato sulla cima del Monte un “arco fotografico”, che illustra i profili e indica i nomi delle vette circostanti. Il punto di osservazione della vetta riveste un ruolo particolare nell’ambito di Corona Verde perché consente di osservare monumenti importanti come il Castello di Rivoli e la Basilica di Superga. Le peculiarità naturalistiche e storiche del parco sono illustrate nelle ventiquattro bacheche dislocate agli accessi e lungo i principali itinerari ciclo-pedonali. Uno specifico itinerario botanico, situato lungo un sentiero adatto a tutte le età, conduce il visitatore alla scoperta delle specie forestali presenti nel parco attraverso ventisei pannelli studiati per aiutare a riconoscere le caratteristiche distintive delle piante.

Ampliamento della vasca antincendio

Il progetto ha consentito di ampliare le dimensioni della vasca antincendio, per renderla accessibile agli elicotteri del soccorso forestale. La vasca è stata riprofilata e impermeabilizzata, mantenendone le caratteristiche naturalistiche. La recinzione dell’area è stata totalmente sostituita.

Ampliamento delle capacità ricettive del parco

Nei pressi dell’ingresso principale del parco, nell’area Tiri, a poche decine di metri dal parcheggio, è stata allestita una zona per il barbecue, dotata di otto postazioni con griglia, una fontanella con acqua potabile, tavoli con panche e un’isola ecologica per la raccolta differenziata dei rifiuti. L’area è facilmente accessibile anche alle persone con disabilità motorie. L’immediata vicinanza al vivaio, al centro di ippoterapia e alla cascina didattica offre l’opportunità di partecipare a laboratori e ad attività ludico-motorie.

Fonte: ecodallecitta.it

Commissione Bilancio della Regione Piemonte, confermati i tagli al trasporto pubblico

Il trasporto pubblico perde in un anno 27 milioni di euro che si tradurranno in meno servizi. E per il 2016 e il 2017 i tagli saranno più consistenti382199

La Giunta regionale del Piemonte ha presentato ieri, lunedì 9 marzo, il bilancio per il 2015 e i tagli preannunciati con i disegni di legge regionale 83 e 84 del 24 dicembre 2014 vengono tutti confermati. Perché diventino definitivi bisognerà aspettare sia l’incontro di mercoledì a Roma con il Ministero dell’Economia e Cassa Depositi e Prestiti per lo slittamento del pagamento dei 165 milioni di euro di ammortamento mutui, sia il voto del Consiglio Regionale.
Finora si parla di 27 milioni di euro in meno per il trasporto pubblico, se si analizzano i dati pubblicati sul Bilancio di previsione per l’anno finanziario 2015. Stando alle dichiarazioni dell’Assessore ai Trasporti Balocco, una parte di questi (tra 8 e 9 milioni) verranno recuperati con la nuova Agenzia per la mobilità regionale attraverso l’ Iva sui contratti. «Per il resto razionalizzeremo il servizio – spiega l’assessore- e so che amministrazioni e aziende non saranno contente, ma credo ci siano ancora margini per risparmiare». Se invece si analizza il “bilancio pluriennale per gli anni finanziari 2015-2017”, presentato nella seduta del 24 dicembre dello scorso anno, i tagli agli stanziamenti sono molto più corposi, infatti si passa dai 642.405.376,64 € stanziati per il 2015 ai 483.000.000,00 € per il 2016 e alla stessa cifra per il 2017, una riduzione di quasi 320 milioni di euro in due anni.

 

Fonte: ecodallecitta.it

Il risparmio energetico comincia da scuola, il progetto della Regione Piemonte

Al via la IV edizione del progetto “il risparmio energetico comincia da scuola” promosso dalla Direzione Istruzione, Formazione professionale e Lavoro della Regione Piemonte. Il progetto regionale di educazione dei giovani al rispetto dell’ambiente e alla lotta contro gli sprechi380381

Sono circa 2.000 gli studenti piemontesi che quest’anno partecipano alla 4^ edizione del progetto “il risparmio energetico comincia da scuola”, promosso dalla Direzione Istruzione, Formazione Professionale e Lavoro della Regione Piemonte e organizzato da Pracatinat S.C.P.A. nell’ambito delle attività di sensibilizzazione ambientale rivolte al mondo scolastico. L’iniziativa ha ricevuto il patrocinio dell’ENEA, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile. Il progetto, nell’a.s. 2014/2015 prosegue nelle classi quinte della Scuola primaria e studenti della Scuola secondaria di primo grado degli Istituti comprensivi di Biella, Novara, Torino e Vercelli che hanno già partecipato alle precedenti edizioni. E’ previsto inoltre un ampliamento con il coinvolgimento di un Istituto comprensivo per ognuno dei Comuni di Cuneo, Bra e Pinerolo, ed una fase aperta a tutte le classi 5^ della scuole elementari e alle scuole medie piemontesi, attraverso un concorso che sarà proposto sulla pagina Facebook del progetto.
Novità della 4^ edizione è la piattaforma web www.risparmioenergeticoascuola.it che consente l’accesso, libero a tutti i docenti o studenti interessati, alle videolezioni, presentazioni e pubblicazioni prodotte nell’ambito del progetto, e in particolare ai seminari scientifici realizzati da Enea sui temi di più grande attualità. Anche quest’anno sono previste lezioni frontali che spiegano i principi del risparmio energetico e della sostenibilità ambientale, non solo come necessità di un corretto stile di vita ma anche come futura opportunità professionale per gli studenti.  Lezioni dietro i banchi dunque, ma anche intrattenimento educativo con lo spettacolo teatrale “Game over”, in cui il giovane protagonista fa i conti con un misterioso uomo del futuro che mostra il degrado ormai irrecuperabile del pianeta, a causa dei comportamenti sbagliati dell’Umanità. Dopo aver scoperto l’esistenza di elettrodomestici “energivori” e aver capito cosa può fare ognuno di noi per combattere gli sprechi energetici (dalla sostituzione dei vecchi impianti alle nuove tecniche di bioedilizia), i ragazzi passeranno dalla teoria alla pratica grazie al “sistema scatol8“, un dispositivo in grado di misurare lo spreco energetico di un luogo, come ad esempio la scuola.  Dall’avvio del progetto sono già stati coinvolti 6.400 studenti delle scuole elementari e medie della Regione Piemonte, a tutti i partecipanti è stato distribuito l’opuscolo dal titolo “la casa attiva – abitare un futuro economicamente sostenibile in armonia con l’ambiente” che da novembre sarà disponibile in versione e-book sulla piattaforma www.risparmioenergeticoascuola.it Nel mese di maggio 2015 in occasione della 7^ edizione di Cherasco Ecofutura, Expo dedicata alle fonti di energia rinnovabile ed alla mobilità sostenibile, si svolgerà una giornata dedicata al risparmio energetico, con la presentazione delle esperienze svolte dagli studenti nell’ambito del progetto regionale “Il risparmio energetico comincia da scuola”.
“La razionalizzazione dell’uso dell’energia e delle risorse – dichiara l’assessore all’istruzione e alla Formazione professionale Gianna Pentenero – rappresenta certamente uno degli obiettivi più impegnativi dei prossimi anni.
Per questo motivo la Regione Piemonte ha rinnovato il suo impegno nel creare azioni educative capillari e integrate rivolte ai ragazzi, con l’obiettivo di assegnare all’azione conoscitiva il ruolo di far emergere orientamenti innovativi e, quindi, scelte più appropriate. Si tratta di argomenti con cui confrontarsi quotidianamente e intorno ai quali, nonostante si avverta una sensibilità nuova, siamo ancora lontani da cambiamenti concreti. La sostenibilità di domani è nelle mani delle giovani generazioni che già a scuola possono imparare a rispettare e salvaguardare l’ambiente adottando comportamenti individuali che possano modificare i comportamenti collettivi”.
“Pracatinat – ha dichiarato Marina Bertiglia, presidente della Società Consortile per Azioni Pracatinat – grazie a questo progetto, consolida la sua attività dedicata ai temi green, dedicando agli studenti dei diversi gradi scolastici attività che vanno dal risparmio energetico all’alternanza scuola lavoro, alla partecipazione a percorsi ITS. Siamo infatti convinti che soltanto attraverso un’azione coerente, costruita con i partner istituzionali, ma anche con il privato, sia possibile implementare percorsi interdisciplinari, motivanti per i ragazzi e per i docenti su argomenti che coinvolgono non soltanto la vita di tutti i giorni ma soprattutto il futuro di tutti. Per noi la sostenibilità non è soltanto un obiettivo europeo, ma soprattutto una sfida quotidiana alla quale tendere sotto il profilo formativo”.

 

Fonte: ecodallecitta.it

VenTo, la Regione Piemonte aderisce al progetto della pista ciclabile più lunga d’Italia

Su proposta degli assessori Francesco Balocco, Giorgio Ferrero, Antonella Parigi ed Alberto Valmaggia è stata decisa ieri 8 settembre l’adesione della Regione Piemonte al progetto VenTo, elaborato dal Politecnico di Milano per realizzare un’infrastruttura viaria ciclabile di lunga percorrenza lungo il fiume Po380169

Su proposta dell’assessore ai Trasporti Francesco Balocco, alla Cultura e al Turismo Antonella Parigi, e all’Ambiente Alberto Valmaggia, la Giunta Regionale ha espresso la sua adesione al progetto elaborato dal Politecnico di MilanoVenTo, la via ciclabile lunga 679 Km che collega Torino a Venezia e che, ad oggi, risulta essere il percorso ciclabile più lungo d’Italia.  Dopo questo importante riconoscimento da parte della Regione, verranno definite e forme di collaborazione istituzionale per l’attuazione dell’intervento con i promotori, il Ministero dei Beni Culturali le Regioni Lombardia, Emilia Romagna e Veneto e gli enti locali.  Si tratta di un importante passo in avanti non solo per la diffusione di una mobilità dolce e alternativa, ma anche per i risvolti economici e occupazionali che un progetto così strutturato e che vede l’appoggio delle istituzioni può garantire. Secondo i calcoli, infatti, l’infrastruttura ciclabile con le attività ad essa collegate potrebbero portare introiti che vanno dagli 80 ai 100 milioni di euro l’anno, offrendo 2000 nuovi posti di lavoro e sviluppare un turismo legato alla valorizzazione dell’ambiente.

 

Fonte: ecodallecitta.it

Bollo auto: il promemoria via sms farà risparmiare al Piemonte 600 mila euro in un anno

In Piemonte un promemoria via email o sms sostituirà il tradizionale avviso cartaceo per ricordare di pagare la tassa automobilistica. Secondo le previsioni della Regione il servizio “Memobollo” nel primo anno permetterà di sostituire il 15% delle comunicazioni via posta tradizionale378528

Per i piemontesi sarà più semplice ricordarsi di pagare la tassa automobilistica, grazie al nuovo servizio regionale Memobollo, che permette di ricevere via email o sms un promemoria in prossimità della scadenza del pagamento. A chi attiva il servizio non sarà quindi più spedito a casa l’avviso cartaceo. Il tutto con un duplice vantaggio: una comunicazione più rapida e diretta per il cittadino e risparmi sui costi di carta e postalizzazione per l’amministrazione regionale. Attivare Memobollo è molto semplice: basta collegarsi a Sistema Piemonte (www.sistemapiemonte.it), il portale per l’accesso ai servizi digitali della Regione Piemonte, rivolto a cittadini, imprese e pubbliche amministrazioni e realizzato dal CSI. Su Sistema Piemonte è disponibile Bollo web, una sezione costruita appositamente per i cittadini e le imprese tenuti al versamento della tassa automobilistica. In pochi semplici passi l’utente può attivare Memobollo e ricevere il promemoria di pagamento al proprio indirizzo di posta elettronica o via sms al numero di cellulare che avrà indicato, con la possibilità di modificare in ogni momento i dati inseriti o di disattivare il servizio. Memobollo è solo il primo di una serie di servizi che la Regione ha chiesto al CSI Piemonte di realizzare, con l’obiettivo di rendere sempre più rapida ed efficace la comunicazione con i cittadini in materia di tassa automobilistica. “Questo percorso che abbiamo intrapreso -ha commentato Gilberto Pichetto Fratin, Vice Presidente e Assessore al Bilancio della Regione Piemonte– è un ulteriore passo verso la dematerializzazione, che significa meno carta, meno spese postali e quindi risparmi economici, oltre a comunicazioni più dirette e immediate con i cittadini. Oggi sono 2,5 milioni gli avvisi di pagamento per il bollo auto inviati in modalità cartacea. Nel primo anno di attivazione del servizio Memobollo, ci aspettiamo una riduzione del 15% delle comunicazioni via posta tradizionale, con un risparmio stimabile di circa 600.000 euro.” La gestione della tassa automobilistica sta passando interamente alla Regione Piemonte, che, grazie a questa internalizzazione, potrà governare l’intero processo in modo più efficiente, senza intermediazioni nel rapporto con il cittadino.

Fonte: ecodallecittà

Piemonte: le scuole si cimentano con la green economy

La Regione lancia un concorso per la creazione di un videoclip sul rapporto giovani-ambiente-green economy rivolto alle scuole. In programma anche un percorso di formazione per accrescere le conoscenze sulle nuove professioni verdi378265

La green economy come prospettiva di cambiamento culturale, professionale-operativo e di sviluppo del territorio è il principio ispiratore del progetto “Green Economy: fuori dalla nicchia!”, promosso dalla Regione Piemonte in collaborazione con Pracatinat, la struttura che offre servizi educativi e formativi nel cuore del parco delle Alpi Cozie. Nell’ambito del progetto è stato recentemente lanciato il concorso “Gaia siamo noi” per la creazione di un videoclip sul rapporto giovani-ambiente-green economy. Il contest è rivolto alle scuole secondarie di primo grado e al biennio delle scuole secondarie di secondo grado del Piemonte e la fonte d’ispirazione sul tema sarà “Gli invisibili. L’enigma di Gaia”, libro dello scrittore per ragazzi Giovanni Del Ponte. La premiazione avverrà giovedì 8 maggio al Salone Internazionale del Libro di Torino. Parallelamente al concorso si svilupperà un percorso di ricerca-formazione dal titolo “Profili green”, per accrescere conoscenze, abilità e competenze sulle nuove professioni verdi. Il percorso, nato dalla collaborazione di Pracatinat con l’Istituto Buniva, il Liceo Porporato di Pinerolo e l’Acea Pinerolese, servirà ad identificare specificità di contenuto e metodologiche per la green economy in alcuni indirizzi di scuola superiore e produrre interazioni innovative tra scuola, mondo del lavoro e famiglie. “E’ significativo che proprio nell’anno europeo per l’economia verde -ha dichiarato l’assessore regionale all’Ambiente Roberto Ravello– Pracatinat abbia deciso di investire su progettualità educative e formative che, basandosi sulla green economy, introducono nell’ambito dell’offerta rivolta agli studenti, un filone inedito, quello relativo ad innovazione e sviluppo. La Regione è riuscita a garantire, pur in un momento difficile, un sostegno concreto a Pracatinat credendo nel grande valore che riveste per il territorio e per le finalità educative sulle tematiche ambientali”.

Fonte: ecodallecittà

Piemonte, 1,5 mln di euro per lo sviluppo della filiera bosco energia

Valtra

 

La Regione Piemonte con un proprio decreto dirigenziale dello scorso 6 febbraio 2014, ha stanziato con apposito bando circa 1,5 milioni di euro a favore dell’utilizzo energetico delle biomasse forestali, in una prospettiva di sviluppo di una filiera integrata. La nuova iniziativa piemontese rientra nel Programma PAR FSC 2007-2013, e finanzierà a fondo perduto fino al 50% della spesa (con un tetto massimo di 200mila euro) gli interventi e progetti finalizzati alla realizzazione di una serie di investimenti.

Ecco gli interventi finanziabili da bando:

  • impianti per la produzione di energia termica o per la cogenerazione di energia termica ed elettrica che utilizzano biomasse forestali;
  • piattaforme per conferimento, lavorazione e commercializzazione delle biomasse forestali;
  • piani di approvvigionamento, piani forestali aziendali e interventi di miglioramento boschivo;
  • definizione degli accordi (contratti, soggetti giuridici) organizzativi e commerciali per la realizzazione di filiere corte (protocolli pluriennali d’acquisto);
  • definizione degli accordi per pervenire alla gestione forestale associata che sia unitaria per gli aspetti tecnici ed economici, professionale e multifunzionale;
  • acquisto o locazione di terreni per un importo non superiore al 10% delle spese ammesse a contributo.

Potranno aver accesso al bando di finanziamento i Comuni montani, i proprietari forestali pubblici e/o privati, le imprese forestali e le ESCo. La dotazione finanziaria del bando ammonta complessivamente a € 1.434.822,61. Il termine ultimo per la presentazione delle domande di contributo è il 10 aprile 2014.

Fonte: EnergyManager.net

 Regione Piemonte. Bando per lo sviluppo della filiera bosco energia. (1.74 MB)