Milioni di bambini iPhone-dipendenti: lettera aperta alla Apple

Con milioni di iPhone e iPad venduti nel mondo, la Apple si può definire a ragione una delle principali fonti di esposizione alle radiazioni elettromagnetiche. I bambini sono sempre più dipendenti da questi dispositivi, immersi nei campi del wi-fi anche scuola. L’associazione americana Fearless Parents ha deciso di prendere l’iniziativa e scrivere una lettera aperta alla Apple. Potete farlo anche voi, vi spieghiamo come.applecupertino

Louise Kuo Habakus, presidente di Fearless Parents ha inviato una lettera aperta al CEO della Apple Inc. Se volete farlo anche voi, questo è l’indirizzo completo:

Mr. Tim Cook
CEO, Apple Inc.
1 Infinite Loop,Cupertino, CA 95014
(408) 996-1010 TCook@apple.com


«Caro Tim – scrive la Habakus – nell’interesse di tanti genitori preoccupati le scrivo per chiedere il suo aiuto. Lei guida una società che negli ultimi anni ha mostrato di avere una enorme influenza culturale. I prodotti Apple sono desiderati, ammirati e acquistati da adulti e bambini. Avete un giro d’affari maggiore di quelli di  Google, Amazon e Facebook messi insieme. Siete una delle società che produce più utili al mondo, avete risorse inimmaginabili; avete 800 milioni di account iTunes (corredati di informazioni sulle e-mail e le carte di credito) e avete a disposizione oltre 150 miliardi di dollari di liquidità. Congratulazioni – prosegue la Habakus nella sua lettera – Ma con il successo deve esserci anche un’assunzione di responsabilità. I bambini stanno usando moltissimo i vostri dispositivi.Tre quarti dei bambini americani  hanno accesso a un dispositivo mobile, molti sono Apple. Il 40% dei bambini utilizza un iPad prima di imparare a parlare . Questi dati vengono dalla Common Sense Media Research e sono vecchi di oltre un anno. Gli iPad dominano anche nelle scuole, i bambini trascorrono con questi dispositivi ore e ore, a scuola e a casa. Secondo dati del 2009, i bambini americani trascorrono 7,5 ore al giorno davanti a uno strumento di questo genere e sono immersi nelle radiazioni per il continuo uso di tecnologia wireless.
Ora, rendetevi conto che abbiamo un problema. Le radiazioni sono dannose, soprattutto per i bambini. Certo, non tutte, ma quelle legate a questi dispositivi sì. I pericoli sono documentati e reali. Ci sono oltre mille studi che correlano le radiazioni legate alla frequenza usata per le comunicazioni con gravi problemi di salute, incluso cancro, disturbi neurologici, disfunzioni immunitarie, danni alla barriera ematoencefalica, modificazioni genetiche, infertilità, disturbi cognitivi, diminuzione della memoria e dell’attenzione, tremori, disturbi del sonno e danni alla vista. I bambini corrono un altissimo rischio. «L’esposizione alle radiazioni è maggiore per i bambini rispetto agli adulti perché hanno il cranio più sottile e il loro cervello contiene una maggiore quantità di acqua e di ioni (…), tutto ciò favorisce la penetrazione delle radiazioni» dice uno studio del 2013. «La testa di un bambino può assorbire due volte più radiazioni e il midollo spinale dieci volte più di un adulto» dice un altro studio. Le attuali politiche e i limiti di esposizione sono inadeguati per proteggere la salute pubblica, come ha affermato anche la rivista Pathophysiology. Un  iPad  conta su cinque antenne operative che, se non disabilitate, continuano ad emettere radiazioni ad alta frequenza ogni quattro secondi. La frequenza del corpo umano è di circa 7.83Hz mentre le frequenze del wi-fi vanno dai 2 miliardi e 400 milioni ai 5 miliardi di Hz. Un bambino accanto ad un iPad con il wi-fi attivato assorbe una quantità molto significativa di radiazioni. I genitori dovrebbero sapere che l’esposizione alle radiazioni funziona ad accumulo durante tutta la vita e questo Apple lo sa bene. La guida all’uso dell’iPadafferma che il dispositivo contiene componenti che emettono campi elettromagnetici e voi indirizzate i clienti alla vostra sezione legale se si vuole minimizzare l’esposizione. La dipendenza che i bimbi sviluppano è un problema serio. I bambini hanno grande difficoltà a gestire l’utilizzo di tali dispositivi e adottano abitudini ossessive. Il 95% dei bambini ha accesso a internet e il 78% ha un telefono cellulare. Voi sapete sicuramente che la stragrande maggioranza delle persone non fa nulla per minimizzare l’esposizione ad iPad e iPhone. Come tutte le società che producono beni di largo consumo, anche Apple conduce ampie indagini di mercato, quindi se volete potete migliorare. Il 4G LTE è il nuovo standard di comunicazione wireless per i dispositivi mobili che è fino a 10 volte più veloce del 3G. Apple sta preparando prodotti con antenne multiple per utilizzare questa tecnologia. Ma sono sicuri? Il primo studio sulle frequenza radio LTE pubblicato sulla rivista Clinical Neurophysiology dimostra che l’attività su entrambi i lobi del cervello viene influenzata dopo 30 minuti di esposizione con cellulare che utilizza LTE, quindi i rischi per la salute sembrano ancora maggiori.
Apple ha una responsabilità etica verso i propri clienti. Ad oggi, avete venduto 500 milioni di iPhone e 180 milioni di iPad, con miliardi di dollari di profitti. Non sto dicendo che violate la legge, né che siete l’unica causa dell’esposizione all’elettrosmog. Sto dicendo che siete nella posizione giusta per giocare un ruolo molto importante per cambiare le cose. Gli analisti stanno dicendo che la Apple sta diventando sempre meno “culturalmente ispirata” e sempre più società d’affari; vi invito a recuperare l’ispirazione originaria che vi contraddistingueva e vi richiamo al rispetto dei vostri clienti. Non siate come Monsanto!! Favorite invece la conoscenza, la verità, l’informazione. Vi ricordate quando avete resistito in giudizio contro la città di San Francisco perché voleva informare tutti i cittadini sulla reale esposizione prevista per ogni tipo di dispositivo? Siete riusciti a impedirlo. Ma questo è il modo di agire di Monsanto quando cerca in tutti i modi di boicottare l’etichettatura degli ogm! Non imboccate anche voi quella strada. Cominciate a testare i dispositivi e il modo in cui vengono usati e sollecitate i governi a fare il loro dovere con leggi adeguate a proteggere la salute della popolazione. Pretendete che tutti i produttori eseguano test sui livelli di radiazioni dei telefoni cellulari, test veri, non manipolati o artefatti. Cercate di produrre dispositivi sicuri, favorite la diffusione delle App che misurano le radiazioni, promuovete la ricerca indipendente, sostenete il lavoro che sta facendo il BioInitiative Working Group. Sostenete la ricerca sulla sicurezza senza però volerla controllare. L’epidemiologo Devra Davis raccomanda una sorveglianza nazionale sull’esposizione alle radiofrequenze e un monitoraggio sull’utilizzo dei cellulari. Provate a devolvere una parte del vostro enorme budget nella produzione di dispositivi sicuri per le prossime generazioni, aggiungete etichette informative e istruzioni per un uso corretto e non pericoloso, fornite ai clienti il livello di radiazioni assorbibili. Rendete più semplice lo spegnimento delle antenne. Permettete alla gente di non utilizzare 3G o 4G quando non è connessa a internet. Fate pubblicità e vendete in modo responsabile! Non cercate in tutti i modi di irretire i bambini e scoraggiate l’uso del wireless nelle scuole. L’Oms e il Consiglio d’Europa concordano su questo. Il governo francese ha stabilito il divieto dei cellulari nelle scuole per bambini sotto i 14 anni. Insegnate a chi compra Apple a non abusare dei dispositivi, a disattivarli, a minimizzare l’esposizione, scorraggiate l’uso del wi-fi, conducete campagne di educazione di massa su questo.
Siate grandi e sorprendeteci! Vorremmo ancora avere fiducia in voi!».

Da questi video comprenderete cosa accade con iPhone e iPad.

Fonte: ilcambiamento.it

ACCENDI LA LUCE GIUSTA!!!

LED_hand2-586x390

I GRANDI PERICOLI DELLE LAMPADE A RISPARMIO ENERGETICO “CFL” (Lampadine Fluorescenti Compatte)

“La retorica della lampadina fluorescente continua. Da più di un decennio continuiamo ad attribuirle un ruolo importante nella lotta ai cambiamenti climatici, senza renderci conto delle innumerevoli problematiche sotto il profilo della salute e dello stesso ambiente”

Ci siamo già occupati del tema su Terra Nuova di gennaio, scatenando non poche perplessità. Adesso l’argomento viene affrontato anche da ADUC e riportato su il “Consapevole”, attraverso la diffusione di ulteriori pubblicazioni scientifiche e di un appello lanciato da David Price, coordinatore della Spectrum Alliance, nell’ambito della più vasta campagna di sensibilizzazione in Europa sulle conseguenze alla salute originate dall’uso di questo genere di illuminazione. Da settembre 2012 sono state messe al bando in tutta l’Unione Europea le lampadine ad incandescenza, per fare spazio a quelle a minor consumo energetico. Ma a quale costo?

Immagine comparazioni

Le lampadine fluorescenti compatte -CFL- (note come lampadine a basso consumo energetico) possono di fatto provocare ulteriori gravi danni a fasce di popolazione affette da patologie quali il Lupus, forme di dermatite o eczema, elettrosensitività, autismo, epilessia, emicrania, alcuni tipi di porfiria e molte altre ancora, che possono soffrire gravi e dolorose reazioni all’illuminazione a basso consumo. Queste lampadine CFL, distribuite a destra e manca da associazioni ambientaliste e da fornitori di energia elettrica (già questo dovrebbe far pensare), presentano purtroppo tre principali problemi: le radiazioni elettromagnetiche, il mercurio e le radiazioni UV. Riportiamo uno stralcio dell’articolo pubblicato su il “Consapevole” e la rivista “Icaro”.

Radiazioni elettromagnetiche.

Misurazioni eseguite dimostrano che le CFL generano potenti campi elettromagnetici a poca distanza dalla sorgente, fino ad un metro di distanza (1). Il centro indipendente di ricerche francese CRIIREM (Centre de recherche et d’information sur les rayonnements electromagnetiques) sconsiglia pertanto di utilizzare lampadine a basso consumo energetico a brevi distanze, come ad esempio per illuminare i comodini delle camere da letto o le scrivanie (2). La messa al bando delle lampadine ad incandescenza porterà quindi ad un aumento delle persone sottoposte ad alti livelli di radiazioni elettromagnetiche. Inoltre esistono che il campo elettromagnetico generato dalle CFL può viaggiare all’interno dei cavi elettrici esponendo le persone alla così detta “elettricità sporca” in tutta l’abitazione. Uno studio pubblicato nel giugno del 2008 dall’American Journal of Industrial Medicine, segnalava che questa elettricità sporca aumenta di 5 volte il rischio di contrarre il cancro (3). L’effetto dannoso dell’elettricità sporca è stato evidenziato anche dalle ricerche condotte dalla ricercatrice canadese Marta Havas (4). Le lampade alogene a basso voltaggio (12V) possono anch’esse essere dannose a causa del campo elettromagnetico generato dal trasformatore. Ciò succede in particolare con le radiazioni emesse dai “trasformatori elettronici” che possono contaminare anche le condutture generando elettricità sporca. Le lampade alogene a 220V non hanno invece questo effetto.

Mercurio.

Le CFL contengono da 3 a 5 mg di mercurio, una sostanza estremamente tossica per il cervello, il sistema nervoso, i reni ed il fegato. Sebbene si dica che le CFL hanno un basso contenuto di mercurio, questo quantitativo è più che sufficiente a causare seri danni alla salute. In modo particolare sono a rischio le donne in stato di gravidanza ed i bambini piccoli, poiché il mercurio influisce sullo sviluppo del cervello e del sistema nervoso del feto e del neonato. Valutazioni eseguite dimostrano che quando una lampadina a basso consumo si rompe, i vapori di mercurio si diffondono e le emissioni superano di gran lunga i livelli di sicurezza per svariate settimane dalla rottura (5). Le lampadine che non vengono smaltite correttamente potrebbero rompersi nel camion della spazzatura, diffondendo i vapori di mercurio sulla città, o finire nelle discariche dove, il mercurio, può contaminare aria, acqua e suolo. Di conseguenza, la messa al bando delle lampadine ad incandescenza ed il conseguente aumento dell’utilizzo delle CFL, porterà centinaia di chilogrammi di mercurio direttamente nelle nostre case e nelle nostre strade.

Radiazioni UV.

Le CFL senza il doppio guscio protettivo (ed anche alcuni tipi di lampade alogene) emettono radiazioni UV-B e tracce di UV-C. E’ ben noto che questo tipo di radiazioni sono dannose per la pelle (i.e. tumore della pelle) e per gli occhi (i.e. cataratta). Diversi studi,infatti, dimostrano che le lampade fluorescenti aumentano il rischio di contrarre tumori della pelle (6). La British Association of Dermatologists sostiene che le persone che soffrono di alcune malattie della pelle o che sono sensibili alla luce, accusano un aggravamento dei loro sintomi in conseguenza dell’uso di lampadine a basso consumo energetico (7). Perfino individui senza problemi cutanei preesistenti, possono sviluppare sul viso sintomi allergici e/o lesioni simili alle ustioni da sole (8). La protezione supplementare del doppio guscio sulle CFL può circoscrivere il problema delle radiazioni UV, ma finché saranno vendute CFL senza doppia protezione, le radiazioni UV continueranno ad essere un alto fattore di rischio.

Ulteriori problemi

Altri problemi correlati all’uso delle CFL comprendono il tremolio della luce che può provocare mal di testa, affaticamento della vista e problemi di concentrazione (9) e l’alta percentuale della componente blu della luce che, come è risaputo, diminuisce la produzione di melatonina, che a sua volta può causare disturbi del sonno, tumori, attacchi di cuore.

Casa fare?

Ricordiamo altresì che si stanno diffondendo altre tecnologie, sicuramente più efficienti, come l’illuminazione a LED, che risolvono in parte tutti questi problemi. Dobbiamo anche ricordare che la luce migliore rimane la luce naturale, che potremmo sfruttare al massimo anche all’interno delle nostre abitazioni. Per il resto potremmo continuare ad usare le lampadine fluorescenti con maggiore coscienza e parsimonia, ricordandoci di smaltire in modo corretto.

Rischio cancro delle lampadine a risparmio energetico

Le lampadine a risparmio energetico (CFL), emettono una quantità superiore alla media di raggi ultravioletti e quindi potrebbero aumentare il rischio di cancro alla pelle soprattutto per chi lavora ore e ore vicino alle fonti di luce. L’allarme arriva dal quotidiano britannico Guardian, la Health Protection Agency (HPA) ha condotto uno studio sui vari modelli di lampadine a risparmio energetico disponibili sul mercato ed ha verificato che il modello non incapsulato, emette livelli troppo elevati di radiazioni UV-C in 9 casi su 53. a2 centimetri di distanza dalla lampadina, ci si trova esposti a un livello di emissione ultravioletta paragonabile a quello della luce solare diretta in un giorno d’estate. “ Una esposizione ai raggi UV-C, anche limitata, causa danni al DNA”, spiega Anthony Carr della Sussex University, “il rischio più immediato, soprattutto per le categorie professionali che lavorano sotto la luce ravvicinata e continua di queste lampade, come gli orafi, è un arrossamento della pelle simile a una scottatura, ma è presente anche un limitato rischio di cancro della pelle”. Tutte le autorità internazionali però, stanno spingendo per la diffusione globale delle lampadine a risparmio energetico per motivi ecologici e economici. La soluzione? Utilizzare solo i modelli incapsulati o cambiare tecnologia con il LED.

Fonte: Sample I, Vidal J. Radiation warning over ecofriendly lightbulbs. The Guardian 09/10/2008

Immaginecfl

Lampade a basso consumo, la Svizzera invita a stare lontani

Non avvicinatevi a meno di trenta centimetri delle lampade a risparmio energetico. E’ il suggerimento diffuso dall’Ufficio federale della sanità pubblica svizzera in seguito ad un’indagine condotta dalla “It’ls Foundation” (Fondazione di ricerca sulle tecnologie dell’informazione nella società) di Zurigo diretta dal professor Niels Kuster del locale Politecnico. La ricerca voleva determinare con precisione, grazie ad un nuovo metodo di misura, i campi elettromagnetici generati dalle nuove lampade a risparmio, ora utilizzate in seguito alla decisione dell’Unione Europea di mettere al bando le tradizionali lampade ad incandescenza entro il 2012. in particolare interessava stabilire gli effetti generati sul corpo umano e, a tal proposito, si precisa che i valori di intensità rilevati a 30 centimetri dalle lampade considerate, sono inferiori (10%) alla soglia raccomandata dalla International Commission for Nonionizing Radiation Protection. Se però ci si avvicina al di sotto dei 30 centimetri, i valori misurati crescono rapidamente fino a superare in alcuni casi i limiti stabiliti. Per questo, a titolo prudenziale, l’ufficio della sanità pubblica di Berna, invita a mantenere l’opportuna distanza soprattutto se le lampade restano a lungo accese, come nel caso di quelle poste sulla scrivania. La ricerca è stata condotta utilizzando quattro manichini che rappresentavano un uomo, una donna, un bambino di 6 anni e una bambina di 11 anni, scandagliati in posizioni diverse e a varie distanze. Le lampade a risparmio energetico sono dotate di un trasformatore ed emettono campi elettrici a bassa e media frequenza che possono generare nell’organismo correnti elettriche, le quali, a partire da una certa intensità, sono in grado di provocare infiammazione dei nervi e dei muscoli. In passato era stato sollevato anche il problema dell’inquinamento perché, al loro interno contengono pure una quantità esigua di mercurio (inferiore a 5 milligrammi) che in caso di rottura del bulbo, può disperdersi nell’aria  Inoltre le lampade a basso consumo con bulbo fluorescente, in certe condizioni, lasciano filtrare una piccola parte dei raggi ultravioletti per cui, ad una certa distanza, inferiore a 20 centimetri e dopo una lunga esposizione, non si possono escludere eritemi cutanei. La decisione Svizzera è un buon provvedimento che dovremmo seguire, precisa Settimio Grimaldi, biofisico dell’Istituto di neurobiologia e medicina molecolare del Cnr. E non solo per le lampade ma anche per frigoriferi e lavatrici. Anch’essi emettono campi elettromagnetici e l’unico modo di difendere la nostra salute, eliminando gli effetti negativi, è quello di mantenere le distanze suggerite dall’indagine di Zurigo.

Fonte:corriere.it

Una soluzione?Lampade a LED. Go LED!!!

Fonte : coscienze in rete magazine