Purè di patate vegan e felafel

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Il purè di patate vegan con felafel vegetali è un piatto unico molto ricco e saporito e perfetto per una cena. Per il purè di patate per 4 persone scegliete 4 patate grandi; un bicchiere di latte di soia, 4 cucchiai di olio evo. Per i felafel ossia le polpette di ceci occorrono 400 gr. di ceci lessati, una cipolla, prezzemolo, farina,olio per friggere d’arachidi, sale e pepe.

Passiamo alla preparazione del purè che si inizia mettendo a bollire con la buccia ben pulita le patate e si lasciano cuocere per mezzora  Nel frattempo prepariamo i felafel, ossia le polpette di ceci. Nel mixer fate andare i ceci, il prezzemolo abbondante, la cipolla il sale, il pepe e tutti quegli aromi che più gradite e iniziate a tritare. Dovete ottenere una pasta morbida che passate in una ciotola. C’è chi fa riposare questo impasto, io personalmente i felafel li faccio anche subito. L’unica cosa è controllare che si riesca a ottenere le polpette perché se l’impasto è troppo friabile allora per legare si aggiunge della farina finché appunto non risulta bel consistente. A quel punto si fanno le polpette un po’ schiacciate e si friggono in olio abbondante. Li mettete una volta cotti a sgocciolare su carta assorbente. Veniamo alla preparazione del purè. Tolte le patata cotte dall’acqua le fate sgocciolare qualche minuto e le spellate; le mettete nel passapatate e schiacciate direttamente in pentola, correggete di sale pepe e aromi e aggiungete l’olio; ora a filo mettete il latte di soia e vi regolate sulla consistenza per evitare che venga liquido. Vi ho dato la misura di un bicchiere che è indicativa perché dipende un po’ dalla qualità di patate se assorbono più o meno liquido e dunque affidatevi al vostro gusto.

Componete purè di patate e felafel nel piatto di portata.

Fonte: ecoblog

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SENZA ZUCCHERO, MA SOLO SULLA CONFEZIONE……


senza zucchero

 

Senza zucchero è come un canto delle sirene per chi al saccarosio deve rinunciare ma non vuole rinunciare ai dolci. Altroconsumo, associazione indipendente di consumatori, ha scoperto quaranta dolci “diet” o “senza zucchero aggiunto” che lo zucchero ce l’hanno eccome ed ha inviato una segnalazione di presunta ingannevolezza all’Autorità garante della concorrenza. Si tratta soprattutto di biscotti, omogeneizzati, succhi di frutta, merendine, croissant, frullati, corn flakes, marmellate e purè di frutta.

Almaverde, Auchan, Campiello, Carrefour, Cerealvi, Colussi, Coop, DimmidiSì, Essezeta, Galbusera, Giusto Giuliani, Hero, Hipp, La Finestra, Materne Fruit, Misura, Mulino Bianco, Onlyou, Paluani, Probios, Rigoni di Asiago, Santal, Valfrutta, Valsoia, Vis e Zuegg sono i  ventisei marchi ai quali appartengono i 43 prodotti impropriamente venduti come senza zucchero.

Non è la prima volta che Altroconsumo si rivolge all’Autorità garante della concorrenza: in passato nel mirino erano finiti omogeneizzati, preparazioni a base di frutta e marmellate. Nella sua denuncia Altroconsumo spiega come tutti i messaggi che appaiono sulle confezioni siano:

non veritieri e scorretti e quindi da ritenere ingannevoli ai sensi dell’art. 19, 20 e 21 comma 1, lett. a) del D. Lgs  6/9/2005 n. 206, perché idonei ad indurre in errore le persone fisiche e giuridiche cui sono rivolti, tanto nel merito delle effettive caratteristiche del prodotto, quanto a pregiudicare il comportamento economico degli acquirenti.

In poche parole non si tratta soltanto di un inganno sostanziale (si compra un prodotto con zucchero pensando che lo zucchero non ci sia) ma si tratta di un comportamento di concorrenza sleale che fa prediligere un prodotto rispetto a un altro che magari possiede le stesse proprietà ma dichiara la presenza di zucchero sulla propria confezione.

Fonte: Altroconsumo