Il Consorzio Italiano Compostatori ad Expo 2015: nutrire il terreno con il recupero degli scarti organici

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Il Consorzio Italiano Compostatori partecipa ad Expo Milano 2015 con una serie di iniziative nell’ambito della Fattoria Globale, il nuovo spazio della l’Associazione Mondiale degli Agronomi.
Centemero (CIC): “Saremo ad Expo per far conoscere l’importanza del compost, un fertilizzante naturale che oltre a restituire sostanza organica alla terra gioca un ruolo fondamentale nel contenimento delle emissioni”.

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“Unità di misura per la valutazione del benessere del Pianeta”. È stata definita così laFattoria Globale 2.0, la nuova area inaugurata ad Expo Milano 2015 dalla World Association of Agronomists (WAAforEXPO2015) e da CONAF (Consiglio dell’Ordine Nazionale dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali). Sponsor dell’iniziativa il CIC(Consorzio Italiano Compostatori), che organizzerà una serie di 12 eventi all’interno dello spazio, affrontando altrettanti temi come il cibo, gli scarti, il suolo, il riciclo, il biometano e le bioplastiche.

La Fattoria Globale a Expo, tra cambiamenti climatici e identità locale

La Fattoria Globale, progettata dall’architetto Enzo Eusebi, occupa una superficie di 350 mq ed è collocata nell’area Nord Est 12 di Expo. Un noce piantato a terra è il segno di riconoscimento del padiglione: quest’albero rappresenta simbolicamente lo “spazio” della fattoria dove si svolgevano le pratiche di comunità: il riposo, la riflessione, la meditazione, la progettazione, la discussione, il futuro.

Tanti i temi al centro degli eventi che animeranno la Fattoria Globale: si parlerà di biodiversità e miglioramento genetico, di sostenibilità e produttività, di sviluppo e identità locale, di cambiamenti climatici e territori di produzione. Ma i riflettori saranno puntati anche sull’alimentazione e gli scarti alimentari. Proprio in questo ambito si inserisce il CIC, che forte della sua esperienza nel campo del compostaggio, porterà il suo contributo alla “fattoria del futuro”.

Nutrire il suolo e contenere le emissioni con il compost

Trasformare gli scarti organici in compost può essere uno dei modi per contribuire in modo significativo all’uso sostenibile delle risorse. L’impiego del compost come ammendante sui terreni, oltre a mantenerne la fertilità, permette di ridurre l’impiego di risorse non rinnovabili utilizzate per produrre fertilizzanti chimici, riducendo allo stesso tempo la quantità di scarti organici da avviare alle operazioni di smaltimento. Come per tutti gli ammendanti l’impiego del compost ha la funzione di migliorare la qualità del suolo, consentendo di conservarne nel lungo periodo la fertilità, il suo stato strutturale, la capacità di assorbire e rilasciare acqua e di trattenere gli elementi nutritivi in forma facilmente assimilabile da parte della pianta, promuovendo tutte le attività biologiche del suolo. “Saremo ad Expo per far conoscere l’importanza del compost, un fertilizzante naturale che oltre a restituire sostanza organica alla terra gioca un ruolo fondamentale nelcontenimento delle emissioni” ha sottolineato Massimo Centemero, direttore del CIC. “Secondo l’Istituto Sperimentale per la Nutrizione delle Piante, uno 0,15% di sostanza organica in più nel suolo, equivale a fissare nello stesso una quantità di CO2 corrispondente alle emissioni complessive dell’intera nazione italiana per un anno”.
Chi è il Consorzio Italiano Compostatori

Il CIC (Consorzio Italiano Compostatori) è l’associazione italiana per la produzione di compost e biogas. Il Consorzio, che conta più di 130 soci, riunisce imprese e enti pubblici e privati produttori di fertilizzanti organici e altre organizzazioni che, pur non essendo produttori di compost, sono comunque interessate alle attività di compostaggio (produttori di macchine e attrezzature, di fertilizzanti, enti di ricerca, ecc.). Il CIC promuove la produzione di materiali compostati, tutelando e controllando le corrette metodologie e procedure. Promuove le iniziative per la commercializzazione e la corretta destinazione dei prodotti ottenuti dal compostaggio e svolge attività di ricerca, studio e divulgazione relative a metodologie e tecniche per la produzione e utilizzazione dei prodotti compostati.

Maggiori informazioni sul sito istituzionale: http://compost.it

Fonte:  agenziapressplay.it

Fame nel mondo, combattiamo la povertà per nutrire il Pianeta

Per porre fine alla fame si deve porre fine alla povertà. Eppure la maggior parte delle notizie e dell’informazione si concentra sulle tecnologie per produrre più cibo, piuttosto che su come porre fine alla miseria.

Raj Patel, economista e attivista, nonché accademico e giornalista a a proposito della fame nel mondo e della povertà ha detto:

Se si guarda ai motivi per cui le persone oggi soffrono la fame nel mondo, notiamo che la ragione principale è rappresentata dalla povertà. Ma quando si pensa a questo obiettivo si pensa a nutrire il mondo,e la questione povertà viene abbandonato in questa equazione – rappresenta un problema di difficile soluzione.

Su Grist c’è una interessante riflessione nel merito:perché è così complicato parlare di povertà e del perché sia così tanto più semplice parlare di nuove tecnologie agrarie, inclusi gli OGM sbandierati come la soluzione alla fame nel mondo. Suggerisce Patel, perché probabilmente siamo in un momento storico in cui cambiare le cose con la politica ci sembra impossibile, mentre ci sembra che cambiare le cose con la tecnologia sia decisamente più realizzabile. Nel rapporto del International Food Policy Research Institute sulla fame nel mondo si riconoscono i progressi fatti nel contrastare questa piaga: ci sono meno persone che soffrono la fame nel mondo sebbene alcuni paesi stiano affrontando una ricaduta e si sottolinea che è necessario prestare maggiore attenzione alle carenze alimentari di micronutrienti. Ma come sottolinea Grist:

Ecco la parte sorprendente: Quando sono arrivato fino alle raccomandazioni alla fine del rapporto non c’era assolutamente nulla in riferimento all’aumento delle rese. Al contrario, le prescrizioni erano esclusivamente politiche: la nutrizione è una priorità politica: educare e responsabilizzare le persone a rafforzare le reti di sicurezza sociale; giro di vite contro la corruzione; richiesta alle aziende alimentari di fornire le informazioni nutrizionali.(FromL) Members of anty-poverty group Ox

Shenggen Fan direttore generale del IFPRI ha spiegato:

C’è stato un cambiamento epocale. Ora ci sono ha quattro obiettivi strategici: la riduzione della povertà, la lotta contro la fame, migliorare la nutrizione e la salute e il raggiungimento della sostenibilità ambientale.

Perché se veramente vogliamo debellare la fame nel mondo allora dobbiamo sapere che la tecnologia è solo un mezzo e che la risposta è invece solo politica.

Fonte:  Grist

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