Consociazione: dalla a alla z tutti gli ortaggi consociabili

Dalla A di aglio alla zeta di zucca: quali piante da consociare e una guida specifica su quali fiori e piante unire agli ortaggi per combattere i parassiti per una agricoltura biologica, sana e redditizia. Leggi la guida!

consociazione

La consociazione, una delle pratiche agricole più antiche che si conoscano, consiste nella coltivazione di più specie sullo stesso terreno. Legnosa, erbacea o mista e ancora temporanea e permanente, la consociazione agraria oltre ai noti vantaggi (supporto di una specie in favore di un’altra) ne apporta molti altri. Conosciamo i benefici e alcuni esempi delle principali consociazioni agrarie.

LA PRATICA DELLA CONSOCIAZIONE

La consociazione è rappresentata dalla coltivazione di piante diverse sullo stesso terreno, che usufruiscono delle medesime pratiche agrarie. La consociazione può essere naturale (boschi e prati) e artificiale o agraria, quest’ultima dovrà rispondere a finalità tecniche ed economiche. Può avvenire anche tra specie legnose differenti (Vite e Olivo o Melo e Pero) o con varietà della stessa specie, con lo scopo ad esempio di ovviare all’autosterilità. Può essere anche temporanea, quando volendo passare ad un’altra coltura si vuole ridurre il periodo improduttivo delle colture a sviluppo lento. Le più tipiche in Italia sono quelle dei campi di grano con colture arboree ai lati o delle viti maritate ad alberi da frutto e traggono origine dalla mezzadria, periodo durante il quale il contadino, responsabile in prima persona della produzione, doveva ottimizzare e massimizzare la produzione per poter ottenere il maggiore quantitativo di prodotto possibile per se e per il proprietario del fondo.

BENEFICI DELLE CONSOCIAZIONI

I benefici della consociazione sono svariati e di carattere biologico, tecnico ed economico: la maggiore produzione rispetto alla coltivazione della singola varietà, il conseguimento di più varietà nello stesso ciclo e nella stessa superficie e l’ottenimento di fecondazioni incrociate tra varietà della stessa specie autoparasterili. La consociazione, inoltre, realizza un apporto reciproco di vantaggi tra le specie, il miglioramento qualitativo del prodotto, la modificazione nell’ambiente edafico oltre a rappresentare un ostacolo alla diffusione delle malattie, proteggendo le coltivazioni dagli attacchi parassitari. Vi sono, poi, una serie di altri vantaggi quali l’ombreggiamento di aree che necessitano di uno schermo dai raggi solari, la protezione attraverso piante frangivento di piante da frutto diverse (come eucalipto e alloro) e la possibilità di sfruttare al massimo il nostro orto grazie al diverso ciclo vegetativo delle coltivazioni consociate, alternando tra i filari specie a crescita lenta con varietà a crescita veloce. Quest’ultimo è il caso dei pomodori in consociazione con le insalate: i primi non necessitano di uno spazio eccessivo mentre le seconde possono essere raccolte dopo qualche settimana dalla semina.

LE FAMIGLIE DA CONSOCIARE

Non tutte le coltivazioni si adattano alla consociazione.

Le leguminose, per esempio, presentano una grande adattabilità, si associano bene a cucurbitacee, ombrellifere e crucifere ed hanno un potere fertilizzante naturale, fissando nelle radici l’azoto che successivamente liberano quando queste ultime si decompongono. Le solanacee, invece, non devono mai essere consociate tra di loro, salvo il peperoncino con il pomodoro.

Altre consociazioni utili sono:

  • liliacee con le ombrellifere
  • asteracee con le cucurbitacee e le chenopodiacee
  • le labiate con tutte (escluso il rosmarino).

Le rosacee, invece, si consociano bene con le orticole ma necessitano della protezione dell’asparago e dell’ortica e di piante che ne supportino i nutrienti come il ravanello, il tarassaco e la consolida maggiore.
Ci sono anche famiglie botaniche nemiche, che non dovrebbero pertanto essere piantate nella stessa area:

  • le ombrellifere, ad esempio, sono in disaccordo con tutti
  • le leguminose non sono consociabili con le liliacee
  • mentre le labiate (salvo il rosmarino) risultano particolarmente adattabili alle altre famiglie.

ELENCO DELLE CONSOCIAZIONI

Vi sono alcune erbe che apportano benefici in tutto l’orto: il cumino ammorbidisce il terreno, il dragoncello risulta utile in tutto l’orto, il levistico stimola la robustezza delle piante, la valeriana e la maggiorana migliorano il gusto e il tagete possiede un forte potere repellente. Ma vediamo nello specifico quali siano le consociazioni più riuscite in agricoltura e quali i vantaggi che è possibile apportare al nostro orto e al nostro giardino.

AGLIO

Consociazione: zucchini, barbabietole, pomodori, lattughe, fragole

Note: l’aglio contribuisce alla crescita delle rose, piantato vicino alle aromatiche potenzia il suo potere di proteggere da funghi e parassiti

BARBABIETOLA

Consociazione: cipolle, ravanelli, cavoli e rape

Note: la cipolla protegge dalle limacce

CAROTA

Consociazione: cipolla, ravanelli, piselli, lattughe, porri, rosmarino, salvia, pomodori

Note: rosmarino, cipolla e porro repellono la mosca della carota, l’erba cipollina ne migliora lo sviluppo

CAVOLO

Consociazione: barbabietole, fragole, lattughe, pomodori, piselli, spinaci, sedani, salvia e porri

Note: sedano, pomodoro e aromatiche allontanano la cavolaia. La menta aumenta la produzione e la qualità. La salvia la rende più tenera, il pomodoro protegge le crucifere dai coleotteri.

FAGIOLI

Consociazione: patate, santoreggia, petunia, cavoli, carote

Note: la santoreggia allontana gli afidi e migliora la crescita e il gusto, la petunia allontana gli insetti

FINOCCHI

Consociazione: cicoria, lattuga, piselli

Note: quelli selvatici non sono consociabili

FRAGOLE

Consociazione: ravanelli, erba cipollina, lattuga, cavoli e spinaci

Note: l’erba cipollina la protegge dagli attacchi di acari e Botrytis

LATTUGHE

Consociazione: cavoli, carote, ravanelli, fragole, finocchi

Note: data la rapida crescita, la lattuga, si associa bene con le altre varietà medio lunghe

MELANZANE

Consociazione: fagioli, nasturzio, tabacco ornamentale, calendola, garofano

Note: nasturzio, tabacco ornamentale, calendola e garofano le proteggono dagli aleurodidi

PATATE

Consociazione: melanzane, fagioli, calendule

Note: nasturzio, tabacco ornamentale, calendola e garofano le proteggono dagli aleurodidi

PISELLI

Consociazione: finocchi, carote, crucifere, zucchine, sedano, lattuga

Note: e’ bene precedano la coltivazione del pomodoro

POMODORI

Consociazione: carote, cavoli, cipolle, prezzemolo, basilico

Note: il tagete allontana i nematodi, la melissa e la menta ne migliorano sviluppo e gusto, come il basilico che in più allontana mosche e zanzare

PORRO

Consociazione: cipolle, cavoli, sedani e carote

Note: sedano e cipolla allontanano la mosca, la carota previene la tigna

PREZZEMOLO

Consociazione: ravanelli, asparagi, pomodori

Note: è benefico per moltissime coltivazioni ma non per lattuga, patata e pisello

RAPE

Consociazione: piselli, mentuccia

Note: la mentuccia tiene lontana l’altica

RAVANELLI

Consociazione: cavoli, barbabietole, fragole, lattuga, cerfoglio, piselli, pomodori, prezzemolo

Note: il cerfoglio ne migliora sviluppo e sapore

ROSACEE

Consociazione: aglio, ravanello, erba cipollina, tarassaco, consolida maggiore

Note: l’aglio contribuisce alla crescita e alla protezione dagli attacchi degli fitofagi. Quest’ultimo beneficio è dato anche dalla ruta e dal tanaceto mentre l’erba cipollina allontana gli afidi

SEDANO

Consociazione: porro, pomodoro, cavoli, rafano

Note: Il rafano lo protegge dagli insetti e dalla ruggine, il pomodoro ne stimola la crescita

SPINACI

Consociazione: cavoli, ravanelli, fragole, garofano

Note: il garofano ha un’azione repellente contro gli afidi

ZUCCA

Consociazione: fagioli rampicanti, mais, nasturzio, menta, timo, salvia, garofano, calendola

Note: calendola, salvia e garofano tengono lontano i pidocchi. il nasturzio la peronospora, la menta l’oidio, il timo le limacce

ZUCCHINA

Consociazione: cipolle e basilico

Note: Il basilico lo protegge dall’oidio

I FITOCIDI

Nelle note della precedente tabella si segnalano alcune specie che proteggono le coltivazioni consociate da alcune malattie e da alcuni fitofagi. Alcune coltivazioni, infatti, sono in grado di elaborare sostanze biologiche, dette fitocidi, attive contro alcuni agenti patogeni (batteri, funghi e insetti). Alcuni esempi sono: l’aglio contro l’oidio, l’insalata contro le altiche, la lavanda contro afidi e formiche o la calendola e il tagete che secernono dalle radici una sostanza fitocida in grado di contrastare i nematodi. Vediamo nella tabella seguente le principali patologie e le piante da consociare.

PARASSITI > PIANTE CONSOCIABILI

  • Aleurodidi della melanzana, cavolo, cetriolo, pomodoro > nasturzio, tabacco ornamentale, calendola, garofano
  • Altica delle crucifere > garofano, aneto, lattuga, menta, pomodoro, rosmarino, salvia, timo, coriandolo, santoreggia
  • Altica della bietola > spinacio, coriandolo
  • Bolla del pesco > liliacee
  • Dorifora della patata > coriandolo, fava, erba cipollina, rafano
  • Insetti terricoli delle piante ortive e ornamentali > tagete
  • Limacce della zucca, spinacio, lattuga > melone Timo
  • Mosca della carota: > liliacee, coriandolo, erba cipollina, salvia, prezzemolo, rosmarino
  • Mosca della cipolla > prezzemolo, carota
  • Mosca del fagiolo > rosmarino, santoreggia
  • Nematodi del pomodoro > calendola, garofano
  • Oidio del cetriolo, zucca e zucchino > Basilico
  • Peronospora del cavolo, cetriolo, zucca, fagiolo, lattuga, peperone > nasturzio
  • Pidocchi del cetriolo, zucca e lattuga > salvia
  • Pidocchi del cetriolo, zucca, spinacio, fagiolo, peperone > garofano
  • Pidocchi del pomodoro > nasturzio, aneto, prezzemolo
  • Pidocchi del melone > prezzemolo
  • Pidocchi del fagiolo e lattuga > rosmarino, aneto, santoreggia
  • Pidocchi delle fave > aneto, santoreggia, spinacio
  • Pidocchi della zucca, spinacio, fagiolo, lattuga, peperone > calendola
  • Pidocchi delle rose> Lavanda
  • Pieride del cavolo > borragine, cosmea, garofano, menta, rosmarino, salvia, timo, santoreggia
  • Ruggine del sedano > Rafano
  • Tripidi del gladiolo e dei piselli > tabacco ornamentale

NOTE E AVVERTENZE SULLA CONSOCIAZIONE

La regola generale, salvo le eccezioni viste, è di non coltivare mai nella stessa area specie appartenenti alla stessa famiglia: ad esempio, due cucurbitacee come cetrioli e meloni o due leguminose come fagioli e piselli. La ragione è semplice: specie appartenenti alla stessa famiglia impoveriscono il suolo degli stessi elementi, entrano in competizione idrico-alimentare e attirano i parassiti ai quali sono maggiormente vulnerabili. Una nota negativa sulla consociazione è che questa, soprattutto in passato, era difficilmente compatibile con la meccanizzazione e con alcune pratiche colturali. Tuttavia, pur essendo una tecnica consigliabile nell’orto e nel piccolo giardino, è possibile coltivare anche terreni di grandi dimensioni purché gestiti con criteri biodinamici i quali, potenziando la fertilità e gli equilibri chimo-fisici dei suoli, rendono la pratica della consociazione meno necessaria. Ricordate, infine che l’assenzio non è compatibile con quasi nessuna coltivazione, nonostante tenga lontano gli animali dall’orto, pertanto, sarebbe preferibile piantarlo a giusta distanza e al lato dell’orto.

CENNI STORICI SULLA CONSOCIAZIONE

Diffusasi molti secoli fa nei giardini privati inglesi, la consociazione era però già nota nell’antica Cina dove, accanto alle coltivazioni di riso, venivano piantate le felci del genere azolla. Questa varietà, fluttuando sulla superficie delle acque, non solo impedisce alla luce solare di raggiungere altre specie in competizione con il riso ma protegge anche un cianobatterio in grado di fissare l’azoto atmosferico, rendendolo poi disponibile. La consociazione si praticava, inoltre, anche presso molte civiltà precolombiane che piantavano congiuntamente il mais con un fagiolo rampicante chiamato Ayocote, coltivato alle più elevate altitudini messicane. Il mais, infatti, crea una struttura sulla quale il legume può arrampicarsi mentre quest’ultimo produce composti azotati indispensabili per una buona fertilizzazione del suolo.

Questa consociazione è alla base della tecnica della milpa, un vero e proprio agroecosistema altrimenti detta delle tre sorelle (tres hermanas) che prevede oltre alla coltivazione di mais e fagioli anche quella di zucca. Quest’ultima, estendendosi sul terreno ha un effetto pacciamante: trattiene, infatti, l’umidità del terreno e scherma i raggi solari, proteggendo il terreno dal proliferare delle infestanti. A volte associata anche ad altre coltivazioni come peperoncino, leguminose, cucurbitacee, pomodoro e avocado, la tecnica delle Tre Sorelle è ancora oggi un valido sistema agricolo, utilizzato in Centro-America per soddisfare le esigenze alimentari della popolazione.

Fonte: stilenaturale.com

Ingrediente naturale per pulire la pelle e sbiancare le macchie

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Molte persone hanno macchie e lentiggini sulla pelle che risultano antiestetiche e, a volte, fastidiose. Tutti i giorni la pelle è esposta a una grande quantità di fattori che la possono alterare e per questo non è raro che, da un momento all’altro, si inizino a notare alcune macchie o alterazioni. La buona notizia è che non c’è bisogno di investire troppi soldi in trattamenti costosi per pulire e sbiancare la pelle macchiata. Sebbene oggigiorno esistano molte soluzioni disponibili sul mercato, potete sfruttare delle alternative naturali che vi possono aiutare a ottenere ottimi risultati.

Prezzemolo per pulire e sbiancare le macchie della pelle e le lentiggini

Il prezzemolo è un ingrediente dalle proprietà benefiche per la pelle e dai nutrienti essenziali che la idratano in profondità, eliminano le cellule morte e attenuano le antiestetiche macchie e alterazioni. Questa pianta è facile da coltivare, sebbene si possa trovare facilmente al supermercato. È molto economica e molto utile per diversi trattamenti medicinali.

Proprietà del prezzemolo per la pelle

Per quanto riguarda la cura della pelle, il prezzemolo ha effetti importanti che possono aiutare a ottenere risultati eccellenti:

  • illumina la pelle;
  • riduce le macchie e le lentiggini scure;
  • è un toniconaturale;
  • previene e combatte i punti neri;
  • riduce l’acne;
  • aiuta a rigenerare la pelle, favorendo la cicatrizzazione;
  • riduce l’arrossamento, l’irritazione e l’infiammazione;
  • diminuisce notevolmente le occhiaie e le borse sotto agli occhi.

Lozione al prezzemolo per attenuare le macchie della pelleprezzemolo

Se le macchie stanno mettendo a rischio la bellezza della vostra pelle, non esitate a preparare questa efficace lozione al prezzemolo. Può aiutarvi a ridurle visibilmente e allo stesso tempo tonifica la pelle, così da sfoggiare un volto radioso e bellissimo.

Ingredienti

  • 200 ml di acqua bollente
  • 2 cucchiai di foglie di prezzemolo tritato finemente
  • 1 cucchiaio di succo di limone o aceto di mele

Come prepararla?

  • In una pentola versate 200 ml di acqua, portatela a ebollizione e aggiungete due cucchiai di foglie di prezzemolo tritato finemente. Cuocete la miscela a fuoco lento e poi lasciatela freddare. Infine, aggiungete un cucchiaio di succo di limone o aceto di mele e mescolate in modo che si amalgami del tutto.
  • Conservate la lozione in un contenitore spray e applicatela tutti i giorni sul viso, la mattina e la sera.
  • Potete conservare questa lozione in frigorifero per cinque o sei giorni.
  • Essendo un prodotto naturale, i risultati non saranno visibili già dopo la prima applicazione. È importante essere pazienti e sapere che può richiedere un po’ di tempo. Applicate questo prodotto in maniera costante e vedrete dei cambiamenti nel giro di qualche settimana.

Maschera al prezzemolo per sbiancare la pellesbiancare-la-pelle

Se volete rendere ancora più efficaci gli effetti del prezzemolo sulla pelle, potete integrare l’uso della lozione precedente con questa maschera fatta in casa.

Ingredienti

  • un mazzetto di prezzemolo fresco
  • un cucchiaino di succo di limone fresco
  • un cucchiaio di miele puro

Come prepararla?

  • Imbevete il mazzetto di prezzemolo in acqua calda e poi tagliatelo finemente. In seguito, tritate il prezzemolo in un mortaio fino a ottenere una pasta densa.
  • Mettete il prezzemolo in un recipiente e poi mescolatelo con il succo di limone e il miele. Unite tutti gli ingredienti fino a formare una pasta e poi applicatela sul viso.
  • Conviene lavare molto bene il volto prima di utilizzare questa maschera.Una volta applicata, in particolare sulle zone interessate, lasciate agire dai 15 ai 20 minuti.
  • Il limone può causare irritazione o bruciore, ma solo nel caso in cui abbiate dell’acne, e di solito dura solo per pochi secondi.
  • È importante applicare questa maschera nelle ore notturne poiché l’acido citrico del limone può causare effetti collaterali sulla pelle se vi esponete subito al sole.
  • Trascorso il tempo consigliato, rimuovete la maschera con acqua tiepida e applicate una crema idratante.
  • Nei casi di acne, macchie e lentiggini conviene applicare questo trattamento due volte a settimana.
  • Come per la lozione precedente, è bene applicare questa maschera di frequente per poterne vedere i risultati.

Fonte: viverepiusani.com

Orto in città, la mini-guida per dummies

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Le statistiche dicono che nelle città italiane è sempre più diffusa  la pratica di dedicare un angolo di terrazzo alla coltivazione di fiori e piante. Ma molte persone, pur se spinte da buone intenzioni, non conoscono i principi basilari per la creazione di un orto. Poi, più sotto, c’è anche la categoria dei negati, quelli che nei paesi anglosassoni vengono definiti dummies, che non saprebbero proprio da che parte cominciare. Ma non bisogna perdersi d’animo, nessuno nasce imparato, e con poche semplici indicazioni si possono ottenere in breve tempo dei risultati significativi. Per esempio, chi ha già delle piante fiorite sul tuo balcone può creare una nuova armonia tra piante fiorite e ortaggi in vaso, ponendo questi ultimi a ridosso dei muri. Le varietà adatte al balcone sono quelle che, una volta sviluppate, non superano l’altezza di mezzo metro o le specie che producono ortaggi di piccole dimensione come il pomodoro a ciliegia, ma anche alcune varietà di peperoni o melanzane. Promemoria: ogni pianta deve essere collocata in una vaso in terracotta di 30 cm. Se le piantine da mettere in fila sono tre, la fioriera deve essere lunga almeno 60 cm. Ora però bisogna compiere un passo indietro, cioè verificare che ci sia lo spazio sufficiente per accogliere le piante. Servono poi dei vasi, il terriccio, palline di argilla e i sementi delle piante che vuoi coltivare. Ok, ora si possono riempire i vasi di terra fertile per orto, dopo aver ricoperto il fondo del vaso con delle palline di argilla. I vasi vanno disposti secondo il sole che si ha a disposizione: alcune piante, infatti, crescono meglio se assorbono una maggior quantità di raggi solari. L’innaffiamento, altro punto fondamentale, deve essere regolare ed effettuato nel momento opportuno. Le giovani piantine sono fragili, per farle crescere corrette meglio sostenerle con piccoli bastoncini o canne di bambù. Non solo la piantina, anche la terra va nutrita, utilizzando concimi naturali quali la cenere di legna, l’acqua di cottura delle verdure fredda oppure i fondi del caffè. Per iniziare e impratichirsi, il suggerimento è quello di orientarsi verso le piante aromatiche: le principali sono il rosmarino, il prezzemolo, il basilico, la salvia e la maggiorana. Si tratta di piante poco impegnative, che amano il sole diretto ma solo per metà giornata, inoltre si acquistano già cresciute e devono essere trapiantate in vasi di terracotta di 20-25 cm di diametro. Sono poco assetate, basta una dose settimanale d’acqua, due per il basilico. Un tentativo si può provare anche con la fragola di bosco: è un pianta perenne che fiorisce più volte l’anno e trasforma i suoi piccoli fiori gialli dal centro bianco in frutti. Una volta che la pianta avrà fatto la sua gettata di fiori, il terreno di coltivazione va mantenuto fresco ma non umido. Nota importante: i frutti si possono staccare solo in fase di avanzata maturazione, quando le fragole assumono un colore rosso intenso. Seguendo queste indicazioni di base, ogni cittadino può decidere di avviare il proprio orticello. E magari scoprire un talento innato.

Fonte: tuttogreen

Purè di patate vegan e felafel

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Il purè di patate vegan con felafel vegetali è un piatto unico molto ricco e saporito e perfetto per una cena. Per il purè di patate per 4 persone scegliete 4 patate grandi; un bicchiere di latte di soia, 4 cucchiai di olio evo. Per i felafel ossia le polpette di ceci occorrono 400 gr. di ceci lessati, una cipolla, prezzemolo, farina,olio per friggere d’arachidi, sale e pepe.

Passiamo alla preparazione del purè che si inizia mettendo a bollire con la buccia ben pulita le patate e si lasciano cuocere per mezzora  Nel frattempo prepariamo i felafel, ossia le polpette di ceci. Nel mixer fate andare i ceci, il prezzemolo abbondante, la cipolla il sale, il pepe e tutti quegli aromi che più gradite e iniziate a tritare. Dovete ottenere una pasta morbida che passate in una ciotola. C’è chi fa riposare questo impasto, io personalmente i felafel li faccio anche subito. L’unica cosa è controllare che si riesca a ottenere le polpette perché se l’impasto è troppo friabile allora per legare si aggiunge della farina finché appunto non risulta bel consistente. A quel punto si fanno le polpette un po’ schiacciate e si friggono in olio abbondante. Li mettete una volta cotti a sgocciolare su carta assorbente. Veniamo alla preparazione del purè. Tolte le patata cotte dall’acqua le fate sgocciolare qualche minuto e le spellate; le mettete nel passapatate e schiacciate direttamente in pentola, correggete di sale pepe e aromi e aggiungete l’olio; ora a filo mettete il latte di soia e vi regolate sulla consistenza per evitare che venga liquido. Vi ho dato la misura di un bicchiere che è indicativa perché dipende un po’ dalla qualità di patate se assorbono più o meno liquido e dunque affidatevi al vostro gusto.

Componete purè di patate e felafel nel piatto di portata.

Fonte: ecoblog

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