Fioriture di primavera: ecco come nasce un bocciolo

Una ricerca dell’Università statale di Milano svela come fanno le piante a coordinare la crescita del fusto e la formazione dei boccioli, due processi fondamentali per la fioritura in primavera

Primavera, tempo di risvegli, amori e sbocciar di fiori. Un’esplosione di colori e profumi che torna, puntualmente, ogni anno. Ma cosa regola lo straordinario spettacolo delle fioriture di primavera? Certamente le piante decidono di attivarsi in base alla temperatura e alla lunghezza delle giornate, ma esattamente come fanno? Uno studio pubblicato su Nature Plants dal gruppo di Fabio Fornara, del Dipartimento di Bioscienze dell’Università Statale di Milano, ha ora individuato i segnali ambientali e molecolari che scandiscono la fioritura e la produzione dei semi in una specie modello per lo studio dei cereali: il riso.

Fioriture in due atti

In molte specie, compresi i cereali, la formazione dei fiori è associata alla crescita rapida del fusto, che trasporta i boccioli al di sopra delle foglie, da dove il polline che produrranno una volta aperti potrà distribuirsi più facilmente. La fioritura è quindi un processo in due fasi: la formazione vera e propria dei boccioli e l’allungamento dello stelo che li sostiene. I due processi devono essere coordinati, ma fino ad ora non era chiaro quali segnali consentissero di sincronizzarli. La pianta percepisce l’arrivo di una stagione favorevole alla fioritura misurando variazioni nella lunghezza del giorno. E quando questi segnali ambientali indicano che il momento favorevole è arrivato, le foglie producono segnali florigenici (che stimolano la fioritura): i florigeni, piccole proteine in grado di muoversi nella pianta fino all’apice del germoglio, sede delle cellule staminali della pianta, dove vengono formati i fiori.

Un solo segnale per fusto e fiori

Lo studio su Nature Plants dimostra che gli stessi segnali florigenici servono anche per preparare il fusto della pianta ad allungarsi. Il meccanismo – scrivono gli autori della ricerca – richiede l’aumento della sensibilità delle cellule del fusto ad ormoni chiamati gibberelline, responsabili della crescita delle piante. Quando i segnali florigenici arrivano all’apice del germoglio, oltre a stimolare la formazione dei fiori rendono anche il fusto particolarmente sensibile alla presenza di questi ormoni e ne causano il rapido allungamento. L’uso di nuove tecnologie genetiche, come il gene editing, ha permesso ai ricercatori di creare mutazioni mirate nei geni che regolano questo processo, separando il processo di allungamento del fusto dalla fioritura, e permettendo di ottenere piante che iniziano a crescere molto rapidamente in altezza, già molto prima che siano pronte per fiorire.

L’interesse agronomico

Lo studio ha varie e fondamentali implicazioni, perché il riso oltre ad essere un modello di studio, è una specie di grande interesse agrario, che vede l’Italia primo produttore europeo. “I risultati ottenuti”, conclude Fabio Fornara, “ci consentono di approfondire i meccanismi che regolano il passaggio della pianta di riso alla fase riproduttiva, premessa necessaria per la produzione di semi e frutti. Inoltre, comprendere come la regolazione delle fioriture e delle taglie siano coordinate e avere la possibilità di modificare il sistema a piacimento grazie alla genetica molecolare, apre la strada al miglioramento di caratteri importanti dal punto di vista agronomico”.

Riferimenti: Nature Plants

6 splendidi fiori da piantare in balcone in primavera

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La primavera è un periodo dell’anno segnato da luce e colori. Chi abita fuori città può avere la fortuna di godere dei profumi e della varietà dei fiori che la natura ci regala in questa stagione. Chi vive in città può cercare di ravvivare le proprie case e le proprie giornate decidendo di piantare alcuni dei fiori e delle piante più belle, in giardino o in vaso. È la stagione giusta per seminare piante, ripulire aiuole, potare e godere dei colori dei fiori il più presto possibile! Rimbocchiamoci le mani allora e vediamo insieme quali sono le piante più adatte che fioriscono e possono essere piantate in questa stagione.

Ranuncolo

Il ranuncolo è un fiore che ha una forma particolare, un po’ a “palla” e ha dei colori molto accesi che vanno dal rosso, all’arancione, al giallo, fino ad arrivare ai più delicati rosa e bianco. Non è un fiore che profuma, ma è molto bello da vedere. Esistono oltre 400 specie di piante erbacee, annuali e perenni. È una pianta che però non ama le temperature basse, né quelle eccessivamente alte: i valori termici ideali sono di 5-10° durante la notte e di 15-22° di giorno. Il ranuncolo è un fiore perfetto per ravvivare i giardini, ma è adatto anche per essere coltivato in vasi. A patto che il terreno sia ben drenato e ricco di sostanza organica.

Primula

La primula è il classico  fiore primaverile. Di questa specie esistono numerose varianti. In Europa e in Italia sono molto diffuse anche allo stato selvatico; in giardino si coltivano alcune specie, soprattutto ibridi della primula vulgaris. Le specie più delicate di primule possono essere piantate all’inizio della primavera, in vasi da mettere sul balcone; dovranno essere poste in luoghi parzialmente in ombra, affinché possano crescere al meglio. Questo perché le primule sono piante adatte ad un luogo fresco e umido e mal sopportano le giornate asciutte e calde. Se invece volete piantarle in giardino, cercate di scegliere specie più resistenti. Il terreno deve sempre essere tenuto umido, ma l’acqua non deve mai ristagnare. Innaffiate con regolarità e appena vedete spuntare i primi germogli, ripetete l’operazione ogni volta che il terreno risulta asciutto, evitando di lasciarlo completamente inzuppato di acqua. Evitate anche di bagnare i fiori e le foglie. Le primule sono facili da coltivare e spesso hanno un prezzo molto basso.piante-da-vaso

Camelia

Esistono specie diverse della Camelia, tutte composte da bellissimi fiori, rigogliosi, capaci di modificare completamente l’aspetto di un giardino o ti un terrazzo. È un fiore tipico della primavera, che proviene dall’Oriente. Va piantata in primavera o ad ottobre, in vaso o in giardino. Le Camelie non sono piante difficili da coltivare se si conoscono le loro esigenze. Innanzitutto, quindi, è necessario sapere che sono piante che amano l’aria aperta; possono essere tenute in ambienti chiusi solo per poco tempo, durante la brutta stagione, quando le basse temperature non consentono di mantenerle all’aperto. Vanno posizionate in zone a mezz’ombra, evitando il sole diretto, cercando di garantire un ambiente umido, che consenta alle gemme di sviluppare. La Camelia è inoltre una pianta che vuole un terreno acido, sciolto e molto ricco di  sostanza organica. I fiori sono rossi, rosa o bianchi e le corolle ricordano quelle di una rosa un po’ appiattita.

Margherita

Anche le margherite sono fiori tipici di questo periodo primaverile. Di una bellezza classica e delicata, possono essere coltivate in giardino, nelle zone a temperatura mite, o in vaso nelle zone più fredde. Le margherite amano il sole: vanno quindi coltivate in balconi molto luminosi. Effettuate l’operazione di semina a fine febbraio-metà marzo: mettete in fondo al vaso dell’argilla e coprite con il terriccio. Spargete i semi e ricopriteli con uno strato sottile di terreno, poi, create coprite con un velo di pacciamatura. Necessitano di annaffiature regolari, preferibilmente con acqua piovana.

Petunia

La petunia è una pianta molto versatile: adatta sia a giardini, che a balconi e vasi. I fiori presentano tutta la gamma dei colori, dal bianco al rosa, dal viola al blu. È una pianta che può essere seminata in primavera e deve essere sistemata in una posizione abbastanza soleggiata. Fiorisce da maggio a ottobre, e proprio per la durata della sua rigogliosa fioritura la petunia è molto diffusa e apprezzata. Per poter crescere meglio, è necessario un terreno ricco di materia organica, fresco e profondo. La petunia è un fiore esigente per quanto riguarda le annaffiature, può sopportare alcune ore di siccità, ma tende ad appassire rapidamente in caso di carenza prolungata di acqua. Attenzione a dove metterla: è una pianta molto fragile.

Dalia

Esistono diverse varietà di dalia, piante più o meno alte, dai fiori semplici, come le margherite, o a due o più strati. La dalia è una pianta tuberose, che può essere coltivata per seme, verso la fine dell’inverno. Ha bisogno di molto sole per poter crescere bene ed è necessario evitare l’ombra completa. Si pianta tranquillamente in vaso. All’inizio, la dalia non ha bisogno di molta acqua, visto che in genere la primavera è abbastanza piovosa. In caso di siccità, però, il terreno devo essere inumidito, per favorire lo sviluppo dei germogli. Innaffiate solo quando il terreno è asciutto.

Fonte

Fonte

(Foto in evidenza: bi_plus_one; Foto interna: Thomas Tolkien)

Tratto: ambientebio.it

È in arrivo la 29ª edizione di Bicinfesta di primavera.

Segnatevi la data e avvisate amici e parenti, perché pedalare in compagnia è più bello.bicinfesta2015

Domenica 22 marzo 2015

Partiremo da via Dante e termineremo la passeggiata al Centro Sportivo del Corriere della Sera, in zona Gallaratese, dove si svolgerà la festa conclusiva. Alla partenza ci onorerà della sua presenza un mito del giornalismo sportivo, Bruno Pizzul, che spesso dichiara con grande convinzione di preferire per gli spostamenti quotidiani la bici ad ogni altro mezzo. E fa seguire alle parole i fatti.IMG_0100-bf2014-scagni-cut

Bicinfesta sarà preceduta da Aspettando Bicinfesta…8 giorni con Fiab Ciclobby. Una settimana intera di appuntamenti che riempiranno la vostra e nostra agenda da sabato 14 marzo. Ci sarà spazio sia per cose serie sia per il divertimento.
Per l’elenco dettagliato cliccate qui.

Torniamo a Bicinfesta e alle principali informazioni.

Iscrizioni

  • Ci si potrà iscrivere da sabato 14 marzo al gazebo di via Dante ang. Cairoli, dalle 11 alle 19oppure presso la nostra sede in via Borsieri.
  • Chiediamo un contributo di 5 €agli adulti e di 3 € ai bambini, alle famiglie di almeno 3 persone, e ai gruppi FIAB che raggiungono Milano da altre città.
  • Agli iscritti offriamo una sacca Tucano Urbanocontenente un prodotto Arexons per la bici, un omaggio Weleda, un coprisellino. Altri gadget saranno a esaurimento. Una valida ragione per iscriversi per tempo, senza aspettare la ressa di domenica 22!

Ritrovo, partenza e percorso

  • Il ritrovo sarà domenica 22 dalle ore 9. Chi si è già iscritto nei giorni precedenti può dormire un po’ di più, prendendosela più calma, ma non troppo.
  • La partenza è fissata alle 10.30. Il percorso dura circa due ore, a normale andatura, perchè Bicinfesta non è una gara!
  • Ci scorteranno la Polizia Locale, la Protezione Civile di Settimo Milanese, le Guardie Ecologiche Volontarie (GEV) e il nostro Servizio d’Ordine. Si raccomanda il cascodejavu60

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Arrivo e festa conclusiva

  • Arriveremo in un posto che vi sorprenderà per la sua inaspettata bellezza. In via Cefalù (quartiere Gallaratese) c’è il Centro Sportivo del Corriere della Seraimmerso in un parco dotato di quattrocento piante d’alto fusto.
  • Qui si svolgerà la festa conclusiva. Il gruppo musicale dei Dejavu60suonerà il suo repertorio anni ’60-’70 e chi vorrà potrà ballare.
  • Seguirà la tradizionale estrazione di premi. Ci sarà anche possibilità di accedere al ristorante oppure di consumare la propria colazione al sacco.
  • premiin palio sono:
    • 2 notti per 2 persone presso l’Hotel Kirchenwirta Puch nel Salisburghese
    • biciofferte da AWS, Bici&Radici, Cascina Quadri in Bici, Doniselli, Due Ruote Porpora, Equilibrio Urbano, Rossignoli
    • un ponciarelloTucano Urbano.

E dopo…

Alle 14,30 chi vuol prolungare la giornata fuori casa può scegliere tra:

  • visita guidata al patrimonio arboreo del parco con le Gev;
  • pedalata con l‘architetto Valerio Montierialla vicina City Life per vedere le trasformazioni urbanistiche in atto nella zona della ex Fiera Campionaria.

Fonte: www.ciclobby.it

Vendemmia 2014: forse la più scarsa dal 1950

Una primavera e un’estate anomale hanno condizionato il ciclo della viticoltura da nord a sud, con un calo della produzione che Coldiretti stima in un – 15%. La ricchezza e la qualità dei raccolti vinicoli si basano su un perfetto equilibrio fra sole pioggia, l’estate 2014 con i mesi di luglio agosto più piovosi degli ultimi decenni sarà la più povera del secolo e secondo l’allarme lanciato negli scorsi giorni da Coldiretti potrebbe essere addirittura la più scarsa dal 1950 a oggi. Naturalmente il crollo della produzione e l’impennata dei costi per le aziende potrebbero far aumentare i costi per i consumatori. Secondo le stime di Coldiretti il calo dovrebbe essere del 15%: dai 49,6 milioni di ettolitri del 2013 ai 41 milioni di ettolitri di quest’anno. Se i dati di questa previsione dovessero essere confermati, l’Italia perderà il primato europeo che finirà Oltralpe: secondo le stime del ministero dell’agricoltura francese la produzione del 2014 dovrebbe essere di 47 milioni di ettolitri. La maggiore sofferenza si verificherà al Sud con punte del 30% in Sicilia, ma anche nel settentrione le prospettive sono tutt’altro che rosee. Toscana, Umbria, Marche e Lazio dovrebbero cavarsela meglio. Le pessime condizioni meteo della stagione estiva, con temperature nettamente al di sotto della media e piogge persistenti hanno inciso negativamente sui raccolti delle regioni settentrionali, mentre nel Meridione i danni sono stati causati soprattutto da una primavera più rigida del previsto, dopo un inverno mite che aveva anticipato la fioritura dei vigneti. Le anomalie climatiche hanno costretto i viticoltori a far fronte a una serie di emergenze. In molte zone l’eccessiva umidità ha favorito l’attacco di funghi che hanno richiesto una quantità di interventi sanitari e agronomici. Grandinate e inondazioni hanno fatto il resto concorrendo in maniera importante all’aumento dei costi di produzione. I viticoltori sono abituati alla variabilità dei raccolti, ma un -15% sulla produzione complessiva nazionale è dato che va ben oltre le negatività “fisiologiche”, si tratta di un evento eccezionale, tanto da dover tornare indietro di 64 anni per trovare un’annata di raccolto così scarsa. Il probabile aumento delle tariffe dovrebbe tradursi in una contrazione dei consumi, coerentemente con quanto avvenuto negli ultimi cinquant’anni con un consumo che è passato da 70 a 36-37 litri pro capite all’anno e che continua a diminuire di un -1% ogni anno.Bold Italian Dinner Hosted By Scott Conant, Amanda Freitag, Debi Mazar & Gabriele Corcos - Food Network South Beach Wine & Food Festival

Fonte:  Coldiretti

© Foto Getty Images

Mini guida ai fiori da balcone: il balcone al sole

Quando scegliamo i fiori per il nostro balcone al sole dobbiamo fare molta attenzione alle esigenze della pianta, perchè non tutte le specie riescono a sopravvivere esposte quotidianamente ai raggi del sole, soprattutto quello estivo.2396828650_83eeb27cf2-400x250

Diciamo subito che le piante sopportano il caldo in maniera differente a seconda dell’ambiente circostante. In pratica, su di un terrazzino che dà sulla strada e circondato da edifici, le nostre piantine saranno più stressate dal sole che se messe in un giardino seppur assolato, ma in mezzo al prato e magari ombreggiate da altre brodure o da arbusti più alti. Munitevi sempre di terriccio nuovo e assicuratevi che sia sempre umido. Quando innaffiate utilizzate solo acqua a temperatura ambiente e fate attenzione a non bagnare direttamente fiori e foglie perchè questo potrebbe provocare degli sbalzi termici e danneggiare la pianta. E’ preferibile innaffiare in tarda serata, quando la temperatura si è abbassata, e se aggiungete ogni volta anche solo un tappo di concime liquido potete assicurarvi la fioritura fino all’autunno. Controllate che non ci siano fiori secchi o appassiti e, nel caso, eliminateli subito. Se volete proteggere i fiori dalla calura estiva ecco un piccolo trucco: rivestite il vaso all’interno con del polistirolo o della carta per imballaggi a bolle di modo da creare un isolamento termico per le radici. Ma quali sono le specie che riescono a crescere a diretto contatto con i raggi del sole? Ecco una selezione delle più belle e facili da coltivare. L’agastache è una perenne dal vivace colore blu ed ha le foglie commestibili, ottime in insalata e per le tisane; sopporta molto bene il grande caldo e in inverno va in stato vegetativo per riprendersi a primavera. Attenzione che tende ad allargarsi e crescere molto.

La bidens ferulifolia è ottima per il balcone in pieno sole che rallegrerà con una cascata di fiorellini di color giallo oro, ma attenzione, perchè muore ai primi freddi.

Un’altra pianta adatta sia a giardino che al balcone, sebbene a crescita rapida, è la lavanda. Formerà un cespuglio odoroso in poco tempo per cui considerate di metterla in un grosso vaso. Perfetta la varietà angustifolia, detta lavanda inglese.

Anche la lantana camara è un ottimo arbusto fiorisce a primavera di blu, giallo o rosso, e non resiste al freddo, per cui la potete spostare in casa durante l’inverno; ma attenzione che più sole riceve, più ricca sarà la sua fioritura. Ricordatevi anche che è velenosa, quindi non vanno ingeriti né i suoi semi né le sue foglie.

 Il plumbago auriculata, conosciuto comunemente come piombaggine, fiorisce da giugno a ottobre inoltrato di un bellissimo color blu cobalto. Ha tendenza ad arrampicarsi quindi se ne possono realizzare anche dei festoni o appoggiarla ad un tralicciato.

La salvia ornamentale ha basso sviluppo e necessita di poca acqua; a tarda primavera  sia accende di piccole infiorescenze rosso acceso o blu. Scegliere le varietà di salvia farinacea e salvia splendens per godere della fioritura ma anche del magnifico colore verde -argento mentre la varietà officinalis permetterà di utilizzarla in cucina.

Anche la portulaca (detta anche fiore di vetro) non ha bisogno di molte annaffiature perché è una succulenta. E’ perfetta per chi non è troppo ‘capace’ con le piante. A primavera sbocceranno piccoli fiori a rosellina. E’ un’ottima pianta tappezzante e molto resistente agli attacchi di parassiti.

Ecco poi la calibrachoa, ovvero la petunia, che in particolare nella varietà a fiore piccolo, la million bells, sarà un trionfo di colori per il vostro  balcone. Se posizionata su vasi o ciotole appese ricade in grandi cascate fiorite. Attenzione che ha bisogno di un luogo molto luminoso, almeno sei ore al giorno; se è messa in un posto ombreggiato può dare scarse fioriture.

La thunbergia alata è una varietà comunemente conosciuta come Susanna dagli occhi neri per via del bottoncino scuro al centro della sua corolla; dalla primavera inoltrata fino ad ottobre produce trionfi di fiorellini gialli.

Infine un grande classico: il geranio, anche nella versione ricadente dei parigini, colorerà il vostro balcone per tutta l’estate. Facile da coltivare, regala una quantità incredibile di fiori ogni anno. Basta annaffiarlo il giusto.

Altre varietà interessanti per il vostro balcone al sole possono essre queste: angelonia, brachycome iberidifolia, bocca di leone, bracteantha, convolvulus sabatius, coreopsis, cuphea hyssopifolia, diascia, dipladenia sanderi sundaville, felicia amelloides, margherita africana, nicotiana, pentas lanceolata, sanvitalia, scaevola, tagete, thymophylla tenuiloba, verbena, zinnia.

Fonte: tuttogreen.it

Abiti da sposa Equostyle, la collezione etica per la primavera estate 2014

Abiti da sposa equosolidali li presenta Equostyle collezione da sposa per la primavera estate 2014

L’abito da sposa deve certamente essere bellissimo ma può anche essere etico e provenire da un progetto che mette d’accordo il lusso con la solidarietà. Non sono sogni a vanvera ma concrete realtà per chi ha voglia di approfondire le offerte di un mercato che non è solo globale ma anche equo e solidale. Ecco nascere la linea Equostyle collezioni da sposa in quel di Brescia.

Equostyle la posa etica collezione primavera estate 2014

 

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Spiegano le ideatrici della linea Equostyle:

La ricerca di un progetto serio e condivisibile ha portato a trovare in Bangladesh, nel gruppo di produttori Aarong, un partner ideale data la loro notevole capacità nel lavoro al telaio e nella produzione di sete di alto livello. Dal Bangladesh, tramite la Cooperativa Solidarietà che si è occupata dell’importazione, approdiamo al lavoro della sartoria della Cooperativa sociale AESSE Ambiente e Solidarietà.Il risultato di questa collaborazione è una collezione fatta di pezzi unici, accomunati dalla preziosità della stoffa, una seta tessuta manualmente che da sola riesce a comunicarci il grande progetto a cui appartiene e che vuole salvaguardare un metodo di lavoro artigianale che, se non supportato da ordinativi, potrebbe facilmente scomparire.

Il Bangladesh, vale la pena ricordarlo, è un Paese che fonda la sua economia sulla moltitudini di mani che lavorano il tessile per le grandi catene mondiali della moda sia low cost sia di lusso e che ha visto recentemente proteste soffocate dal Governo per ottenere il riconoscimento di salari dignitosi. Veniamo alla collezione di abiti che sono in linea con una sposa protagonista del suo tempo seppur romantica e a tratti sbarazzina. Molte spose hanno preferito la versione corta dell’abito che meno formale rende il matrimonio più divertente; altre spose si sono concentrate sulla scelta dell’abito lungo che mai però risulta pesante o pomposo sebbene rifinito egregiamente. Alcuni abiti presentano una nota di colore che rende la sposa contemporanea e divertente mentre in altri abiti si innestano stoffe che provengono da paesi lontani a ricordare che una sposa con la sua bellezza porta amore e lo diffonde. L’atelier si trova Brescia in Via San Faustino, 22 e la collezione viene presentata anche on line sul sito della bottega. Il progetto però è molto più ampio, anche se trova espressione immediata e diretta proprio nell’abito da sposa, e riguarda tutti gli aspetti organizzativi del matrimonio, dal catering, al viaggio di nozze, alle acconciature e finanche ai fotografi che si approvvigionano presso una filiera equo solidale. Per chi desidera vedere in anteprima la collezione primavera estate 2014 l’Atelier si trasferisce dal 28 al 30 marzo a Fa la cosa giusta ai padiglioni di Fiera Milano City.

Fonte: ecoblog

Asparagi in anticipo di un mese: preoccupazione degli agricoltori

La primavera anticipata con le sue temperature calde porta gli asparagi a essere pronti con un mese di anticipo: ma gli agricoltori non esultano

La finta primavera che abbiamo avuto a gennaio con un mese particolarmente caldo ha ingannato le piante e ecco che nei supermercati arrivano già gli asparagi con un mese abbondante di anticipo rispetto ai tempi normali. I prezzi sono decisamente interessanti per questo prodotto che per ragioni commerciali rientra tra le primizie ma che di fatto ha anticipato la sua naturale stagione di maturazione a causa del caldo. Per ora parliamo di modesti quantitativi provenienti da Campania e Puglia che però hanno già trovato spazi sui banchi dei supermercati e etichettati a 4-4,50 euro al chilo. Mediamente gli asparagi costano nel pieno della stagione 2 euro al chilo.US-LIFESTYLE-FOOD-BEEF

Come ha spiegato a ItaliaFruit Natale De Martino della Ortofrutta De Martino della provincia di Foggia:

Abbiamo iniziato a raccogliere a metà febbraio e le prime “partite” sono state collocate in maniera ottimale: il mercato è molto ricettivo, la domanda notevole. Distribuiamo soprattutto all’estero, nel Nord Europa, ma in questa fase stiamo ottenendo buoni risultati nei Mercati all’ingrosso locali e nelle catene della grande distribuzione. L’auspicio è che la campagna prosegua con questa intonazione; le operazioni di raccolta solitamente proseguono sino a fine giugno ma quest’anno visto l’anticipo, si potrebbe chiudere prima.

Anche al Nord per l’asparago bianco la raccolta si è presentata in anticipo per cui la raccolta sotto-serra è partita molto prima del solito. Lo scorso anno la raccolta era iniziata al 20 febbraio ma i coltivatori non sono contenti. Il radicchio in campo ha sofferto per il caldo e il raccolto è stato quasi tutto perso, mentre gli asparagi in anticipo, nonostante i buoni prezzi non sono sufficienti a coprire le perdite già realizzate.

Fonte:  Italiafruit

Cascine Aperte 2013, appuntamento di Primavera

Dove: Milano, Castello Sforzesco e 20 cascine milanesi1744

Appuntamento primaverile delle cascine milanesi aperte ai cittadini (sabato 4 e domenica 5 maggio). Incontri ed iniziative al Castello Sforzesco e in 20 aziende agricole. Con Associazione Cascine Milano e Coldiretti

L’appuntamento con Cascine Aperte nel 2013 raddoppia: anche in primavera, oltre l’autunno, due giorni per conoscere le cascine di Milano e Monza e scoprire come i temi di EXPO siano già oggi attivi a Milano. Lo promuove l’Associazione Cascine Milanesi, nata per promuovere il recupero delle cascine urbane e periurbane, sia dal punto di vista architettonico che da quello funzionale, insieme a Coldiretti.

Nell’ambito della “due giorni”:

Domenica 5 maggio, alle ore 17.00 in Cascina Caldera (zona QuintoRomano, via Novara), il convegno: “EXPO: Quale futuro per i giovani agricoltori a Milano?”, ad ingresso libero.

Sempre domenica 5, al Castello Sforzesco, alle ore 16.30, “Cittadini e cascine – la manifestazione di interesse per 16 cascine pubbliche di Milano”, sulla procedura avviata dal Comune di Milano tra ottobre 2012 e gennaio 2013. L’incontro, al quale dovrebbe partecipare l’assessore all’Urbanistica De Cesaris, per fare il punto sui 70 progetti presentati da cittadini e associazioni per il recupero delle 16 cascine in disuso.

Vedi qui il programma completo

Fonte: eco dalle città

Mal di primavera: stanchezza, sonnolenza e irritabilità possono essere causati dal cambio di stagione

Gli esperti consigliano di fare sport all’aria aperta per abituare l’organismo al ritmo della natura

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Stanchi e assonnati, ma non è “aprile dolce dormire”. Il cambio di stagione porta con sé sonnolenza, mancanza di concentrazione e, nei casi più estremi, una facile irritabilità. Le principali “vittime” del “mal di primavera” sarebbero – secondo il presidente della Società Italiana di psichiatria, Claudio Mencacci – le donne, maggiormente esposte al fenomeno rispetto agli uomini. A contribuire al fenomeno sarebbe anche il passaggio dall’ora solare all’ora legale. Non tutti, insomma, sembrano accogliere la stagione della rinascita con spirito positivo. In queste ultime settimane, in molte zone d’Italia, anche la persistenza del maltempo ha influito sull’umore e sullo stato psico-fisico dei soggetti particolarmente meteoropatici. I soggetti meteoropatici sono predisposti, specialmente nelle situazioni di intenso stress, a mutamenti dell’umore connessi alla variabilità delle condizioni meteo. Solitamente il fisico agisce come un “barometro” e i soggetti meteoropatici accusano maggiore irritabilità, nervosismo e insonnia. Ma coerentemente con quello che è il proprio metabolismo gli effetti possono anche essere speculari. Fra i consigli degli esperti c’è soprattutto quello di fare sport all’aria aperta, per far “sentire” al proprio organismo il cambiamento climatico: una bella camminata, anche soltanto di 30-40 minuti, o un giro in bicicletta si rivelano un vero toccasana. Per quanto riguarda l’alimentazione seguire ciò che la terra e la natura in generale hanno da offrirci, senza andare a caccia di cibi che vengono dall’altra parte del mondo. Consiglio che, peraltro, è valido in tutte le stagioni dell’anno.

Fonte: Centro Meteo Italiano

 

Allergie da polline in aumento a causa dei cambiamenti climatici?

Negli Stati Uniti alcuni allergologi lanciano l’allarme per l’imminente arrivo della primavera che potrebbe portare all’aumenti di casi di allergia al polline.

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Negli Stati Uniti si inizia a temere l’arrivo della primavera a causa delle allergie ai pollini. Si teme che proprio in quel Nord-est martoriato dall’uragano Sandy e dalle consistenti precipitazioni si verifichino impennate di allergici. Spiega Leonard Bielory immunologo e allergologo al Rutgers centro per le previsioni ambientali del New jersey che:

Mi aspetto che sia rilasciato abbondante polline per questa stagione e anche piuttosto resistente. Questa stagione ha tutte le premesse per avere casi diffusi di allergie.
Il pianeta si sta riscaldando e la responsabilità è del comportamento umano (anche se qualcuno è convinto di no); I cambiamenti climatici hanno portato più piogge e neve che combinate con maggiori quantità di CO2 presenti in atmosfera nutrono maggiormente le piante che restituiscono abbondante polline e favoriscono la crescita di funghi e muffa che rilasciano le loro spore.

Pagheremo nei prossimi mesi un prezzo molto alto per questa sovrabbondanza di polline e le previsioni portano a stimare che le quantità rilasciate in atmosfera, a causa delle condizioni climatiche saranno maggiori rispetto allo scorso anno. Ha detto Bielory:

Gli alberi fioriranno tra una o due settimane e avremo più polline rispetto agli anni passati. Il polline aumenterà del 30 per cento entro il 2020 e raddoppierà entro il 2040 a causa dei cambiamenti climatici. La maggior parte degli alberi rilascerà il polline all’inizio della primavera, mentre le erbe continueranno fino alla tarda primavera e all’inizio dell’estate. E la produzione di polline è solo una parte l’impatto che il riscaldamento globale avrà sulle allergie e asma e la nostra salute generale. Negli Usa si stanno alternando anche stagioni siccitose con calore prolungato che sparge nell’aria polveri destinate a aggravare l’inquinamento atmosferico r l’asma . In altre zone prolifereranno insetti e piante come l’edera velenosa o edera del Canada che prospera quando vi è una abbondante presenza di CO2. Le malattie allergiche sono la sesta causa di malattia cronica negli Stati Uniti, con un costo annuale di 18 miliardi di dollari, secondo i Centri federali per il Controllo delle Malattie e la Prevenzione. Più di 50 milioni di americani soffrono di allergie ogni anno. L’asma colpisce circa 20 milioni di americani, ed è in aumento in tutto il mondo, inoltre, alcuni esperti di salute pubblica guardano l’aumento globale di asma come un effetto salute precoce dei cambiamenti climatici, e foriero di pericoli per la salute a venire. Ha detto Jeffrey Demain, direttore del Allergy, Asthma and Immunology Center dell’Alaska:

Soffrire di allergia non vuol dire avere il naso che cola. Le allergie interferiscono sulla la capacità di andare a lavorare, a scuola, fare sport e sulla vita sociale.

La maggior parte degli esperti ritiene che l’impatto dei cambiamenti climatici sulle malattie allergiche varia in base alla regione, a seconda della latitudine, l’altitudine, le precipitazioni e tempeste, sulla destinazione dei terreni, urbanizzazione, trasporti e produzione di energia. La siccità, per esempio, contribuisce all’inquinamento atmosferico e se la pioggia laverà via l’inquinamento favorirà la crescita di muffe. I livelli di polline per pianta sono in aumento a causa di concentrazioni crescenti di anidride carbonica nell’atmosfera, e le piante stesse crescono più grandi, dicono gli esperti.

Fonte: Live Science

La dieta antiallergica

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