Norme sull’efficienza energetica, AiCARR propone un Testo Unico

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Il quadro legislativo nazionale in tema di efficienza energetica degli edifici è troppo complesso. La proposta di AiCARR alla politica: un Testo Unico sull’efficienza energetica negli edifici, con lo scopo di fare chiarezza, di semplificare e di rendere più omogenea la regolamentazione legislativa dell’efficienza energetica del patrimonio edilizio nazionale – da Quale Energia del 4.09.2014. Il quadro legislativo nazionale in tema di efficienza energetica degli edifici è talmente complesso da comportare un problema serio agli operatori del settore, dai progettisti ai certificatori, ma anche ai produttori e agli installatori. Lo sostiene AiCARR, l’associazione che rappresenta i progettisti e le aziende del settore impiantistico, in una nota diffusa oggi. “Abbiamo considerato nella maniera più involuta le Direttive europee in tema di efficienza energetica e fonti rinnovabili: emanate una dopo l’altra e spesso di difficile interpretazione, sono caratterizzate da recepimenti in Italia tardivi, tautologici, contraddittori e a volte inutili. L’esempio della legislazione che ha riguardato la certificazione energetica è emblematico: il processo di recepimento è stato completato dopo ben 12 anni dalla pubblicazione della Direttiva EPBD – Energy Performance Building Directive”. La questione normativa, prodegue il comunicato, non è da meno: “Il mandato 343 assegnava al CEN (Comitato europeo di normazione) il compito di definire norme tecniche a supporto della direttiva EPBD, tali norme sono uscite in ritardo rispetto ai tempi previsti per il recepimento della Direttiva stessa, ma hanno dovuto comunque essere interpretate nella loro trasposizione a livello nazionale: l’intenso lavoro del Comitato Termotecnico Italiano ha reso disponibile il meritorio pacchetto UNI-TS 11300 in tempi brevi, tali però da richiedere aggiornamenti successivi. Per non parlare poi della questione non ancora definita degli edifici a energia quasi zero che dovrebbero essere realizzati con le nuove regole a partire dal 2018”.
E’ in questo quadro che nasce la proposta di AiCARR di proporre ai propri soci e alla politica un Testo Unico sull’efficienza energetica negli edifici, con lo scopo di fare chiarezza, di semplificare e di rendere più omogenea la regolamentazione legislativa dell’efficienza energetica del patrimonio edilizio nazionale.  “Con questa proposta – conclude la nota – AiCARR si candida con più forza, ed in modo più operativo, a supportare tecnicamente il mondo istituzionale, sia a livello centrale che locale. La semplicità legislativa permette alle istituzioni di esercitare in modo univoco e chiaro le attività di progetto, verifica e controllo, ma soprattutto restituisce agli utenti una maggiore certezza sulle prestazioni energetiche dichiarate di edifici e impianti. L’obiettivo del Testo Unico, oltre a fornire un contributo di semplificazione (nessuna nuova legge o dispositivo normativo!) permette di garantire un accordo interpretativo, direi comparato, tra ciò che esiste ora e ciò che è in fase di completamento”.

Fonte: ecodallecitta.it

Colorado, norme più severe per le perdite di metano da fracking

Per la prima volta viene definita una regolamentazione pubblica del settore, che ridurrà inquinamento e emissioni di gas serra

Il Colorado, primo negli USA, sta per approvare una legge che regolamenterà in modo più stringente le perdite di metano legate all’estrazione dello shale gas. Le lobby del petrolio hanno cercato inutilmente di contrastare queste norme che imporranno controlli più severi e standard più alti per ridurre l’inquinamento ed evitare perdite di gas nel sistema. Secondo il Governatore democratico dello Stato, l’effetto delle nuove norme sarà equivalente a rimuovere tutte le auto dalle strade. Le aziende del settore propagandano il metano ottenuto con il fracking come un’alternativa più ecologica del carbone, dal momento che 1 kWh prodotto dalla combustione del gas produce il 40% in meno di emissioni di CO2; tuttavia, poichè il metano ha un global warming potential pari a 34 volte quello della CO2 su un arco di 100 anni, le perdite di gas di fatto vanificano i vantaggi rispetto al carbone.Anti-Fracking Protest March

Il problema è serio, perchè si stima che in tutti gli USA le emissioni di metano siano dal 50 al70% in più di quelle dichiarate, mentre lo stato più frakerato dell’Unione, il North Dakota, perde il 30% del suo metano in operazioni di venting e flaring. La regolamentazione del Colorado, che impone di ridurre le perdite del 95%, può rappresentare dal punto di vista politico la fine del laissez-faire per l’industria petrolifera e il ritorno all’iniziativa pubblica. Quattro città dello Stato si sono espresse contro il fracking sul proprio territorio, preoccupate per il consumo di acqua  e l’impatto ambientale, che si è già manifestato durante il fenomenale alluvione dello scorso settembre, che ha allagato centinaia di pozzi da fracking e vasche di raccolta dei fanghi di trivellazione, contaminando le acque superficiali e di falda su un’area molto vasta.

 

Fonte: ecoblog