Le 3 più belle piante da interno

Che si tratti dell’inverno o della primavera, c’è sempre un motivo per rallegrare l’interno della propria casa e per colorarla di verde, dandole un aspetto ed un profumo unico. In questo senso, il verde cui ci riferiamo è ovviamente quello delle piante d’appartamento: piccole, resistenti, gioiose ed in grado di regalarci un momento di relax davvero importante. Soprattutto quando torniamo a casa stanchi dalla giornata lavorativa o di studio, e ci ritroviamo circondati da magnifiche piantine. La scelta della pianta che andrà a ornare la vostra casa è davvero ampia, e forse per questo anche un po’ difficile: non lo sarà, però, seguendo la nostra guida. Ecco le 3 più belle piante da interno.

La primula obconica

Questa piantina è senza dubbio la regina dell’inverno: fiorendo da novembre a maggio, è l’ideale per ornare la casa durante la grigia stagione invernale, trasferendovi un tocco di primavera. La primulacea, poi, possiede profumi e colori davvero unici, senza per questo sacrificare la sua robustezza: la pianta riesce infatti a vivere anche fino ai 2 gradi centigradi di temperatura. Come tutte le piante, però, la primula obconica necessita di cure e attenzioni: il portale Donnad.it, fra le tante cose, consiglia di non esporre mai la primula obconica alla luce diretta, e di non bagnare le sue foglie. Una volta che avrete imparato qualche nozione basilare sulla primulacea, sarà davvero un piacere godere della sua colorata compagnia.

L’Orchidea

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L’Orchidea è probabilmente una delle più belle piante che potrete acquistare per abbellire la vostra casa: la pianta ha infatti un portamento fiero ed elegante, ed una serie di colori che difficilmente riuscirete a trovare in altre piantine d’appartamento. Trattandosi però di piante nate in zone climatiche del tutto differenti dalle nostre, per vederle crescere rigogliose e fiorire dovrete per forza curarle con tanto affetto, e proteggerle dal caldo e dalla luce diretta. Il consiglio è di farle crescere in bagno, dato che amano l’umidità, e di annaffiarle vaporizzando l’acqua, senza calarla direttamente nel vaso. Al contrario della primula, infatti, l’Orchidea ha bisogno di una continua idratazione.

Il Bonsai

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Il Bonsai è un autentico must per gli interni, soprattutto perché è in grado di regalare un tocco unico di nobiltà e di stile alla casa. Quando si decide di acquistarne uno, però, bisogna fare molta attenzione e sceglierne uno tropicale o subtropicale: gli altri, infatti, hanno bisogno di stare all’aria aperta per seguire il normale ciclo di vita delle stagioni. Infine, il consiglio è di metterlo in una posizione ben illuminata, e di non dargli troppa acqua.

 

Fonte: LP

Come coltivare le orchidee

Il fascino intramontabile delle orchidee resta uno dei doni più preziosi che la Natura sia in grado di offrire. Ogni fiore è un favoloso mix di colori, di eleganti geometrie e morbide forme che vive nella perfezione di una bellezza difficilmente eguagliabile. Non a caso, il nome della più conosciuta e diffusa orchidea al mondo, la ‘Phalaenopsis’, deriva dalla caratteristica forma ‘a farfalla’ del fiore (‘Phalaena= farfalla e ‘Opsis= simile) ed è stato coniato nel 1752 dal botanico Carl Ludwig Blumead che ammirò un esemplare di orchidea nell’isola di Giava, in Indonesia.orchidea-400x250

La scoperta della pianta, però, risale al 1600 per merito di George E. Rumphis, un botanico tedesco che per primo descrisse e disegnò la bellissima pianta dell’Herbarium Amoinense’ assegnandole il nome di ‘Angraecum album majus’.,

La bellezza esotica delle orchidee è di origine equatoriale: sono piante dei tropici che però riescono ad adattarsi anche ad altri climi e ambienti molto diversi da quello di provenienza. Nonostante l’intrinseca delicatezza del fiore e della pianta in generale, riuscire a coltivare un’orchidea anche tra le mura domestiche non è affatto impossibile: basta adottare gli accorgimenti giusti e dedicarle tutta la cura e la dedizione che merita.orchid

Vediamo dunque come coltivare un’orchidea in vaso e quali sono le tecniche fondamentali che occorre padroneggiare.

Per prima cosa bisogna tenere presente che le foglie (in genere 2-6 grandi, carnose e di colore verde scuro) sono importantissime per la vita della pianta: non avendo un vero bulbo sfrutta il fogliame per immagazzinare l’acqua. L’apparato radicale è molto fitto e ramificato, tale da consentire un’adesione perfetta al substrato, ma anche estremamente vulnerabile. Per questo motivo, quando si esegue un trapianto, bisogna fare molta attenzione a non danneggiar le radici.

Preparazione del vaso e del substrato. Dal momento che l’ambiente ottimale per l’orchidea è umido (70%) e tendenzialmente caldo, l’ideale sarebbe sistemare il vaso su un sottovaso con dell’argilla espansa o ghiaia che avremo cura di bagnare periodicamente per evitare che le radici entrino a diretto contatto con l’acqua, evitando pericolosi ristagni che potrebbero dar vita a marciumi.

  1.  I materiali da utilizzare per il rinvaso delle orchidee possono essere diversi ma con caratteristiche comuni: non devono trattenere eccessivamente l’acqua fino ad inzupparsi e devono asciugare rapidamente. Sono indicati sia materiali di origine vegetale (sfagno, torba si sfagno, osmunda, foglie di faggio, corteccia di sughero, ecc) o di origine minerale (pomice, argilla espansa, perlite, ecc). La scelta varia in funzione della specie e della tecnica di coltivazione adottata (sospesa o a terra).

Esposizione e temperatura. Come detto, le orchidee sono piante tropicali, quindi amano la luce ma non l’esposizione diretta ai raggi del sole. La posizione migliore è a sud o a est, dietro una tenda che filtri i raggi del sole senza oscurare. In genere la temperatura degli appartamenti (22-23°), soprattutto d’inverno, è ideale per le esigenze della pianta ma l’illuminazione è fondamentale per vedere sbocciare i fiori.orchiedea-250x150

A temperature superiori ai 35°, le orchidee possono prosperare purché posizionate in una zona d’ombra ventilata,sufficientemente umida e non soggetta ad escursioni termiche o correnti d’aria che potrebbero danneggiare la pianta. Una volta individuato il posto giusto della casa per la vostra orchidea, desistete dal trasferirla all’aperto con l’inizio della bella stagione. Innaffiatura. La quantità d’acqua deve essere strettamente necessaria a mantenere il substrato sempre umido. Dopo la fioritura è necessario ridurre ulteriormente l’innaffiatura per permettere alla pianta di vivere il suo fisiologico ‘riposo’. In estate o in zone climatiche particolarmente calde, le innaffiature devono avvenire 2-4 volte a settimana, mentre in inverno è sufficiente 1 sola volta (tranne per quelle sospese). Il consiglio è di innaffiare la mattina ed evitare i ristagni vaporizzando l’acqua (meglio se piovana) sulle foglie.

Concimazione. La soluzione nutritiva ottimale deve essere composta dal doppio dell’azoto rispetto a fosforo e potassio, cambiata con una frequenza che va dai 7-15 giorni alle 3-4 settimane, a seconda della specie e della stagione. Se le condizioni di umidità, luce e temperatura risulteranno idonee allo sviluppo, la pianta vi regalerà fioriture durature e colorate per diverse settimane, anche 2 – 3 volte all’anno e soprattutto nei mesi invernali (da dicembre ad aprile). Per stimolare la fioritura l’orchidea ha bisogno di ‘sentire’ un leggero sbalzo termico notturno per almeno due settimane (intorno ai 16 C°) e una luce leggermente meno intensa del solito. Siete pronti per cimentarvi in questa affascinante sfida?

Fonte: tuttogreen.it