Destinazioni biker friendly in Europa con Volagratis.com: ciclovie e percorsi per un viaggio green

Sul sito di Volagratis.com tutti gli spunti e le idee per viaggiare su due ruote in giro per l’Europa.

Con la bella stagione è arrivato il momento di tirare fuori la bicicletta, per un viaggio attivo e vissuto nel rispetto dell’ambiente. In occasione del World Bicycle Day del 3 giugno, Volagratis.com ha selezionato 9 destinazioni europee “biker friendly”, perfette per essere scoperte in sella alle due ruote. Nove viaggi all’aria aperta, dal Nord Europa all’Italia, tra natura, storia ed enogastronomia, che permettono di scoprire il continente da un altro punto di vista: quello delle due ruote.

Catalogna. La Catalogna non è solo mare o città piene di vita come Barcellona,  ma anche un vero paradiso per gli amanti delle due ruote grazie ai suoi oltre 27.000 percorsi ciclabili. Quasi tutti presentano una leggera pendenza e corrono lungo le colline e le montagne della comunità autonoma spagnola, mostrando le sue meraviglie naturali, pedalata dopo pedalata. I tragitti si dividono in tre categorie principali: quelli adatti alle bici da strada, quelli per chi viaggia in sella di una Mountain bike e infine per chi predilige le più classiche City Bike. Tra i percorsi più interessanti ci sono il PirineXus, che abbraccia il territorio di Girona, detta “La città dei quattro fiumi” e nota per le influenze romane, arabe ed ebree dell’architettura, e la Ruta Transpirenaica, che parte dall’Oceano Atlantico e dai Paesi Baschi e raggiunge il Mediterraneo affiancando i Pirenei e il confine settentrionale del Paese. 

Ciclabile del Danubio (Germania). La Ciclabile del Danubio segue il secondo fiume più lungo d’Europa dalla sorgente, a Donaueschingen, nel Baden-Württemberg tedesco, fino alla sua foce, Patrimonio Unesco dal 1991. Per farlo attraversa ben otto Paesi: Germania, Austria, Slovacchia, Ungheria, Croazia, Serbia, Bulgaria e Romania, dove si getta nel Mar Nero. Nato seguendo un’antica strada romana, il percorso incrocia edifici storici, come castelli e monasteri, città e capitali – tra cui Ratisbona e Budapest – e meraviglie naturali. Il tutto permettendo ai ciclisti di scoprire una parte importante del continente sia dal punto di vista storico-culturale che naturalistico, tanto meglio se durante la bella stagione, quando i paesaggi si tingono di verde. La ciclabile, adatta a tutti i tipi i livelli di allenamento, fa parte dell’ampio circuito EuroVelo, un gruppo di itinerari ciclistici che in totale superano i 45.000 chilometri e attraversano capillarmente l’intero continente. 

France Loire Valley Bike and Wine (Francia). Unire storia, sport ed enogastronomia: con le Routes des vins Val de Loire, nel cuore della Francia, è possibile. Le Strade dei Vini della Valle della Loira (questo il loro nome in italiano) sono un gruppo di percorsi di oltre 800 chilometri che attraversano una delle più ricche regioni francesi, nota per i suoi castelli da favola e per i vini eccellenti. Le ciclovie, che non richiedono un particolare allenamento per essere percorse, si estendono da Chalonnes-sur-Loire a Sully-sur-Loire e affiancano vigneti e palazzi d’epoca all’interno di un territorio che è Patrimonio Unesco dal 2000. Gli itinerari possibili sono tantissimi e permettono realmente di scoprire l’intera zona a 360 gradi. Dalla Loira Centrale all’Atlantico, le strade seguono il corso del fiume diramandosi dalle sue sponde per addentrarsi nel territorio regalando non solo lunghe pedalate, ma anche visite a cantine, dimore storiche e città eleganti, come Nantes e Tours, due tappe da non perdere lungo il percorso. 

The Camel Trail Cycle Route, Cornovaglia (Regno Unito). La Camel Trail è un viaggio nel tempo a bordo di una bicicletta, perché segue le antiche e ormai abbandonate ferrovie che un tempo servivano il sud ovest del Regno Unito. Lontana dal traffico e dal turismo di massa, la ciclovia solca la Cornovaglia da Bodmin a Padstow, passando per Wadebidge, e, prima di arrivare alla foce del fiume Camel, che le dà il nome, attraversa la brughiera e alcuni dei paesaggi più tipici della campagna inglese. Lungo il percorso si possono trovare paesini dove il tempo sembra essersi fermato: vale la pena sostare durante il viaggio in un cottage, tradizionale abitazione rurale inglese. L’intero percorso è lungo poco meno di 30 chilometri ed è adatto a tutta la famiglia e a tutti i livelli di allenamento. L’Alta Via dei Monti Liguri (Italia). La Liguria, non è solo una deliziosa meta estiva per moltissimi ma regala bellezze naturalistiche e un meraviglioso entroterra. Per chi è un po’ più allenato e vuole provare l’esperienza della mountain bike l’Alta Via dei Monti Liguri è una perfetta soluzione per mettersi alla prova. Un percorso divisibile in 18 tappe e che si snoda per 440 km da Ventimiglia a Ceparana, attraversando l’intera regione e regalando uno scenario da sogno, immerso nella natura, tra Appennini e mare. 

Amsterdamse Bos (Olanda). L’Amsterdamse Bos è un grande parco di circa 10 chilometri quadrati che si trova a sud della capitale, tra il comune di Amsterdam e quello di Amstelveen. Al suo interno ci sono sentieri, aree ristoro e tantissime ciclabili che permettono di scoprirlo in sella alle due ruote, nel vero spirito dei Paesi Bassi. Uno dei percorsi più importanti per i ciclisti parte addirittura dalla stazione centrale di Amsterdam, affianca l’Amstel River e poi, seguendo un tracciato quasi circolare, torna al punto di partenza. Il tutto sfiorando palazzi e luoghi storici, mercati e i famosi canali della città. Il percorso ciclabile è interamente in piano, perfetto sia per gli esperti che per i poco allenati, ed è adatto a tutta la famiglia non solo per la facilità del tragitto, ma anche per le numerose attività che mette a disposizione, dalla visita allo zoo a quella alle fattorie. Un vero e proprio polmone verde pronto per essere attraversato in sella a una bicicletta. 

Connemara National Park (Irlanda). Il Connemara National Park è uno dei più importanti d’Irlanda e si trova nell’ovest del Paese, all’interno della Contea di Galway e affacciato sull’Atlantico. È uno dei luoghi più autentici e selvaggi dell’Isola Verde, un’area che invita al viaggio on the road sia in auto che in bicicletta. Proprio per chi vuole scoprirlo sulle due ruote, esistono tantissimi percorsi attrezzati, diversi non solo nella lunghezza, ma anche nei panorami che offrono e nelle attrazioni che si possono scoprire lungo il tragitto. Il Ballyconneely and Roundstone Loop, per esempio, è un tragitto lungo 40 chilometri e permette di vedere da vicino luoghi storici come il sito del disastroso atterraggio del primo volo transatlantico o uno dei più antichi villaggi irlandesi di pescatori. Lo Sky Road Loop, invece, è lungo solo 16 chilometri e, da un’altezza privilegiata, si affaccia sull’Oceano e sulle isole di Inishturk e permette di ammirare da vicino le rovine del castello di Clifden. Ogni viaggiatore non deve far altro che scegliere e partire. 

Elbe River bike path (Germania). L’Elbaradweg è uno dei percorsi ciclabili più apprezzati di tutta la Germania. Pedalando lungo i suoi 1300 chilometri si incontrano non solo tanta natura, ma anche paesini da fiaba e importanti tesori culturali nazionali. Dalla foce alla sorgente del fiume Elba, il percorso è diviso idealmente in quattro parti: dall’estuario alla città di Amburgo, da lì a Magdeburg, da Magdeburg a Dresda per poi raggiungere il luogo nel quale il fiume vede la luce in Repubblica Ceca. Lungo tutto il percorso, il paesaggio cambia continuamente ed è composto sia da paesini affacciati sul Mare del Nord sia da cittadine dal gusto barocco. Tra mappe, punti di ristoro dove trascorrere la notte e attività per bambini, il tragitto è adatto a tutta la famiglia e a ogni tipo di esperienza. Un tracciato che si addentra nel cuore dell’Europa seguendo uno dei suoi fiumi più importanti.

Baltic Sea Route (Danimarca). La Danimarca è uno dei Paesi biker friendly per eccellenza a livello europeo, non c’è quindi da stupirsi per il grande numero di piste ciclabili che attraversano lo Stato in lungo e in largo. Una di queste è la Baltic Sea Route, che, come dice il nome, si concentra sulla costa affacciata sul Mar Baltico. Vincitrice del premio “Ciclovia dell’anno” nel 2019, questo percorso attraversa lo Jutland del Sud dando la possibilità a ciclisti e viaggiatori di scoprire alcuni tra i paesaggi più spettacolari della Danimarca. Vallate, colline, foreste, letti di antichi ghiacciai: un vero paradiso per gli amanti della natura. Ci sono oltre 3000 chilometri di percorsi che permettono ai ciclisti di scoprire non solo il paesaggio e la natura incontaminata danese, ma anche la storia e l’enogastronomia.

Connemara National Park (Irlanda)

A proposito di Volagratis.com

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Maggiori informazioni: www.volagratis.com

Fonte: agenziapressplay.it

Nasce a Utrecht il primo Bosco Verticale olandese

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Stefano Boeri Architetti ha vinto il concorso bandito dalla Municipalità di Utrecht per la costruzione del nuovo quartiere urbano sulla Jaarbeursboulevard vicino alla Stazione di Utrecht. Stefano Boeri Architetti vince con la Torre dei Biancospini, un Bosco Verticale di nuova generazione, il concorso per la riqualificazione dell’area di Jaarbeursboulevard vicino alla Stazione di Utrecht. Il progetto presentato dal Consorzio G&S Vastgoed and Kondor Wessels (VolkerWessels) Projecten prevede la costruzione di due edifici alti, uno progettato da Stefano Boeri Architetti che affaccia sul Jaarbeursboulevard e uno progettato dallo studio MVSA di Amsterdam. La torre alta 90 metri progettata da Stefano Boeri Architetti punta a creare nel centro di Utrecht un’esperienza avanzata di coabitazione tra città e natura.387815_2

La Torre dei Biancospini ospiterà sulle sue facciate circa 10.000 piante di diverse varietà (360 alberi, 9.640 tra arbusti e fiori), l’equivalente di un ettaro di bosco. A pieno regime, la Torre dei Biancospini contribuirà ad assorbire circa 5,4 tonnellate di CO2. Al piano terra della Torre, direttamente connesso con il giardino al sesto piano, ci sarà il Vertical Forest Hub, un centro di documentazione e ricerca sulla forestazione urbana nelle città del mondo. Un luogo aperto dove poter conoscere le soluzioni tecniche e botaniche scelte per il Bosco di Utrecht e monitorare gli stati di avanzamento degli altri Boschi Verticali in costruzione nel mondo. La torre progettata da Stefano Boeri Architetti è uno smart building capace di dialogare con la città circostante grazie sia al piano terra aperto verso l’esterno e contiguo al quartiere, sia al suo sviluppo verso l’alto, che rispetta e valorizza le dimensioni dell’isolato tra Croeselaan e Jaarbeursboulevard. Zone ufficio, spazi per il fitness e per lo yoga, parcheggi per le bici e un spazio pubblico ricreativo: la Torre dei Biancospini si pone come il nuovo polo del benessere di Utrecht.387815_3

La Torre dei Biancospini sarà dunque un vero e proprio ecosistema urbano, in grado di ospitare più di 30 specie vegetali diverse. Nel cuore dell’Europa, il Bosco Verticale di Utrecht si aggiunge agli altri progetti di forestazione urbana promossi e progettati da Stefano Boeri Architetti, come la Torre dei Cedri di Losanna, il Bosco Verticale di Nanchino e altri edifici alberati in progettazione a Parigi, Tirana e Shanghai. La costruzione inizierà entro il 2019 e terminerà per il 2022.

Fonte: ecodallecitta.it

In Olanda apre la stazione delle bici elettriche a energia solare

L’Olanda è da sempre all’avanguardia nel settore della ciclabilità urbana. A Delft è stata da poco inaugurata, presso il Campus della Delft University of Technology, la prima stazione di ricarica wireless solare dedicata alle e-bike. La centralina – che unisce la tecnologia del fotovoltaico con quella della ricarica induttiva – è il frutto del lavoro della Facoltà di ingegneria dell’ateneo. Da una parte della struttura si trovano otto moduli solari da 327 watt di potenza che ricaricano le quattro batterie da 220 Ah integrate nella base, dall’altra sono posizionate le piastre magnetiche sopra le quali vengono parcheggiate le bici. Le bici elettriche possono essere ricaricate con la tradizionale spina oppure, se abilitate, attraverso il wireless. Tramite un’app scaricata sul proprio cellulare o attraverso lo schermo presente sulla struttura l’utente può controllare in tempo reale lo stato di carica della bicicletta.

Fonte:  Delft University

In Olanda una pista ciclabile pavimentata con pannelli solari

Il 12 novembre è stata inaugurata a Zaanstad una pista ciclabile pavimentata con pannelli solari.

Che l’Olanda rappresenti un faro nelle politiche per la ciclabilità lo abbiamo raccontato spesso su Ecoblog, ma la notizia di quest’oggi va davvero oltre. La città di Zaanstad, nell’hinterland di Amsterdam, si appresta a inaugurare una pista ciclabile interamente pavimentata con pannelli solari. Questo avveniristico progetto sviluppato dall’azienda olandese SolaRoad è costituito da pannelli solari che sono in grado di accumulare calore e produrre energia. Questo tipo di pavimentazione è resistente a qualsiasi condizione meteorologica e al passaggio di biciclette e pedoni. Il calore emesso dai raggi solari viene immagazzinato, trasformato e restituito sotto forma di energia. Il primo tratto della pista ciclabile solare sarà di 70 metri e l’energia prodotta dalle sue celle produrrà giornalmente l’energia necessaria per il fabbisogno di tre famiglie.Elementengelegd-620x462

SolaRoad si compone di moduli in calcestruzzo di 2,5 per 3,5 metri con uno strato superiore trasparente in vetro temperato che ha uno spessore di circa 1 centimetro. Le celle solari in silicio cristallino si trovano sotto il vetro: lo strato superiore dei moduli deve essere traslucido per assorbire la luce solare e deve sporcarsi il meno possibile. Ma la sfida tecnica più stimolante è quella della robustezza: i moduli non devono incrinarsi o scheggiarsi sotto il peso dei passanti. L’allestimento da parte di SolaRoad è anche piuttosto veloce visto che i lavori sono iniziati lo scorso 6 ottobre e termineranno entro il 12 novembre, data dell’inaugurazione, dopo la quale i ciclisti di Zaanstad potranno iniziare a usufruirne. Si tratta di un primo esperimento, dopo il quale gli ingegneri di SolaRoad valuteranno la fattibilità anche sulle normali strade urbane ed interurbane: per il momento si comincia con pedoni e ciclisti “light” e se tutto dovesse andare per il verso giusto sulle strade a pannelli solari potranno andarci anche auto, moto, camion e tir.

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Fonte:  SolaRoad

Foto | SolaRoad

Dutch Cycling Embassy, gli ambasciatori della ciclabilità nel mondo

L’esperienza della rete ciclabile olandese fa scuola nel mondo grazie al network pubblico-privato che promuove le politiche per l’utilizzo della bicicletta

L’Olanda continua a essere leader mondiale nelle politiche della ciclabilità. I processi di demotorizzazione sono stati favoriti dalla limitatezza dei rilievi, dalla facilità dei percorsi, dalla creazione delle piste ciclabili e di servizi per l’intermodalità fra due ruote e mezzi pubblici. Nella serata d’inaugurazione del festival Cinemambiente – che quest’anno ha scelto come propria immagine proprio una pista ciclabile, anzi, un red carpet per ciclisti, è stata presentata la Dutch Cycling Embassy, un network pubblico e privato che si propone di offrire, fuori dai confini dei Paesi Bassi, consulenze in merito alla pianificazione urbana, alla progettazione stradale, al bikeparking e alla politica del traffico. Il network è nato per far fronte alla crescente richiesta, da parte delle amministrazioni pubbliche di tutto il mondo, di consulenze sulle modalità di ottimizzazione delle reti infrastrutturali urbane espressamente dedicate alla bicicletta. I tre fattori che hanno portato all’aumento della domanda sono:

1) una nuova urbanizzazione e la rivitalizzazione del tessuto urbano;

2) la transizione del settore dei trasporti verso la sostenibilità;

3) l’interesse verso le normative olandesi sulla ciclabilità che contribuiscono in modo significativo al miglioramento della mobilità urbana, della sicurezza stradale, del flusso del traffico, della salute e della riduzione delle emissioni.

Si tende a pensare che a i costi per creare le infrastrutture per la ciclabilità siano elevati, ma non è così. Sono ormai sei anni che viaggio per diffondere un nuovo approccio: occorre “seminare” nei luoghi e nelle aree più care ai cittadini, dove si va per piacere e non per obbligo. Se si creano le infrastrutture per raggiungere questi luoghi la gente capirà che è più comodo, più veloce e più conveniente,

ha detto Marc van Woudenberg di Dutch Cycling Embassy.Immagine28-620x352

Fonte: Dutch Cycling Embassy

Foto | Youtube

Oxfam boccia il Paese della Dieta Mediterranea: è in Olanda che si mangia meglio

Il Paese simbolo della Dieta Mediterranea delude le aspettative di Oxfam, infatti non è l’Italia che si piazza all’8° posto, bensì l’Olanda ad avere la dieta è più sana, abbondante, nutriente e economica e batte persino Francia e Svizzera1oxfam-best-worst-food-map-620x350

Secondo il Rapporto Oxfam Good Enough to Eat è l’Olanda il Paese numero 1 al mondo per la dieta più abbondante, nutriente, sana ed economico battendo la Francia e la Svizzera che si piazza al secondo posto. Il Ciad si classifica in coda alla lista dei 125 Paesi presi in esame dietro Etiopia e Angola. I Paesi europei occupano tutta la parte superiore della classifica coprendo i primi 20 posti con l’eccezione dell’Australia che si colloca all’ 8 ° posto, mentre Stati Uniti, Giappone, Nuova Zelanda, Brasile e Canada seguono il resto della classifica. Occupano le posizioni peggiori 30 Paesi Africani con Laos, Bangladesh, Pakistan e India. L’Italia si piazza all’ 8° posto a causa degli elevati livelli di obesità e diabete che spingono il nostro Paese verso il basso nella classifica mondiale. Good Enough to Eat di Oxfam ha messo a confronto 125 paesi nel merito delle sfide che le persone devono affrontare ogni giorno per procurarsi un pasto completo analizzando se hanno abbastanza da mangiare, cibo di qualità, l’accessibilità al cibo e la salubrità alimentare. La ricerca rientra nella campagna GROW in cui Oxfam chiede una riforma urgente per il modo in cui il cibo viene prodotto e distribuito in tutto il mondo per porre fine allo scandalo per cui una persona su otto soffre la fame nonostante ci sia cibo sufficiente a sfamare tutti. Sulla convenienza il Regno Unito è tra i peggiori Paesi in Europa occidentale condividendo la 20sima posizione con Cipro; il cibo in Guinea, Gambia, Ciad e Iran costa due volte e mezzo più di altri beni di consumo, rendendo questi Paesi tra i più cari al mondo; il prezzo del cibo negli Stati Uniti è il più economico e più stabile del mondo mentre Angola e Zimbabwe soffrono per i prezzi alimentari più volatili. I paesi i cui cittadini devono lottare per avere cibo a sufficienza e con elevato numero di bambini malnutriti e sottopeso sono Burundi, Yemen, Madagascar e India. Ma qualche vantaggio lo hanno anche Cambogia e Burundi essendo i Paesi che registrano i livelli di obesità e diabete più bassi nel mondo mentre gli Stati Uniti, Messico, Fiji, Giordania, Kuwait e Arabia Saudita svettano con i più alti tassi per obesità e diabete. L’Islanda ha un mix perfetto per la qualità del suo cibo, in termini di diversità nutrizionale e acqua potabile, ma i livelli di obesità e diabete la spingono verso il basso al 13 ° posto così come gli Stati Uniti che finiscono al 21° posto.

Winnie Byanyima direttore esecutivo di Oxfam International ha dichiarato:

Questa classifica mette a nudo i problemi più comuni che le persone hanno con il cibo indipendentemente da dove essi provengono e rivela come il mondo non riesce a garantire che tutti possano mangiare in modo sano nonostante ci sia abbastanza cibo per tutti.

Fonte: Oxfam

Sandwichbike: la bici in legno per gli amanti del fai-da-te

Dall’Olanda un’innovativa bicicletta che può stare in una valigia e si monta in mezz’orashop_sandwichbike_side_1024x1024-586x385

Si chiama Sandwichbike l’innovativa bicicletta in legno totalmente assemblabile che vi arriverà a casa sotto forma di pacco. Un’occasione di regalo per il Natale? Pare proprio di sì visto che il suo inventore Basten Leijh della Bleijh Industrial Design e la Pedalfactory che la produce hanno deciso di uscire sul mercato europeo il 1° dicembre, in piena bagarre da shopping natalizio. Il designer olandese si è ispirato al concetto di imballaggio e montaggio domestico tipico dei mobili Ikea e ha sviluppato un nuovo concetto di bicicletta, in cui il telaio e la forcella sono costituiti da pannelli di compensato di faggio assemblati con cilindri in alluminio fresati. Nel kit c’è tutto, dal manubrio alla catena, dai pedali al “padellone”. Il design del telaio è visivamente attraente e il kit può stare facilmente dentro una valigia. Il montaggio della bicicletta può essere effettuato in circa mezz’ora, un’ora al massimo per chi ha meno dimestichezza con il fai-da-te. All’interno del kit (e anche in questo caso la filosofia è simile a quella dell’Ikea) sono presenti tutti gli attrezzi per il montaggio. A partire dal gennaio 2014 il prodotto verrà venduto in tutto il mondo. Il costo della Sandwichbike è contenuto: 799 euro. La Sandwich box misura 94 cm x 70 cm x 24 cm, mentre la bicicletta montata misura 175 cm x 62 cm x 95 cm. La bicicletta può essere ordinata attraverso lo shop del sito di Sandwichbike e arriverà a casa con spedizione postale. Hai voluto la bicicletta? E allora montala e pedala!sandwichbike-facts-figures-1-586x395

Fonte:  Sandwichbikes

Una banca e una finanziaria sospendono investimenti alle compagnie petrolifere in Olanda e Norvegia

La campagna per convincere i gruppi finanziari a abbandonare le partecipazioni nelle aziende petrolifere ha ottenuto i suoi primi successi in Olanda e Norvegia162827314-594x350

La Campagna internazionale per convincere i grandi gruppi finanziari a abbandonare gli investimenti nelle compagnie petrolifere ha ottenuto i suoi primi due successi: la Rabobank ha annunciato che ha cessato i prestiti a progetti per le estrazione di shale gas a causa delle implicazioni ambientali e sociali mentre la Storebrand, un gruppo di servizi finanziari in Norvegia ha ritirato 13 finanziamenti in partecipazioni a aziende del carbone e 6 a aziende petrolifere. In un comunicato stampa Christine Tørklep Meisingset portavoce di Storebrand, ha detto:

Se le ambizioni globali per limitare il riscaldamento globale a meno di 2 gradi Celsius diventassero una realtà, molte risorse di combustibili fossili diventeranno non infiammabili e il loro valore finanziario sarà drasticamente ridotto.

Stessa prospettiva per la banca olandese Rabobank che ha annunciato la sospensione dei prestiti alle imprese che si occupano di estrazione di energia non convenzionale, compreso il gas di scisto, a causa delle implicazioni ambientali e sociali. La banca che è specializzata in finanziamenti per l’ agricoltura e imprese del settore alimentare e ha un focus sulla sostenibilità. La Banca è consapevole del fatto che il fracking per la ricerca di shale gas e petrolio dalle sabbie bituminose comporta rischi di contaminazione delle acque e del suolo a causa delle sostanze chimiche iniettate nella roccia shale per estrarre il gas. La restrizione sui mutui si applica anche agli agricoltori che decidono di affittare le loro terre alle compagnie energetiche per le operazioni di estrazione. La banca ha applicato le misure per rallentare la cosiddetta corsa al gas che sta avvenendo rapidamente, soprattutto negli USA. Un recente studio che ha esaminato 141 pozzi d’acqua potabile in Pennsylvania – dove la produzione di gas naturale è aumentato del 69% nel 2012 – ha trovato metano nell’ 82% dei campioni. Questo suggerisce che le perforazione che si svolgono nelle vicinanze hanno in qualche modo influito sulla qualità dell’acqua. Nel Regno Unito, il governo ha dato il via libera al fracking responsabile e le imprese di estrazione sono state incoraggiati dalle previsioni che stimano che le riserve di gas di scisto in Yorkshire e Lancashire potrebbero superare di gran lunga le stime precedenti. Tuttavia, i rischi che si prospettano, compresa la minaccia di terremoti, sono ancora poco chiari. Nel frattempo, la possibilità che lo shale gas possa fa abbassare le bollette energetiche dei consumatori è sostenuta. Ma l’AIE sostiene che energia eolica, solare e idroelettrica combinate assieme produrranno più energia del nucleare e del gas entro il 2016.

Fonte: Blueandgreen tomorrow, Euractiv

 

Terremoti in Olanda e sciame sismico causati dall’estrazione di gas, rimborsati i danni ai cittadini

L’ultima scossa di terremoto in Olanda è stata registrata ieri 3 luglio di intensità 3.0 della scala Richter a Groningen nel nord est. Ma l’Olanda non è un paese a rischio sismico e la compagnia NAM rimborsa ai residenti i danni causati dall’estrazione del gasnam-620x350

La situazione in Olanda si sta facendo sempre più pesante: scosse di terremoto la cui intensità varia tra i 3 e i 4 gradi della scala Richter si stanno presentando sotto forma di sciame sismico nella zona nord orientale del Paese. Henk Kamp ministro degli Affari economici si è precipitato a visitare la zona colpita martedì 2 luglio dall’ennesima scossa registrata, 3.0 della scala Richter per rassicurare gli abitanti che i danni saranno riparati a spese della NAM, la compagnia di estrazione olandese. Infatti, la compagnia NAM sul suo sito ammette che le scosse di terremoto sono causate dall’attività estrattiva di gas e precisa che tutti i cittadini che hanno subito un danno possono ottenere risarcimento compilando un modulo (capito americani?):

Il sisma di Garrelsweer nel comune Loppersum è legato alla produzione di gas dal giacimento di Groningen. Il sisma è stato relativamente pesante e avvertito da molti residenti. NAM si rende conto che le persone sono scioccate nello sperimentare questi fastidiosi terremoti. L’ufficio di informazione regionale della NAM di Loppersum è aperto tutto il giorno e i dipendenti di NAM sono dalle 9:00 alle 16:30 in loco per rispondere alle domande e per aiutare a segnalare i disagi. I danni causati da terremoti sono rimborsati dalla NAM. Il danno può essere segnalato per iscritto al NAM, Land Management Division, PO Box 28000, 9400 HH Assen, oppure on-line tramite il modulo di richiesta su questo sito.

Dopo una serie di terremoti più intensi, si è arrivati a 3.9 della scala Richter, nel mese di febbraio ci sono stati inviti per l’estrazione di gas naturale nella zona per essere ridimensionato. Ma l’affare per e casse dello Stato Olandese è troppo conveniente, nel 2012 il gas estratto a Gronigen ha fruttato 11,5 miliardi di euro alla Tesoreria.

Secondo un Rapporto presentato dal ministero per gli Affari Economici lo scorso gennaio sottolinea quanto l’incidenza di terremoti collegati alle attività di estrazione di gas scisto saranno da considerarsi più frequenti. L’unica soluzione, ravvisata nel rapporto consiste nella riduzione dell’uso di gas ma circa il 97 per cento delle famiglie olandesi ne è dipendente. Kamp in ogni caso ha rassicurato che le case, circa 60 mila presenti nella zona di estrazione, saranno rinforzate e ha stanziato 100 milioni di euro per gli interventi. Ma si sottolinea anche che le scosse potranno essere comprese tra i 4 e i 5 gradi della scala Richter e non più entro il limite dei 3.9 come creduto in precedenza. La NAM dal canto suo fa sapere che cercherà di estrarre gas contenendo i rischi che al momenti descrive come accettabili e gestibili.

Grazie alla segnalazione di Franco Ortolani

Fonte: Dutch News, NOS, BBC

 

Keukenhof: il trionfo dei tulipani nel giardino floreale più grande d’Europa

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Quando si pensa all’Olanda, l’immagine che viene immediatamente in mente è quella dei tulipani: e quando si pensa ai tulipani, il pensiero corre subito a Keukenhof, il giardino floreale più grande d’Europa visitato ogni anno da centinaia di migliaia di turisti, che accorrono in tarda primavera per ammirare i tulipani dai colori e dalle fattezze più sorprendenti.

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Se c’è un viaggio all’insegna della scoperta delle bellezze della natura che ricordo con particolare piacere, c’è proprio quello fatto lo scorso anno a Keukenhof per scoprire le meraviglie disseminate nei 32 ettari del parco floreale: uno spettacolo davvero particolare, che lascia a bocca aperta anche chi dice di non amare particolarmente i fiori! Qui ogni anno viene piantata la bellezza di circa sette milioni di bulbi di tulipani, che ammaliano i turisti con i loro magici giochi di colore. Ma andiamo con ordine e vediamo come si arriva e cosa si può vedere a Keukenhof.

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COME RAGGIUNGERE KEUKENHOF

Keukenhof si trova in Olanda meridionale, a sud-ovest di Amsterdam e a sud di Haarlem, nella cittadina di Lisse, in un territorio che è noto come “la terra delle dune e dei bulbi”. Per raggiungere Keukenhof coi mezzi pubblici, le possibilità sono tre:

– Dall’aeroporto di Amsterdam Schipol (bus 58, che impiega circa 30 minuti, con due corse all’ora);
– In autobus da Haarlem;

– In autobus da Leiden.

Se siete in macchina, presso il parco di Keukenhof ci sono ampi parcheggi.

COSA SI PUO’ FARE/VEDERE A KEUKENHOF

Il parco è estremamente organizzato e si presenta in modo piuttosto diverso rispetto alla sterminata distesa pianeggiante di tulipani insita nell’immaginario collettivo: anzi, le foto delle enormi distese di tulipani sono scattate quasi sempre nei campi che circondano Keukenhof e che vedrete nell’avvicinarvi al parco. Ma Keukenhof propriamente detto è più simile a un enorme orto botanico, con diverse serre e strutture al coperto e una quantità enorme di giardinetti, ognuno dei quali dedicato a qualche specie floreale.

Una volta entrati e superati gli immancabili negozi di souvenir e l’area ristoro in prossimità della fontana, si inizia un tragitto che porta a circolare in senso antiorario Keukenhof. Nel parco è attivo un servizio di wi-fi gratuito (che funziona egregiamente) e si trova un vecchio mulino a vento apprezzatissimo dai visitatori del parco in cerca di pose fotografiche a tema. Ci sono poi diversi punti vendita di bulbi di tulipani, dove potrete acquistare direttamente ovvero farvi spedire a casa i bulbi scelti dai cataloghi. Per visitare il parco, un pomeriggio è sufficiente, ma se proprio amate i fiori non vi dispiacerà passarci una giornata intera.

QUANDO ANDARE

La stagione di Keukenhof è breve e coincide grosso modo con la primavera, partendo da metà Marzo e arrivando a metà Maggio: l’anno prossimo il parco sarà aperto dal 21 Marzo al 20 Maggio 2013.tulipani-3

Insomma, uno spettacolo davvero unico nel suo genere, che consiglierei a tutti i coloro i quali prevedono prima o poi di visitare Amsterdam e l’Olanda.

Fonte: tuttogreen