«Pedalare non è reato» è il titolo simbolico dato dal gruppo Bike Pride Torino all’iniziativa che si tiene oggi e che coinvolge, oltre al capoluogo piemontese, altre sei grandi città italiane. L’evento in risposta alle cariche della polizia nei giorni scorsi durante la critical mass.

All’evento è stato dato il titolo simbolico di “Pedalare non è reato” ed è stato promosso dal gruppo Bike Pride Torino dopo l’intervento della polizia in occasione della critical mass della scorsa settimana. Un appuntamento, che come sottolineano gli organizzatori, si è allargato ad altre città. Si stimano migliaia di ciclisti che scenderanno in a Torino e in altre sei città italiane (Roma, Napoli, Milano, Bologna, Genova Firenze) alle ore 19.
«Il presidio simbolico non è una pedalata non è una manifestazione di Bike Pride – sottolineano i promotori – L’associazione ha esclusivamente svolto il ruolo di megafono per dare voce ad un sentimento e un impulso comune che si è sollevato dopo i fatti di giovedì scorso a Torino. La bicicletta è un anticorpo contro l’inquinamento, uno strumento capace di ridurre i tanti effetti negativi del sistema traffico in ambito urbano, in primis quello legato alla sicurezza. Ma pedalare è pericoloso. Chi usa la bicicletta, anche solo per spostarsi di pochi metri, va sostenuto con tutte le forze, non certo criminalizzato».
Il 21 marzo scorso, durante la Critical Mass a Torino, un raduno di biciclette che, sfruttando la forza del numero, invadono le strade normalmente usate dal traffico automobilistico, la polizia aveva caricato alcuni manifestanti all’incrocio tra Corso Vittorio Emanuele e Corso Re Umberto. Di qui, ci sono state polemiche e critiche nei confronti di quanto accaduto.
«Da sempre il nostro messaggio è inclusivo e aperto. Non scendiamo in piazza contro nessuno, tanto meno contro le forze dell’ordine, ma per promuovere una cultura e una mobilità che rispetta l’ambiente, le città e cittadini» hanno aggiunto i promotori.
«Stiamo vivendo un momento molto difficile, in cui il tema della sicurezza sta prendendo il sopravvento su qualsiasi altra questione – afferma Giulietta Pagliaccio, presidente Fiab, che sarà presente al presidio di Milano – Ci preoccupa moltissimo questa gestione dell’ordine pubblico che sembra non fare distinzione tra ciò che realmente può rappresentare un pericolo e quello che è, semmai, una situazione da tenere sotto controllo».
Fonte: ilcambiamento.it