Come si esercita “l’ignoranza di Stato”

Il Foia (Freedom of Information Act, nome altisonante mutuato dagli Usa) doveva essere la legge che avrebbe permesso ai cittadini di conoscere dati e documenti sulle pubbliche amministrazioni, invece in Italia si è trovato di disinnescarla. Come? Semplice. Con il silenzio.9543-10301.png

Ad effettuare un primo monitoraggio sul Foia italiano è l’associazione “Diritto di sapere” che ha divulgato il rapporto “Ignoranza di Stato”. È stato realizzato inviando 800 richieste di accesso generalizzato con il coinvolgimento di 56 volontari tra giornalisti, cittadini e attivisti di ONG come Greenpeace, Legambiente, Transparency International – Italia e Arcigay.

«Abbiamo deciso di intitolarlo Ignoranza di Stato per tre ragioni – spiega l’associazione – La prima sono i numeri emersi alla fine di oltre sei mesi di lavoro: le 800 richieste inoltrate dai 56 volontari che hanno collaborato a questo esercizio hanno ricevuto una quota spropositata di non risposte (73%). È una cifra addirittura più alta del 65% del monitoraggio analogo che avevamo completato quattro anni fa sulla legge 241 di accesso agli atti che contemplava il silenzio amministrativo come legittimo, ma che ora è fuori legge (anche se non sanzionato). La seconda ragione è che uno su tre dei rifiuti che ci sono stati opposti sono di fatto illegittimi perché l’accesso è stato negato per mancanza di motivazione o utilizzando eccezioni non previste dal decreto trasparenza, a riprova che la nuova norma sia ancora poco conosciuta e rispettata dalle Pubbliche amministrazioni (PA). La terza ragione, più aneddotica, è che abbiamo toccato con mano la scarsa conoscenza del nuovo istituto sebbene siano stati concessi alle pubbliche amministrazioni ben sei mesi di tempo dalla sua apporvazione (giugno 2016)».

«Per quanto allarmante, il quadro che emerge dal monitoraggio dà anche una speranza di miglioramento. Alcune delle richieste erano infatti state presentate (e rigettate) nel 2013 perché basate sulla legge 241/1990 (che presentava molte più limitazioni). Quest’anno hanno ottenuto invece risposta positiva, permettendo di ottenere informazioni di indubbio interesse pubblico come, tra gli altri, copie degli scontrini delle spese degli eletti e informazioni sui rimpatri dei migranti. In breve, se applicato meglio e con meno discrezionalità da parte delle amministrazioni, nei prossimi anni il Foia potrebbe davvero contribuire a rendere l’Italia un po’ più trasparente».

Succederà? O meglio: chi ha interesse a fare in modo che succeda?

Fonte: ilcambiamento.it

Forum Compraverde, gli acquisti verdi volano

 

Conclusa l’VIII edizione della mostra-convegno dedicata agli acquisti verdi e alla green economy, un successo di presenze tra percorsi formativi e nuove progettualità380529

Si è conclusa con un successo oltre le aspettative per gli organizzatori l’VIII edizione del CompraVerde-BuyGreen– Forum Internazionale degli Acquisti Verdi, il più importante evento in Italia dedicato alle politiche e ai progetti sugli acquisti verdi e sostenibili tenutosi all’Acquario Romano – Casa dell’Architettura l’1 e il 2 ottobre.
In un clima di grande partecipazione e fermento sono stati registrati più di 700 incontri b2b tra operatori del settore e pubbliche amministrazioni “green”, oltre 150 gli enti pubblici e privati partecipanti e un crescente numero di Regioni italiane sempre più interessate alla formazione e alle proposte offerte dalla manifestazione tra cui Abruzzo, Basilicata, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana e Veneto. Oltre 80 i relatori che hanno animato le decine di iniziative culturali, sessioni di formazione, premiazioni e tavoli di filiera con l’obiettivo di favorire il confronto e le relazioni tra istituzioni, imprese e società civile sul tema del “comprare verde” pubblico e privato e sulle politiche per il rispetto dei criteri ambientali negli appalti e negli acquisti effettuati dalle pubbliche amministrazioni. Numerose le realtà che hanno partecipato e che hanno portato i loro servizi innovativi e sostenibili all’interno dell’area GreenContact, come quella di Eco.Energia azienda toscana che ha presentato il “Sistema Olly”, che prende il nome dal contenitore giallo “Olly” riutilizzabile per la raccolta e il recupero degli oli alimentari esausti di provenienza domestica, permettendo una raccolta pulita ed efficiente degli stessi e il loro recupero come biodiesel ed energia da fonte rinnovabile. Ecopneus, società milanese responsabile della gestione dei Pneumatici Fuori Uso ha presentato, invece, la gomma ottenuta dal riciclo di questo prodotto che, utilizzata col bitume negli asfalti, consente di ottenere strade meno rumorose e che durano più a lungo e nell’edilizia come isolante acustico per muri, pavimenti e solai. Anche quest’anno il Forum CompraVerde ha premiato le realtà italiane che hanno saputo distinguersi nell’attuare politiche di diminuzione dell’impatto ambientale e di acquisti sostenibili con soluzioni innovative e replicabili.
Di seguito i vincitori dei premi.

Per il Premio CompraVerde, destinato agli enti pubblici che s’impegnano a pubblicare bandi e capitolati basati su criteri ambientali e/o adottare politiche di GPP, sono stati premiati come “Miglior Bando Verde” due comuni Toscani: il Comune di Livorno e il Comune di Rosignano Marittimo (Livorno). Mentre come migliore politica di GPP è stato premiato il Comune di Ardauli (Oristano).  Per il Premio MensaVerde, destinato alle organizzazioni che diffondono gli acquisti verdi e il consumo sostenibile nell’ambito della ristorazione collettiva attraverso mense aziendali o scolastiche verdi, sono stati premiati in ex-aequo i Comuni di Capannori (Lucca) e Macerata. Il premio è stato sponsorizzato da “General Beverage srl”.  Per il Premio Vendor Rating e Acquisti Sostenibili, destinato a imprese che adottano un sistema di qualificazione ambientale e sociale dei loro fornitori, sono stati premiate per la categoria Grandi Imprese il Gruppo Sofidel, produttore di carta per uso igienico e domestico; per le Medie Imprese la Fattoria della Piana, cooperativa di allevatori calabresi che si occupa della raccolta e della trasformazione del latte proveniente dai produttori locali; per le Piccole Imprese la OttoChocolates, un network sostenibile di coltivatori e tecnici locali che produce cioccolato biologico sostenendo un progetto equo e solidale dei coltivatori peruviani di Acopagro. Per il Premio CulturaInVerde, destinato alle manifestazioni culturali che sono state capaci di ridurre l’impatto ambientale delle loro attività sono state premiate in ex-aequo MITO, Festival Internazionale della Musica (Milano e Torino) e Festival Time in Jazz (Berchidda – OT).

 

Fonte: ecodallecitta.it

Dodici Comuni insieme per un Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile

Nasce in Veneto il primo Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile relativo a un’area comprendente ben dodici Comuni, quelli dell’area pedemontana del Grappa e dell’Asolano; protagoniste le Amministrazioni di Borso del Grappa, Castelcucco, Cavaso del Tomba, Crespano del Grappa, Fonte, Maser, Monfumo, Mussolente, Paderno del Grappa, Pederobba, Possagno, San Zenone degli Ezzelini.energiasostenibile

Il Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile è stato presentato, in un incontro pubblico, quale strumento per la costruzione di un nuovo modello di sviluppo territoriale, centrato su green economy e smart land, capace di stimolare una trasformazione economica, sociale e culturale, oltre che ambientale. Durante l’incontro sono state presentate le azioni di efficientamento energetico già realizzate tra il 2010 e il 2013 e quelle programmate fino al 2020 sul territorio, per arrivare alla riduzione delle emissioni di CO2 e l’implementazione della produzione di energia da fonti rinnovabili di almeno il 20%, secondo la strategia Europa 2020. Gli interventi di efficientamento energetico hanno prodotto nell’area Pedemontana del Grappa e Asolano 50 milioni di euro di investimenti tra il 2010 e il 2013, la stragrande maggioranza provenienti da capitali privati. 14 milioni riguardano la riqualificazione edilizia, mentre nel solo settore fotovoltaico sono stati investiti 33 milioni: quasi 12 milioni nel settore residenziale, 4.5 milioni nel commerciale e 17 nel comparto industriale, favoriti dagli incentivi ma realizzati nel pieno della crisi economica. Nel triennio le Amministrazioni hanno realizzato investimenti per oltre 3 milioni di euro. La produzione di energia da rinnovabili degli impianti pubblici arriva a 203 mega watt/anno e diversi comuni acquistano energia verde certificata, interventi specifici stati dedicati a illuminazione pubblica e riqualificazione degli edifici, mentre la realizzazione di piste ciclabili, la piantumazione di alberi e il miglioramento della raccolta rifiuti hanno ridotto le emissioni di CO2. Questi alcuni dei dati più significativi che emergono dall’IBE (Inventario Base delle Emissioni) che fotografa la situazione territoriale ed evidenzia come la green economy possa essere una occasione di rilancio economico e di riqualificazione. La rilevazione realizzata dal CSB sul territorio dei 12 Comuni ha registrato tutti i consumi energetici e le relative emissioni di CO2 al 2009, anno base su cui programmare le azioni di efficientamento inserite nel PAES d’area (opzione 2), che saranno presentate al convegno dell’8 maggio. Si tratta di azioni pianificate dai singoli comuni e azioni territoriali, come di interventi realizzabili dai cittadini e dalle imprese. Tutti gli interventi saranno integrati con quelli programmati dal Comune di Asolo, che ha già realizzato il proprio Piano. Il maggior utilizzatore di energia è l’industria, 51% sul consumo totale del territorio, segue la mobilità (22%) e il residenziale (21%), mentre il commerciale impegna il 6%. I consumi energetici delle Pubbliche Amministrazioni sono concentrati su 4 voci: illuminazione, edifici, trattamento delle acque reflue, in piccola parte il parco auto. Solo il 2% delle emissioni di CO2 si deve alla pubblica amministrazione. «Una percentuale minima – spiegano i Comuni promotori – che chiarisce come gli investimenti in tema di energia devono guardare al settore privato, per tradursi in risparmi diretti per i cittadini: riduzione dei consumi nel settore residenziale e trasporti e maggiore competitività dei costi energetici per le imprese. La sostenibilità coinvolge settori strategici come l’edilizia e la mobilità, guardando con decisione alla green economy, che secondo il rapporto GreenItaly 2013, di Fondazione Symbola e Unioncamere, ha coinvolto nel 2013 il 22% delle imprese e il 38% delle nuove assunzioni, con una produzione di valore aggiunto di circa 100 miliardi di euro e 3 milioni di lavoratori, in controtendenza con i dati dell’economia tradizionale». Il PAES d’area punta ad orientare gli investimenti territoriali pubblici e privati attraverso un documento di programmazione condiviso dai Comuni.

Fonte: il cambiamento.it