Torino, sequestrate 240 tonnellate di rifiuti pericolosi

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La Guardia di Finanza di Torino ha individuato a Borgaro Torinese, un comune della prima cintura, un capannone industriale dismesso utilizzato come discarica non autorizzata, nel quale, nel corso del tempo, sono state accumulate 240 tonnellate di rifiuti pericolosi. I rifiuti che sono stati scoperti dai finanzieri, in collaborazione con alcuni tecnici dell’Arpa Piemonte, derivano dall’attività di officina meccanica dedicata alla produzione e alla rilegatoria di volumi e pubblicazioni. Nelle 240 tonnellate trovate nell’area sottoposta a sequestro, sono stati trovati numerosi materiali provenienti da lavori di demolizione: lastre in fibra d’amianto, tubi al neon fluorescenti, materiale isolante e plastico altamente infiammabile nonché circa 6.000 kg di prodotti chimici da decontaminare e/o olii esausti. Gli amministratori della società proprietaria del capannone sono stati deferiti all’autorità giudiziaria.

Fonte:  Askanews

A Londra i rifiuti delle cucine alimenteranno una centrale elettrica da 130 GWh

Dai grassi e olii esausti di ristoranti e aziende alimentari della capitale inglese energia per 40mila edifici

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I rifiuti dei cibi cucinati in migliaia di ristoranti e aziende alimentari londinesi alimenteranno la più grande centrale elettrica a grasso del mondo. Ad annunciarlo sono state le due utility Thames Water e 2OC che incanaleranno grassi e olii esausti che attualmente finiscono nelle fogne per fornire energia alla rete nazionale. Trenta tonnellate al giorno di grassi e rifiuti oleosi verranno raccolte scongiurando i 40mila blocchi della rete fognaria che ogni mese costano 1 milione di sterline in operazioni di pronto intervento. Ciò garantirà più della metà dell’energia necessaria ad alimentare la centrale: il resto del combustibile verrà da olio vegetale, rifiuti e grasso animale. Costo dell’operazione? Oltre 200 milioni di sterline in 20 anni, con una spesa di 70 milioni di euro per la costruzione della centrale di Beckton, a est di Londra, che dovrebbe essere  operativa dai primi mesi del 2015. L’impianto produrrà 130 Gigawattora all’anno di energia elettrica rinnovabile, un quantitativo sufficiente per rifornire 40mila edifici di medie dimensioni.

Questo è un progetto win-win (una situazione in cui ci sono soltanto vincitori, che non scontenta nessuno, ndr): l’energia è rinnovabile, siamo coperti dalle oscillazioni dei prezzi dei mercati tradizionali delle energie non rinnovabili e affrontiamo in modo proficuo il problema degli accumuli di grasso nelle fogne,

spiega Piers Clark, direttore commerciale di Thames Water.

L’energia e il riscaldamento da noi prodotti da oli e grassi di scarto sono pienamente sostenibili: si tratta di un bene per noi, per l’ambiente e per i clienti,

ha aggiunto Andrew Mercer, chief executive di 2OC. Insomma, un progetto win-win in cui ambiente e portafoglio, una volta tanto, non sono in contrasto.

Fonte: The Guardian