VenTo, la Regione Piemonte aderisce al progetto della pista ciclabile più lunga d’Italia

Su proposta degli assessori Francesco Balocco, Giorgio Ferrero, Antonella Parigi ed Alberto Valmaggia è stata decisa ieri 8 settembre l’adesione della Regione Piemonte al progetto VenTo, elaborato dal Politecnico di Milano per realizzare un’infrastruttura viaria ciclabile di lunga percorrenza lungo il fiume Po380169

Su proposta dell’assessore ai Trasporti Francesco Balocco, alla Cultura e al Turismo Antonella Parigi, e all’Ambiente Alberto Valmaggia, la Giunta Regionale ha espresso la sua adesione al progetto elaborato dal Politecnico di MilanoVenTo, la via ciclabile lunga 679 Km che collega Torino a Venezia e che, ad oggi, risulta essere il percorso ciclabile più lungo d’Italia.  Dopo questo importante riconoscimento da parte della Regione, verranno definite e forme di collaborazione istituzionale per l’attuazione dell’intervento con i promotori, il Ministero dei Beni Culturali le Regioni Lombardia, Emilia Romagna e Veneto e gli enti locali.  Si tratta di un importante passo in avanti non solo per la diffusione di una mobilità dolce e alternativa, ma anche per i risvolti economici e occupazionali che un progetto così strutturato e che vede l’appoggio delle istituzioni può garantire. Secondo i calcoli, infatti, l’infrastruttura ciclabile con le attività ad essa collegate potrebbero portare introiti che vanno dagli 80 ai 100 milioni di euro l’anno, offrendo 2000 nuovi posti di lavoro e sviluppare un turismo legato alla valorizzazione dell’ambiente.

 

Fonte: ecodallecitta.it

Progetto VENTO. Appunti (e foto) di viaggio dal Po in bicicletta

Piacenza (9/6), Cremona (10/6), Boretto (11/6), Suzzara (12/6) e Ferrara (13/6). Ecco le foto e gli appunti di viaggio del gruppo del Politecnico di Milano, in bici da una settimana da Torino a Venezia, per promuovere il progetto VENTO, il tracciato che potrebbe diventare la più lunga dorsale cicloturistica del sud Europa (679 km)379497

Tappa da Cremona a Boretto (RE)

Oggi VENTO sconfina in Emilia. E sconfinare è qualcosa che piace molto a VENTO, perchè il fiume non è un confine e le sue terre non sono terre di confine (come recitano sbiaditi poster nelle stazioni ferroviarie a Casalmaggiore). Il Fiume Po è un centro. Il centro della valle più agricola e vasta d’Europa. Una valle piena di storia, una storia che si è depositata in patrimoni e paesaggi proprio a ridosso del Po. Tutto questo VENTO lo raccoglie nel suo filo narrativo, cercando di riannodare ciò che negli anni si è separato o addirittura scomparso. Oggi ci siamo fermati a Casalmaggiore, invitati dal neo sindaco, un ragazzo di 34 anni che vuole la SlowTown e che ha capito insieme a tanti suoi cittadini che il benessere sta anche nella mobilità dolce, nei bei centri urbani dei piccoli comuni, in opportunità come VENTO.
I paesaggi agricoli attraversati sono di nuovo il segno tangibile della nostra attualità produttiva agricola. Le sommità arginali tra Cremona e Casalmaggiore sono quasi tutte in ordine e ciclabili, ma sono ancora troppe le auto, i camion, i furgoni che letteralmente sfrecciano veloci sull’argine sfiorando noi in bicicletta e disattendendo le indicazioni di divieto di transito. Sono tante anche le saracinesche abbassate che abbiamo trovato. Molte più dell’anno scorso. E questo ci convince che bisogna fare qualcosa, proporre alternative concrete. La dorsale cicloturistica è un’infrastruttura che potrebbe essere, ne siamo convinti, vitale per questi piccoli e medi comuni. Vitale per far rialzare molte delle saracinesche che abbiamo visto abbassate, lasciandoci dolore. Serata emiliana a Boretto per parlare di nuovo di Acqua, di fiume, di consorzi di bonifica, ovvero di qualcosa di importantissimo lungo il PO. Luoghi pieni di storia che dai più è dimenticata ma che chi l’ha vissuta vorrebbe raccontare a tanti con lo stesso entusiasmo che oggi ha mostrato a noi.

Tappa da Boretto a San Benedetto Po (MN)

Don Giorgio é il personaggio VENTO del giorno. Don Giorgio é il parroco di San Colombano, una antica chiesa a Riva di Suzzara spostata pezzo a pezzo un paio di secoli fa. Un altro gioiello custodito lungo il Po. Ma don Giorgio é il custode di mappe e antichi scritti attraverso i quali ha ricostruito gli antichi tracciati della via Giacobea e della via Teutonica già percorsi da San Colombano. Una testimonianza preziosa che ci conferma quanto il Po fosse una terra con meno confini di oggi e percorsa da strade da sponda a sponda. Un teatro di storie su storie oggi quasi perse. Don Giorgio ha subito simpatizzato con VENTO vedendo in questo progetto un nuovo filo conduttore. Da Riva di Suzzara un lungo tratto di 15 km di argine in ghiaia (faticoso e insidioso per bambini e meno esperti) ci ha portati fino a San Benedetto Po, sotto la guida di Annarosa Rizzo e di Angelo, della provincia di Mantova. Il tratto arginale é uno di quei tratti che fanno parte della progettazione di VENTO, laddove si suggerisce una pavimentazione adeguata in sostituzione della ghiaia polverosa. San Benedetto Po é una delle città del sistema matildico. La sua abbazia, del polirone, é tanto splendida quanto ancora troppo poco conosciuta purtroppo. Sarebbe una di quelle gemme della collana VENTO e rappresenterebbe bene l’immagine del patrimonio culturale lungo Po. A San Benedetto Po VENTO si é raccontato in piazza davanti a sindaci, cittadini e alla compagnia di Slow Food. L’ultima tappa ci ha portato all’Ostello dei Concari a Governolo, dove fino agli anni ’80 scorreva il Mincio. Oggi il paesaggio é surreale e bellissimo: laddove scorreva l’acqua un’elegante tappeto erboso fa da palcoscenico all’antica conca sostegno e alle belle case de lBorgo di Governolo. Infine serata a Mantova, città dalla bellezza irresistibile, già dotata ciclabili urbane ed extraurbane (quelle lungo i laghi…) che andrebbero ad innestarsi naturalmente su VENTO. Per chiudere in bellezza, VENTO é stato ospite del World Vespa Days 2014. Ma la chiusura più bella della giornata ci è suggerita da Paolo dell’associazione Scarponauti che, pensando all’idea progetto, ci ha detto: la vá cuma’l vent.

Tappa da San Benedetto Po (MN) a Ferrara

Partenza ore 7.00, direzione Ostiglia percorrendo una variante di VENTO in sponda sinistra. A Pieve di Coriano ci siamo imbarcati sulla Cicogna, una motonave che l’anno scorso faceva servizio a Cremona e ora lavora nel mantovano. La navigazione sul Po é una opportunità bellissima che dà la possibilità di avere un’altra percezione di paesaggio, quella dall’interno del fiume alle sponde. Ma la navigazione é oggi qualcosa di assolutamente sottodimensionato rispetto alle potenzialità ma soprattutto troppo rigidamente (e miopicamente) disegnato sui confini provinciali e regionali. Tutto questo deprime una dimensione turistica internazionale relegando ad una locale meno vantaggiosa per le economie.
Da dietro le fasce boscate svettano i campanili del sistema delle abbazie matildiche fino a Felonica, un comune graziosissimo aggrappato all’argine e con una storia recente ben raccolta e documentata nel museo della seconda guerra mondiale, visto che Felonica come tanti altri paesi lungo il Po è stato teatro di lunghi scontri che la memoria del grande fiume ancora trattiene. VENTO é anche questo, decine sono i musei lungo il Po ma pochi sono i visitatori e pressoché nulla é la conoscenza della loro esistenza al di fuori dei confini locali. Dopo Felonica VENTO ha fatto una piccola tappa in un posto splendido, frutto della buona volonta e del buon gusto di alcuni privati: stiamo parlando di corte Nigella con il suo museo delle erbe vive. Dopo un passaggio a Stellata di Bondeno con la sua splendida Rocca e la casa di Ludovico Ariosto, ma anche con una granatina al limone, quelle che non trovi più. VENTO rimane un progetto di paesaggio e di cultura ancor prima di una realizzazione infrastrutturale. Siamo ora a Ferrara, città della bicicletta. Ferrara é la prima città che nel 2012 ha ospitato il progetto ed é oggi in prima linea nell’aver colto le potenzialità dell’idea VENTO. L’accoglienza a Ferrara é grande. Comune, provincia, università sono stati straordinari. Gli sbandieratori con le loro acrobazie hanno salutato VENTO come solo Ferrara può e sa fare. Dopodiché dibattito al Torrione (che oggi ospita il jazz club) con un consenso unanime al progetto e il rinnovo della disponibilità politica (Maisto per il comune, Zappaterra per la provincia) e del mondo imprenditoriale locale (vicepresidente di Visit Ferrara). E sul finale non potevano mancare i cappellacci e una serata a Giardino delle Duchesse in compagnia di quanti già lavorano alla ciclabilità, di Foddis, un cantautore per la bici, e di Chiara Braga e Alessandro Bratti, due parlamentari che in commissione ambiente si sono dati da fare per riconoscere VENTO a Roma.ecodallecitta

Fonte: ecodallecittà.it

VenTo Bici Tour: 15 tappe su due ruote per presentare il progetto della ciclabile lungo il Po

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Per dimostrare che la realizzazione di un unico tratto ciclabile che colleghi le città lungo il Po è possibile, non c’è che da percorrerlo: l’equipe di ricercatori del dipartimento di infrastrutture e progettazione del Politecnico di Milano, coordinati dal direttore scientifico Paolo Pileri, sta per tornare in sella per compiere un tour in quindici tappe da Torino fino a Venezia. Il progetto VenTo non si esaurisce nella realizzazione di una pista ciclabile ma intende favorire con la ciclovia anche la nascita del turismo su due ruote, praticamente assente in Italia e che invece in molti Paesi più a Nord costituisce una importante voce nel bilancio turistico. Un’idea di mobilità sostenibile, quindi, che è anche una proposta per favorire il superamento della crisi economica attraverso la valorizzazione delle risorse già presenti. Proprio in quest’ottica l’équipe di ricercatori ha già percorso, in sella alle bici, i 679 km di territorio interessato, valutando caso per caso tutti gli ostacoli presenti e le più efficaci soluzioni per garantire il passaggio ed elaborare un tracciato che tenga conto di tutte le piste già presenti ed utilizzabili: in questo modo è stato possibile contenere e calcolare in modo preciso e concreto i costi del progetto, pari a 80 milioni di euro complessivi. Non è stato facile, ammettono i ricercatori, incontrare il consenso delle istituzioni, che tuttavia stanno aderendo sempre più numerose. A dover cambiare è stata la concezione del trasporto su due ruote, per passare da quella della viabilità urbana a quella del lavoro sinergico per una ciclovia che possa essere gestita in cooperazione e che possa portare, allo stesso modo, benefici a tutto il territorio incluso nel tracciato, grazie allo sviluppo delle strutture ricettive per i turisti. Alcuni dei Comuni aderenti hanno ideato un protocollo d’intesa unitario per la realizzazione e la gestione di VenTo: intanto i ricercatori saranno in tour dal 26 maggio al 2 giugno per promuovere l’adesione e la sottoscrizione del protocollo, partendo da Torino e con varie tappe tra le quali Casale Monferrato, Valenza, Pavia, Piacenza, Cremona, Ferrara, Chioggia e Venezia. Eccovi anche il video teaser che spiega il progetto:

L’adesione al progetto è possibile, anche da parte dei singoli cittadini, sul sito web del progetto http://www.progetto.vento.polimi.it/.

Fonte: tuttogreen

Progetto VENTO: la ciclovia ottiene l’ok ufficiale del Comune di Torino

La Giunta Comunale ha infatti approvato, nella sua riunione odierna, lo schema del protocollo di intesa per la realizzazione della “Ciclovia VENTO, Venezia – Milano – Torino lungo il fiume Po” assumendosi l’impegno politico di sostenere l’iniziativa374725

Presentato agli amministratori e ai cittadini torinesi lo scorso settembre al Cecchi Point (Guarda il video) “Vento”, il progetto di una pista ciclabile lunga 679 km per andare in sella a una bicicletta da Torino a Venezia, lungo la Val Padana, riceve il sostegno ufficiale della Città di Torino. La Giunta Comunale ha infatti approvato, nella sua riunione odierna, lo schema del protocollo di intesa per la realizzazione della “Ciclovia VENTO, Venezia – Milano – Torino lungo il fiume Po” assumendosi l’impegno politico di sostenere l’iniziativa. “L’idea di collegare Torino con Venezia con un lungo nastro riservato alle biciclette è un sogno che può diventare realtà – commenta l’assessore all’Ambiente Enzo Lavolta -. La bicicletta – spiega – sta diventando uno strumento di trasporto sempre più diffuso e Torino, che in questo senso non parte da zero con i suoi 175 chilometri di percorsi ciclabili e il progetto della “Corona verde” – con il quale connettere attraverso un sistema di piste ciclabili, ciclostrade, greenways, strade rurali, aree attrezzate e percorsi pedonali le risorse naturalistiche dei parchi metropolitani e il sistema storico-culturale delle Residenze reali (Reggia di Venaria Reale, Villa della Regina, Castello di Moncalieri, Castello di Rivoli, Palazzina di Caccia di Stupinigi, Castello del Valentino) – si sta attrezzando per diventare una città dei ciclisti. La scelta della nostra città come capolinea del progetto VenTo può essere una straordinaria opportunità, un volano economico importante per il turismo e la nostra green economy”. A lanciare l’ idea di “Vento”, lo scorso anno, era stato il dipartimento di infrastrutture e progettazione del Politecnico di Milano che, attraverso un pool di propri ricercatori, ha monitorato l’esistente (tratti di ciclabile, argini sterrati ecc.) e percorso tutti i quasi 700 chilometri lungo il Po ricavandone un tracciato, i progetti delle opere da realizzare e definendo costi e ricadute. Secondo gli ideatori del progetto con un costo di 80 milioni di euro per realizzarlo, “Vento” creerebbe un indotto di oltre 100 milioni di euro l’anno. Un’opera ciclabile paragonabile alle piste europee più famose: la via del Danubio, da Passau a Vienna o quella dell’Elba in Germania: piste ciclabili sicure, attrezzatissime, costantemente curate e abbellite, adatte alle famiglie come agli appassionati.

Fonte: eco dalle città