Vaia, la startup che pianta nuovi alberi nei boschi delle Dolomiti distrutti dalla tempesta

Per commemorare il secondo anniversario del disastro causato dalla tempesta Vaia, domenica 25 ottobre l’omonima startup pianterà sull’altopiano di Piné 726 nuovi alberi, uno per ogni giorno trascorso da quei momenti. L’evento vuole celebrare la rinascita di una comunità resiliente e si inserisce nell’impegno dell’azienda a piantumare 50mila alberi entro la fine del 2021. Con raffiche di vento che hanno raggiunto i 190 km/h, la tempesta Vaia ha raso al suolo interi boschi, spazzando via 8,5 milioni di metri cubi di legname e causando danni economici per 630 milioni di euro. E soprattutto, ha sconvolto il panorama di vaste aree di quelle stesse Dolomiti che dal 2009 fanno parte del Patrimonio Mondiale UNESCO. Per commemorare i due anni dal passaggio della tempesta che spazzato via 40 milioni di alberi, la startup trentina Vaia organizza un evento di riapiantumazione nel quale verrà piantato un albero per ogni giorno passato dalla tempesta, per cui 726 alberi.

Il team di Vaia

La startup VAIA nasce proprio dal desiderio di Federico Stefani, ventinovenne trentino, di aiutare il suo territorio e la sua comunità a rialzarsi dalla devastazione della tempesta. Insieme a Giuseppe Addamo e Paolo Milan, Stefani decide di fondare la startup VAIA per recuperare il legno degli alberi abbattuti dalla tempesta e trasformarlo in un prodotto d’eccezione. Contribuendo ad alimentare un nuovo modo di fare impresa, in un’ottica di arricchimento per la società e l’ambiente. L’oggetto ideato dalla startup è il VAIA Cube, amplificatore passivo costruito artigianalmente (la cassa viene realizzata da artigiani e falegnami locali) che permette di propagare in modo completamente naturale qualunque suono emesso da uno smartphone. Ogni cubo è un pezzo unico e di piccole dimensioni (10 cm per lato), prodotto unicamente con il legno recuperato dagli alberi caduti: l’esterno è realizzato in abete della Val di Fassa, un pregiato tipo di abete rosso da sempre utilizzato per produrre i violini, mentre l’interno è in larice.

Per Federico Stefani “il VAIA Cube è un esempio concreto di come sia possibile produrre senza sprecare preziose materie prime, e rispondendo concretamente alle conseguenze dei cambiamenti climatici”. Allo stesso tempo, l’amplificatore punta anche a mantenere alta l’attenzione sull’emergenza climatica. Attraverso il VAIA Cube, la startup vuole consegnare alle persone una storia, un oggetto di design frutto di un progetto più ampio e basato sui valori di tutela dell’ambiente e sostenibilità, un simbolo di resilienza e fiducia nel futuro. La startup, i cui tre fondatori sono stati inseriti da Forbes Italia nella classifica “100 Number One – L’Italia dei giovani leader del futuro”, punta a piantare nelle zone colpite dalla tempesta un nuovo albero per ogni Vaia Cube venduto, e a piantumare 50mila alberi entro la fine del 2021.

L’ultima ripiantumazione di quest’anno prima dell’inizio della stagione invernale si terrà domenica 25 ottobre sull’altopiano di Pinè, in Trentino, dove saranno messi a dimora 726 alberi: uno per ogni giorno trascorso dalla tempesta Vaia. Secondo Paolo Milan, “amplificare i suoni in modo naturale attraverso il legno è una metafora forte e concreta per risvegliare la coscienza collettiva. I recenti eventi climatici ci stanno dimostrando che dobbiamo necessariamente riconsiderare il nostro modo di produrre, e soprattutto il nostro modo di consumare, restituendo una giusta priorità all’ambiente e alla natura”.

La ripiantumazione sull’altopiano di Pinè sarà trasmessa in streaming sui canali social di Vaia a partire dalle 10:00 di domenica 25 ottobre. Saranno proposti anche contenuti aggiuntivi, interviste ai fondatori e al team della comunità di VAIA, nonché agli artigiani che realizzano il prodotto.

Fonte: https://www.italiachecambia.org/2020/10/vaia-startup-pianta-alberi-dolomiti-distrutti-tempesta/?utm_source=newsletter&utm_medium=email

Come fare un orto domestico coinvolgendo i bimbi: ecco alcuni trucchi

Non è difficile organizzare un orto in casa propria. Basta avere un piccolo giardino, un terrazzo oppure un’aiuola, anche nello spazio condominiale, per poter dare vita ad un esperimento tutto naturale che coinvolga anche i bambini.Gazette_KatiesKrops-e1371799933883-400x250

Scegliere le piante, scavare il terreno nei punti giusti per piantare i semi, sporcarsi e veder crescere la vita da un giorno all’altro può essere un’esperienza incredibile, un momento coinvolgente da condividere in armonia con la propria famiglia, senza tralasciare il piacere di assaporare i frutti della terra, scusa utilissima per avvicinare i più piccini alla verdura! Di seguito vi esporremo alcuni semplici passi da seguire per allestire un piccolo ma lussureggiante orto domestico:

Rifornirsi di strumenti: prima di dare il via al proprio orto bisogna rifornirsi di alcuni attrezzi necessari per la cura e la manutenzione di base. Vi serviranno una zappa, un rastrello, una piccola pala e guanti da giardinaggio (di solito di cotone resistente). Poi, a seconda del tipo di orto, potranno essere necessari anche vasi e terriccio. Se volete far divertire i vostri figli e avete un minimo di manualità è facile trovare in rete le istruzioni per costruire un pratico annaffiatoio partendo da un grosso contenitore di succo di frutta.

Trovare la giusta posizione: è chiaro che se il giardino è grande non si avranno problemi a trovare la giusta collocazione all’orto, ma non è necessario vivere in campagna per iniziare. Basta un piccolo spazio condominiale e se non c’è si possono comprare diversi vasi di terracotta e destinare ognuno di essi ad un tipo unico di coltura. Se non si dispone di spazio in casa allora si può fare affidamento su una tendenza da poco arrivata anche in Italia ma che si è diffusa in poco tempo, l’orto urbano. Sono zone comunali – spesso aree cittadine dismesse –  da curare (magari durante il weekend) chiedendo un semplice permesso. Qualunque sia la partenza ricordate di fotografare il prima, il durante e il dopo; sarà divertente ed istruttivo vedere i cambiamenti radicali che solo la nascita delle piante sanno portare in un qualsiasi luogo.

 

Scelta dei semi:  per garantirsi il successo dell’orto bisogna saper scegliere i semi giusti a seconda dello spazio a disposizione, del clima e dell’esposizione solare. La cosa migliore da fare è affidarsi ai titolari di consorzi o dei vivai in cui si va a comprare i semi. L’esperienza sul clima e le piante adatte alla stagione degli addetti al settore può esservi ancora più utile se spiegate loro il tipo di orto che state cercando di organizzare, lo spazio a vostra disposizione e le ore di luce e di ombra a cui è esposto durante il giorno. Non dimenticate mai di dire che siete principianti, così il venditore potrà consigliarvi un tipo di coltura semplice da far crescere (pomodori, ravanelli, fagiolini e peperoncini dolci sono semplici da curare, mentre cavoli e mais possono essere una sfida facile da perdere). In fine, cercate di conciliare tutto questo con i gusti dei vostri figli, così che l’esperienza “orto domestico” sia divertente anche durante la cena.

 

Iniziare a piantare:  per i bambini questo è il momento più emozionante; possono giocare con la terra, imbrattarsi i vestiti  e le mani mentre imparano cos’è un seme. Curare l’orto per almeno un paio di pomeriggi a settimana, fotografando i vari cambiamenti, significherà per loro imparare come nasce la vita. Cogliere le piante mature per mangiarle impartirà una lezione sul rispetto che bisogna portare per ogni forma di vita.

 

Avere cura del proprio giardino: la cura del giardino è la parte più importante, anche di più del piantare. Se non le si dedica abbastanza tempo ci sono poche possibilità che ogni pianta prosperi e dia tanti frutti. Può essere utile portare sempre i bambini con voi, insegnargli a tastare la terra per capire se ha bisogno d’acqua e lasciare che siano loro ad innaffiare una piantina per volta. Fategli capire quali sono le erbacce e come estirparle, quando è il momento migliore per cogliere un frutto e mentre lo fate, le parole d’ordine saranno: divertirsi e rilassarsi guardando i propri figli che entrano in contatto con la Terra.

Il giardino dei ricordi: per rendere memorabile il tempo passato nell’orto e far si che non sia un momento passeggero ma un esperienza che si rinnova ogni anno si può organizzare una gara, ad esempio quella del vegetale più grande o dello zucchino più lungo. Saranno i bambini a giudicare il vincitore e potranno creare un album con le foto dei primi classificati di ogni stagione. Si può organizzare anche una  piccola festa per la premiazione invitando i compagni di scuola o gli amici più stretti.

Fonte: tuttogreen.it