Pediatri per la gentilezza: la rete dei medici che rilasciano ricette “speciali”

Nella rete dei professionisti – dagli amministratori pubblici agli insegnanti, ai giornalisti – che hanno aderito alla chiamata del progetto Costruiamo Gentilezza ci sono anche i medici pediatri. Per assolvere il loro compito, oltre al ricettario medico hanno creato un particolare “ricettario della gentilezza”.

Puglia – Lo scorso anno è stata avviata in Puglia la Rete Nazionale Medici Pediatri per la Gentilezza, i cui aderenti sostengono l’attuazione del progetto nazionale Costruiamo Gentilezza, coordinato dall’associazione Cor et Amor, affinché la gentilezza diventi un’abitudine sociale diffusa. I componenti della rete sono medici pediatri ospedalieri e di famiglia, o in pensione, oppure studenti universitari della specialistica. Gradualmente la rete sta coinvolgendo medici pediatri di tutta Italia. Per ricevere tale riconoscimento è sufficiente compilare un form d’accesso condividendo una pratica di gentilezza già messa in atto nell’abituale espletamento delle proprie mansioni mediche. Tramite lo svolgimento della propria professione i medici pediatri per la gentilezza diventano portavoce dei bisogni dei bambini e delle loro famiglie, non solo in termini di salute, ma anche di benessere e di prevenzione. Coinvolgono la comunità e propongono e condividono le buone pratiche di gentilezza, anche innovative, per accrescere il benessere della collettività mettendo al centro i bambini. Come canale comunicativo con i loro piccoli assistiti impiegano anche i giochi della gentilezza.

Tra le prime buone pratiche di gentilezza attuate e condivise vi è il ricettario della gentilezza, generato dalla condivisione di idee tra la medica pediatra Arcangela De Vivo, la psicologa Donata Dileo e il coordinatore dell’iniziativa Luca Nardi. In sostanza questo insolito ricettario, a disposizione dei medici pediatri per la gentilezza , consente loro di prescrivere buone pratiche gentili ai loro piccoli assistiti e ai genitori, da mettere in pratica in famiglia o verso la propria comunità locale. Nelle indicazioni riportate nel ricettario si legge: “La gentilezza é un’abilità trasversale che possiede effetti collaterali virtuosi correlati alla sua attuazione“. Grazie al sostegno incondizionato di Humana, è stato possibile realizzare dei ricettari della gentilezza cartacei, distribuiti gratuitamente, come test prova, a tutti i Medici Pediatri Pugliesi, mentre a disposizione dei medici pediatri delle altre regioni è stata messa a disposizione la matrice della ricetta, scaricabile dalla piattaforma web. Lo scorso 1° Luglio il ricettario della gentilezza è stato presentato pubblicamente presso uno studio pediatrico di San Severo, alla presenza dell’Assessore Regionale al Welfare della Puglia sig.a Rosa Barone.

Sono diversi i medici pediatri per la gentilezza che hanno già prescritto una ricetta ai bambini che seguono, come emerge da alcune testimonianze. La Dottoressa Francesca Paola Fiore di Monopoli ha prescritto la sua prima ricetta alla mamma di Aaron e di Olivia, tutti e tre ricoverati per covid, invitandola ad abbracciarli forte finché non avesse sentito battere i cuori all’unisono. Questa mamma quando ha letto la ricetta si è commossa.

La Dottoressa Francesca Paola Fiore

La Dottoressa Luisa Belsito di Corato ha rilasciato le ricette della gentilezza ai bambini che durante la visita l’hanno colpiscono per i loro atteggiamenti in positivo o in negativo. Ad esempio, ha prescritto a un bambino che teneva per mano il fratello più piccolo (che aveva paura della visita) di continuare a essere così premuroso con lui e con tutti coloro che vede in difficoltà. Quando ha notato che due sorelle erano scorbutiche e arroganti con la mamma, ha scritto sulla ricetta di rispettare e amare i genitori e di sorridere a tutti perché l’arroganza fa male prima a loro e poi a tutti coloro che le amano.

Il riscontro dei bambini è stato subito di stupore, poi hanno portato via la ricetta con orgoglio e con la voglia di attenersi alla prescrizione, mentre i genitori hanno apprezzato e hanno chiesto ai loro figli l’impegno a rispettare i consigli proposti. Un altro dei pediatri per la gentilezza è il Dottor Giuseppe Pulito di Fasano, che ha prescritto ad Annalisa e Giuseppe di 6 e 7 anni di portare una parola semplice e gentile nella loro famiglia quando sarebbero tornati a casa, spiegando la motivazione. La Dottoressa Arcangela De Vivo di San Severo l’ha rilasciato a Chiara perché ha visto che era una bambini timida e chiusa e ha scritto una ricetta con l’invito a socializzare di più. La pratica che ha proposto è di andare al parco giochi e giocare di più con gli altri bambini.

Il ricettario della gentilezza è una buona pratica aperta alle idee, alle proposte e ai suggerimenti dei medici pediatri che lo propongono, attraverso la condivisione delle esperienze si favorisce la generazione di nuove soluzioni utili a rispondere ad alcuni dei bisogni dell’infanzia.

Per i medici che vogliono diventare pediatri per la gentilezza che avessero bisogno di ulteriori informazioni è a loro disposizione la mail retemedicipediatri@costruiamogentilezza.org o il numero Whatsapp 3282955915.

Fonte: https://www.italiachecambia.org/2021/09/pediatri-per-la-gentilezza/?utm_source=newsletter&utm_medium=email

Taranto. Riscontrati valori di piombo nel sangue di 9 bambini. Preoccupazione dei pediatri

Il campione non è significativo ma desta preoccupazione. E’ stata rilevata la presenza di piombo nel sangue di 9 bambini che vivono vicino all’area industriale di Taranto. Sottolineano i pediatri Annamaria Moschetti e Piero Minardi – “Pur non potendosi generalizzare i dati alla intera popolazione infantile tali valori non possono che destare preoccupazione”374489

Il 24 luglio scorso era stato lanciato il primo allarme da Peacelink. Eppure per l’Arpa Puglia erano “Inutili allarmismi, il piombo urinario è un indicatore grossolano di esposizione”. “A parte l’ovvia considerazione” – spiegava Giorgio Assennato direttore dell’Arpa Puglia che “il piombo è un metallo presente nelle urine di tutti gli abitanti del pianeta, il piombo urinario è un indicatore grossolano di esposizione che non è utilizzato ai fini della valutazione del livello al quale non si manifesta alcun effetto avverso” e che “i valori limite della Società italiana per i valori di riferimento (S.I.V.R.) non sono predittivi di eventi sanitari ma sono definiti su criteri puramente statistici, riferiti a concentrazioni misurate in campioni di popolazione ed hanno pertanto carattere esclusivamente descrittivo”.

Ma questa volta l’analisi non riguarda le urine di donne e uomini adulti ma il sangue di 9 bambini
Per Alessandro Marescotti, presidente di Peacelink: “E’ in atto una pandemia silenziosa “Secondo ISDE (Medici per l’ambiente) il fallimento nel controllo delle sostanze chimiche ha dato luogo a consistenti deficit a livello di quoziente intellettivo e attenzione nei bambini”. Scrivono la dottoressa Annamaria Moschetti e il Dott. Piero Minardi, rispettivamente Responsabile per “Ambiente e Salute Infantile” e Pediatra di famiglia Statte (TA, entrambi iscritti all’Associazione Culturale Pediatri di Puglia e di Basilicata: “Allo scopo di avere un indizio sulla esposizione al piombo dei bambini che vivono nell’area industriale di Taranto è stata valutata la piombemia di nove bambini tra i 3 e i 6 anni di età residenti a Statte. I bambini avevano valori che andavano tra 22 e i 36 microgrammi/dl di piombo nel sangue. E la prima volta che viene effettuato un simile controllo sul sangue dei bambini residenti vicino all’area industriale di Taranto. Pur trattandosi di un campione non significativo della popolazione generale e di numerosità ridotta e pur non potendosi pertanto generalizzare i dati alla intera popolazione infantile stattese e tarantina, non ci si può esimere dal fare le seguenti considerazioni:

– tali valori non possono che destare preoccupazione per la possibile esposizione di questi bambini a fonti di piombo presenti in ambiente che necessitano con la massima premura di essere individuate ed eliminate secondo quanto indicato dal Centers for Disease Control and Prevention nel 2012 (1);

– poiché la piombemia è un affidabile indicatore di esposizione e potrebbe indicare una esposizione recente (settimane precedenti) (2) come affermato dalla OMS (3), si sottolinea che i bambini potrebbero essere esposti attualmente ad una sorgente agente nel territorio; 

– a fronte del fatto che non esistono valori sicuri di piombemia per l’infanzia e che qualunque livello è associato a possibili esiti neuropsichici(4) non si può non osservare come tali valori siano di livello tale da destare preoccupazione ed a richiedere interventi urgenti a tutela della salute infantile ed uno screening sulla popolazione generale infantile. In una prossima conferenza stampa daremo tutti i dettagli di queste analisi.

Riguardo a questa analisi, Alessandro Marescotti, Presidente di PeaceLink Fabio Matacchiera, Presidente Fondo Antidiossina Taranto onlus hanno scritto a Vitaliano Esposito, Garante dell’AIA Ilva di Taranto, ai mezzi di informazione per conoscere quali siano le emissioni di piombo provenienti dagli impianti dell’Ilva di Taranto, misurate dalle autorità di controllo competenti, e se sia stata effettuata una valutazione dell’eventuale impatto sanitario di tali emissioni.

Fonte: eco dalle città