Credito alle imprese under 36: varato un “Fondo per l’occupazione giovanile”

Banca Etica e Fondazione Anti-usura Interesse Uomo varano un “Fondo per l’occupazione giovanile”. Politici e cittadini potranno contribuire al nuovo strumento finanziario creato per dare credito alle imprese under 36.giovani_lavoro

Il CdA di Banca Etica ha approvato una convenzione con la Fondazione Antiusura “Interesse Uomo” per la costituzione e la gestione di un fondo di garanzia che consentirà di dare credito alle imprese sociali giovanili. Il nuovo strumento finanziario varato da Banca Etica risponde alle istanze sollevate negli ultimi mesi da parlamentari e consiglieri regionali di diversi gruppi politici che hanno manifestato l’intenzione di rinunciare a una parte dei loro emolumenti per liberare risorse da destinare alla collettività. Considerata la drammaticità dei dati sulla disoccupazione giovanile in Italia, Banca Etica ha deciso di creare uno strumento per finanziare le imprese che impiegano giovani al di sotto dei 36 anni, siano esse già avviate o in fase di start up, con priorità alle imprese cooperative e mutualistiche. Il Fondo di Garanzia sarà alimentato dalle donazioni di rappresentanti eletti delle istituzioni e dai contributi di tutti coloro – organizzazioni e privati cittadini – che vorranno aderire all’iniziativa. Il plafond di finanziamenti a imprese giovanili che Banca Etica potrà erogare sarà pari al doppio della cifra raccolta con le donazioni (2 euro di finanziamenti erogati per ogni euro di donazioni raccolto). Il Fondo di Garanzia consentirà a Banca Etica – con la collaborazione della Fondazione antiusura Interesse Uomo – di valutare anche le richieste di finanziamento provenienti da imprese giovanili in fase di start up che difficilmente avrebbero accesso al credito in assenza di garanzie. “Diversi parlamentari e consiglieri regionali hanno chiesto a Banca Etica di creare uno strumento di finanza etica che veicolasse verso obiettivi sociali la quota di emolumenti a cui sono disposti a rinunciare. Abbiamo pensato di rispondere a questa sollecitazione realizzando – insieme alla Fondazione Antiusura “Interesse Uomo – un progetto di sostegno ai giovani che intendono creare imprese, preferibilmente cooperative e mutualistiche – spiega il presidente di Banca Etica, Ugo Biggeri – . Lo contribuzione al fondo è aperta agli eletti di tutti gli schieramenti, ma anche a organizzazioni, imprese e cittadini. Banca Etica, che ribadisce la sua natura apartitica e trasversale ai diversi orientamenti della società civile, da sempre propone modelli innovativi di redistribuzione delle risorse, dimostrando come la finanza etica contribuisce ad alleviare gli effetti drammatici di uno squilibrio economico che non si attenua. Per questo insistiamo nel chiedere ai politici non solo iniziative personali verso una maggior equità e solidarietà, ma l’impegno ad adottare nuove regole per la finanza, che premino le istituzioni che lavorano al servizio dell’economia reale e del bene comune e impediscano quelle attività puramente speculative che hanno innescato la crisi”. “È la politica che ci piace: quella che senza proclami costruisce percorsi di rinascita e di sviluppo; quella che si mette le mani in tasca e si muove dal principio che se vogliamo davvero che cambi qualcosa occorre partire da ciascuno di noi; quella – in sostanza – che continua a concepirsi al servizio della gente e del bene comune – aggiunge Don Marcello Cozzi, esponente di Libera e presidente della Fondazione Antiusura Interesse Uomo – . E’ solo il punto di partenza di un percorso di corresponsabilità che ci auspichiamo possa coinvolgere quanti più uomini e donne delle Istituzioni per i quali il cambiamento si attua solo nella concretezza dei fatti”.

Fonte: il cambiamento

Agricoltura in Italia, presentato il Rapporto 2013 dell’Inea

Presentato a Roma il Rapporto sullo Stato dell’Agricoltura 2013 dell’INEA. L’export è trainato dai prodotti trasformati, in cinque anni persi 21mila posti di lavoro 1592524672-586x390

È stato presentato a Roma, dall’INEA, il Rapporto sullo Stato dell’Agricoltura giunto alla decima edizione. Nel 2012 l’agricoltura ha iniziato a risentire degli effetti della crisi iniziata nel 2008 facendo registrare il segno meno sia nella produzione (-3,3%), sia nel valore aggiunto agricolo (-4,4%), sia nella domanda di prodotti alimentari (-3,2%). Nonostante una crescita sensibile dell’occupazione giovanile nel 2012, il dato generale ha subito una contrazione passando, in un lustro, dagli 870mila occupati del 2007 agli 849mila occupati del 2012, un dato che va letto alla luce della diminuzione delle imprese passate da 901mila a 809mila unità nello stesso periodo.

I dati positivi vengono dall’andamento dei prodotti italiani sui mercati internazionali: la parte più significativa dell’export è rappresentata dai prodotti trasformati (19 miliardi di euro), seguiti da bevande (6,2 miliardi di euro) e dal settore primario (5,6 miliardi). Anche nell’import sono i prodotti trasformati a farla da padrone (24,2 miliardi di euro) davanti al settore primario (12,3 miliardi di euro). Secondo Tiziano Zigiotto, presidente dell’Istituto Nazionale di Economia Agraria, nel 2013

la produzione agricola mondiale di prodotti di base dei settori delle colture e del bestiame dovrebbe crescere in media con un tasso dell’1,5%. I mercati delle materie prime alimentari dovrebbero essere più equilibrati, con le stime sulle importazioni alimentari a livello mondiale pari circa a 1.090 miliardi di dollari.   

Dopo aver delineato la situazione dello stato dell’agroalimentare in Italia, il Rapporto approfondisce più approfonditamente le performance aziendali, i consumi, l’export e l’andamento del supporto al settore. Nella seconda sezione si parla di competitività delle imprese, ricambio generazionale in agricoltura e competitività della filiera, con cenni alle tematiche ambientali, dall’impiego di fonti rinnovabili a questioni legate alle emissioni dell’anidride carbonica. La terza e ultima sezione è dedicata ai principali contenuti della nuova PAC, operativa fino al 2020, che sarà più attenta alle esigenze dei produttori ma anche all’ambiente, con un occhio alla produttività e quindi alla sicurezza alimentare. 

Il Rapporto sullo Stato dell’Agricoltura è disponibile per il download sul sito di Inea. 

Fonte:  INEA