Buone, sostenibili e antispreco. A Porta Palazzo le ricette gourmet degli Ecomori

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Ogni settimana tra i banchi del mercato di Porta Palazzo di Torino un modo sempre nuovo, creativo e sostenibile per educare i cittadini alla riduzione dei rifiuti con un occhio sempre attento allo spreco, alla sicurezza alimentare e all’integrazione. Nulla si spreca e nulla si distrugge, tutto si ricicla!. Il progetto PoPP cresce e si apre al mondo della gastronomia antispreco. Ogni settimana propone tra i banchi del mercato di Porta Palazzo di Torino un modo sempre nuovo, creativo e sostenibile per educare i cittadini alla riduzione dei rifiuti con un occhio sempre attento allo spreco, alla sicurezza alimentare e all’integrazione in un luogo che fa del melting pot in salsa sabauda il suo punto di forza. L’idea alla base delle ricette antispreco è quella di proporre, attraverso la leva del cibo e della gastronomia, temi attigui ai fondamentali sui quali è nato il Progetto PoPP a fine 2016: raccolta differenziata e recupero delle eccedenze alimentari.389271_2

Ogni settimana la chef Helen, affiancata improbabile mini brigata di cucina composta da Ecomori e Sentinelle dei Rifiuti, illustra sul banco di porta Porta Palazzo una ricetta antispreco sempre diversa. Un modo nuovo per sensibilizzare le migliaia di persone che tutti i giorni affollano il mercato di Piazza della Repubblica sul consumo critico, su cosa sia davvero uno scarto alimentare e su come trasformare quello che fino a ieri veniva considerato un rifiuto in un ingrediente fondamentale per la cucina ‘spreco punto zero’.

La prima ricetta ha visto come protagonista le cime di rapa, per la precisione gli scarti derivanti dalla sua pulizia, utili a realizzare una gustosa crema di gambi di cime di rapa. Poi è toccato alle foglie del carciofo ingrediente principe di per fare un ottimo risotto, e a seguire un pesto realizzato con bucce di carota.

Crema di Gambi di Cime di Rapa

Una ricetta facile e gustosa da usare come condimento per la pasta o crostini di pane. Lavate accuratamente i gambi, eliminando le punte. Lessateli in acqua bollente per circa 10 minuti fino a quando non si saranno ammorbiditi. Scolate e passate il tutto con un passaverdura così da ottenere una purea liquida da addensare in padella a fuoco basso con l’aggiunta di olio e aglio a piacere.389271_3

Risotto alle foglie e gambi di Carciofo

Per cominciare riponete i gambi e le foglie di carciofo in una bacinella con abbondante acqua, aggiungete il succo di un limone e lasciate riposare il tutto per una notte (8 ore circa).

Risciacquate e pulite i gambi eliminando la parte più esterna. Tagliate a listarelle sottili le foglie di carciofo e a rondelle i gambi. Versate in una padella antiaderente un cucchiaio di olio e fate imbiondire lo spicchio d’aglio. Togliete l’aglio (attenti a non scottarvi!) e aggiungete lo scalogno tritato finemente. Non appena quest’ultimo risulterà appassito, aggiungete i carciofi e aggiustate di sale a vostro piacimento. Infine versate il riso con due mestoli di brodo e coprite con un coperchio. Durante la cottura valutate, se necessario, l’aggiunta di altro brodo. A fine cottura mantecate con burro, mascarpone o qualsiasi altro ingrediente che preferite.

Pesto alle bucce di carota

Prima di tutto lavate bene le bucce delle carote, successivamente si aprono due strade per la realizzazione del piatto:

1 – Fate bollire le bucce in acqua salata, scolatele per bene, e poi frullatele con olio, spezie a piacere e mandorle. Ricordate che ogni 100g di bucce di carota necessitano di 50g di mandorle.

2 – Dopo aver lavato le bucce di carota sminuzzatele con un coltello. Nel frattempo scaldate in una padella dell’olio con uno spicchio d’aglio. Appena l’aglio risulterà dorato aggiungete le bucce, le mandorle e un po’ di peperoncino. Ricordate che ogni 100g di bucce di carota necessitano di 50g di mandorle.

Buon Appetito!

Fonte: ecodallecitta.it

 

‘Perché nella nozione di decoro non c’è mai spazio per i libri’, Aldo Grasso difende Vivi Libron

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Sulle pagine del Corriere di Torino (edizione torinese del Corriere della Sera on line) il celebre critico e giornalista critica le decisione di sfrattare la piccola libreria di cartone nel cuore di Porta Palazzo.

Quei libri non sono decorosi, bisogna farli sparire. Qualche giorno fa l’amministratore del complesso immobiliare nato nell’ex Arsenale Militare di Borgo Dora a Torino ha scritto all’associazione Vivi Balon chiedendo di «liberare immediatamente l’area di pertinenza condominiale» dove è stata sistemata «una catasta di libri, molto probabilmente per un progetto di libero scambio del quale non eravamo al corrente» chiamato «Viva Libron». I motivi sarebbero il mancato rispetto del «decoro previsto dal regolamento di condominio» ma soprattutto il pericolo dato dal «materiale altamente infiammabile». Risultato: la piccola libreria di cartone nel cuore di Porta Palazzo è stata sfrattata. A prendere le difese di questa bella iniziativa che vede protagonisti Eco dalle Città e Vivi Balon anche Aldo Grasso. Ecco che cosa ha scritto sull’edizione torinese del Corriere della Sera:

L’amministratore di condominio che ha sfrattato la piccola libreria di cartone nel cuore di Porta Palazzo sarebbe stato un personaggio perfetto per le straordinarie meditazioni cretinologiche di Fruttero & Lucentini. Per carità, c’è sempre un regolamento cui appellarsi, un pezzo di carta che manca, un decoro condominiale da rispettare, ma la cosa più imbarazzante è che nella nozione di decoro non c’è mai posto per i libri. A Torino, come in altre città. Come se quei parallelepipedi di carta stampata fossero degli ingombri, suppellettili accatastate in attesa della nettezza urbana. Chi non ama leggere pensa che i libri non abbiano nulla di suggestivo, di gratificante, di desiderabile e che il «libero scambio» sia qualcosa di disdicevole.

E invece scambiarsi libri è un modo per condividere idee ed emozioni con altri, specie in un momento economicamente non facile. Cosa c’è di più bello che rilasciare libri nell’ambiente naturale, compreso quello urbano, affinché possano essere ritrovati e quindi letti da altri? Diceva Umberto Eco: «I libri si rispettano usandoli, non lasciandoli stare». E questo è il concetto che sta alla base del bookcrossing , un fenomeno dalle radici antiche che da qualche anno ha trovato un’espressione concreta anche da noi. La condivisione è un valore da tutelare, non da sfrattare. Rovistare fra libri usati è come sfogliare un vocabolario: cerchi una parola e intanto ne trovi altre, forse più interessanti, più espressive di quella che cercavi. Un buon consiglio è quello suggerito già nel 1947 da Wodehouse: «Secondo me il solo modo di trovare qualcosa da leggere, oggi, è di andare in una pubblica biblioteca, girare tra scaffali, e tirar giù quel tipo di libri di cui nessuno ha mai sentito parlare». E se la pubblica biblioteca, seppur minuscola, si trova in un cortile condominiale è ancora meglio. Le sorprese sono a portata di mano perché un libro non va mai considerato come uno scarto, un oggetto superfluo, un raccoglitore di polvere.

Fonte: ecodallecitta.it

 

Torino, dal riciclo creativo nasce una “piazza urbana mobile”

Presentata dall’associazione Izmo la Mobile Urban Square, un arredo urbano mobile per Porta Palazzo realizzato con materiali di recupero. La “piazza mobile” è il risultato di un workshop di autocostruzione che ha coinvolto per un anno 10 giovani designer375755

E’ una “piazza urbana mobile” il risultato del workshop di autocostruzione organizzato dall’associazione Izmo all’interno del Progetto Leonia, un percorso di ricerca e formazione finalizzato a diffondere le pratiche del riuso nell’ambito della riqualificazione urbana. Il progetto ha dedicato particolare attenzione al metodo del riuso e dell’autocostruzione al fine di realizzare una piattaforma multifunzionale mobile di 3 metri per 2 da collocare come arredo urbano nel quartiere di Porta Palazzo. Il workshop, partito il 18 maggio di un anno fa, ha coinvolto 10 partecipanti che, a partire dal vincolo progettuale, rappresentato da un telaio montato su ruote e diviso in 4 settori, si sono occupati della progettazione e realizzazione di arredi e parti funzionali annesse e contenute nella struttura. A conclusione dei lavori, la Mobile Urban Square è stata presentata nel corso di un evento pubblico organizzato in collaborazione con l’associazione Urbe e la compagnia teatrale Quinta Tinta.

Fonte : eco dalle città