Un nuovo parco marino intorno all’Isola di Pasqua

hqdefault

In occasione della Conferenza internazionale sulla protezione degli oceani di Valparaiso, la presidente Michelle Bachelet ha annunciato la creazione di una nuova e immensa riserva marina che verrà creata intorno all’Isola di Pasqua, per proteggerne la preziosa fauna marina. Le autorità cilene lavoreranno insieme agli abitanti del luogo: “Lavoreremo insieme con la comunità locale per creare questa riserva che consentirà agli indigeni Rapa Nui di conservare le loro antiche tradizioni di pesca”. L’area di questo immenso parco marino sarà di oltre 631mila chilometri quadrati, una superfice doppia rispetto a quella dell’Italia. In questo ambiente nuotano squali, tonni, merlin, pesci che rappresentano una risorsa fondamentale per gli abitanti dell’isola. L’iniziativa è stata presa per contrastare la pesca illegale. Nell’area operano già organizzazioni di controllo e un’impresa che compie rilevazioni satellitari identificando i pescherecci abusivi che operano nella zona.

 

Fonte: Askanews

 

Australia, tonnellate di nichel sulla Grande Barriera Corallina

Braccio di ferro fra il miliardario Clive Palmer, proprietario della Queensland Nickel, e il Governo australiano e l’Autorità del Parco Marino della Grande Barriera Corallina

Tonnellate di reflui tossici di una raffineria di nichel di proprietà del miliardario australiano Clive Palmer sono stati sversati nel parco marino della Grande Barriera Corallina, al largo di Yabulu, una località situata a 20 chilometri a Nord di Townsville, nel Queensland. Gli impianti della raffineria di nichel si trovano di fronte alla più grande famosa barriera corallina del mondo. La denuncia è stata fatta da un’associazione di tutela ambientale che ha avuto accesso ai documenti ufficiali sul caso. La raffineria Queensland Nickel è stata costruita nel 1974, sette anni prima che la Grande Barriera Corallina diventasse patrimonio dell’Umanità. In un documento del Dipartimento delle Risorse Forestali e Ambientali del governo federale si parla di “problemi continui con la capacità di gestione dei problemi delle acque” e dei numerosi scarichi non autorizzati di acque tossiche effettuati nelle zone protette nel 2009 e nel 2011. Nello sversamento più recente sono state sversate 516 tonnellate di azoto, elemento chimico che le autorità hanno cercato di rimuovere dal parco marino. Sia nel marzo 2009 che nel gennaio 2010 l’azienda aveva richiesto al governo federale e all’Autorità del Parco Marino della Grande Barriera Corallina (GBRMPA) l’autorizzazione a scaricare le acque reflue: in entrambi i casi il permesso era stato negato. Gli scarichi erano avvenuti ugualmente e le autorità lo sapevano ma non hanno introdotto alcun procedimento civile o penale nei confronti della società. Nel giugno 2012 Clive Palmer era tornato alla carica chiedendo di sversare le acque reflue poiché le forti piogge avrebbero fatto traboccare i reflui dalle vasche di contenimento, ma la GBRMPA si era opposta un’altra volta spiegando come i livelli di azoto fossero 100 volte superiori al massimo consentito e come nello sversamento fossero inclusi altri metalli pesanti e contaminanti quali nichelcobalto e ammoniaca. In un suo report il GBRMPA sosteneva che una quantità di sversamenti simile nella Halifax Bay (una zona di saline e mangrovie) avrebbe avuto l’impatto dello scarico giornaliero di acque reflue trattate in una città di sette milioni di persone. Fra Clive Palmer e l’autorità di gestione del parco naturale è iniziato un braccio di ferro: il proprietario della raffineria ha addirittura minacciato la richiesta di un risarcimento di 6,4 miliardi di dollari australiani (più di quattro miliardi di euro)per compensare le interferenze dell’ostruzionismo del GBRMPA nei confronti dell’attività della raffineria.26257841-586x381

Clive Palmer è un noto imprenditore australiano attivo nel settore minerario e chimico, ma anche nel mondo dello sport (calcio e golf soprattutto). Fra i suoi sogni di miliardario vi è quello di ricostruire una replica del Titanic. La Queensland Nickel produce attualmente 30mila tonnellate di nichel e1500 tonnellate di cobalto all’anno. Andrew Powell, Ministro dell’Ambiente dello Stato del Queensland, ha fatto sapere che la società ha tempo fino al prossimo 1° novembre per costruire un muro che impedirà qualsiasi trasbordo di stagni tossici: “In caso contrario avrà gravi conseguenze”.

Fonte:  Publico

Bombe Usa su barriera corallina in Australia, per i militari è stato un incidente

Due aerei da combattimento statunitensi hanno sganciato 4 bombe sulla barriera corallina in Australia. I militari si difendono e spiegano che è stato un incidente involontarioreef-594x350

Quattro bombe disarmate, sono state sganciate sabato, durante la Talisman SABER, l’esercitazione militare congiunta Usa-Australia lungo la barriera corallina, Parco marino e patrimonio dell’Unesco. I due AV-8B Harrier jet della Settima Flotta sono decollati dalla portaerei USS Bonhomme Richard che si trovava al largo delle coste del Queensland per una esercitazione in mare sabato mattina. Al momento dell’esercitazione, peraltro, sembra che nella zona prescelta fossero presenti anche imbarcazioni di civili. La causa dell’incidente, ossia il rilascio delle bombe in area protetta, secondo le prime spiegazioni fornite dai militari, sembra sia dovuta al fatto che gli aerei avessero terminato il carburante. I piloti così hanno deciso di disfarsi del peso a causa dell’emergenza. La Marina degli Stati Uniti e le autorità australiane stanno indagando sull’incidente. Le esercitazioni della Talisman SABER iniziate lo scorso 15 luglio dovrebbero concludersi il prossimo 6 agosto. La US Navy sta pianificando di recuperare le bombe che giacciono a circa 100 chilometri al largo e circa 16 miglia nautiche a sud di Bell Cay nel Parco Marino della Grande Barriera Corallina e i militari rassicurano circa il fatto che le bombe siano inerti. Anche la Difesa australiana ha dichiarato che:

Le bombe rappresentano il minimo rischio o pericolo per il pubblico, l’ambiente marino o il trasporto civile.

Ma Larissa Waters senatrice australiana del Partito dei Verdi Senatore ha dichiarato che è scandaloso che anche per emergenza siano sganciate bombe su un Patrimonio dell’Umanità:

Siamo completamente impazziti? È questo il modo in cui si tutelano le nostre aree Patrimonio Mondiale adesso? Lasciare che una potenza straniera ci sganci sopra delle bombe?

La Grande Barriera Corallina è un patrimonio mondiale dell’UNESCO ed è il più grande sistema di barriera corallina del mondo, composto da oltre 2.900 barriere individuali e 900 isole, si estende per più di 2.600 chilometri (1.600 miglia) lungo la costa nord-est dell’Australia.

Fonte: RT