Manca poco alla riaccensione dei riscaldamenti: la data di avvio degli impianti varia fra la metà di ottobre e fine novembre, a seconda della zona climatica dove si colloca la casa. ![]()
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Pellet, l’Iva al 22 per cento dà una mano al metano
Il pellet è diventato più caro: l’Iva che fino al 19 dicembre era al 10 per cento, su questo prodotto derivato dal riciclo della segatura, è passata al 22 per cento rendendolo di fatto meno conveniente rispetto al metano ma ancora competitivo per chi usa il GPL o il cherosene. Dal 1° gennaio 2015 è entrato in vigore, tra i provvedimenti inclusi nel maxiemendamento alla legge di Stabilità 2015 approvato dal Senato lo scorso 19 dicembre, l’incremento dell’Iva sul pellet che passa dal 10 per cento al 22 per cento. Proviamo a capire la portata di questo intervento del governo che non è piaciuto ai consumatori e né alle associazioni di categoria. La maggior parte della produzione di pellet la troviamo nel nostro Nord Est, sopratutto in Friuli Venezia Giulia e veneto. Spiega spiega Paolo Perini, portavoce nazionale del gruppo produttori e distributori pellet certificato EnPlus che in Friuli Venezia Giulia: Il pellet non significa solo combustibile, ma produzione di caldaie e stufe di alta qualità e design apprezzato nel mondo. Il tutto di traduce in migliaia di posti di lavoro che ora, in una situazione economica già difficile, con l’aumento dell’Iva di ben 12 punti percentuali inevitabilmente avrà ripercussioni anche sulla produzione.
Consideriamo che nel nostro Paese consumiamo oltre il 40 per cento di energia per l’energia termica. L’Istat, ci dice nel suo rapporto I consumi energetici delle famiglie con riferimento al 2013 che si spende di più per i consumi energetici al Nord; che in media la spesa annua è di 1635 euro per famiglia e che il metano è utilizzato dal 70 per cento delle famiglie. Per quanto riguarda la legna, ne fa uso una famiglia su cinque, per un consumo annuo medio pari a 3,2 tonnellate, mentre il 4,1 per cento delle famiglie usa i pellets più adottati nei comuni montani in Umbria e Trentino Alto Adige. Il pellet è usato in quelle zone non metanizzate e nonostante l’aumento dell’Iva risulta conveniente se confrontato a altri carburanti quali il gasolio o il GPL. Rispetto al metano, però, perde il confronto a causa dell’aumento dell’Iva e diviene così più caro. Una buona soluzione per far si che il pellet resti conveniente consiste nell’acquistarlo in grandi quantità in primavera quando il prezzo cala in maniera consistente. E’ necessario poi conservarlo in un luogo asciutto.
Fonte: Messaggero Veneto
© Foto Getty Images
Samso, l’isola delle energie rinnovabili in Danimarca
Samso è una delle 3 isole ecologiche al mondo, insieme a King in Australia e Utsire in Norvegia. Appartenente alla Danimarca, situata tra Copenaghen e lo Jutland, conta all’incirca 4500 abitanti e 22 piccoli agglomerati urbani. Nel 1997 l’Agenzia Danese per l’Energia lanciò un concorso nazionale per individuare l’area da destinare ad un progetto di rinnovamento: realizzare un paradiso ecologico in grado di produrre energia solo da fonti sostenibili. La scelta cadde su questo isolotto di 114 km quadrati, altrimenti destinato a morire sotto l’effetto imperante della globalizzazione, che stava portando i giovani a trovare fortuna altrove. Samso era sempre sopravvissuta grazie all’agricoltura, ma negli ultimi anni le grosse aziende stavano lentamente soppiantando il lavoro dei piccoli agricoltori. L’essere stati scelti come isola ecologica ha rappresentato un notevole cambio di rotta per il destino dei samsingers, gli abitanti del posto. E’ stato realizzato prima di tutto un parco eolico offshore composto da 10 turbine che si innalzano al largo della costa del Mare del Nord. Altre 11 sono state impiantate sulla terraferma, addobbate dai privati come fossero attrattive turistiche, tanto che su alcune è possibile salire fino in cima.
Questo progetto è costato intorno ai 28 milioni di euro ed è stato finanziato direttamente dai comuni e dai singoli cittadini, agevolati dal governo tramite sovvenzioni e forme di abbattimento fiscale. Spese che oggi vengono ammortizzate grazie ai guadagni ottenuti della produzione della stessa energia. L’esperimento dell’isola ecologica non si è fermato comunque qui. Ogni abitazione ha rivestito il proprio tetto di muschio per evitare la dispersione di calore e sono stati inseriti dei pannelli solari, di modo che si possa provvedere a parte del riscaldamento della casa. Il restante viene ottenuto dalle biomasse. Molte famiglie hanno sostituito le caldaie con pompe di calore geotermiche e stufe a segatura e pellet. Attualmente si sta lavorando per la progressiva introduzione di impianti a idrogeno per i mezzi di trasporto, sia pubblici che privati. Tutto questo desta notevole interesse da parte dei turisti, che ritrovano su quest’isola il senso dell’amore per la propria terra e ritmi quotidiani all’impronta del relax. Spiagge, villaggi colorati e aria pura contribuiscono a rendere la permanenza ancora più piacevole. L’agricoltura resta ancora una delle attività tipiche di questa isola verde, tanto che ad agosto si tiene un importante festival sui prodotti agroalimentari, volti a sponsorizzare i prodotti locali. Dopo poco più di 10 anni possiamo pertanto riconoscere che l’esperimento sia riuscito, garantendo non solo all’isola di risollevarsi dal punto di vista economico, ma consentendo ai suoi abitanti di migliorare la qualità della vita e dell’ambiente.
Fonte: tuttogreen