Inquinamento, New Delhi dichiara guerra allo smog

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La Corte Suprema indiana ha deciso di sospendere la vendita di veicoli diesel di grossa cilindrata e di aumentare la tassa d’ingresso per i mezzi commerciali a New Delhi. Il divieto di vendere auto con motore diesel oltre i 2000 cc sarà in vigore per tre mesi, almeno fino al marzo 2016 e i giudici indiani hanno anche stabilito che i veicoli commerciali più vecchi di 10 anni non potranno transitare e che la green tax introdotta lo scorso mese sarà elevata al 100%. Un’altra novità è l’obbligo di conversione ai motori a gas per i taxi, ma anche per i veicoli di Uber. Nel 2014 un sondaggio dell’Oms aveva “eletto” New Delhi come la capitale con l’inquinamento atmosferico più elevato del mondo. Attualmente le concentrazioni di Pm10 e Pm2,5 sono superiori a quelle che si registrano in molte delle metropoli cinesi e le autorità hanno deciso di correre finalmente ai ripari. La decisione della Corte Suprema è stata accolta con soddisfazione dai difensori dell’ambiente, mentre la dirigenza della Mercedes Benz, per la quale la regione di New Delhi rappresenta un quarto delle vendite in India, ha dichiarato che queste limitazioni “influenzeranno profondamente” i futuri investimenti.  Dal 1° gennaio 2016 il governo locale introdurrà la formula delle targhe alterne per un periodo di prova di 15 giorni, un provvedimento che bloccherà la circolazione di un milione di veicoli al giorno. La notizia dei provvedimenti anti-inquinamento ha fatto immediatamente crollare del 4,6% il valore di mercato della Tata Motors, il secondo più grande costruttore del Paese. Il settore dell’automotive (che fra aprile e novembre aveva fatto registrare un +9%) non ha preso affatto bene questa misura restrittiva che cerca di arginare i problemi conseguenti all’inquinamento atmosferico dilagante: un giovane su cinque di Delhi (21%) ha una ridotta capacità polmonare e una quota di poco inferiore (19%) si trova in una situazione ancor più critica per quanto riguarda la salute dell’apparato respiratorio.

Fonte: ecoblog.it

Nuova Delhi sull’orlo del collasso: 80 milioni di auto e 1000 nuove immatricolazioni al giorno

Inquinamento e traffico stanno portando New Delhi all’esplosione. on 80 milioni di veicoli circolanti e mille nuove immatricolazioni ogni giorno, la rete stradale si sta rivelando completamente insufficiente nonostante la massiccia costruzione di sopraelevate degli ultimi anni379793

New Delhi, seconda metropoli più popolosa al mondo con 25 milioni di abitanti è sull’orlo del collasso per gli enormi problemi causati dal sovraffollamento in termini di inquinamentotrasporto urbano inadeguatoscarsità idrica e l’assenza di pianificazione urbanistica.  In una pagina dedicata alla capitale indiana, il quotidiano The Times of India elenca le enormi sfide che la megalopoli dovrà affrontare nei prossimi 15 anni quando si prevede che la sua popolazione raggiungerà i 37 milioni avvicinandosi al primato di Tokyo. Con 80 milioni di veicoli circolanti e mille nuove immatricolazioni ogni giorno, la rete stradale è inadeguata nonostante la costruzione di sopraelevate.
Le nuove linee della metropolitana, che trasporta circa 2 milioni di pendolari al giorno, contribuiscono solo in parte alla soluzione del grosso problema della mobilità urbana. Di conseguenza, da alcuni anni si registra un aumento record dell’inquinamento dell’aria, in termini di polveri sottili e, in particolare, di quelle con diametro di 2,5 micron, le più pericolose per la salute perché si depositano negli alveoli dei polmoni. Se non si interverrà per ridurre il traffico, l’inquinamento atmosferico è destinato a raddoppiare entro il 2020.  E’ allarme rosso anche per il trattamento delle acque, dato che il 46% delle case non ha le fognature. Il fiume Yamuna, che attraversa la città, è una cloaca a cielo aperto e malgrado i costosi piani di bonifica non sembrano esserci miglioramenti. Negli ultimi dieci anni, è raddoppiato il consumo di energia elettrica che continua ad aumentare del 10-15% all’anno. Durante la stagione estiva, con i condizionatori, la domanda raggiunge il suo picco e sono frequenti i blackout.

Fonte: ecodallecittà.it