Il piacere del fresco omogeneo con devia aria CLIMIK.

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Quando siamo assaliti dal caldo afoso di certe giornate, è forte la tentazione di piazzarsi sotto il getto diretto del condizionatore. In questo modo ci esponiamo ad innumerevoli dolori come mal di gola, dolori alle articolazioni, bronchiti, dolori di stomaco, cervicale e mal di schiena.

Anziani  e bambini sono i soggetti più esposti!

CLIMIK DEVIA IL GETTO D’ARIA VERSO L’ ALTO evitando che la piacevole sensazione di fresco diventi un problema per la nostra salute.

Non dovrete più cercare la posizione dove installare il vostro condizionatore.

NON AVRETE PIU’ QUEI REPENTINI PASSAGGI DA AREE FREDDE AD  AREE CALDE.    AVRETE UN CLIMA  PIACEVOLMENTE OMOGENEO IN TUTTA LA STANZA.

GRAZIE A CLIMIK ORA GODETEVI IL FRESCO DELL’ARIA CONDIZIONATA… IN SICUREZZA.

Grazie al naturale movimento delle correnti convettive, lo scambio tra l’aria calda in basso e l’ aria fredda in alto avviene dolcemente, togliendo dalla stanza la presenza di quei fastidiosi colpi d’ aria pericolosi per la salute.

Sul posto di lavoro, le persone considerano la convivenza con i condizionatori come un male necessario per non litigare con i colleghi invece, in molti casi è fonte di raffreddori o cause legali contro i datori di lavoro. Climik è un valido strumento di prevenzione. Climik è coperto da numerosi depositi all’ ufficio brevetti che coinvolgono la sua particolare forma e la presenza di un tappeto anticondensa che evita che si formino delle pericolose gocce d’ acqua.

La struttura portante in plastica di colore bianco, le dimensioni massime 69 cm  x 25 cm x 4 cm con il tappeto anticondensa di colore bianco.

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Si monta con due viti sotto al condizionatore e, grazie alla sua forma a cucchiaio, raccoglie l’aria fredda e l’indirizza verso la parte alta della stanza.

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Di seguito una raccolta di articoli di medici specializzati nel settore.

 

Articolo 1

Articolo 2

Articolo 3

Articolo 4

Fonte: www.climik.com

Solare, agli italiani piace sempre di più e l’80 per cento chiede più incentivi

E’ stato presentato il XII Rapporto “Gli italiani e il solare” in cui emerge che per l’80 per cento dei cittadini lo gradisce. Per il terzo anno consecutivo il Rapporto Gli italiani e il solare, giunto alla sua dodicesima edizione e realizzato dall’Osservatorio sul Solare della Fondazione UniVerde con la collaborazione di IPR Marketing, conferma il trend positivo degli ultimi tre anni che non è mai sceso sotto l’80 per cento, del gradimento per questa forma di energia rinnovabile. Anzi, per il 92 per cento degli italiani è proprio l’energia solare a essere amica dell’ambiente tanto che il 70 per cento degli intervistati ha preso seriamente in considerazione la possibilità di usufruirne. Grande apertura anche verso le altre fonti di energia rinnovabile che convincono il 51 per cento degli italiani per quanto riguarda l’eolico,il 38 per cento per l’idroelettrico (+6% rispetto alle rilevazioni del maggio scorso); il 19 per cento apprezza il geotermico mentre interessa al 17 per cento le biomasse. Una preferenza, dunque, che va nella strada opposta appena dettata dal governo con lo Sblocca Italia e che si fonda sulle trivellazioni nei mari della penisola.

Spiega così le percentuali Alfonso Pecoraro Scanio presidente di UniVerde:

Più dell’80% dei cittadini chiede incentivi per le rinnovabili. Se non è possibile predisporre un sistema di incentivazione economica sarebbe almeno opportuno semplificarne la burocrazia. Nonostante il Governo abbia addirittura previsto tasse sull’autoconsumo, l’Italia è tuttavia ancora il secondo produttore al mondo di energia dal sole. Dobbiamo però intervenire con lungimiranza se vogliamo rilanciare un settore economico che a partire dal 2007 ha dato lavoro a decine di migliaia di persone. È necessario diffondere le smart grids perché le rinnovabili hanno stabilizzato le reti, ridotto le dispersioni e permesso al nostro Paese di risparmiare sulla bolletta energetica. Oggi 550 mila italiani tra famiglie, enti e istituzioni beneficiano e producono energia dal sole.italiani-e-solare-620x350

Secondo il sondaggio a contrarsi maggiormente è il favore verso il nucleare sceso al 4 per cento e restano basse anche le preferenze per carbone, al 2 per cento, petrolio al 3 per cento e metano al 10 per cento. Veniamo poi a un nuovo dato che risulta particolarmente interessante e emerso a seguito del focus proposto quest’anno: Accumulo di energia e riciclo dei componenti di sistema. In pratica appena l’8 per cento degli intervistati conosce le smart grid, ovvero le reti intelligenti sostenute proprio nell’Unione Europea e con cui ogni cittadino potrà produrre o ricevere energia. Alessandro Fiocco A.d. Terna Plus e Terna Storage ha commentato:

Terna ha già fatto e continua a fare la sua parte per ammodernare e realizzare la rete elettrica in favore del pieno sfruttamento delle energie rinnovabili. La società in questi anni si è fortemente impegnata investendo già 1,3 miliardi di euro in opere concrete e previsto ulteriori 2,5 mld di euro fino al 2016 per far sì che la rete si evolva in sincronia con il nuovo sistema. Sta inoltre sperimentando sistemi di accumulo di energia localizzati nel sud Italia, dove le Fer stanno diventando la principale fonte di copertura del fabbisogno.

Infine, un dato interessante riguarda la consapevolezza del riciclo dei pannelli solari giunti a fine ciclo di vita, che risulta essere un passaggio importante per il 65 per cento dei cittadini ma che va anche sostenuto con incentivi statali. E infatti alla presentazione era presente il Cobat, Consorzio per la raccolta e riciclo di pile e accumulatori che metterà a disposizione il suo know-how fatto di 25 anni di esperienza per collaborare a nuovi sistemi di stoccaggio dell’energia prodotta.

Foto | Fondazione UniVerde@facebook

Fonte: ecoblog.it

L’insalata fast food piace a Milano, Viva insalateria apre il terzo punto vendita

Il fast food piace agli italiani che gradiscono pasti e spuntini veloci: ma allora perché non abbinare anche cibi sani? L’Insalateria “Viva” proponendo insalate e centrifugati sani e golosi a Milano e apre il suo terzo punto venditainsalateria-milano-viva-17-620x350

Il fast food è spesso abbinato come genere di alimentazione al cibo spazzatura, eppure il voler mangiare uno spuntino goloso e veloce non cozza con la possibilità di avere anche cibo sano. La prova provata ce la fornisce la piccola catena di 3 fast food a Milano Viva che propone pasti salutari a partire da insalate di ogni genere da comporre in autonomia e secondo gusto e stagione, oppure centrifugati e yogurt con probiotici e frutta fresca. Insomma il paradiso per vegani, vegetariani e per quanti vogliano mangiare spuntini o pasti salutari veloci per ora solo a Milano. Il format “Viva” si basa sul concetto di cibo naturale, proveniente da colture bio e locali ma con la formula fast food & take away. Insomma, si possono acquistar le cotolette di zucca al forno oppure l’insalata nizzarda, ma anche l’insalata di farro e pesto alla genovese da mangiare al banco o da portarsi via. Accanto a queste proposte anche i centrifugati di frutta e verdura, frullati e spremute ma anche tradizionali zuppe, piatti unici, risotti e contorni.viva-insalateria-milano-01

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Altra possibilità viene offerta dall’auto-composizione dell’insalata, che resta comunque un mix salutare con L’Insalata come vuoi tu: si scelgono le verdure fresche, i germogli a prezzo fisso, e per chi desidera qualcosa di ancora più sostanzioso ci sono i tramezzini sia in versione vegetale sia in versione tradizionale. Il dato interessante è che considerata la necessità della freschezza la catena si affida a fornitori locali con la filiera del Km0. Infine, il packagin scelto è di tipo ligh, naturale e compostabile le consegne a casa o in ufficio sono effettuate in bicicletta con il servizio bike delivery per completare il ciclo virtuoso di contenimento di emissioni e inquinamento.

Corrado Menozzi ideatore e fondatore del format Viva con Giuseppe Parolini ha detto:

Siamo partiti dalla constatazione che mangiare sano, in troppi casi significa rinunciare a gusto, colore e creatività o rassegnarsi a pagare prezzi improponibili. Ci siamo ispirati a locali di somministrazione che all’estero funzionano bene ma che, nel nostro paese, faticano ad affermarsi. Proprio le esperienze estere in città come Londra, Parigi e New York ci hanno insegnato che locali con una proposta prettamente take away, che partono da prodotti freschi, possono essere replicati, se organizzati e gestiti in maniera efficiente.

Il punto è che in Italia abbiamo una grandissima varietà di prodotti ortofrutticoli locali e di stagione troppo spesso sottovalutati dagli stessi ristoratori ma che incontrano il gusto del pubblico e avventori se presentati nella giusta maniera: puliti, lavati e pronti al consumo con tanto gusto.

Questi i punti Viva a Milano

Viva Correnti
Via Cesare Correnti 20, Milano
Tel. 0289015379
Viva Lodovica
Piazza di Porta Lodovica 6, Milano
Tel. 0258312036
Viva Crocetta
Largo della Crocetta 2, Milano
Tel. 0258437953

Fonte:  Italia Fruit, Popai
Foto | Viva @Facebook

 

Andare al lavoro in bicicletta mette di buon umore: i ciclisti sono i pendolari più felici

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Avevano ragione gli antichi Romani che in bici non ci andavano nemmeno: mens sana in corpore sano sembra essere una legge fisio-psicologica sempreverde. Negli States alcune compagnie assicurative particolarmente lungimiranti, oltre dieci anni fa, proponevano sconti sulle assicurazioni sanitarie a chi raggiungeva il luogo di lavoro in bicicletta. Dai benefici sul corpo a quelli sulla mente il passo è breve ed ecco che una ricerca dell’Oregon Transportation Research and Education Consortium va oltre, spiegando come i “pendolari” in bicicletta siano i più felici. Oliver Smith, dottorando della State University di Portland, ha condotto l’indagine su 828 persone (intervistate fra il gennaio e il febbraio del 2012) tenendo conto di diversi parametri di misurazione: 1) grado di stress, 2) la fiducia sull’orario di arrivo, 3) l’entusiasmo, 4) il paragone con gli altri pendolari, 5) eccitazione, 6) piacere, 7) facilità del viaggio.

Al termine dell’indagine i ciclisti sono risultati i più felici, seguiti dai pedoni, segno evidente che l’attività fisica, anche se minima, migliora l’umore oltre che lo stato di forma. Al terzo posto e al quarto gli utenti dei bus espressi e treni, probabilmente favoriti dalla deresponsabilizzazione che il ruolo di passeggeri comporta. Fanalini di coda gli automobilisti: al penultimo posto quelli in car pooling, all’ultimo quelli solitari (nello specifico dell’indagine il 58% dei lavoratori di Portland). Insomma l’auto non solo è il veicolo in assoluto più caro, più pericoloso e più responsabilizzante: è anche il modo di viaggiare più stressante che ci sia. Ma siccome la ricerca è stata condotta negli Stati Uniti che, sebbene in crisi, restano pur sempre il Paese simbolo dei valori capitalisti, Smith ha analizzato i dati anche sotto il profilo dei guadagni, notando come i lavoratori con uno stipendio superiore ai 75mila euro accettino più volentieri il disagio di qualsiasi genere di pendolarismo. La scoperta dell’acqua calda? Beh, forse. Ma se è vero che i sorrisi non si possono comprare, è statisticamente più facile che arrivi felice al lavoro un ciclista al verde piuttosto di un benestante reduce da un ingorgo autostradale.

Fonte:  Bike Portland