Piste ciclabili: la più bella è a Limone sul Garda

Gli amanti della natura e delle escursioni in bici hanno un nuovo indirizzo: Limone sul Garda, dove hanno appena inaugurato una ciclabile da sogno.pista-ciclabile-limone-sul-garda-11

C’era anche il ministro alle Infrastrutture Danilo Toninelli sabato scorso a Limone sul Garda, prezioso comune che si affaccia sul Lago di Garda dove è stata inaugurata quella che, secondo molti, è la pista ciclabile più bella d’Europa.

Se non è la prima merita certamente il podio: per il panorama, innanzitutto, e per il fatto che è a strapiombo sul lago, in secondo luogo. La pista ciclabile di Limone sul Garda è lunga un paio di chilometri (ma verrà allungata con altri tratti nei prossimi mesi) ed è in gran parte costruita in legno. E’ percorribile notte e giorno e affianca la strada panoramica già esistente e percorsa da auto, moto e camion. Una corsia preferenziale in tutti i sensi, sia perché è scollegata dalla carreggiata (e quindi molto più sicura), sia perché è posizionata nel lato interno, quindi vista lago. All’inaugurazione, oltre che il ministro Toninelli, c’erano anche le autorità locali: il sindaco di Limone Franceschino Risatti, il prefetto di Brescia Annunziato Vardè, l’assessore regionale all’Agricoltura Fabio Rolfi, i sindaci dei paesi della Comunità Montana.
Il ministro grillino, su Facebook, ha espresso apprezzamento per l’opera: “Oggi sono stato a Limone sul Garda all’inaugurazione del primo tratto della magnifica ciclopedonale sospesa sul Lago di Garda. In un Paese come l’Italia la mobilità non può che essere al servizio del turismo, della possibilità per tutti di godere dei paesaggi spettacolari che il nostro Paese ci offre. Anche questa è qualità della vita“.

La pista ciclabile di Limone sul Garda può essere percorsa alla velocità massima di 10 chilometri orari, è illuminata di notte con luci a LED ed è collegata con la Strada Statale 45 Bis.

17 Guarda la Galleria “Pista ciclabile Limone sul Garda”

Fonte: ecoblog.it

Piemonte, nuove risorse per piste ciclabili e sicurezza stradale approvati dalla Giunta Regionale

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4,5 milioni per le piste ciclabili extraurbane, 890 mila euro per la ciclabilità cittadina, 171mila per “Bicibus” e “Pedibus”, 250 mila per il programma regionale per la mobilità ciclabile, 55 mila per le campagne di sicurezza stradale. Lo stanziamento di ulteriori 4,5 milioni (oltre ai 10 già inseriti a bilancio lo scorso anno)  per le piste ciclabili e di altri finanziamenti  per progetti sulla sicurezza stradale sono stati  l’oggetto della prima delibera approvata questa mattina dalla Giunta Regionale. 4,5 milioni sono stati inseriti per l’incremento delle assegnazioni del bando “Percorsi ciclabili sicuri” in corso (per portare le risorse regionali stanziate complessivamente a € 14.500.000,00) e consentire di scorrere la graduatoria del bando stesso che definiva gli interventi finanziabili. Nella stessa delibera 171.000 euro sono stati stanziati per lo scorrimento della graduatoria delle scuole che hanno partecipato nel 2017 al bando “Bicibus.pedibus” (Risultano in graduatoria 27 progetti presentati da scuole che non sono stati finanziati per esaurimento delle risorse). 250.00 euro sono stati deliberati per la redazione di un programma regionale per la mobilità ciclabile (con il documento sarà rilevata la rete ciclabile principale ed individuate le priorità di intervento per il completamento e la messa in sicurezza).  Inoltre 25.620 euro sono stati allocati per iniziative di comunicazione e 29.000 euro per inziative di educazione verso studenti e docenti. Le misure approvate rappresentano il programma di azione annuale (2018) previsto dal Piano Regionale della Sicurezza Stradale. Con una differente delibera, sono stati autorizzati ulteriori 889.674,54 di fondi Nazionali per la realizzazione in cofinanziamento di un programma per la progettazione e realizzazione di interventi per la sicurezza della circolazione ciclistica cittadina all’interno dei Comuni con popolazione superiore a 20.000 abitanti.

Il cofinanziamento sarà erogabile nella misura massima del 50% delle spese ammissibili di progettazione e realizzazione degli interventi che abbiano un importo complessivo di spesa previsto pari o superiore a euro 100.000 e che il contributo massimo assegnabile per ogni intervento proposto fino a € 300.000.

“Queste risorse – ha commentato l’assessore ai trasporti della Regione Piemonte Francesco Balocco – testimoniano l’attenzione della Regione alla mobilità su bicicletta, sia in ambito urbano che a fini turistici. Questo tipo di infrastrutture assume per il nostro territorio una rilevanza strategica per i benefici, ambientali, economici e sulla salute dei cittadini che tale modalità attiva di trasporto comporta se opportunamente incentivata e dotata di percorsi funzionali. In particolare è rilevante l’aspetto collegato al cicloturismo per il quale la vocazione turistica della nostra Regione, offre enormi potenzialità per lo sviluppo di un settore già in forte crescita, anche per valorizzare territori oggi considerati marginali che ne possono beneficiare.”

Fonte: ecodallecitta.it

#Sullabuonastrada: aperto il bando da 50 milioni per le piste ciclabili dei Comuni

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Il progetto del Credito Sportivo in collaborazione con Anci e Federciclismo mette a disposizione 50 milioni a tasso zero per i Comuni che vorranno realizzare o migliorare piste ciclabili. Limite di ogni finanziamento: 3 milioni di euro. Le domande dovranno essere presentate dal 3 aprile al 2 luglio 2018. Dal 3 aprile 2018 alle ore 10.00 sarà possibile inviare le richieste di ammissione al bando “Comuni in pista – #sullabuonastrada”, il progetto del Credito Sportivo in collaborazione con Anci e Federciclismo che prevede la possibilità per i Comuni italiani di ottenere un finanziamento a tasso zero finalizzato a sviluppare la rete delle piste ciclabili.

COME, QUANDO E QUANTO – Grazie al Protocollo d’Intesa sottoscritto da ICS, ANCI e FCI, sono a disposizione degli Enti locali 50 milioni di euro di mutui a tasso zero per la realizzazione o la ristrutturazione di piste ciclabili, ciclodromi e strutture di supporto.

I mutui, della durata massima di 15 anni e da stipulare entro il 31/12/2018, consentiranno all’Ente locale ammesso di godere del totale abbattimento degli interessi, su uno o più mutui, sino all’importo massimo complessivo di 3 milioni di euro che raddoppia a 6 milioni di euro se il beneficiario è un’Unione di Comuni o Comuni in forma associata, un Comune capoluogo, una Città metropolitana o una Provincia. Sarà possibile ottenere mutui anche per somme e durate superiori, verranno comunque assicurate condizioni molto agevolate per la parte eccedente. I progetti presentati dovranno essere definitivi o esecutivi e ciascuna istanza dovrà essere relativa ad un solo progetto o lotto funzionale. Le richieste pervenute saranno esaminate con procedura a sportello ed ammesse a contributo fino ad esaurimento delle risorse stanziate. La richiesta di ammissione al bando dovrà prevenire tramite Pec all’indirizzo icspisteciclabili@legalmail.it a partire dalle ore 10.00 del 03/04/2018 e non oltre le ore 24 del 02/07/2018, tutta la documentazione da allegare alla richiesta è presente sul sito del Credito Sportivo all’indirizzo:

http://www.creditosportivo.it/banditassozero/comuni_in_pista.html

fonte: ecodallecitta.it

Piste ciclabili, nasce il sistema delle ciclovie turistiche italiane

Priorità alle ciclovie VenTo, del Sole, dell’Acquedotto Pugliese e del Grab romanofiab_rete_bicitalia

Da Torino a Venezia, da Verona a Firenze, da Caposele (Av) a Santa Maria di Leuca (Le), nasce finalmente il sistema delle ciclovie turistiche nazionali. Noi di Ecoblog che della bicicletta ci occupiamo spesso in tutte le sue forme possiamo ben dirlo: finalmente. Perché l’Italia, con tutte le sue ricchezze paesaggistiche, artistiche e architettoniche, non può non colmare il gap con paesi come Austria e Germania da anni all’avanguardia sul fronte del cicloturismo.

Per farlo serve far pedalare i cicloturisti in sicurezza ed è proprio con questo obiettivo che sono stati firmati la scorsa settimana i protocolli d’intesa per la progettazione e la realizzazione dei primi percorsi previsti dalla Legge di Stabilità 2016.

La priorità viene data a 4 percorsi:
– la ciclovia VenTo, 680 km da Venezia a Torino;
– l’Acquedotto Pugliese, 500 km da Caposele (Av) a Santa Maria di Leuca (Le);
– il Grab – Grande Raccordo Anulare delle Biciclette intorno a Roma;
– la Ciclovia del Sole, 300 km da Verona a Firenze.

Nel triennio 2016-2018 gli investimenti saranno nell’ordine dei 91 milioni di euro: 17 quest’anno, 37 nel 2017 e 37 nel 2018).

“È un giorno per noi molto importante, vogliamo riportare la bicicletta come mezzo di turismo e non solo di trasporto. Non stiamo facendo annunci ma realizzando cose molto concrete per il turismo italiano che è in crescita” ha dichiarato il ministro dei trasporti Graziano Delrio.

Altri 10 milioni di euro verranno messi a disposizione delle regioni interessate a implementare la loro rete ciclabili. A oggi sono 8: Piemonte, Veneto, Lombardia, Emilia Romagna, Toscana, Campania, Basilicata e Puglia.

Fonte:  Ansa

 

Alto Adige, nuove piste ciclabili e una convenzione con Rfi

La regione potenzierà la rete delle piste ciclabili e, grazie a una convenzione con la Rete Ferroviaria Italiana potenzierà il trasporto intermodale della provinciaciclabili-alto-adige

La parola d’ordine è intermodalità ovvero la possibilità di un interscambio fra le diverse possibilità offerte dalla mobilità sostenibile. La giunta provinciale dell’Alto Adige ha dato il via libera alla stipula di una convenzione con Rete Ferroviaria Italiana Spa (la società nazionale che gestisce la rete su ferro) per proseguire nella realizzazione di progetti di miglioramento della mobilità ciclistica attraverso nuove piste ciclabili lungo le linee ferroviarie. Dal punto di vista della ciclabilità l’Alto Adige è già un modello: sia le reti cittadine che quelle extracittadine funzionano. La ciclabile dell’Adige fa parte di un itinerario europeo che parte dal Danubio bavarese (Donaüworth) e permette di raggiungere in bicicletta Venezia e le rive del Po transitando, nella sua parte centrale, proprio in Trentino Alto Adige. La convenzione con Rfi sarà stipulata da Arno Kompatscher“La conformazione orografica del territorio altoatesino e le valli strette, infatti, rendono funzionale la realizzazione di piste ciclabili nelle vicinanze delle linee ferroviarie esistenti”, ha spiegato il presidente della Giunta. Le nuove piste ciclabili verranno sviluppate lungo le linee ferroviarie Bolzano-Merano e la Fortezza-San Candido, compresa la tratta oltre San Candido sino al confine di Stato. La convenzione prevede alcune condizioni: per la realizzazione di piste ciclabili in tratti particolarmente difficili del territorio, Rfi dovrà esprimere il proprio consenso alla riduzione delle distanze fino a un minimo di 3 metri tra gli elementi dell’infrastruttura ciclabile e la più vicina rotaia. La Provincia consentirà a Rfi di utilizzare le piste ciclabili per lo svolgimento dell’attività di sorveglianza, manutenzione e pronto intervento sulla linea ferroviaria e inoltre garantirà la realizzazione di specifici varchi lungo le recinzioni che separano le piste dalla ferrovia. Negli ultimi due decenni la Provincia ha investito 150 milioni di euro per creare una rete di 500 km di piste ciclabili, a cui si aggiungono 22 stazioni di sosta e noleggio con 7mila biciclette e 600 bici elettriche. Numeri che non hanno eguali nel nostro Paese.

Fonte:  Ansa

Mappa | Provincia di Bolzano 

Legge di Stabilità, 33 milioni di euro per la ciclabilità

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Piste ciclabili e percorsi turistici per le biciclette verranno finanziati con un apposito fondo da 33 milioni di euro inserito nella Legge di Stabilità. Il finanziamento deve passare al vaglio del parlamento e l’impegno è di 5 milioni di euro nel 2016, 13 milioni nel 2017 e 15 milioni nel 2018 finalizzati alla progettazione e alla realizzazione di ciclovie turistiche e ciclostazioni, ma anche alla progettazione e realizzazione di interventi volti a garantire la sicurezza della ciclabilità cittadina. Una bella notizia per gli appassionati della bicicletta, probabilmente questo finanziamento permetterà, per esempio, un progresso al progetto VenTo dellaVenezia-Torino, ma la cifra stanziata resta davvero una mancetta se pensiamo ai ricavi potenziali che si potrebbero ottenere dal cicloturismo (in Italia stimati in 3 miliardi di euro) e soprattutto ai finanziamenti stanziati in altri Paesi. Tanto per fare un esempio, il piano per la ciclabilità per Londra pensato dal sindaco Boris Johnson e incentrato sulla SkyCycle prevede un finanziamento (con contributi anche da sponsor privati) di 1 miliardo di sterline (1,4 milioni di euro). Come fa notare Giulietta Pagliaccio, presidente della Fiab, la notizia è sicuramente positiva e con le risorse stanziate di recente con i progetti di bike to school e bike to work e di recupero dei tracciati ferroviari delineano un nuovo trend positivo per la ciclabilità. Secondo Alberto Fiorillo, responsabile delle aree urbane di Legambiente, l’iniziativa potrebbe fare da volano a investimenti degli enti locali. Oltre alla già citata ciclovia del Po, uno dei progetti in pole position è il Grab, il Grande raccordo anulare delle bici che dovrebbe svilupparsi intorno a Roma con un costo di 4 milioni di euro per uno sviluppo di 44 chilometri. L’altro progetto è quello dell’Acquedotto pugliese, poi si andrà avanti con le piste ciclabili urbane per provare a colmare l’ampio gap che ci separa dalle città del Nord Europa e della Francia.

Fonte: ecoblog.it

Oslo, auto bandite dal centro a partire dal 2019

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Stop alle auto private nel centro di Oslo entro quattro anni. Il nuovo governo di sinistra della capitale norvegese ha deciso di mettere al bando le auto private dal centro cittadino per contribuire alla riduzione delle emissioni di gas a effetto serra. Il partito laburista e i suoi alleati socialisti e Verdi, dopo la vittoria nelle comunali dello scorso 14 settembre hanno presentato un progetto a medio termine focalizzata sull’ambiente e sulla lotta ai cambiamenti climatici. Nel programma è previsto un divieto di accesso ai veicoli privati nel centro della città dove abitano appena 1000 persone, a fronte di 90.000 lavoratori. La proposta del nuovo governo di sinistra ha suscitato i timori degli imprenditori locali visto che ben 11 dei 57 centri commerciali della città sono situati nel centro cittadino. Il divieto alle automobili fa parte di un ambizioso piano con il quale si vogliono dimezzare, entro il 2020, le emissioni di gas serra rispetto ai livelli del 1990. All’interno di questa strategia sono previste anche sovvenzioni per l’acquisto di biciclette elettriche, implementazioni della rete delle piste ciclabili e la riduzione del traffico automobilistico nella città nel suo complesso con due step: un – 20% entro il 2019 e un – 30% entro il 2030. Ed entro quella data tutte le vetture circolanti dovranno essere a emissioni zero.

Fonte: The Guardian

Cicloturismo, in Italia un business da 3,2 miliardi di euro

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Con 2.728.600 esemplari prodotti nel 2014 e una crescita del 2,1% sull’anno precedente, l’Italia si conferma come il primo produttore europeo di biciclette eppure il Paese continua a essere uno dei fanalini di coda continentali sia per quanto riguarda la ciclabilità, sia per ciò che concerne il cicloturismo. Un recente studio dell’Agenzia Nazionale del Turismo-Enit ha stimato in 3,2 miliardi di euro il possibile fatturato annuale di un cicloturismo a pieno regime nel nostro Paese. Perché ciò avvengono servono infrastrutture adeguate. Le piste ciclabili possono costare fino a 400 euro al metro, ma numerosi studi internazionali dimostrano l’alta redditività del settore: per ogni euro di investimento se ne guadagnano 4 o 5 in meno di tre anni. In Francia, tanto per fare un esempio, il cicloturismo movimenta 2 miliardi di euro l’anno, mentre nel nostro Paese brilla soprattutto la provincia autonoma di Trento con i suoi 400 chilometri di piste ciclabili che, dal 2009, generano oltre 100 milioni di euro l’anno. L’Italia è la nazione più ricca al mondo per siti e paesaggi dichiarati dall’Unesco patrimonio dell’umanità e molti di questi si prestano a una visita in sella a una bici. Tanti i progetti in cantiere, da VenTodi cui Ecoblog vi ha raccontato più volte, al progetto di un itinerario cicloturistico di 300 chilometri per collegare Verona a Firenze.

Fonte: AdnKronos

L’Ukip dichiara guerra alle piste ciclabili: “Sono discriminatorie”

Il partito di Nigel Farage ha promosso una campagna contro le piste ciclabili.A man (L) rides a new London Cycle Hire

Il Regno Unito sta attraversando una fase di vero e proprio innamoramento nei confronti della ciclabilitàA Londra sono in cantiere progetti faraonici per rendere la capitale il più bike friendly possibile, ma, a quanto pare, non tutti i politici sono d’accordo con lo sviluppo della rete ciclabili. L’Ukip il partito di Nigel Farage, “gemellato” con il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo che sulle ciclabili ha tutt’altra opinione, si è imbarcato in una vera e propria crociata anti-piste ciclabili. In un volantino distribuito a Newcastle si spiega che le piste ciclabili sono discriminatorie perché utilizzate solamente dai giovani. Secondo l’Ukip è ingiusto investire denaro sulle piste ciclabili: la “crociata” è stata avviata dopo che la cittadina ha ricevuto ben dieci milioni di streline di sovvenzioni per ampliare la sua rete ciclabile.

 “Le piste sono forse lastricate d’oro?” è la domanda retorica che si pongono i membri del partito conservatore di Farage che si lamenta di come i ciclisti siano privilegiati, mentre gli automobilisti sono solo una vacca da mungere con pochissimi diritti. Sul volantino incriminato i membri dell’Ukip si chiedono anche quante “anziane signore inforcheranno la bicicletta in una buia notte di dicembre?” e se allestire piste ciclabili non sia“discriminatorio nei confronti degli anziani e degli infermi”. Secondo l’Ukip è anche una questione di sicurezza: i ciclisti sono un pericolo per i pedoni.

La risposta dei laburisti all’anacronistica iniziativa dell’Ukip non si è fatta attendere

la bicicletta, oltre ad essere un mezzo di trasporto ecologico, è anche uno strumento a impatto zero con cui persone di tutte le età possono mantenersi in forma,

ha detto Chi Onwurah, etichettando come “assurda” l’idea che le piste ciclabili siano discriminatorie.Leaflet-from-Ukip

Fonte:  Mirror

© Foto Getty Images

Bicicletta, Parigi sempre più metropoli delle due ruote

L’ambizioso progetto del sindaco Anne Hidalgo prevede il raddoppio delle piste ciclabili. Ai francesi cultori della grandeur, si sa, non piace arrivare secondi. Parigi città che ha inventatola bicicletta e che è stata fra le prime metropoli a sviluppare un articolato sistema di bike sharing vuole diventare capitale della bicicletta, gareggiando “spalla a spalla” con l’amministrazione londinese che ha in mente progetti faraonici per il futuro delle due ruote. Il sindaco parigino Anne Hidalgo dopo avere lanciato un programma di riduzione dell’inquinamento da traffico automobilistico, lo scorso 3 aprile ha presentato un “plan vélo”con il quale fissa l’obiettivo di moltiplicare per tre il numero dei tragitti effettuati in bicicletta da qui al 2020, dall’attuale 5% del totale al 15%. Il piano sarà dibattuto al Conseil de Paris il prossimo 14 aprile e prevede un budget di 150 milioni di euro distribuito su cinque anni. Si tratta di un budget leggermente superiore a quello di Amsterdam (che riserva 20 milioni di euro per anno alla ciclabilità) e nettamente inferiore al miliardo e 200mila eruro stanziato fino al 2016 da Londra. Il piano di Anne Hidalgo perfezionerà ciò che alcuni suoi illustri predecessori – Jacques Chirac (1982), Jean Tiberi (1996) e Bertrand Delanoë (2002 e 2010) hanno fatto per migliorare la ciclabilità della capitale francese: la lunghezza complessiva delle piste ciclabili dovrebbe passare dagli attuali 700 a 1400 chilometri. Ci saranno piste bidirezionali e interamente dedicate alla bicicletta che uniranno il Nord e il Sud e l’Est e l’Ovest, altre che percorreranno il lungo Senna e numerose piste locali che copriranno il territorio della Ville Lumière. Parigi aumenterà le “zone 30” riducendo al 10% della viabilità, principalmente nelle grandi arterie, il limite dei 50 km/h. Gli automobilisti parigini dovranno abituarsi alla convivenza con ciclisti che avranno la possibilità di muoversi in senso contrario a quello del flusso automobilistico. Insomma gli investimenti non verranno convogliati solamente su Vélib’, come avveniva negli scorsi anni, anche se per incentivare i parigini a inforcare la bici verranno comunque stanziati 7 milioni di euro che serviranno per creare 10mila nuovi punti di stazionamento, alcuni dei quali con griglie e sistemi antifurto. Ci si potrà lasciare la bici giorno e notte per 5 euro al mese.75583533-586x390

© Foto Getty Images

Fonte. ecoblog.it