L’impianto fotovoltaico a forma di panda in Cina

E’ probabilmente il parco fotovoltaico più simpatico del mondo: 100 MW di pannelli solari che disegnano un panda nelle campagne della Cina.http _media.ecoblog.it_4_41e_impianto-fotovoltaico-a-forma-di-panda-in-cina

E’ stato connesso alle rete elettrica della provincia cinese dello Shanxi il parco fotovoltaico a forma di panda di Datong. Si tratta dei primi 50 MW su 100 MW totali, che stupiscono più per la creatività che per le soluzioni tecniche adottate. Non si tratta, infatti, dell’impianto fotovoltaico più grande del mondo ma, sicuramente, del più originale e simpatico. Che porta con sé anche un bel messaggio. L’idea, infatti, è quella di lanciare un messaggio ai giovanissimi in un paese, la Cina, che è fondamentale per il futuro dell’intero pianeta. E’ noto, infatti, che le scelte che faranno i cinesi nei prossimi 20-30 anni influiranno pesantemente sullo sviluppo economico e sociale del resto del mondo. Il parco di Datong è stato costruito da Panda Green Energy, precedentemente nota come United Photovoltaics Group Limited. La storia del parco solare a forma di panda è iniziata a maggio 2016, con un accordo tra Panda Green Energy e lo UNDP, il Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo e la successiva costruzione dei primi 50 MW. Il progetto rientra nella grande iniziativa congiunta dell’ONU e del Governo cinese denominata “Belt and Road“, che mira a portare sviluppo economico lungo quella che un tempo era la antica via della seta euroasiatica. Al di là del forte impatto comunicativo, specialmente nei confronti dei più giovani, quando l’impianto fotovoltaico a forma di panda di Datong sarà ultimato potrà produrre 3,2 miliardi di kWh di energia elettrica pulita, nel corso dei 25 anni di operatività prevista dal progetto. Ciò comporterà un risparmio di emissioni di CO2 pari a 2,74 miliardi di tonnellate, che sarebbero state prodotte se l’energia elettrica fosse stata generata da 1.065 milioni di tonnellate di carbone. Panda Green Energy prevede di costruire, nei prossimi cinque anni, altri parchi fotovoltaici dalle forme insolite (come anche centrali elettriche con altre tecnologie pulite) lungo la via della seta con il progetto “Panda 100 Program“.

Fonte: ecoblog.it

Il video del panda che fa le capriole nella neve fresca

Lo zoo di Toronto è chiuso e Da Mao il panda gigante ne approfitta per fare bellissime capriole divertendosi nella neve fresca

Le immagini sono state catturate dalla telecamera di sorveglianza: Da Mao il panda gigante dello zoo di Toronto si diverte a giocare nella neve fresca. Da Mao ha cinque anni e la Cina lo ha prestato allo Zoo di Toronto; nel 2018 sarà trasferito a Calgary. Da Mao con il compagno Er Shun è giunto dalla Cina lo scorso maggio per provare a risollevare con la sua presenza il flusso di visitatori allo zoo di Toronto. Da Mao è il più sociale dei due orsi e ama soggiornare più spesso all’aperto mentre Er Shun più riservato preferisce il rifugio. I due orsi sono in prestito per 10 anni dalla Cina e trascorreranno cinque anni a Toronto venendo trasferiti a Calgary. L’ambasciatore cinese in Canada Zhang Junsai ha spiegato che i due panda sono un segno dell’ amicizia da parte del popolo cinese:

Molti cinesi sono profondamente commossi per l’attenzione eccezionale e le cure premurosa che il Canada rivolge ai due panda.

Ma a settembre 2013 già si calcolava la flessione delle visite allo zoo e che i due panda non erano stati così i testimonial che ci si attendeva: quasi 1,2 milioni di persone hanno visitato lo zoo nel 2013, ossia il 15% in più rispetto allo scorso anno, ma lo zoo aveva iscritto a bilancio 1,3 milioni di visitatori entro la fine di agosto. L’estate 2013 a Toronto ha presentato condizioni meteorologiche estreme, con un luglio pieno di forti piogge, inondazioni e ondate di calore il che ha scoraggiato i visitatori che sono stati per lo più adulti e meno scolaresche. La promozione degli orsi è proseguita nell’autunno e eccoci al video virale diffuso due giorni fa, per tenere alta l’attenzione sui panda il che permetterà allo zoo di rientrare degli investimenti. Gli zoo sia chiaro sono un business e tale resteranno e i due panda dovrebbero vivere nel loro habitat naturale, le foreste di bambù della Cina e non essere richiamo per visitatori canadesi.

Fonte:  The Star